one.

Ellen.

Mi portai la canna alla bocca, facendo un lungo tiro e poi passandola a Lindsey al mio fianco. Poi, alzando un po’ la testa, cacciai fuori il fumo lentamente. 

Incrociai le gambe e mi guardai intorno, sbuffando. Odiavo la monotonia di quel posto e non capivo perché ci vivessimo ancora, dopo tanti anni.

Incrociai lo sguardo di Lindsey e alzai gli occhi al cielo. Sembrava che ci leggessimo nella mente, e su questo eravamo d’accordo: entrambe odiavamo quel posto. 

Eppure in quella città c’era qualcosa che ci spingeva a rimanerci. Come se la forza di gravità ci tenesse ferme lì.

“Tra quanto viene Caroline?” chiesi, incrociando le gambe inversamente.

“Non lo so, ha detto che aveva dei compiti da finire” disse Lindsey, alzando gli occhi al cielo. “Se cercate una persona che deve finire dei compiti di sabato sera, quella è Caroline Forbes!” 

Scoppiai a ridere e mi feci ridare la canna, da cui feci un altro tiro.

“Giuro che se non viene entro dieci minuti me ne vado e rimane qui.” sbottai. 

“Spiegami ancora perché l’unica nostra migliore amica è una secchiona, per giunta ritardataria!” si lagnò Lindsey.

“Perché è l’unica coraggiosa, in questa città.” risposi io, sorridendo dolcemente.

“L’unica persona che vorrebbe avere a che fare con due come noi.” replicò lei ridacchiando.

“Sei cosciente del fatto che sia tremendamente triste questa cosa?” dissi io, leggermente nervosa.

“Ellen, sai bene che pur essendo triste è la realtà. Chi cavolo vorrebbe avere a che fare con noi?” disse Lindsey facendo un altro tiro di canna, pur sapendo che quella roba non ci faceva granché effetto. 

“Maledetto il giorno in cui ho conosciuto Ben.” Borbottai, rubando la canna che Lindsey aveva ancora in bocca.

“Ehy!” disse Lindsey scuotendo la testa. “Andiamo, devi ammettere che questa vita non è tanto male. O meglio per me non è male. Anzi, ha i suoi lati positivi.” disse sogghignando.

“Già, non è tanto male quando te ne fotti di tutto. Ma, alla fine, di cosa dovremmo importarci noi? Ormai non c’è più nessuno...” scossi la testa con convinzione e feci un altro tiro per rimuovere dalla testa pensieri che non volevo entrassero più.

“Vabè, direi che il nostro compiangerci sta per finire in fretta!” disse Lindsey indicandomi con la testa la figura che si stava avvicinando. Bionda, occhi verdi, alta, fisico da paura, la nostra migliore amica Caroline stava correndo verso di noi, e appena ci raggiunse ci abbracciò. 

“Scusatemi per il ritardo, il latino mi ha tenuta impegnata molto più di quello che pensassi!” esclamò lei, dopo averci abbracciate entrambe. “Allora, che si fa?” chiese poi.

“Direi che abbiamo aspettato abbastanza, adesso entriamo a scatenarci!” affermai io alzandomi e entrando in discoteca, trascinandomi dietro Lindsey e Caroline. Appena entrammo fummo sommerse dalla musica ad altissimo volume e dall’odore di canna. 

Con un sorriso a trentadue denti ci inserimmo nella folla sulla pista ed iniziammo a ballare come se non ci fosse un domani.

Notai che Lindsey aveva già adocchiato un ragazzo così, ridendo, la presi per un braccio in modo che si girasse verso di me.

“Cosa c’è?” mi chiese lei.

“Hai già mangiato?” le chiesi, sorridendo.

Lei scoppiò a ridere, mi fece un segno di assenso con la testa e si staccò dalla presa, andando verso il ragazzo.

La osservai allontanarsi ridendo, poi cominciai a ballare senza pensare più a nulla. 

Cominciai a strusciarmi contro un ragazzo alto dagli occhi scuri, mentre il volume alto, il fumo, il caldo cominciarono a darmi alla testa. Era l’oblio totale, quando qualcosa ruppe la magia che si era formata nel locale. 

Un urlo straziante arrivò dritto nelle mie orecchie e d’istinto mi girai verso il luogo da cui proveniva. Improvvisamente la musica cessò e tutti si guardarono intorno confusi, mentre io già guardavo la ragazza distesa a terra, ricoperta di sangue, che provocò in me una sensazione familiare.

Scattai in avanti, ma qualcuno mi prese per il braccio in tempo e mi trascinò via, fuori dal locale, all’aria aperta, dove l’odore sparì dalle mie narici.

“Calmati, Ellen, dannazione, che diavolo ti prende?” urlò Lindsey mentre mi tratteneva. 

Lentamente mi calmai e mi sedetti per terra, tastandomi le tasche alla ricerca di una sigaretta. 

“Non hai mangiato, vero?” sussurrò Lindsey sedendosi accanto a me. 

Scossi la testa, dopo aver trovato finalmente la sigaretta e averla accesa.

“Non so cosa mi è preso, non ho mangiato e la vista e l’odore di tutto quel sangue...” dissi, quasi annebbiata. 

“Okay, adesso chiamiamo Caroline e andiamo a mangiare, mh?” disse Lindsey facendomi alzare e prendendomi per mano. Nel momento in cui ci avvicinammo alla porta per trovare Caroline, la porta si spalancò e ne uscì un ragazzo alto, con occhi color ghiaccio e capelli corvini. Ci rifilò un’occhiata veloce, poi si leccò le labbra con un sorriso malizioso e si allontanò, spingendoci gentilmente di lato.

“Un modo carino per dirci che dobbiamo levarci dai coglioni, eh?” esclamò nervosa Lindsey, guardando il ragazzo che si allontanava senza nemmeno chiederci scusa o cose del genere.

“Che maniere.” borbottai io, ma non erano le cattive maniere del ragazzo ad avermi colpita. Al contrario, mi aveva colpita una piccola macchia rossa presente sul bordo del labbro inferiore del ragazzo prima che lui se la leccasse via.



 

hi people!
siamo els e luds.
abbiamo scritto questa storia
unendo le nostre tre passioni:
skins, tvd e one direction.
speriamo vi piaccia e speriamo
che lasciate qualche recensione.
vostre, luds/els. xx