Crossover
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Autore: fulmineo    25/01/2013    3 recensioni
Certo che tornerò. Gli eroi tornano sempre!
Con questa frase dodici ragazze partono per la guerra, lasciando la rispettiva fidanzata, in una triste ed allo stesso tempo bella domenica di settembre.
Genere: Angst, Generale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri, Slash, FemSlash, Crack Pairing | Personaggi: Anime/Manga, Telefilm
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Era una bella giornata a New York ed in una grande villa di Manhattan, una donna sulla quarantina si stava dirigendo al piano superiore della sua lussuosa casa per svegliare le sue figlie adorate, tutte adottate quando il marito era ancora in vita e loro avevano tutte pochi mesi e venivano da orfanotrofi di paesi diversi, anche se la maggior parte di loro erano americane.

"Jennifer, Nell, Nami, Reiko, Elisabeth, Franzi, Jasmin, Kahlan, Kim, Hidemi, Natalie, Erin! In piedi, sono le otto e fareste meglio a prepararvi...!" Disse Ming Yeung, bussando a tutte e dodici le porte, ricevendo ogni volta risposta positiva.

Già, dodici figlie. La donna, infatti, era stata una giocatrice di pallavolo professionista e membro della Nazionale Cinese e dopo il suo ritiro divenne proprietaria di tre società di pallavolo, due a Parigi ed una in Italia, di una società di baseball a Los Angeles e di una squadra di calcio tedesca, per questo aveva potuto permettersi di adottare dodici bambine, il denaro non mancava di certo.

Aveva dato alle sue figlie un'ottima educazione e quando il marito morì in un incidente stradale e le piccole avevano solo otto anni, le tirò sù da sola, senza darsi mai per vinta innanzi alle difficoltà ed ora i suoi dodici tesori la ripagavano di tutte le sue fatiche perchè, a diciassette anni, erano divenute delle adolescenti splendide e forti e lei ne era orgogliosa.

"Buongiorno, mamma! Vado a fare il bagno...!"

"Certo, Jennifer! E buongiorno anche a te!" Ribadì la donna e, man mano, salutò tutte le sue figlie.

Di loro aveva accettato ogni cosa, persino la loro omosessualità. Perchè lei voleva solo che fossero felici, nient'altro. Ed in questa domenica di settembre si stavano preparando tutte per accogliere la rispettiva fidanzata per pranzo.

"Erin, hai visto il phon?"

"No, Nell! L'avrai lasciato in un qualche armadietto..."

"No, cel'ho io! Tieni..." Disse Reiko.

"Ti ringrazio... Se non li asciugo in fretta prendo l'influenza!"

"Addirittura...! Che esagerata sei!" Ammise Kahlan, sorridendo di gusto.

"Dammi un consiglio, JJ! Che cosa posso indossare?"

"Si come la penso, Elisabeth... Tu stai bene con tutto!"

"No, TU stai bene con tutto! Dimmi, questo blu s'intona, secondo te?" Chiese e la biondina annuì.

Tra bagno e vestiti, le undici e mezza arrivarono precise, come puntuale fu il primo suono del campanello e Ming andò ad aprire, trovandosi davanti Emily Prentiss, Cara Mason, Kensi Blye e Miwako Sato, compagne rispettive di JJ, Kahlan, Nell e Reiko.

"Amore!!" Gridarono le quattro giovani, insieme, abbracciando la rispettiva innamorata.

"Questo è per te...!"

"Em... Non dovevi, sono bellissime..."

"Le rose sono il fiore che più ti si addice, Jennifer!" Ribadì la mora, baciandola.

Poi fu il turno di Chris Vineyard, ovvero Vermouth la -Woman in Black- come la definiva la sua Hidemi, Nico Robin che stava con Nami, Jackie Curatola che rischiò di svenire innanzi alla bellezza di Erin e lo stesso capitò ad Eva Van Dongen, Melanie Hansen, Marie Balaguère, Alex Taylor ed Eva Rossi, compagne rispettivamente di Franzi, Jasmin, Elisabeth, Kim e Natalie.

"Prima che sveniate in mezzo alla strada, sarà meglio che entriate!"

Tutte si accomodarono nel soggiorno e presero posto attorno alla tavola imbandita e, quando la domestica e cuoca all'occorrenza, la signora Ryoko, portò tutto in tavola, ognuna venne servita a regola d'arte dalla donna.

"Buon appetito!" Disse, prima di congedarsi, sapendo che le ospiti, la signora e le signorine dovevano parlare di cose delicate e personali.

"Grazie!" Risposero, semplicemente.

Mangiarono in un silenzio quasi imbarazzante e surreale, finchè Ming stessa non lo interruppe "Figlie mie, c'è un motivo se ho chiesto a loro di venire qui..."

"E sarebbe...?" Chiese Natalie.

"Le vostre fidanzate hanno fatto tutte domanda per entrare nell'esercito e... E le hanno chiamate. Domattina andranno di stanza a Kabul..." Disse la donna e subito le giovani guardarono la rispettiva fiamma, vedendole con le lacrime agli occhi. Tutte, persino le più coriacee come Emily, Cara, Vermouth e Kensi piangevano in silenzio e le ragazzette fecero altrettanto, abbracciandole.

"Mi dispiace..." Sussurrarono tutte, stringendo più forte la rispettiva amata.

"Staranno qui tutto il giorno, poi domani se ne andranno... Godetevi pure la giornata!"

E così fecero. Nel corso del pomeriggio ognuna portò la fidanzatina nel posto in cui desiderava maggiormente andare e poi di sera, dopo cena, Ming permise loro di dormire insieme per la prima volta, dopo un anno di fidanzamento.

Ma tutte le future soldatesse, alla domanda "Tornerai?" Risposero semplicemente una sola, significativa frase che, col tempo, per i meno fiduciosi perdeva valore, ovvero "Certo che tornerò. Gli eroi tornano sempre!"

Ed infine tutte s'abbandonarono alla prima notte d'amore e poi al tenero e malinconico abbraccio di Morfeo.

Ma il giorno seguente, dopo i baci d'arrivederci ed i saluti a Ming, tutte partirono con questa frase impressa nei loro cuori.

Certo che tornerò. Gli eroi tornano sempre!

  
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