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Autore: tomlinson inside    27/01/2013    18 recensioni
Ci baciammo. Non era certo la prima volta, ma era come se lo fosse. Ne avevamo così bisogno che rimanemmo un attimo con le labbra premute l'uno contro l'altro, per assaporarci meglio. [...] Eravamo eterni.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'agonia mi stava lacerando lo stomaco. Era tanto, troppo tempo che non vedevo Louis e mi mancava da morire. Perdermi nei suoi occhi, lasciarmi completamente cadere fra le sue braccia forti per poi non rialzarmi più. Avevo ancora l'odore della sua pelle nel naso, mi piaceva. 
Seduta sul letto della stanza dell'hotel battevo freneticamente il piede sulla moquet, oramai non aveva più un ritmo ben preciso. Mi ero ingobbita, completamente abbandonata a me stessa. Non ce la facevo proprio a stare ferma, quindi mi alzai e presi a camminare per la stanza. La TV mi stava incominciando a dare fastidio, tutto quel parlare mi faceva venire mal di testa, più di quanto non mi potesse già venire di mio. I miei piedi affondavano sulla morbida moquet color sangue misto a vomito. Dopo la giravolta del mio stomaco ripresi a camminare, andai in bagno, feci pipì di corsa e ritornai a girovagare per la stanza.
Avevo deciso di fare una sorpresa a Louis. Questa era la sua stanza d'hotel, così, quando sarebbe entrato, mi avrebbe trovata davanti. Avevo convinto i manager, dopo tante preghiere, a darmi la chiave. Mi ritrovai in una costante agonia, mista ad angoscia e dolori intercostali per non so quale causa. 
Optai per una soluzione ai dolori intercostali e mi distesi a pelle d'orso sul letto blu. Sentivo quasi il mio cuore sbattere contro il materasso. Respiri profondi. Guardai l'orologio. Mancava poco, forse troppo poco e io non ero pronta psicologicamente. Volevo rivederlo con tutta me stessa. 
I miei occhi si chiusero.

Dormii per una buona mezz'oretta perché quando mi svegliai e guardai l'orologio erano già le 21.30 passate. Diedi un'occhiata al cellulare. Un messaggio da parte di Louis. Amore, ci hanno fatto stare mezz'ora in più del previsto. Credo che arriveremo all'hotel fra non molto. Tu dove sei? Ti amo. Un balzo al cuore. Mi aveva inviato il messaggio alle 21.17 quindi a poco avrebbe aperto quella porta che si stagliava, fredda, di fronte a me. 
Da fuori provenivano dei passi delle risate. Inconfondibile. La risata di Louis. Era lì, solo una porta ci divideva. Il mio cuore incominciò a battere forte, fortissimo. Divenne incontrollabile. La saliva mi incominciò a salire in gola, non riuscivo ad ingoiarla, la gola divenne gonfia e ebbi difficoltà a respirare. Stavo per svenire? La testa cominciò a girare. Fu solo quando la carta per aprire la porta venne fatta scivolare nell'apposita fessura e fece scattare la porta, quindi venne aperta, che tutto il dolore provato pochi istanti prima mi slittò via.  Quando Louis spalancò la porta gli saltai addosso. Senza neanche vedere chi ero mi riconobbe subito.
 "Clary" mormorò affondando la testa fra i miei capelli. Era un sussurro. Si percepiva benissimo l'agonia nella sua voce, di tutto questo tempo in cui eravamo stati separati. 
"Dio mio Louis" era un singhiozzo. La mia testa era appoggiata al suo petto. Ero poco più bassa di lui. Sentivo il suo addome abbassarsi e alzarsi incontrollabilmente, senza un ritmo ben preciso. Io mi sa che avevo smesso di respirare. Le sue braccia che mi tenevano strette a lui. Io ora non ti lascio più dicevano. Il suo respiro irregolare, tanto quanto l'alzarsi e l'abbassarsi del suo addome, mi solleticavano il collo. 
Ero sua. E lui era mio. 
Poi scostò le sue mani dalla mia schiena e mi prese la faccia. I nostri occhi si inrociarono. Era la stessa identica sensazione di affogare. Se Louis non mi avesse tenuta stretta a lui sarei cascata da un momento all'altro. Ti amo. Rimanemmo un attimo a guardarci negli occhi senza dirci niente. Era uno di quei classici momenti in cui stai in silenzio ma dici tutto. 
Poi nessuno dei due resistette. Mi mancavno le sue labbra, calde. Ci baciammo. Non era certo la prima volta, ma era come se lo fosse. Ne avevamo così bisogno che rimanemmo un attimo con le labbra premute l'uno contro l'altro, per assaporarci meglio. Poi Louis cedette e socchiuse le labbra. Io gli feci eco. Mi abbandonai completamente a lui. Portai le mani ad avviargli i capelli. Le mie labbra ardevano e Louis barcollò un attimo, ma non mi lasciò. Non voleva, tantomeno io.  Profumava di buono, di... Louis. Presi ad accarezzargli le guance. Ho sempre amato quando non aveva il tempo di radersi e allora le mascelle erano ricoperte da quel poco di barba. Lo rendeva così estremamente sexy. Più di quanto non lo fosse di suo.
Tirò un calcio alla porta che si chiuse. Mi tirai indietro senza staccare le labbra da quelle di Louis e caddi sul letto.  Mi si mozzò il fiato, quel poco che mi era rimasto. Mugugnai. Louis, le cui labbra erano ancora posate sulle mie, ridacchiò. Mi stacchai. Lo guardai. I suoi occhi brillavano. Sorrise e calarono verso il basso. Io ricambiai il sorriso.
"Ti amo Clare" si abbassò sul mio orecchio e sussurrò. Un brivido mi percorse tutta la spina dorsale fin a raggiungere la zona del cervelletto.
"Ti amo anch'io" i miei occhi sinceri fissi sui suoi. 
Prese a mordicchiarmi l'orecchio e io ridacchiai "Amo la tua risata." cominciò a baciarmi tutto il collo. Iniziai a toccargli il petto con me mani e senza neanche rendermene contro gli stavo sbottonando la camicia. Le sue labbra erano gonfie. 
Ero ancora con le gambe penzoloni dal letto, così mi tirai su. Louis sopra di me. 
"Non mi hai nemmeno chiesto come è andata oggi" disse con un certo tono sensuale.
"Non me ne hai dato tempo" risposi tirandomelo addosso.
"Sei tu quella che mi è saltata addosso, di certo non l'incontrario"  fece per darmi un bacio ma io mi ritirai.
"Quindi la sorpresa non ti è piaciuta..." dissi con finta aria offesa.
Notando la sua espressione mi misi sui gomiti e gli diedi un bacio. Sembrava infinito. 
Non ho mai amato nessuno come amo te.
Ti credo.
 
Poi Louis mi distese completamente sul letto, era sopra di me che mi osservava. 
Sì.
Mi incominciò a sfilare la maglietta. Le sue mani forti improvvisamente deboli. 
Non mi farai mai del male Louis.
Mi sfioravano appena e io ero tutta un brivido. Gli tolsi la camicia e poggiai la mano sul suo cuore. Credo di non averlo mai sentito battere così forte. Batteva per me. 
Poi facemmo l'amore. L'amore vero, quello che non si trova più molto facilmente. 
Mi abbandonai completamente a Louis. 
Eravamo eterni.



salve a todos!
dopo anni che non aggiornavo con qualcosa eccomi quaaa!
so che non è molto lunga e nemmeno tanto bella, ma spero vi sia
piaciuta. 
mi farebbe tanto piacere una recensione :)
baci,
marti.

ps. passate anche dalle altre one-shot (one-shot rules!) 
  
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