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Autore: _zia cla_    26/01/2013    4 recensioni
Raccolta di Daddies!Seblaine.
Sebastian trova un album fotografico nascosto tra le cose di Blaine, da li si sciorineranno i ricordi di una vita.
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''Un tonfo improvviso però catturò nuovamente la sua attenzione all’interno del mobile; non ricevendo più il sostegno del ricettario, un grosso volume era caduto sul ripiano del comodino.
Sebastian lo prese incuriosito, era un grosso volume quadrato, ricoperto di tela grezza; lo rigirò con la copertina verso l’alto dove c’era ricamato sopra il titolo: Family photos.''
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Nuovo personaggio, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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#1. -Family photos-






 

 



‘’Farò un po’ più tardi stasera, prepara tu la cena… E per favore, non dare fuoco alla cucina!’’
 
Sebastian sbuffò ricordando le parole di suo marito, prima che riattaccasse il telefono.
Se non voleva che rischiasse di dar fuoco a mezza casa, avrebbe potuto benissimo risparmiargli l’onere di preparare ‘la mensile cena del figliol prodigo’, come amava chiamarla Blaine.
 
Da quando i loro figli avevano cominciato il college, trasferendosi in un’altra città, i due coniugi organizzavano una volta al mese una rimpatriata e, per lo straordinario evento, Blaine preparava sempre qualche manicaretto speciale.
Esatto, Blaine. Non Sebastian, che non sapeva neanche friggere un uovo!
 
Fosse stato per lui avrebbe ordinato quattro pizze e l’avrebbe finita lì, ma sapeva benissimo che Blaine sarebbe stato capace di chiedere il divorzio per un gesto simile.
 
Stava girando per casa alla ricerca del manuale di cucina da una mezzoretta buona. Solitamente il posto migliore dove trovare un manuale di cucina sarebbe stato la cucina, ma era il ricettario di Blaine Anderson, l’uomo con la più grande avversione per la logica spicciola.
 
Dopo aver frugato nella credenza, era andato in salotto e aveva cercato in mezzo ai volumi della libreria. Non aveva avuto fortuna neanche lì, aveva trovato solo un taccuino pieno zeppo di quelle che potevano sembrare liste della spesa, probabilmente degli ultimi vent’anni! Cosa se ne facesse Blaine, proprio non lo sapeva.
 
Si fermò in mezzo al salotto e chiuse gli occhi, cercando di focalizzare dove potesse aver riposto quel maledetto libro; era qualcosa di importante per suo marito, qualcosa che non avrebbe mai accettato cadesse nelle mani di chiunque, come la loro donna delle pulizie croata, che non aveva idea di cosa significasse il termine proprietà altrui.
Sicuramente l’aveva messo insieme a tutto quello a cui teneva di più, come il suo gel o… Il gel?! IL GEL!
Aprì gli occhi e rivolse il suo sguardo al piano di sopra.
Si avviò verso le scale, salendo i gradini con un andamento lento e teatrale; quando giunse nella loro camera da letto si guardò in giro e poi fissò i suoi occhi sul comodino di Blaine, posto vicino al suo lato del letto. Si avvicinò e ci si inginocchiò frontalmente. Quando lo aprì, sorrise soddisfatto: accanto a quello che doveva essere un barattolo di gel fossilizzato, c’era l’agognato manuale.
‘’Cucina di Blaine Anderson-Smythe, non hai più segreti per me!’’ affermò compiaciuto, sfogliandolo velocemente.
Un tonfo improvviso però catturò nuovamente la sua attenzione all’interno del mobile; non ricevendo più il sostegno del ricettario, un grosso volume era caduto sul ripiano del comodino.
Sebastian lo prese incuriosito, era un grosso volume quadrato, ricoperto di tela grezza; lo rigirò con la copertina verso l’alto dove c’era ricamato sopra il titolo: Family photos.
Lo guardò stupito, senza parole. Anzi, due parole gli vennero in mente: uccidere Blaine.  
 
 
 
 
 
‘’Sono a casa!’’ Blaine entrò dalla porta di servizio, aspettandosi di trovare Sebastian nel bel mezzo del caos più assoluto, mezza cucina distrutta e una quantità di cibo indistinto appiccicato sul soffitto. Già dal vialetto pensava che avrebbe dovuto rimediare a qualche disastro culinario di suo marito, pulire la cucina e visto che c’era, calmare qualche attacco isterico del coniuge concedendogli una sveltina sul ripiano dell’isola. Non che gli dispiacesse, naturalmente.
Nulla però avrebbe potuto sorprenderlo e destabilizzarlo come lo spettacolo che ora gli si parava davanti: l’ordine, l’ordine assoluto.
Poteva ancora sentire nell’aria la traccia dell’odore di detergente per superfici che aveva usato dopo colazione, prima che uscisse per andare a lavoro.
Mosse alcuni passi all’interno della stanza, cercando qualche segno di cucinato. Nulla. Aprì il frigo. Nulla.
Strinse la maniglia dell’elettrodomestico per reprimere l’istinto omicida che lo stava cogliendo.
 
‘’SEBASTIAN!’’ non riuscì però a fare ugualmente con l’urlo di puro odio che gli nacque in gola.
 
Attraversò a grandi falcate, per quanto la sua statura glielo permettesse, il piccolo corridoio che collegava la cucina al salotto, aspettandosi di vedere suo marito seduto in divano a guardare la replica di qualche partita di lacrosse.
In effetti era in divano, ma la tv era spenta; gli dava la schiena così non poteva vedere quello che stava facendo. Lo chiamò nuovamente ma non ricevette nessuna risposta.
 
‘’Sebastian, si può sapere cosa stai facendo?! I nostri figli saranno qui a momenti e non è pronto nulla! Possibile che non posso chiederti un solo, fottutissimo favore!’’ –continuò ad urlare, facendo il giro del divano e parandosi davanti a lui, vide che aveva in grembo un libro- ‘’Capisco che tu abbia difficoltà a cucinare ma mi sarebbero bastate delle semplici omelette! E si può sapere cosa stai leggendo di tanto interessante da non prestarmi la ben che minima attenzione?’’
 
A quel punto Sebastian, che fino ad allora era rimasto impassibile, alzò lo sguardo verso Blaine, scattò in piedi e lo colpì forte in testa con l’album fotografico.
 
‘’Ahi! Ma sei impazzito?!’’ urlò Blaine, dopo essersi preso la testa tra le mani.
 
‘’Cos’è questo?! Dimmelo tu cos’è, Blaine!’’ urlò istericamente Sebastian, agitandogli nervosamente il volume davanti agli occhi.
 
Blaine glielo strappò di mano, lanciandogli uno sguardo arcigno, e poi posò gli occhi sulla copertina.
‘’Oh.’’ Esclamò imbarazzato, dopo un lungo attimo.
 
‘’Sì, Blaine. Oh.’’ Ghignò sprezzante Sebastian, continuando a guardarlo come uno spiritato.
 
‘’Dove l’hai trovato?’’ chiese Blaine, porgendoglielo nuovamente.
 
‘’Nella tua piccola cassaforte affianco al letto, tra il ricettario e quello che dovrebbe essere del gel appartenente ad Abramo Lincoln! Si può sapere perché me lo tenevi nascosto?’’
 
‘’N-non te lo tenevo nascosto.’’ Affermò Blaine, abbassando lo sguardo.
 
‘’Ah no?! Perché allora non ne sapevo niente? Hai idea di quanto mi sia sentito in colpa dopo che, due anni fa, ho rotto il computer e credevo di aver perso ventitré  anni di ricordi di vita insieme?!’’ esclamò Sebastian con tono di rimprovero.
 
‘’Ok, ho sbagliato ma… dopo quell’episodio eri diventato così attento, così puntuale in tutto… E poi, sul serio pensavi che non avrei sviluppato tutte quelle foto?!’’ esclamò Blaine, incrociando le braccia al petto.
Sebastian gli assestò un altro colpo in testa, prima di lasciar cadere l’album sulla poltrona:
‘’Hai usato il mio senso di colpa per manipolarmi?! Oh tesoro, è una cosa così da me!’’ Disse Sebastian, continuando a guardarlo male. Pian piano poi le sue labbra si schiusero in un piccolo sorriso. Lo avvolse tra le braccia, stringendolo a se e affondando il naso nei suoi capelli.
 
Blaine si agitò nella stretta del marito, lamentandosi del fatto che l’avesse fatto male e che l’avrebbe lasciato dato che era evidente che fosse stato colto da rincoglionimento senile.
Sebastian rise e non mollò la presa finchè suo marito non si fu calmato e non ebbe ricambiato il suo abbraccio.
Gli sollevò il mento e gli lasciò un piccolo bacio a fior di labbra.
‘’Grazie.’’
 
‘’Per cosa?’’ chiese stranito Blaine.
 
Sebastian sciolse l’abbraccio e  recuperò l’album di fotografie dal divano.
‘’Cosa farei senza di te!’’ esclamò mostrandoglielo.
 
‘’Ti troveresti un ventenne alto, bello, abbronzato e con ancora tutti i neuroni.’’ Gli rispose con un ghigno suo marito.
 
‘’Non mi sono mai piaciuti alti, dovresti saperlo.’’ Affermò Sebastian con noncuranza, andando a sedersi su una delle poltrone e riprendendo possesso dell’album di fotografie.
 
‘’Idiota!’’ mise il broncio, Blaine.
 
Si guardarono a lungo per poi scoppiare a ridere, senza un motivo apparente; Sebastian fece segno all’altro di andarsi a sedere vicino a lui, cosa che Blaine fece immediatamente; il più alto gli cinse le spalle e Blaine poggiò la testa sul suo petto. Un gesto semplice e tenero che, dopo cinque anni di fidanzamento e ventitrè di matrimonio, non aveva perso nulla in quanto a passione o amore.
 
‘’Comunque stai invecchiando…’’ sospirò Blaine contro il suo collo.
 
Sebastian inarcò un sopracciglio e lo guardò di sottecchi.
‘’Io?! Tzk, vorrei mostrarti una cosa, caro il mio maritino…’’
 
Blaine aggrottò la fronte mentre guardava Sebastian sfogliare l’album e fermarsi poi su una foto di lui, giovane Blaine trentenne, in costume, in una delle loro vacanze in Provenza.
‘’Questo è un colpo basso!’’ rise Blaine, tirando un pugno nel fianco di suo marito.
 
‘’L’hai voluta tu! Dio Blaine, eri dannatamente sexy da giovane!’’ esclamò Sebastian, continuando ad ammirare la foto.
 
‘’Perché ora no, scusa?!’’ replicò suo marito, mettendo nuovamente su il suo tipico broncio.
 
‘’Beh… Hai messo su un po’ di pancetta e anche il tuo sedere non ha più il vigore di un tempo.’’ Affermò critico Sebastian, assestandogli dei colpetti leggeri sullo stomaco.
 
‘’A-ah! Attento Smythe, potresti non vederlo più il mio non più vigoroso sedere.’’ Ghignò strafottente Blaine mentre fingeva di volersi divincolare.
 
‘’Come se ci credessi!’’  
Sebastian lo bloccò e lo attirò più vicino a sé, cominciando a baciarlo con passione. Sorrisero entrambi sulle labbra dell’altro, ricominciando poi a baciarsi. Sebastian fece pressione sul corpo di Blaine facendolo sdraiare sulla schiena; aveva appena infilato una mano sotto il suo maglione, quando sentirono suonare alla porta d’ingresso.
‘’Cazzo, i ragazzi!’’ Blaine si scostò Sebastian di dosso, forse con un po’ troppa veemenza, e balzò in piedi; si ricompose e andò ad aprire la porta, non curandosi di che fine avesse fatto Sebastian alle sue spalle.
Appena aperto l'uscio due giovani braccia femminili gli avvolsero il collo, rischiando di soffocarlo.
‘’Papà!’’
 
‘’C-ciao tesoro. Che bello vederti.’’ Esclamò Blaine, al limite dell’asfissia. Alzò lo sguardo oltre le spalle della ragazza, per incontrare due occhi verdi che li guardavano divertiti.
 
‘’Ciao Papà. Come sta il mio vecchio?!’’ chiese il ragazzo di fronte a lui, con un ghigno.
 
‘’Vecchio sarà tuo padre, idiota!’’ lo ammonì Blaine che ancora era avvinghiato a sua figlia.
Il ragazzo rise e lo superò, invitando la sorella a lasciarlo andare.
 
La ragazza sciolse la sua presa dal collo di Blaine per andare a cercare con lo sguardo l’altro suo padre, avanzò qualche passo all’interno della casa, trovando Sebastian nella rotta dello sguardo interdetto del fratello.
‘’P-papà, che ci fai sul pavimento?’’











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Angolo di _zia cla_


Eccomi qua! Come avevo promesso (per una volta puntuale)!
Una raccolta di daddies... Perchè?! Perchè sì! x)
Sarà una raccolta random, vi avviso. Non ci sarà un aggiornamento settimanale o puntuale, non è una long.
Ho deciso di raccoglierle insieme solo perchè sono state concepite alla stessa maniera: partiranno tutte da un'immagine e da questa si sciorinerà il racconto della vicenda.
Questa che avete appena letto non è proprio una daddies, piuttosto un'introduzione. Ah, nonostante non facciano altro che chiamarsi vecchi a vicenda, in realtà i nostri 'bambini' hanno poco più di cinquanta anni... Sono solo cretini.
Ringrazio chiunque abbia letto e apprezzato e soprattutto ringrazio Carly per il suo fantasmagorico banner! E' bellissimo, avevo le lacrime agli occhi quando me l'ha mandato! :')
Beh bella gente, vi saluto! Alla prossima! Un bacione!
PS: Lo scatto d'ira di Sebastian che avete letto su, ci tengo a specificare che non è rabbia da steroidi (-.-)... E non commento ulteriormente. ;)


 

  
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