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Autore: Born_This_Way    26/01/2013    2 recensioni
Parigi,1870
Kurt è un giovane artista squattrinato che divide l'appartamento con il suo migliore amico, Sebastian. La sua vita cambierà del tutto quando incontrerà Blaine, l'affascinante figlio dell'ambasciatore americano.
Questa è la prima FF che pubblico, abbiate pietà di me!
Genere: Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Nuovo personaggio, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Parigi, 1870
“Merde” pensò Kurt, mentre il contenuto della sua valigetta spellata si riversava sul marciapiede parigino. Aveva un appuntamento con un possibile acquirente in Rue Norvins ed ovviamente si era perso. Da quando aveva lasciato l’Ohio per cercare fortuna in Europa non aveva mai raggiunto un appuntamento in orario: colpa attribuibile al dedalo di strade intricate e gremite chiamate Parigi. D’atra parte nel paesino in cui era cresciuto c’era giusto un negozio di alimentari, un barbiere, un ferramenta e un maniscalco. Dio, quanto era contento di averlo lasciato. Tutti gli schizzi e gli acquerelli su cui aveva lavorato per un mese svolazzarono allegramente per la strada e lui, imprecando, spiccò una corsa per cercare di recuperarne il più possibile. Se anche questa commissione non fosse andata in porto Sebastian l’avrebbe spellato vivo, sicuro come l’oro. Sebastian era il suo migliore amico da quando Kurt ne aveva memoria, visto che condividevano un segreto comune piuttosto ingombrante. Fece vagare la memoria fino al periodo della sua poco felice infanzia in quel di Lima. Fin da piccolo era stato un bambino senza dubbio particolare. Proveniva da una famiglia di maniscalchi e non  possedevano molto denaro.   Aveva incontrato Seb durante le scuole elementari e dal quel momento erano diventati inseparabili. Kurt, durante il periodo dell’adolescenza, si era rifugiato nella pittura per sfuggire alle persecuzioni dei bulli e alla scomoda verità che aveva appena scoperto: non provava attrattiva verso il genere femminile. Aveva già dei sospetti, ma ne ebbe la certezza quando vide Amy, la figlia dei vicini, completamente nuda mentre faceva il bagno nel laghetto di fronte a casa. Tutti i suoi compagni erano completamente in visibilio per questa visione, ma lui rimase impassibile. Reazione diversa però l’ebbe quando vide il fratello maggiore di Amy,Paul, che accudiva l’orticello a torso nudo. L’eccitazione che provò di fronte a  quegli addominali e a quel bel sedere lo scosse profondamente, quindi si rifugiò nell’unico metodo di sfogo che conosceva: la pittura. Durante quel solitario periodo, l’unica persona che gli era sempre vicino era appunto Sebastian, che aveva sviluppato una grande passione per la scrittura. Passavano i pomeriggi sempre insieme, senza però mai infastidirsi a vicenda.  La svolta però avvenne quando Seb, di punto in bianco, gli confessò di essere omosessuale. Da quel momento in poi diventarono, se possibile, ancora più inseparabili. Nel loro paese l’omosessualità era praticamente sconosciuta e quei pochi che ne erano a conoscenza la consideravano un abominio, un peccato divino. Infatti entrambi non svelarono a nessuno questa loro Anche se erano gli unici gay del paese ( cosa di cui Kurt aveva qualche dubbio) non pensarono mai a un diverso tipo di rapporto. Si consideravano come fratelli e come tutti i fratelli avevano le loro belle litigate. Sebastian aveva un carattere egocentrico e presuntuoso, ma Kurt era estremamente orgoglioso.  Infatti Seb era sempre il primo a scusarsi e finivano sempre a ridere e scherzare come se niente fosse successo. Quando compirono entrambi diciotto anni, decisero di lasciare quel buco sperduto che non riconosceva il loro talento. Vendettero tutte le loro proprietà di un certo valore e comprarono un biglietto di sola andata per l’Europa. Soli, con i loro sogni e la speranza  di trovare una mentalità più aperta e tollerante. La meta era stata l’unica certezza per entrambi. Il centro della Belle Epoque, il crocevia degli artisti, la destinazione di tutti i creativi, cialtroni e pelandroni: Parigi. L’ambientarsi a Parigi fu senza dubbio la parte più complicata di tutte. Nessuno dei due aveva agganci, a parte Sebastian che aveva tenuto un corrispondenza piuttosto infuocata con un barista di Montmartre che aveva conosciuto grazie a degli annunci su un quotidiano parigino. Quella corrispondenza si rivelò utile  in quanto lo stesso ragazzo gli procurò un bugigattolo squallido che affittarono per un prezzo ridicolo. Anche se “l’appartamento” non era dei più accoglienti, entrambi si sentirono subito a casa. Entrambi però in questo tran tran trovarono lo spazio per delle relazioni, anche se il più delle volte era solo sesso. Sebastian era il re degli amanti occasionali, cioè con qualche moina si ingraziava le prede più “appetibili” e dopo una notte di passione non li rivedeva più. Certo, l’aspetto lo aiutava molto: alto, slanciato, con degli occhi color smeraldo che ti fissavano perennemente ammiccanti e a cui non era possibile resistere. Kurt invece cercava di instaurare un qualche tipo di dialogo e degli argomenti in comune, ma non aveva mai avuto una relazione durata più di due settimane.  Seb trovò un lavoro come giornalista di cronaca per un minuscolo giornale con dieci dipendenti in tutto, compresi la donna delle pulizie e il pappagallo del direttore. Kurt  passava le sue giornate a dipingere ma senza nessun lucro concreto, tanto che dovette trovare un impiego in uno squallido bar come cameriere tuttofare. Di notte si ammazzava di lavoro per portare a casa ogni singolo centesimo che spendeva per il cibo, l’affitto e l’aquisto di materia prima per la pittura. Anche Sebastian non guadagnava un gran che, e quel poco che guadagnava lo spendeva negli alcolici. E si, quelli erano il suo più grande problema. Dopo una giornata di lavoro piuttosto intensa si piazzava su uno sgabello nel locale dove Kurt lavorava e beveva finchè non crollava addormentato sul bancone. La vita lavorativa di Kurt però subì una svolta quando finalmente un mecenate notò per caso un acquerello che aveva appeso nel bar in cui lavorava. Ed era proprio dal mecenate che si stava recando con i suoi migliori schizzi ( a detta di Seb) e indossando il suo basco migliore, prima che la sua cartelletta decidesse di rompersi. Quando finalmente raccolse l’ultimo schizzo, si accorse che il suo preferito , un acquerello rappresentante Montmartre  dall’alto,  stava graziosamente svolazzando verso una pozza di fango.  Prima di riuscire anche a muovere solo un passo, un ragazzo dall’aria distinta l’afferrò al volo e si avvicinò col sorriso. Quando si guardarono negli occhi, tutto parve fermarsi. Le carrozze, i venditori ambulanti, il chiasso proveniente dai locali vicino scomparvero semplicemente. Kurt giurò di non aver mai visto uno sguardo di un tale colore e di una tale intensità prima d’ora. Era come sprofondare in due enormi pozze verdi che avevano delle magnifiche sfumature dorate, chiare o scure a seconda della luce. A quel punto si concentrò sul sorriso dello sconosciuto, che avrebbe potuto illuminare una stanza buia. Così afferrò l’acquerello e balbettò dei ringraziamenti piuttosto sconclusionati. “Figurati” rispose il ragazzo “ è davvero molto bello. Sei tu l’artista? Ah, comunque sono Blaine, Blaine Anderson” e Kurt gli strinse forte la mano, ancora abbagliato ma intrigato dal fatto che Blaine gli avesse parlato in inglese. “Come hai fatto a capire che sono americano?” . L’altro sbuffò una risata “Solo un americano riuscirebbe a combinare un disastro simile” “Questo è razzismo!”. Questa volta Blaine rise di gusto “ Beh, allora sarei il primo caso di razzismo verso la mia stessa razza”. Kurt, ancora sconvolto di aver conosciuto un connazionale, per poco non si dimenticò dell’appuntamento con il mecenate e appena diede una rapida scorsa all’orologio si folgorò sul posto: “ Oddio è tardissimo!  Scusami Blaine, è stato un piacere conoscerti” “Aspetta, dimmi almeno come ti chiami” gli chiese Blaine e mentre spiccava una corsa stringendo la cartelletta al petto gli urlò “ Kurt, mi chiamo Kurt Hummel”
 
 
Note dell’autrice
Allora, volevo prima di tutto ringraziarvi per essere arrivati fino a questo punto ( <3)  e poi dirvi anche di essere clementi visto che questa è la prima FF che pubblico. Il primo capitolo è breve, ma se vi piace e se mi dite che val la pena di continuarla gli altri saranno più lunghetti. Detto ciò vi ringrazio ancora e mi piacerebbe sentire qual è la vostra opinione.
Love you all <3  
  
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