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Autore: Winry977    26/01/2013    2 recensioni
-Cos'è? Anche io devo cominciare a fare i capricci?
Il mondo gira al contrario.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cosa pensano? Che io non provi sentimenti? Che io non possa soffrire di quello che mi dicono? Basta anche una sola piccola scintilla per scatenare un fuoco di emozioni, ancora non se ne rendono conto? Nessuno si accorge del peso delle proprie parole?

Odio quando non ci si rende conto di quello che si dice. Tutto arriva sotto forma di capriccio alle orecchie di tutti. Un “Grazie, eh.” sarcastico funge come uno dei pesi più grandi che possano esserci. E se lo si fa pesare ancora di più la cosa peggiora ancora di più. Un “semplice” gesto della mano, serve a fare allontanare la persona che ti può essere più vicina, ma della quale non ti accorgi, perché sei troppo preso da te stesso.

 

Perché non ci si mette mai nei panni delle persone che soffrono? Perché non si pensa mai che chi riceve anche la parola più piccola ma più sarcastica ne soffre infinitamente?

Anche quando si scherza su uno dei difetti delle persone, non è mai una cosa da sottovalutare. Per quanto una persona ne possa essere consapevole, non bisogna mai, MAI, peggiorare la situazione scherzandoci sopra, anche se la vittima cerca di sminuire il peso delle parole ridendoci sopra. Tutto viene assorbito.

Le persone più deboli, come noi, assorbono tutto e non riescono spesso a rialzarsi da una qualsiasi situazione. Abbiamo bisogno di qualcuno di più forte, con ideali giusti e che non ci venga a sopprimere scherzando in malo modo, ma che ci apra gli occhi e che ci dica: “Ehi, guarda che quello lì ti mette i piedi in faccia! Alzati e mollagli un pugno.”

Si, è facile pensarlo, ma non applicarlo.

 

La domanda è: perché noi deboli?

Perché noi sopportiamo tutti i fardelli inutili e stupidi di chi ce la può fare con le proprie forze? La verità è che siamo troppo buoni, forse. Forse dovremmo davvero rialzarci e mettere in chiaro che non siamo oggetti. Il nostro vittimismo dovrebbe cessare anche grazie alle nostre forze, non per forza con l'aiuto di qualcuno che sia estraneo.

Ma ecco che ritorna il problema di base: con quali forze, appunto?

 

Sono stanca di essere messa al secondo posto. Anche io ho dei sentimenti, e per una volta vorrei che qualcuno mi desse retta quando lo imploro di non fare qualcosa, non solo perché mi può dare fastidio, ma anche perché io ne posso soffrire. Perché io sono sempre pronta a trovare un compromesso o a cedere per una volta. Non una, anzi. SEMPRE. Ma gli altri cosa fanno? Nulla, stanno lì a loro convenienza.

Ed è lì che i tuoi principi morali crollano, che quello che hai creduto riguardo quelle persone sembra sfumare al vento, perché semplicemente, quello che ti hanno fatto credere, quelle belle parole che ti hanno stampato nel cervello, sono tutte una delusione.

 

Le persone mi appaiono come illusioniste, belle e buone. Bello fare il doppio gioco. Ma la verità è che lo siamo anche noi. Anche IO lo sono. Io, che mi metto a fare il bel viso in una qualsiasi situazione mi faccia soffrire, solo per rendere felice di chi mi sta vicino. Solo perché così mi è stato malamente insegnato: se soffri, fallo in silenzio. “La tua depressione, la tua sofferenza risultano come una cosa fastidiosa” e subito ti viene imposto di cambiare, solo per non perdere quella persona, amica, che ti ha detto una delle cose più cattive che ti potesse spiattellare in faccia. E perché? Per un suo capriccio.

 

-Cos'è? Anche io devo cominciare a fare i capricci?

Il mondo gira al contrario.

  
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