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Autore: Gageta    25/01/2013    2 recensioni
[Seconda classificata al "Memories contest+Alternativa", indetto da Jane FeltbeatsDirnt e Cabiria Minerva]
Quel giorno ero andata in biblioteca per svolgere un difficile tema di Pozioni per il professor Piton. Avevo bisogno di un libro, che tra l’altro avevo prenotato qualche giorno prima, di cui esistevano a Hogwarts solo poche copie. [...]
Appena arrivata appurai che il libro se ne era già andato. Non so perché, ma la Pince sembrò dimenticarsi che lo avevo prenotato e lo diede a lui, a Malfoy.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Astoria Greengrass, Draco Malfoy | Coppie: Draco/Astoria
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Dopotutto, amo la mia famiglia

C

onobbi Draco Malfoy durante i miei primi giorni di scuola a Hogwarts, o meglio, non è che lo conobbi proprio, piuttosto cominciai a focalizzarlo in mezzo a tutti gli altri studenti di Serpeverde. Non che non lo conoscessi già: i Malfoy erano, e sono tutt’ora, una delle più potenti famiglie Purosangue del mondo magico. Solo per questo conoscevo già i Malfoy, più per la loro fama che per altro. Di certo non avrei mai immaginato ciò che sarebbe successo poi.

Ricordo ancora la prima volta che ci ho parlato. Fu all’incirca a metà del mio primo anno di scuola. Non successe per caso, piuttosto fu mia sorella Daphne a scatenare il tutto.

Malfoy era circa un paio di anni più vecchio di me ed era già un bel ragazzo. Capelli biondo platino e occhi grigi: molte ragazze di Serpeverde del mio anno gli mormoravano già dietro. Del canto mio, è vero, pensavo anch’io che fosse un bel ragazzo, ma non ci fantasticavo su più di tanto. Non ero ancora una bella ragazza, e poi, con tutte le belle ragazze che c’erano (belle e Purosangue, non mi sembra ci sia bisogno di dirlo), mi pareva abbastanza impossibile che lui si accorgesse di me, una bambina del primo anno ancora in crescita. Naturalmente, come ho già detto, non avrei mai pensato a che cosa sarebbe potuto succedere tra noi.

Dicevamo, la prima volta che ci ho parlato. Quel giorno ero andata in biblioteca per svolgere un difficile tema di Pozioni per il professor Piton. Avevo bisogno di un libro, che tra l’altro avevo prenotato qualche giorno prima, di cui esistevano a Hogwarts solo poche copie. Andai direttamente da Madama Pince per ritirarlo.

Insomma, quel giorno non rimediai proprio un bel niente, se non una figuraccia epocale.

Appena arrivata appurai che il libro se ne era già andato. Non so perché, ma la Pince sembrò dimenticarsi che lo avevo prenotato e lo diede a lui, a Malfoy. Si era preso il libro che mi spettava di diritto! A quel punto non sapevo proprio che cosa fare. L’istinto mi diceva di andare da lui e di chiederglielo gentilmente, ma qualcos’altro mi diceva che non sarebbe servito proprio a un bel niente. E fu li che entrò in gioco mia sorella. Guarda caso passava proprio di lì e guarda caso fui così stupida da dirgli il tutto. Mi disse di aver visto Malfoy in Sala Grande, poco prima di venire lì in biblioteca.

Fu così che venni trascinata per i corridoi e le scalinate della scuola. Una volta arrivate a destinazione, mia sorella mi afferrò per le spalle e mi sbatté praticamente davanti a dove lui era seduto. Ricordo benissimo i suoi occhi grigi che mi scrutavano attentamente da sopra il tavolo. Come di certo vi sarete immaginati, rimasi lì, impalata, senza sapere che cosa dire o cosa fare. Lui non fece niente per facilitarmi il compito, limitandosi solo ad ignorarmi. Mia sorella da qualche parte dietro di me tossicchiò, attirando nuovamente la sua attenzione. Mi feci coraggio e balbettai qualcosa di molto simile al “mi potresti prestare il libro che hai preso oggi in biblioteca, per favore?”.

Di tutto quello che si diceva su Malfoy, niente faceva nota del suo pessimo carattere. Che cosa mi rispose? Niente. Semplicemente scosse la testa e gracchiò un “togliti di mezzo, ragazzina” che non mi piacque per niente. A quel punto avrei potuto volentieri volatilizzarmi e non farmi più vedere, ma mia sorella no. Si infuriò a tal punto che gli urlò dietro i più pesanti insulti, a cui lui non evitò di rispondere. Attirammo l’attenzione di buona parte dei presenti e, forse per la prima volta nella mia vita, mi vergognai. La cosa era decisamente strana, dato che di solito non mi preoccupavo del giudizio altrui, solo che in quel momento c’era lui, lì con noi.

Penso che la pessima figura di quel giorno abbia abbastanza turbato anche lui, perché non mi parlò più. Non era solito vedere due membri di due famiglie importanti litigare a suon di insulti in un luogo più o meno pubblico.

Ci vollero un altro paio d’anni perché riuscisse finalmente a notarmi, questa volta senza bisogno che ci fosse mia sorella, per fortuna.

Fu quando suo padre finì ad Azkaban che sembrò capire di non essere l’unico Purosangue di antica famiglia. Per prima cosa notò sicuramente mia sorella, la quale però lo evitò accuratamente, essendo già promessa in sposa a colui che ora è suo marito.

Quando sembrava aver finalmente posato i suoi occhi su di me, però, il corso degli eventi fece la sua parte. Durante il mio quarto anno lo vidi molto cambiato. Non era più altezzoso e supponente, piuttosto sembrava molto più incline non alla gentilezza, naturalmente, ma al guardarsi intorno e a capire di non essere diverso dagli altri.

Il fatto che fosse diventato un Mangiamorte però non giovò alla nostra conciliazione.

Credo che non ci sia bisogno di raccontare di come andarono le cose l’anno dopo.

Piuttosto, l’incontro più importante avvenne qualche anno più tardi, quando i Malfoy furono scagionati del tutto dal Ministero e liberi di riappropriarsi di tutti i loro beni e di tutta la loro fama. A quel punto al giovane Malfoy mancava solo una sposa, che gli desse il giusto erede per la sua nobile famiglia.

Neanche in questa fase della mia vita intervenne mia sorella, ma il ruolo importante lo ebbe mia madre. Organizzò una festa per il mio diciassettesimo compleanno, a cui naturalmente fu invitata l’intera famiglia Malfoy.

Da quel momento le cose andarono in discesa per me. Non passò molto tempo tra la festa del mio compleanno e quella per il nostro fidanzamento.

Devo ammettere che all’inizio non ne ero molto convinta. Certo, Draco era un ottimo ragazzo. Bellezza, potenza e onore: non gli mancava niente. Era a me che mancava qualcosa, invece: la gioia di aver potuto scegliere il mio futuro. All’inizio, infatti, ero stata praticamente costretta. La maggior parte delle persone, prima di sposarsi, resta insieme al suo compagno per anni e quando si sentono pronti prendono la propria decisione. Per me invece è passato tutto così in fretta.

Posso dire di essere cambiata però. Ora credo che Draco sia una delle cose migliori che mi siano capitate durante la mia vita. Aver concepito Scorpius, poi, lo è ancora di più.

Ora sono contenta della mia vita.

 

Angolo autrice:

Buonasera…

Per chi mi conosce, mi scuso immensamente per il ritardo nell’aggiornamento delle altre storie. E a dire il vero non saprei neanche darvi spiegazioni per questo immenso ritardo.

Quindi, vi ho posto questo, tanto per farvi sapere che sono ancora viva.

Spero vi sia piaciuto, anche se, lo devo ammettere, non è un granché.

Vi lascio al giudizio di Jane FeltbeatsDirnt e Cabiria Minerva, e vi saluto.

A presto,

Gageta98

 

(Ho corretto alcune cose su cui ero d’accordo)

Seconda classificata: "Dopotutto, amo la mia famiglia" di Gageta98 

Correttezza grammaticale: 8.5/10 
Correttezza Ortografica: 4.5/5 
Rispetto delle regole del contest: 5/5 
Caratterizzazione dei personaggi: 8.75/10 
Gradimento personale: 9/10 
Uso del pacchetto: 7/9 
Prompt: 1 

Totale: 43.75/49 


Jane FeltbeatsDirnt: La storia mi è piaciuta molto, nonostante il tema non sia dei più originali. Fanwriters su fanwriters hanno speculato sul come, quando e perché Draco Malfoy avesse deciso di prendere in moglie Astoria Greengrass. 


Ho tolto qualche punto nella correttezza grammaticale e in quella ortografica per qualche virgola mancante o di troppo (ad esempio: "..la maggior parte delle persone prima di sposarsi, resta.." Ci sarebbe voluta una virgola dopo "persone"; oppure: "..che gli urlò dietro i più pesanti insulti a cui lui.." Ci sarebbe andata una virgola dopo "insulti") o in genere per qualche frase che sarebbe stata espressa meglio diversamente (Tipo: "..incline, non alla gentilezza naturalmente, ma.." Sarebbe stato meglio "..incline non alla gentilezza, naturalmente, ma.."; oppure: "Certo Draco era un ottimo ragazzo: bellezza, potenza e onore. Non gli mancava niente. Era a me che mancava qualcosa, invece, la gioia di non aver potuto scegliere il mio futuro..." Sarebbe stato meglio scrivere: "Certo, Draco era un ottimo ragazzo. Bellezza, potenza e onore: non gli mancava niente. Era a me che mancava qualcosa, invece: la gioia di aver potuto scegliere il mio futuro..." Ecco, soprattutto quel "non", è assolutamente di troppo!) 


La storia rispetta perfettamente le regole del contest, infatti quelli che leggiamo sono proprio i ricordi - le MEMORIE - di Astoria. 

Per la caratterizzazione dei personaggi non ho dato il punteggio pieno perché ho qualche riserva sul carattere di Astoria così come ce la presenti. In effetti di lei conosciamo solo il nome e potremmo trattarla alla stregua della nuova generazione. La stessa cosa vale anche per Daphne. 

Per quanto riguarda l'utilizzo del pacchetto, ho tolto un punto per il contesto - che tende più al vago/generale - e un punto per il luogo (la Sala Grande) che viene solo nominato come luogo del primo incontro. In realtà anche il luogo della storia, come il contesto, è piuttosto vago. 

Per quanto riguarda il prompt, confermo il punto bonus perché - anche se, come ben dici, è citato solo una volta - personalmente l'ho avvertito per la maggior parte del tempo. Nei pensieri di Astoria, nel passaggio in cui dice che probabilmente la prima scelta di Draco sarebbe stata Daphne, e nel finale anche. 

Ben fatto! 


Cabiria Minerva: Ehm... l'entusiasmo della mia collega lascia ben poco spazio ad altri commenti! Certamente, però, devo dirti che hai azzeccato in pieno: era questo che speravamo di trovare. Una memoria, quasi un racconto di qualcuno incontrato per un tè che decide, tra un biscottino e l'altro, di raccontarti un aneddoto o un evento particolare della sua vita. 
Purtroppo ci sono alcuni errorini - di punteggiatura, come ha bene indicato Jane, ma non solo. Ad esempio, nella prima pagina Astoria dice «dirgli tutto», riferendosi a sua sorella. Ci sono anche delle ripetizioni leggermente fastidiose (nelle righe che seguono «Fu quando suo padre finì ad Azkaban [...]», ad esempio, ci sono svariati «però», e anche in seguito lo ripeti). 
In conclusione, mi trovo concorde con Jane sul punteggio (tranne per uno 0.25 sulla caratterizzazione, dato che trovo plausibile una giovane Astoria simile) e anche sui vari commenti.
 



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