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Autore: lafilledeEris    27/01/2013    5 recensioni
“Dimmi che ti rendo felice” Kurt lo sussurrava, a fior di labbra, leggero come se fosse il vento a trasportarlo facendo da messaggero, fedele e sicuro.
Stringeva la mano di Sebastian, mentre l’altra stretta al braccio aveva bisogno di certezze, conficcava le dita nella carne dell’altro. E non gli importava se gli facesse male. Lui doveva sapere. Lui aveva il diritto di sapere
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kurt Hummel, Sebastian Smythe
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Premi Play - It's only the beginning'
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Timori di giovani amori
 
Track#6: Hallelujah
Artist :Jeff Buckley
 

“Dimmi che ti rendo felice” Kurt lo sussurrava, a fior di labbra, leggero come se fosse il vento a trasportarlo facendo da messaggero, fedele e sicuro.
Stringeva la mano di Sebastian, mentre l’altra stretta al braccio aveva bisogno di certezze, conficcava le dita nella carne dell’altro. E non gli importava se gli facesse male. Lui doveva sapere. Lui aveva il diritto di sapere.
“Kurt…”
“Non mentire” sussurrò – urlò – Kurt guardandolo negli occhi.
“Dio, Kurt!” E Sebastian non voleva più che parole simili uscissero da quelle labbra. 
Perché il dolore non si confaceva alla perfezione e alla bellezza di quelle labbra di pesca.
Sapevano di pesca, amore e passione. Erano zucchero e miele. E in tale intruglio – così dolce e perfetto, comunione di gusto – non poteva celarsi tale veleno.
“Io ti amo”. Lo chiarì e lo scandì, voleva imprimerlo a fuoco nella mente, nel cuore, negli occhi e sulle labbra dell’unico uomo che poteva far parte della sua vita.
Hallelujah.
Gli occhi di Kurt si accesero d’una luce tutta loro.
“Davvero? Perché iniziavo a dubitare…”
Sebastian lo guardava col suo sguardo fiero. Onesto, perché a Kurt non aveva mai mentito.
Fedele, perché aveva il solo uomo che poteva renderlo felice.
Gli prese la mano e la poggiò sul suo petto.
“Lo senti?” gli domandò. Kurt non capì ciò che voleva dirgli. “Questo è il suono di un cuore che batte per merito tuo. E diventa un frastuono quando sei con me ed allora capisco che quando non sento ciò che penso è perché non ho bisogno di sforzarmi nel farlo, perché tu non sei né pensiero, né sogno”.
Hallelujah.
   
 
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