Serie TV > Glee
Ricorda la storia  |      
Autore: amnesiaL1996    26/01/2013    3 recensioni
C'era una volta un principe o meglio due.
Non proprio due principi normali: uno era un grandissimo stronzo, uno era fin troppo dolce.
Ma se per caso un giorno si incontrassero?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Sebastian Smythe, Thad Harwood | Coppie: Sebastian/Thad
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
C’era una volta un principe.
Sembra banale,lo so,perché,bhè,in tutte le storie c’è un principe,un’intera dinastia di principi azzurri che in ogni favola spuntano al momento opportuno per baciare la principessa e vivere per sempre felici e contenti.
Lo sapete,no,come funziona: i due si innamorano a prima vista,si sposano e hanno tanti figli mentre il cattivo viene sconfitto e sparisce nel nulla.
Come già detto,anche in questa storia c’è un principe. Più di uno a dire il vero,ma neanche una principessa,niente damigella dolce e gentile da salvare.
Ed è proprio questo a renderla una favola speciale,unica.

Comunque,dicevo,c’era una volta un principe.
A dire la verità non era granché come principe,dato che era…come dire…un grandissimo stronzo? Un bastardo? Si,qualcosa del genere.
Trattava male tutti,non aveva rispetto per alcuno e a volte aveva un ché di malvagio,ma soprattutto era un predatore,che si divertiva ad affascinare le persone per farle cadere ai suoi piedi e prendersi gioco di loro.
Era uno stronzo,si,e tutti lo sapevano,ma nessuno riusciva a resistergli perché era semplicemente stupendo,forse il principe più bello di tutti i principi delle favole.
Luminosi e magnetici occhi verde chiaro,sorriso perfetto e intrigante che sembrava promettere tutto un misterioso e affascinante mondo,setosi capelli castano chiaro e fisico perfetto da mozzare il fiato…Bello e dannato,una sorta di Damon Salvatore umano del mondo delle favole.
Insomma,avete presente quando la vita è talmente ingiusta da dare tutto a certe persone? Bhé,per questo principe era esattamente così: avvenente,capace di incantare tutti con un solo battito di ciglia,ricco e perfino con un titolo nobiliare,una corona in testa e il futuro già scritto di re di tutto quel grande regno in cui viveva.
Come se ciò non bastasse,anche il suo nome aveva un ché di magico e intrigante ed era bellissimo da pronunciare,da assaporare tra le labbra in un’unica parola melodiosa e armonica.
Sebastian.
Sebastian Smythe per l’esattezza,principe azzurro dalla discutibile fama di conquistatore…di giovani uomini.
Oh si,anche per questo Sebastian non era il solito principe,ed anche per questo in questa storia non c’è una principessa.
Perché nonostante non ci fosse ragazza nel regno,e soprattutto nella corte,che non fosse perdutamente innamorata di lui al solo guardarlo,a lui proprio non gliene fregava niente di loro.
Meglio un bel corpo maschile che uno femminile,ecco la sua “filosofia di vita”.
Insieme a “L’amore non esiste”,ovvio.
Amore,matrimonio,famiglia…quelle erano tutte cose che Sebastian non concepiva e,a differenza di tutti i principi di tutte le favole,non desiderava affatto,anzi.
Forse in fondo non era colpa sua,forse era semplicemente perché lui di famiglia,una famiglia vera e propria intendo,non ne aveva mai avuto.
Pur essendo il principe di un grande regno,pur avendo praticamente tutto quello che si potesse chiedere dalla vita,Sebastian in 17 anni di vita non aveva mai conosciuto l’amore,né l’affetto di una famiglia.
Sua madre era morta dandolo alla luce e suo padre era un re giusto,ma anche un padre freddo e distaccato,che disprezzava il proprio figlio per la sua particolarità di preferire i ragazzi alle ragazze,e per questo non erano mai andati d’accordo.

Tornando alla favola,essa inizia proprio qui,nel regno di cui Sebastian era principe,in una mattina d’estate,all’arrivo della famiglia reale di un regno alleato.
A dir la verità Sebastian non era presente all’arrivo delle carrozze della delegazione dall’altro regno e non vide il re,la regina e il principe essere salutati calorosamente dal proprio padre,poiché era nella sua stanza con uno dei servi e…ehm,diciamo che era impegnato.
Fu un paio d’ore dopo che avvenne l’incontro,ma non un incontro qualunque,sapete,quel tipo di incontri che sembrano orchestrati dal destino e che sono capaci di cambiare delle vite in un attimo solamente.

Thad Harwood,principe,stava girovagando per il castello sconosciuto senza una meta o uno scopo preciso,solo per esplorare un po’ e stare un po’ da solo,cosa che non gli capitava mai,stando sempre insieme ai suoi due migliori amici Nick e Jeff,uno conte e l’altro ex-servo,ora futuro sposo del primo,che non lo lasciavano mai,essendo fin troppo protettivi nei suoi confronti.
Ok che era il futuro re,ok che gli volevano bene e si preoccupavano per lui,ma a volte li trovava davvero un po’ esagerati.
Dopotutto,aveva 17 anni,era un futuro re e sapeva decisamente badare a sé stesso.
Ora,prima di continuare con la storia in sé,bisogna spiegare che Thad era un principe completamente diverso da Sebastian.
A dir la verità,erano praticamente l’opposto,dato che forse al mondo non esisteva persona più buona,dolce,gentile e innocente del giovane Harwood.
Anche a lui tutti lo adoravano,ma semplicemente perché non si risparmiava mai una parola carina verso chiunque,anche verso le ragazze che rifiutava con grazia,preferendo anche lui i ragazzi.
Quella in effetti era una delle poche cose che i due principi potevano avere in comune,oltre all’innata avvenenza e bellezza.
Infatti Thad era forse un po’ basso ma muscoloso,aveva dei tratti marcati e innegabilmente affascinanti,due occhi scuri e capelli neri perennemente arruffati (bhè si,forse mancava un pochino in compostezza ed eleganza come principe) e comunque un sorriso dolcissimo che faceva sempre provare un moto d’affetto nei suoi confronti e di cui non abusava mai.

Nonostante l’amicizia profonda che legava le loro famiglie,i due ragazzi non si erano mai incontrati e quando Thad,con la testa fra le nuvole,girò l’angolo e sbatté dritto contro Sebastian,quest’ultimo non sapeva chi fosse quel tipo.
Chissà,forse se l’avesse saputo sarebbe stato più gentile…se,come no!
<< Ehi nano,stai attento a dove cammini! >> sbottò,levandoselo di dosso con malagrazia e alzandosi in piedi,senza minimamente preoccuparsi di aiutare anche l’altro a sollevarsi.
<< Mi-mi dispiace davvero tanto… >> balbettò il moro con le guance in fiamme per il doppio imbarazzo,quello per la figuraccia appena fatta e quello per averla fatto con un tale tipo meraviglioso.
Il ragazzo dagli occhi verdi gli lanciò un’occhiata sprezzante mentre lui si metteva in piedi a fatica e continuò:
<< E poi,da dov’è che salti fuori tu? >>
<< Oh,io…sono arrivato questa mattina- >>
<< Si vabbé non mi interessa. Addio >> fece roteando gli occhi,prima di sparire per la sua strada,lasciando Thad a bocca aperta.
Insomma,forse avrebbe dovuto stare più attento,ma che maleducato si comportava in quel modo?
Da una parte,timido e insicuro com’era,gli veniva da piangere per com’è era stato trattato bruscamente,dall’altra avrebbe voluto essere capace di arrabbiarsi per una volta e dirgliene quattro a quel tipo che si credeva padrone del mondo.
E dall’altra ancora sentiva soltanto il cuore battergli a mille al solo ricordo di quegli occhi verde chiaro.

La sera alla corte del re Smythe ci sarebbe stato un banchetto speciale per l’arrivo degli Harwood,e la prima cosa che Sebastian fece appena arrivato alla festa fu essere presentato ai sovrani dell’altro regno. E al principe,mi sembra ovvio.
I due ragazzi si fissarono per qualche secondo,mentre i loro genitori andavano a parlare con qualche nobile o qualcosa di simile,poi il più alto lo salutò con un ghigno.
<< Imbranato… >>
Thad arrossì,abbassando gli occhi sui propri piedi.
<< Io…scusami ancora per questo pomeriggio… >>
<< Oh,non importa >> il moro a quelle parole alzò il capo,venendo immediatamente abbagliato da quel sorriso candido << Anzi scusa se sono così stato così scortese con te >>
Ora,a questo punto,si potrebbe credere che il giovane Smythe era improvvisamente diventato buono poiché si era innamorato a prima vista dell’altro e quindi voleva essere gentile e dolce con lui.
Ma,ovviamente,conoscendo il tipo tutto questo non era assolutamente possibile. E la triste verità aveva ben pochi lodevoli motivi: semplicemente Seb aveva dato un’occhiata più approfondita al ragazzo che aveva davanti e si era reso conto che,imbranato o meno,era davvero bello,anche con quelle guanciotte rosse che facevano ben intendere quanto già avesse un certo ascendente su di lui. E poi,non si era mai portato a letto un principe,non essendocene altri nel suo regno.
Fu solo per questo che Sebastian per tutto il resto della serata fu particolarmente carino con Thad,parlandogli dolcemente all’orecchio con la scusa del frastuono solo per vederlo arrossire sempre di più,sfiorandogli la mano per farlo impazzire e arrivando ad accompagnarlo alle sue camere a fine serata.
Quello,in effetti,era il suo momento,quello in cui avrebbe fatto le sue ultime mosse e sarebbe entrato nella stanza e nel letto del bel moro,ne era sicuro.
<< Comunque, >> fece quindi una volta arrivati davanti alla porta dell’altro << è stata davvero una bella serata. Sei una persona molto interessante,Thad Harwood >> affermò,facendogli il baciamano,ma tenendo quelle pietre verdi fisse nelle iridi ben più scure dell’altro,che ancora una volta arrossì a tutta quella gentilezza e quell’interesse a cui non era abituato,non avendo mai avuto un fidanzato,o comunque un ragazzo che si interessasse a lui in quel senso. E poi Sebastian era così bello…
<< Mi sono divertito anche io. E tu sei una persona migliore di quanto credessi questo pomeriggio… >> riuscì a dire sinceramente.
Seb allora sorrise e si chinò leggermente,si avvicinò sempre di più alle labbra di Harwood con le proprie e…
Thad voltò il capo,rifiutando silenziosamente quel bacio.
<< Buonanotte >> sussurrò flebilmente,poi entrò nelle sue camere,lasciando Smythe terribilmente confuso e shoccato.
Per la prima volta nella sua vita,qualcuno l’aveva rifiutato.

Ovviamente,Sebastian non si diede per vinto,era un ragazzo testardo dopotutto e c’era qualcosa che lo spingeva a provarci sempre più spudoratamente con l’altro,che imperterrito continuava ad arrossire e rifiutare,nonostante dentro morisse dalla voglia di poter cedere alle attenzioni di quella meraviglia dagli occhi verdi.

I giorni passavano,la fine della permanenza degli Harwood si avvicinava,e il giovane Smythe non sapeva più cosa escogitare per avere Thad.
Era proprio a quello che pensava,sdraiato nel suo letto,la notte prima che il moro ripartisse.
Ormai aveva solo poche ore e non aveva la più pallida idea di cose potesse fare.
L’unica cosa di cui era certo era che lui voleva Thad,perché quel nano imbranato lo intrigava,nonostante tutto.
Era dolce,gentile e così carino quando arrossiva ai suoi complimenti e alle sue allusioni…
Sebastian quasi non si rendeva conto dei pensieri che stava facendo,ben diversi dai suoi soliti,né che piano piano,involontariamente,qualcosa stesse cambiando.
Qualcosa fuori dai suoi progetti,qualcosa di sconosciuto e legato ai suoi sentimenti,qualcosa legato a Thad Harwood,al suo sorriso,ai suoi occhi scuri…
Ma ovviamente tutto quello Sebastian non lo sapeva.
Lui non conosceva l’amore,lui non sapeva cosa volesse dire amare.
Lui credeva solo di volersi portare a letto l’ennesimo bel ragazzo,non rendendosi neanche conto che da quando conosceva Thad non aveva più pensato a nessun altro.
Lui non le pensava queste cose,ma Thad si.
Thad che quella stessa notte rifletteva,con la certezza di amare uno stronzo che da lui voleva solo sesso e l’amarezza di non poterlo mai più vedere.
Che cosa si faceva in quei casi? Si cedeva per amore pur sapendo che l’altro non avrebbe mai ricambiato nessun sentimento? Si partiva in silenzio,in attesa che la lontananza lasciasse scendere calde lacrime di rimpianto?
In fondo,entrambi avevano uno stesso desiderio: che quella notte non finisse mai.

Sebastian stava seduto sulle gradinate d’ingresso del suo palazzo,vagamente imbronciato,mentre vedeva i bagagli degli Harwood venir caricati sulle carrozze e la famiglia scambiarsi gli ultimi saluti con suo padre ed altre persone importanti.
Era incazzato. E non sarebbe andato a salutarli.
Dopotutto perché farlo? Thad l’aveva evitato per tutta la mattina.
E lui ora si sentiva non solo rifiutato,per l’ennesima volta da quando conosceva quel tipo,ma anche terribilmente frustrato.
Non aveva ottenuto quello che voleva. Non aveva avuto Thad,non aveva fatto l’amore con lui…
Improvvisamente,Sebastian si paralizzò,bloccato dai suoi stessi pensieri.
Aveva pensato “amore”,amore non sesso.
E quella era una cosa totalmente inconcepibile,un qualcosa che non poteva assolutamente riguardarlo.
O forse si?
Alzò lo sguardo.
Thad e il suo sorriso dolce,un po’ dispiaciuto forse,erano lì,in procinto di partire.
E solo ora lui si rendeva conto che…gli piaceva.
Non solo perché era un bel ragazzo,ma perché era…Thad.
Thad che arrossiva qualsiasi cosa gli dicesse,Thad che sorrideva sempre per quanto lo prendesse in giro,Thad che era gentile con tutti e l’aveva sopportato per tutti quei giorni con la sua dolcezza disarmante che era riuscita ad arrivare oltre la sua corazza,oltre alla sua stronzaggine e al suo menefreghismo.
Thad di cui piano piano si stava innamorando,nonostante a malapena lui stesso sapesse cos’era l’amore e nonostante non ci avesse mai creduto.
Sebastian Smythe innamorato.
Ridicolo,folle…giusto.
Il problema stava solo nel cosa fare adesso,dato che il tempo era finito.

Forse sarebbe stato giusto lasciar partire Thad senza dirgli niente,per non farlo soffrire.
Forse se ora avesse parlato sarebbe stato solo un egoista.

Vide suo padre rientrare nel castello con tutti gli altri.
Vide i sovrani e la gente dell’altro regno salire sulle carrozze.
Vide Thad restare da solo in piedi davanti alla propria e cercarlo con lo sguardo,trovarlo e chinare il capo,deluso,voltandosi per salire e andarsene.

Forse era innamorato,ma rimaneva sempre e comunque un’egoista dopotutto.
Per cui corse,corse per quei pochi metri che lo separavano dall’altro ragazzo.
Non era pratico del ruolo di principe azzurro,ma quello potevano farlo.
Poteva tirare il moro per il polso per farlo voltare,per far posare quegli occhi scuri confusi su di lui.
Poteva parlare e diventare finalmente una persona migliore.
<< Senti >> cominciò quindi,lasciando andare il polso dell’altro,in piedi sul primo scalino della carrozza << credo che potrei starmi innamorando di te >>
Harwood ci mise un secondo per far arrivare quelle parole al suo cervello,poi il suo viso si allargò in un enorme sorriso.
<< Pensavo non me l’avresti detto mai >> sussurrò,prima di baciarlo dolcemente.
E Sebastian Smythe,colui che aveva baciato praticamente tutti i ragazzi del regno,poteva affermare con certezza che quello era il bacio migliore che avesse mai ricevuto.
<< Tornerai? >> domandò quando si staccò malvolentieri da quelle labbra morbide.
Thad si allontanò da lui e fece un ghigno che aveva sicuramente imparato dall’altro,rispondendo giusto un attimo prima di salire sulla carrozza e partire.
<< Certo…Devo ancora sposare il mio principe azzurro,no? >>

…E vissero per sempre felici e contenti.




PS: partecipante al concorso once upon a time della pagina facebook : glee fan fiction : somwher only gleeks know
si vi piace andate a votarmi a questo link! :D
http://www.facebook.com/photo.php?fbid=490160694356316&set=pb.472478982791154.-2207520000.1359210274&type=3&theater
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: amnesiaL1996