Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: Kikka_LovePanda    26/01/2013    2 recensioni
Un ragazzo dagl'occhi color miele si sedette accanto a me sorridendo.
-Hey..- disse guardandomi.Risi e lo guardai piantando il mio sguardo nel suo.
-Tu non hai paura?-Dissi indicandomi,quasi avendo paura della sua risposta.
-Perchè dovrei,insomma,non sei mica un mostro,anzi!Il fatto che tu sia la campionessa d'America di Box non mi spaventa affatto.-Disse ricambiando il mio sguardo e sorridendo.
-Almeno un ragazzo che ragiona!Insomma,non mangio nessuno...- dissi guardandomi i piedi.
-Ma i ragazzi mangerebbero te!- disse sorridendo ancora di più.
-Che vuoi dire?- dissi ritornando a gurdarlo.
-Che sei troppo carina per stare con quel Joe.- disse guardando altrove.
-Oh,io e Joe non stiamo insieme,è solo il mio migliore amico.- dissi sorridente.
-Menomale.- mi sussurrò Justin all'orecchio prima di alzarsi,stamparmi un bacio sulla guancia e scomparire dietro l'angolo.
Mi aveva baciato la guancia,o sbaglio?
Ti toccai il punto esatto dove pochi secondi fa c'erano le sue labbra.Scottava.
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi chiamo Julia ma non mi è mai piaciuto un granché il mio nome,forse perché è troppo tenero per rappresentarmi.
Un nome del genere lo affiderei a una bambina bionda,con gl’occhi azzurri,dolce come il caramello e sorridente.
Io sono sempre stata una bambina solare,ma non ho mai accettato delle ingiustizie,nemmeno quando all’asilo i bambini prepotenti venivano a prendersi i miei giocattoli.Semplicemente prendevo in mano la situazione,andavo da loro con aria ferma e decisa e ordinavo di ridarmi il giocattolo.E così facevano e soddisfatta lasciavo loro con le bocche aperte e trotterellavo dalle mie amichette per continuare a giocare.
Così a 14 anni,decisa che quel nome non mi appartenesse,iniziai a presentarmi alla gente come ‘Puissance’.
Adoro questo nome,significa ‘Potenza,Forza,Vigore’ e mi rappresenta del tutto.’Una forza della natura’,’Una che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno’ mi definisce la gente.Ed hanno assolutamente ragione.
Fin dalla tenera età di 5 anni io,mia madre e mia nonna abbiamo vissuto insieme.Mio padre era un uomo schifoso,apparentemente tenero,ma dopo essersi sposato con mia madre si rivelò per quello che era, e iniziò a picchiarla,per qualsiasi motivo.Mi ricordo le urla di mia madre mentre io ero ancora una bambina nella culla.Non potevo fare nulla e questo mi faceva andare in bestia.Così,quando mia madre prese il coraggio e denunciò Lucas,quello che dovrebbe essere mio padre,venne arrestato e noi ci trasferimmo qui in America per vivere finalmente in tranquillità.Credo che sia quello il motivo di tutta la mia rabbia verso un atto di violenza o un ingiustizia qualsiasi.Ogni volta che vedo una rissa mi sento una rabbia esplodermi in corpo,così forte,così potente da rompere un muro a mani nude.Per questo faccio box da 11 anni,per sfruttare la mia ‘capacità’.Sono contenta di pensare che ,se un giorno avrò un marito con l’intenzione di picchiarmi,sarò capace di difendermi da sola,senza chiedere aiuto a nessuno e magari dargli una bella lezione.
Ma dubito che qualche ragazzo cercherà mai di picchiarmi,semplicemente perché tutti,anche la mia scuola,sa che sono la campionessa di box d’America.Per questo molto spesso i ragazzi hanno paura a chiedermi di uscire,perché credono che se non mi piaccessero,spezzerei loro un braccio o una gamba.Io semplicemente pratico box per auto-difesa.Anzi,diciamo solo ‘per difesa’,anche quella degl’altri.Ho sempre usato queste capacità a fin di bene ad esempio se un ragazzo cerca di far del male ad una ragazza io intervengo sempre,pensando che quella potrebbe essere mia figlia o mia madre.Per essere miei amici c’è solo una regola ‘Non cercare MAI di toccarmi,o ti spezzo le gambe’.Ovviamente questo non vale per dei contatti fisici ‘affettuosi’,soprattutto se da parte di Joe,il mio migliore amico,e Nat,la mia migliore amica.Siamo sempre stati amici,fin dalle elementari.Ora,insieme,frequentiamo l’ultimo anno della ‘Crichstone Accademy’,o meglio,il mese prossimo faremo parte ufficialmente di ‘quelli dell’ultimo anno’.Siamo agl’inizi di Agosto e a casa mia,nella mia stanza c’è molta tensione.
Devo farcela,o me lo rinfaccerà per sempre.Vai,vai,vai!CE LA PUOI FARE!
-GOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOAAAAAAAAAAAAALLLLLLLLLLLLLLLL.- Urlo alzandomi in piedi e saltando addosso a Nat,intenta a leggere una rivista.
-Alla faccia tua,bello di mamma!!- dico rivolgendomi a Joe e facendogli la linguaccia.
-Sei una fottutissima stronza,adesso te la faccio vedere io miss ‘SONO LA CAMPIONESSA DI BOX D’AMERICA’- dice facendomi il verso,spegnendo la play station e buttandosi addosso per farmi il solletico.Fottutissimo migliore amico che conosce il mio punto debole.
Inizio a piangere dalle risate e sul suo volto di dipinge un sorriso di soddisfazione.
-Ti prego smettila,o ti faccio male!- lo minaccio muovendomi a spasmi a causa del solletico.
-Non sei così forte contro il ‘RE DELLE CAROTE’- dice con aria tionfante,smettendo di farmi il solletico e mostrandomi i bicipiti.Adesso ti faccio vedere io,carota ammuffita.
-BAAANZAAAAIIIIIII.-Urlo prima di fiondarmi sopra di un Joe intento a baciare i suoi muscoli.Non se ne accorge neanche che in un attimo si trova con la faccia spalmata sul pavimento,la mano tenuta solidamente dalla mia stretta dietro la schiena e io sopra di lui.
-Allora,chi a vinto?- dissi stuzzicandolo.Di risposta sentii bofonchiare qualcosa.
-Non ho capito,ripeti,AD ALTA VOCE.- Dissi facendo la mia presa più stretta.
-Tu,oh mia somma regina della box.- disse ripetendo a memoria la frase che fin da piccolo utilizzava per farsi liberare da me.
-Bravo la mia carotina!- Dissi scompigliandogli i capelli color rame e liberandolo.Ridemmo di gusto entrambi,quando Nat si alza in piedi e urla qualcosa di incomprensibile.
-EEEHHHH??- Diciamo in coro io e Joe.
-Ciupaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa.-Dice lei di rimando,scatenando una risata generica.
-No sul serio Joe,sono le 12.30!Dobbiamo andare o i nostri genitori ci faranno fuori!- Disse buttando sul letto la rivista che stava leggendo.
-Giusto,me ne ero scordato!Allora noi andiamo Capo,ci vediamo alle 4.30!-Dice prendendo il suo cellulare dal comodino e aspettando una mia risposta.
-Perfetto,4.30 da te allora!- dissi salutandoli e vedendoli sparire giù per le scale.
Mi affacciai alla finestra e li osservai fino a quando non li vidi sparire.Mi accorsi di un ragazzo alto,biondo,dagl’occhi color caramello che mi fissavano attentamente.Era Bieber,il ragazzo più bello della mia classe,e dell’intera scuola,immagino.Quando si accorse che ricambiavo il suo sguardo mi fece un cenno con la mano e io risposi sorridendo e accennando un ‘ciao’ con le labbra.
Si sedette da solo su una panchina e presi a fissarlo.Era davvero bello,sembrava un angelo.Tutto sommato non era un cattivo ragazzo,non sapevo molto di lui,ma all’apparenza sembrava un tipo apposto.
-Julieeeeeeeeee scendi,si pranza!- urlò mia madre dal piano di sotto.
-Arrivoooooooo!- le risposi.Chiusi le tende della finestra rivolgendo un ultimo sguardo a Justin e poi scesi per andare a pranzare.


SAAAAAAAALVE.

Ciaooo bellezze!Spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto :3 Ho iniziato questa storia perchè ho visto troppe storie in giro che parlano della sottomisione della donna da parte di un uomo e per farvi capire che qualunque cosa accada voi dovete reagire!Ad ogni modo spero che in molte seguirete la storia e mi farebbe felisissima vedere una recenzione ^^ Anche un commento tipo 'Accettabile' C:
Alla prossima girls,un baciooooo :*

  
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