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Autore: giapponesina    27/01/2013    0 recensioni
Incesto, perversione o semplicemente un amore, puro, semplice e vero. un legame di sangue per impedimento, o un segreto devastante. Non voglio accennarvi tanto sulla storia, spero possa piacervi. Buona lettura. Giapponesina
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La luce penetrava dalla finestra, illuminando tutta la stanza, riempiendola dell'aria mattutina.
Il ragazzo dai capelli nero corvino si stiracchiò nel suo letto e fece gesto per svegliare lei al suo canto.
Era sempre la solita storia, da quando erano piccoli, lei aveva terrore dei tuoni, e ogni volta che c'era una tempesta veniva ad
intrufolarsi nella sua stanza, e dormire con lui.
< Misty sveglia. È ora di alzarci >
Ash pensò che ormai erano davvero diventati grandi, ma che certe abitudini non muoino mai, il loro aspetto era cambiato. Finalmente lui era diventato più alto di lei, aveva allargato le sue spalle e aveva perso quell’espressione da eterno bambino che aveva sempre con sé. Anche sua sorella era cresciuta, non era più una bambina, la sua compagna di giochi preferita. Ricordava sempre che quando erano piccoli lui recriminava un fratellino e da quel momento lei decise non fargli sentire la mancazza di un fratello. Giocavano ad ogni cosa, dalla palla, all’acchiappapokemon, ma a volte era costretto a giocare con le bambole per accontentarla nei momenti tristi.
< Dammi ancora cinque minuti >
< Su alzati >
Iniziò a solleticarla per farla alzare, iniziarono a ridere di prima mattina, le loro risa arrivarono fino giù in cucina, dove la signora Delia preparava la colazione. Ogni volta che li sentiva ridere provava una gioia nel cuore, notava un certo legame tra i due e sapeva che la verità l’avrebbe resa nascosta ad ogni costo.
< Andiamo a fare colazione, ho una fame da lupi >
<  Come tuo solito, Ash. Tu hai sempre fame >
Scesero di gran corsa, salutarono con un bacio la loro mamma e divirarono ogni cosa che era presente sulla tavola. Si prepararono per affrontare la mattinata, si vestirono e insieme uscirono per andare a scuola.
Oramai la divisa calzava alla ragazzina a pennello. Aveva un corpo longilineo, con gambe lunghe come autostrade, rotondità nei posti giusti e lunghi capelli rossi, lucenti morbidi che le cadevano sulla sua schinea. Labbra disegnate e occhi di un verde smeraldo che rifletevano alla luce del sole. Tutti i ragazzi della scuola le facevano la corte, perfino Gary, il ragazzo più bello della scuola ci provava costantemente con lei. Ma quest’ultima non aveva mai ceduto alle avances di nessuno. Ash invece non aveva mai fatto la corte a nessuno, si sentiva troppo legato, morbosamente, alla sorella. Anche lui riceveva molte attenzioni dalle ragazzine, ma nessuno aveva mai attirato l’attenzione di lui più di tanto.
 < Buongiorno >  disse il ragazzo dai capelli bruni.
< Buongiorno a te Gary > rispose con dolcezza Misty.
    < Stamattina sei più bella del solito, cosa fai la notte per diventare ogni giorno più bella?  >
Lei sorrise, ma non rispose alla domanda del ragazzo, ogni giorno era la stessa storia. Certo le facevano piacere i complimenti, ma desiderava riceverli da un’altra persona… qualcuno che purtroppo non avrebbe mai potuto porgerle. Si recò in classe dove l’attendeva Eva, la sua compagna di banco, nonché migliore amica. L’unica a conoscere il suo segreto morboso, l’unica con cui poteva sfogarsi.
<  Buongiorno Misty? Ti vedo raggiante, è successo qualcosa che dovrei sapere? >
< Buongiorno anche a te Eva, ho dormito di nuovo con lui stanotte, sono stata così bene. >
< Parli di tuo fratello? Ti ho detto tante volte che devi eliminare questa storia utopica dai tuoi pensieri… è una storia che non potrebbe mai esistere… è perversione, incesto, chiamala come vuoi, ma il risultato è lo stesso >
Lei la guardò con il suo solito sguardo dolce, sapeva che l’amica aveva ragione. Se lo era ripetuto tante di quelle volte che ormai era diventata una cantilena, non riusciva nemmeno lei a spiegarsi quella strana attrazione che provava verso Ash. Proprio verso suo fratello. Sei miliardi di persone in tutto il mondo è lei proprio dell’unico che non poteva avere doveva innamorarsi?
< sono una stupida lo so. Ma cosa posso farci? Come faccio a reprimere questo sentimento? >
< semplicemente capendo che è tuo fratello, non rientra nella normalità >
< Da quando esiste una definizione per normalità? Cosa si può definire tale e cosa no. >
< tutto può essere considerato normale, tranne la tua infatuazione stupida. E adesso pensiamo alla lezione di matematica, che mi sembra più facile risolvere un problema  aritmetico che la tua situazione. >
Ash era nella classe accanto, la madre non aveva mai voluto che steessero nella stessa classe e non aveva mai capito il perché di quella scelta.
< Ehi moccioso, hai sentito? Il prossimo venerdì andremo alle terme assieme alla terza classe. Non è fantastico. Potrò avere tanto di quel tempo a disposizione per poter stare solo con tua sorella >
<  Piantale Gary, sai che mi infastidiscono i tuoi commenti su mia sorella. Non devi insistere con lei, se non ti vuole dovrai fartene una ragione >
Ash era rassicurato dalla maturità della sorella, non avrebbe mai  sopportato che qualcuno potesse far parte della vita di Misty e soprattutto non avrebbe mai potuto sopportare che qualcuno la facesse sua.
I giorni trascorsero velocemente fino al giorno della partenza, i due fratelli erano così indaffarati nel preparare le loro cose, era la prima volta che lasciavano il tetto di casa.
< Ash quale costume preferisci? Bianco o nero? >
< Nero >
 < Allora porterò quello bianco > disse sorridendo la ragazzina. 
< Lo fai a posta allora? Quello bianco è troppo trasparente >
 < non è affatto vero e poi quel po’ “di vedo non vedo” non fa mai male> 
< Ti ricordo che ci saranno anche altri ragazzi >
 < Non è che sei un tantino geloso  >
< Anche se fosse cosa ci sarebbe di male? >
La ragazza restò senza parole. La reazione del fratello l’aveva lasciata così confusa e spaesata. Possibile che poteva davvero provare gelosia nei suoi confronti.
    < Ecco io… >
< Cosa succede qui? Come mai state litigando? >
< Nulla mamma, è stata colpa mia che ho inveito contro di lei. Scusami Misty. Cancella tutto quello che ho detto prima >
Lei annuì. Ma rimase in silenzio. E in silenzio stette per tutto il tragitto in bus, verso le terme. Gli altri attorno a lei ridevano scherzavano. Eva le aveva chiesto più volte cosa fosse successo, ma lei si era limitata a sorriderle con dolcezza. Amche suo fratello era immerso nei suoi pensieri. Non si erano più rivolti la parola dalla discussione della mattina e da quando erano piccoli una cosa simile non era mai capitata.
  
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