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Autore: breatheme    25/01/2013    1 recensioni
Inizia sempre col cibo, il problema è sempre il cibo, ma alla fine la soluzione è sempre il cibo. In tal caso c'è sempre un altro modo per scampare a questo: Amore.
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Ero affamata, ma di lui.
(momentaneamente)
 



Inizia sempre col cibo, il problema è sempre il cibo, ma alla fine la soluzione è sempre il cibo. In tal caso c'è sempre un altro modo per scampare a questo: Amore.
Annabelle invece, venne salvata da lui.
15 agosto 2012
"Annabelle..", prese la mani della ragazza e le strinse forte.
Erano situati sulla spaggia, la sabbia fredda, umida.
Il rumore del mare, le onde, la tranquillità.
Le stelle in cielo, così luminose, così belle.
La ragazza non rispose, forzò un sorriso ma rimase immobile. Il tempo si fermò.
"Io ti amo ma..", Justin abbassò lo sguardo, non riuscì ad andare avanti con le parole. 
"Ma il mio amore nei tuoi confronti mi ha fatto diventare pazza, avanti dillo", perse il contatto fra il ragazzo, le sue mani cercavano di respingerlo, le sue mani contro il suo petto.
"Non è questo", non voleva allontanarsi da lei, voleva guardarla negli occhi, voleva perdersi nei suoi occhi.
La afferrò dal mento con la sua mano destra e le disse: "Guardami."
"Non posso.", lo lasciò secco con quella parola.
 
 
15 giugno 2012
Passò dalla solitutine, alla depressione fino ad arrivare all'anoressia.
Ma lei rimase sempre bella, anche se era sciupata, sgretolata e sprecata.
Pesava 32 chili, capelli rossi, lunghi e rovinati, alta poco più di un metro e sessanta. 
Non voleva aiuto, non voleva che qualcuno la salvasse, voleva una morte lenta piena di solitudine.
Quel giorno però, prese una vera decisione. Cambiare.
Uscì intorno alle dodici di pomeriggio, il caldo batteva contro la sua pelle gelida. L'afa era insopportabile. In lontananza si sentì il rumore del mare, la gente che rideva, parlava e mangiava. Mangiava in abbondanza, beveva in abbondanza e forse amava abbondanza
Entrò in uno di quei bar di cui quasi nessuno sapeva l'esistenza, se non lei.
Ordinò un hamburger e quando le fu servito, lo fissò per qualche minuto.
Era seduta su quello sgabello, davanti al bancone. Si sentiva gelare. Tremava al sol pensiero di toccare cibo. Mani perennemente sudate. Tagli sulle braccia che cercavano rifugio.
"Non si mangerà mai da solo quel panino.", una voce roca, di un ragazzo qualsiasi (momentaneamente), le rivolse la parola.
Lei lo guardò con la coda nell'occhio senza girare il viso. Notò il suo sorriso.
"Avanti, mangialo.", lui notò il suo profilo, notò lei, così sciupata.
Aveva qualcosa di magico, ma non capiva ancora cosa.
Si girò lentamente, piano, come la Terra ed il suo moto di rivoluzione.
Annabelle lo guardò negli occhi, le venne in mente la nocciola, guardò i suoi capelli, le venne in mente l'oro in fine riguardò per bene il suo sorriso e le vennero in mente le stelle.
La guardò fino infondo, ogni minimo particolare, le sue labbra, oh dio, le sue labbra.
"Non ci riesco.", abbassò lo sguardo verso il pavimento.


 



Okaaay erfhbgwhrebghw
in questa ff bisognerà far caso alle date, perché sono importanti.
E bisogna fare caso allo stato della ragazza anoressica .
Ci saranno contrasti fra l'odio e l'amore.
addio.
VOGLIO DELLE RECENSIONI QUESTA VOLTA. ç_ç
@imcookwhores on twitter.
  
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