Fanfic su artisti musicali > Muse
Ricorda la storia  |      
Autore: Cee4    25/01/2013    2 recensioni
Gradevoli momenti trascorsi in cucina
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dominic Howard, Matthew Bellamy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
kitchen
L'enorme cucina in stile country di Matthew e Kate si era trasformata da un quarto d'ora in un gigantesco campo di battaglia.
Era diventata un grande pasticcio color pastello. Bè, anche prima era un delirante agglomerato di tinte tenui sovrapposte, ma ora era un agglomerato incredibilmente sporco. Strofinacci non più asciutti e puliti, pentolame vario sparso ovunque si potesse posare lo sguardo, nello scaffale in acciaio sospeso al soffitto era rimasta una sola padella antiaderente, ovvero cosa tonda di metallo vagamente piatta con manico lungo. La parola "antiaderente" è al momento ancora in decifrazione da parte dei  linguisti di tutto il mondo.
In compenso, il frigo, alquanto imponente, era rimasto intatto, ancora pieno di provviste che sarebbero bastate per altre due stagioni o una catastrofe a livello planetario.
Da non crederci.  
Dominic e Matt erano stati capaci di trasformare un luogo dove star bene e fare da mangiare nell'apoteosi del caos.
Mentre, oltre la grande porta finestra che dava sulla veranda, gli amici sorridevano nel verde smagliante del giardino e nel celeste limpido della piscina, loro erano alle prese con la cena.
Uno aveva a che fare con delle tagliatelle, l'altro con un tacchino arrosto. Per entrambi si trattava dell'ennesima riproposizione  del proprio piatto forte. Un classico, insomma.
Però, nell'esatto momento in cui Howard si stava accingendo a riempire il sopracitato volatile con il ripieno fatto di rigaglie, salsiccia, mollica, mele , castagne e prugne, Matthew iniziò a giocare con l'impasto di farina e uova. E giocare, nel caso di Bellamy, significava usare la pasta come plastilina in un rovinoso slancio artistico e impiastricciare l'amico sfidandolo a "Chi è il cuoco migliore".
Matt aveva qualche problemino con il concetto di scommessa  e sfida. Sì, si può chiamare anche megalomania.
Decisamente il tipo di persona che non riesce a godersi una semplice passeggiata in bicicletta con in sottofondo, ideale ma non reale,  Burt Bacharach che canta Raindrops Keep Falling On My Head.
Perché, boh, "Vediamo chi arriva primo" per poi correre il rischio di fare la fine di Meg Ryan in City of Angels. Ecco, appunto, non esattamente un bel finale.
Argh!
Dominic si voltò verso di lui con sguardo inferocito: "Cristo, sei scemo forte!".
Già, lo era, ma tanto. Howard sapeva che lui poteva essere ancora più scemo, aveva già visto fino a che punto era capace di spingersi.
Si conoscevano bene, vicendevolmente, in maniera inequivocabile. Dom sapeva quanto quel suo stravagante compagno amasse dire cazzate e farne di ancora peggiori. E, forse, tutto ciò era, in qualche complicato modo, la sua qualità più grande.
Pazzesco.
Matt prese una spugnetta leggermente umida con l'intento di passarlo sull'alone che aveva creato sopra la maglia di Dominic.
"Lascia stare, finisco di cucinare e mi metto qualcosa di tuo". Non che l'idea di mettere un indumento dell'amico lo allettasse particolarmente, ma era l'occasione giusta per Howard di sgraffignargli la T-shirt a stelle e strisce che era servita come campione per l'outfit del tour.
Hah!
"Dom...sei sicuro che non ci avvelenerai tutti con la tua seconda portata?".
"Fammi un favore, sentiti libero di chiudere quella boccuccia qualche volta".
"
Sai, vorrei recuperare il mio jet pack, anzi comprarne uno nuovo di zecca. Lo userei per mettermi a suonare sospeso durante qualche concerto. Si può fare. Non credi?".
Già, l'idea balzana dell'intera serata era arrivata in anticipo e, come al solito, se Matt non riusciva proprio a non varcare i limiti, doveva essere Dominic a fermarlo in tempo. Perché il problema era che lui era qualcuno che non poteva ignorare e perchè occorreva  davvero qualcuno che gli dicesse "Stop! Calma".
Dom non parlò, si limitò a rimproverarlo con gli occhi, come quando si era trattato della tosse persistente che si stava portando appresso un pezzo di polmone o, evento più significativamente vicino in quanto a tempo, del piede rotto.
Ah, Matt non lo sopportava, lo disturbava quando faceva così. Sul serio, Dominic avrebbe dovuto smetterla di rimproverarlo ad ogni capsula di antidolorofico che gli scendeva  giù attraverso la trachea e doveva smettere in quel momento di guardarlo a quel modo. Tzè, non si passavano neanche un anno e, e poi, anche lui aveva buoni motivi per preoccuparsi. Cioè, non era normale che un giorno fosse mogio mogio in attesa di una flebo ricostituente e l'altro fosse iperattivo più di un criceto dorato che gira sulla ruota. Non era normale affatto. Però, Dom era bravo a dissimulare, se non altro gli riusciva con lui, oppure, sapeva riconoscere i momenti giusti in cui prenderlo per fesso. Inoltre, Matthew era un disastro nell'aprire un discorso, specie serio. Appariva sempre troppo irruento e fuori luogo, generando ampia ilarità. Nel prendere le cose di petto risultava essere abbastanza non delicato, alle volte.
Bellamy, dunque, gli rispose di rimando con del silenzio.
Assurdo.
Passarono altri venti minuti in cui nessuno dei due mosse le labbra o qualcun altro venisse a disturbarli. Dominic ricucì il tacchino,  lo ricoprì di fette di pancetta, lo infornò e andò a cambiarsi. Matt, invece, rimase in cucina a stendere la pasta per farla seccare e pensò che gli sarebbe piaciuto un sacco provare la prossima volta, magari senza ospiti, a fare il pane. Pensò alla nuca di Dom su cui, nella parte sinistra, c'era un piccolo neo e pensò, stranamente, anche un'altra cosa. Ripensò ad una domanda che qualcuno gli aveva posto molto tempo addietro.
"Vuoi essere speciale?". Matthew ripensò alla sua laconica risposta. "No davvero. In entrambi i casi sono solo una persona normale".
Howard rientrò in cucina fresco e profumato ed andò a controllare a che punto della cottura si trovava il secondo
"Dom, credi che io sia uno normale?".
"Neanche un po'".
"Nel senso, mi trovi comune?".
"Matt, perchè non risparmi le tue energie e vai fuori a farti una bella chiacchierata".
"Cialtrone".
"Matt!".
"Bè, scusami non sono gentile".
"E neanche comune o, se preferisci, normale. La questione è che pensi troppo ed è un guaio. Gesù, quanta pasta hai fatto?!".
"Non delle porzioni normali".
"Lo supponevo. Però,  mi sta bene".
Bellamy rise. "Quella maglietta sta meglio a te che a me. Strano".
Dominic ammiccò.
"Dom. Dom... Dovresti smetterla, sai? Potrei farti sempre le tagliatelle o i risotti, il risotto agli spinaci. Sono bravo con il riso. Potremmo vedere, non so, qualche film. Tipo, l'altra sera guardavo Frankenstein Junior...".
"Quando l'hanno dato in TV?".
"Era tardi. Kate e i bambini dormivano già da un paio d'ore. Dicevo, lo guardavo e pensavo a te. Avevo anche uno strano formicolio alla gamba, pensavo fosse un ragno e ho sudato freddo, ma ...ok, questo non importa... fottutissimi ragni...Dovremmo rivedere quel film insieme e ridere, insieme. Dovresti, non dico smettere, non credo di poterti chiedere promesse quando neanch'io sono capace di... Dovresti solo un po' meno girare per, che so io,club. Capisci? E farti ... hai capito, no?".
"Sei strano, ma mi stai bene Matt".


:::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::




I Muse e il loro "entourage" non hanno nulla a che fare con i fatti esposti in questa storia, etc. etc.
Fatemi sapere che ne pensate se volete, nonostante questa roba potrebbe non avere un senso logico essendo nata per caso da altri lavori in cantiere.
Ciao.
p.s. Sono un disastro con titoli, sottotitoli e chiuse varie *soob*














   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Muse / Vai alla pagina dell'autore: Cee4