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Autore: WhiteRecklessFist    25/01/2013    1 recensioni
Camminare al chiaro di luna era magnifico. Anche se la mano continuava a far male ero tranquillo.
Poi un rumore attirò la mia attenzione. A destra... No, a sinistra. Allungai la mano verso la spada. Non c'era! Ero uscito disarmato. Piegai le ginocchia pronto a scattare e mi preparai a combattere. Tutto silenzio. Finché... Ora! Mi lanciai all'attacco verso dei cespugli con la mano nasod pronta a sparare quando da quest'ultimo spuntò un cannone che mi scaraventò addosso una raffica di colpi. Volai via cercando di pararne il più possibile ma alcuni andarono a segno e uno particolarmente forte mi colpì il fianco destro facendomi cadere.
-Chi sei?!- Urlai una volta atterrato.
Sentii solo un sussurro. -Inseguitore esplosivo.- E un proiettile enorme volò verso di me.
(Prima ff che scrivo! Leggete e se volete lasciate una recensione, sarà molto gradita :3)
Genere: Azione, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Cap. 2: Vita di squadra.

 

La mano nasod bruciava. E io cercavo di placare il dolore lottando, instancabilmente.

Osservai i miei compagni: Rena era bellissima, i capelli sciolti che ondeggiavano ad ogni movimento e quel vestito, che forse le lasciava il petto troppo scoperto; per non parlare della potenza dei suoi attacchi con l'arco, una vera elfa arciera! Elsword invece era quasi luminoso nella sua nuova armatura da cavaliere con i capelli in disordine che stonavano con il resto e la sua spada era a dir poco eccezionale! Precisa e potente. Aisha aveva il dominio sugli elementi che ci circondavano. Il suo vestito bianco e viola, con quella gonna un po' troppo corta, faceva risaltare la sua bacchetta magica che risplendeva dorata lanciando attacchi a raffica. E Eve sembrava una vera regina. I capelli in ordine sul capo e il vestito leggero completamente bianco, che schiariva ancora di più la sua pelle pallida, controllava con maestria i suoi compagni nasod.

-Raven...-

Distrussi letteralmente l'arma dell'ultimo soldato scaraventandolo poi a terra con un colpo di spada.

-Raven! Per oggi credo che possa bastare.- disse Elsword.

Mi fermai ansimando, era da tutto il giorno che mi battevo freneticamente ma qualcosa dentro di me mi spingeva ad andare avanti e io sapevo esattamente cosa era: la mano cercava di soggiogarmi.

-Vi prego basta!- gridò Rena da lontano -io e Aisha siamo esauste!- protestò.

Mi girai verso di loro; erano davvero stanche... Non potevo obbligarle a continuare. Li avevo costretti a viaggiare da Besma a Peita ininterrottamente ma, nonostante ciò, la mia voglia di lottare non voleva placarsi.

-Andrò da solo.- conclusi.

Eve mi raggiunse. -Ormai siamo quasi arrivati a Peita, fermiamoci qui per la notte.-

-Io... Non posso. Devo continuare!-

Dentro di me la rabbia ruggiva e si dibatteva per uscire... Una rabbia che però non mi apparteneva.

-Con il tuo livello attuale di energia perfino Bender riuscirebbe a batterti!-

La fissai sconcertato, forse aveva ragione.

-E va bene- cedetti. -Ci fermeremo qui per stanotte.-

 

Fu facile trovare un locanda disposta ad ospitarci. Grazie alle missioni i soldi non ci mancavano e la gente ci ben voleva perché eravamo forti e capaci di proteggerli da eventuali aggressioni.

-Domani andrò a fare un giro per la città.- Dissi. Forse ero l'unico ancora capace di stare in piedi.

-Io credo dormirò tutto il giorno.- ammise Aisha e Elsword annuì convinto all'idea di riposare.

Mi girai. -Rena vi ha già preceduti!- dissi.

Tutti guardarono verso il divano scoppiando a ridere. Mi avvicinai a lei e la presi in braccio.

-Dopo porta anche me in camera Raven!- Gridò Aisha.

-Che? Non ci pensare nemmeno.- Risposi malamente.

-Non pretendere Aisha. Lui lo fa solo con la sua amata Rena...- Le disse sarcastico Elsword.

Sbuffai. -Ok! Ok! Torno subito.-

“Perché diamine dovrei portare tutti a letto? Non sono capaci di andarci da soli??” Pensai.

Aprii la porta della stanza di Rena e mi avvicinai al suo letto, profumava di muschio.

La appoggiai ma mi accorsi che avevo le sue braccia avvinghiate intorno al collo... Che seccatura!

-Rena... Rena staccati... Devo tornare sotto dagli altri...-

Nessuna risposta. Le presi le braccia cercando di liberarmi ma niente da fare!

-Raven...- Sussurrò. Si stava svegliando! D'improvviso mi sentii come un maniaco.

Aprì gli occhi verdi e li puntò verso di me guardandomi intensamente. La mia espressione incerta la fece sorridere. Si mise a sedere tirandomi verso di lei.

-Sai... Tu mi piaci molto Raven. Davvero.- Disse mentre mi sfiorava il petto nudo.

“No, non di nuovo.” Pensai triste. La scostai e feci per alzarmi.

-Raven! Io so che posso renderti felice... So che sono quella giusta per te anche se tu non lo vuoi accettare. Ti starò accanto e ti aiuterò a superare le difficoltà, lo giuro! Sarò tua!-
Le sue parole entravano nella mia testa ma, anche se per lei avevano molto peso, a me sembravano portare solo un sentimento: malizia. Accettare ciò che mi proponeva sarebbe stato come sputare sull'amore puro che c'era stato tra me e Cerris... Non l'avrei mai fatto!

-Scusami.- Risposi mentre mi accarezzava i capelli. -Dopo aver perso Cerris mi sono ripromesso di non amare più nessuna... E comunque ti farei solo soffrire... Davvero.-

-Vuoi continuare a rimpiangerla per sempre? Devi andare avanti, e tu lo sai...-

“Andare avanti...” Pensai amaramente... Sarebbe stato magnifico riuscire ad allontanare gli spettri del passato che mi tormentavano notte e giorno.

Scossi la testa.

-Mi stai rifiutando?!- Gridò offesa.

-Non è colpa tua...- Cercai di ribattere. E così dicendo la lasciai sola e tornai dagli altri mentre lei cercava di fermarmi piangendo e urlando il mio nome.

 

-Lite di coppia?- Rise Elsword.
Lo ignorai, stupido moccioso!

-Hey Raven ora porta me!- Gridò Aisha.

Sospirai rassegnato. Poi la presi con un braccio, afferrai Elsword con l'altro e iniziai a salire.

-Guarda che io riesco benissimo a fare le scale!- Protestò lui.

-Sta zitto.- Gli intimai. Poi li portai entrambi nelle rispettive camere e uscii all'aria aperta. Avevo bisogno di restare da solo, come sempre.

 

Dentro di me sentivo un vuoto incolmabile e questa tristezza non faceva che rafforzare le tenebre che mi portavo dietro ogni giorno. Non potevo scacciarle e la mano nasod me lo ricordava ogni giorno inondando il mio cuore di sentimenti che non mi appartenevano e continuando a farmi soffrire. Valeva davvero la pena di vivere una vita del genere?

Scossi la testa. Non dovevo pensarci! Ero uscito per cercare di liberarmi la mente non per ricominciare a tormentarmi inutilmente!

  
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