17/08/2007
5 recensioni
- Nee-chan?-
- che c’è Hanabi?-
- Io.. ti voglio bene-
- g..grazie-
- Hanabi-chan…Hanabi-chan apri gli occhi…-
Più un sussurro che una supplica.
Hinata scuoteva con forza la sorella. Le sorreggeva la testa con una mano mentre con l’altra andava a toglierle i lunghi capelli corvini dalla fonte pallida.
Le mani candide macchiate di liquido rosaceo. Quelle mani che un tempo avrebbero sentito la fatica anche a sorreggere un kunai, pure, mentre cancellavano i giorni ormai persi.
Era stata la prima ad accorgersi del suo corpo tra la miriade di persone distese a terra sofferenti.
La prima, che aveva provato a gridare quando altri sapevano che non c’era più niente da fare. Finita. Persa. Morta.
Hanabi Hyuga quel giorno sarebbe stata cancellata dalla lista dei vivi.
- i morti sono morti Hina-chan.-
- questa è la guerra-
E i morti in guerra, sono inutili.
Pensava Hinata ascoltando le parole del cugino.
Anche lui pallido in volto guardava la sagoma con falsa indifferenza, cercando di trattenere dagli occhi ormai lucidi le lacrime amare.
E anche se sapeva bene che un ninja degno di tale titolo avrebbe dovuto nascondere le proprie sofferenze ogni tanto si abbassava a coccolare Hanabi.
Convinto di un’infanzia ormai persa. Sapiente di un sonno durato per sempre.
L’aveva vista trafiggere dalla kanaka, di quello che un tempo lei chiama amico.
Urlare mentre il profumo di sangue andava a mescolarsi tra l’odore soave di fiore che la ragazza amava spruzzarsi di giorno.
Per assomigliare alla sorella, quella che gli avevano imposto di odiare ma a che lei segretamente spiava dalla fessura della porta mezza chiusa della piccola stanza accanto alla sua.
[ perché dicevano che Hanabi era il fiore della famiglia,
ma Hinata di fiore profumava.
E si sa che Bocciolo si può solo nascere
Cosi Hanabi sperava chiudendo gli occhi che si sarebbe svegliata rosa]
E Hinata la coccolava tra le sue braccia
Cercando di trattenere i singhiozzi, piangeva silenziosamente.
Sapendo che da li ad un attimo l’avrebbero trascinata via lasciando il corpo freddo della sorella a Far da stendardo alla battaglia che molti credevano persa.
- HINATA-
L’aveva sentita gridare Neji dall’altra parte del campo.
- NEE-CHAN NON ABBANDONARMI-
Gridare alla sorella mentre questa correva a salvare i suo amici
Lasciandola sola. Sola davanti alla morte.
Aveva cercato di raggiungerla poco dopo,
la cercava con quegli occhi neutri nel campo, sentendosi inutile e impaurita.
Abbandonata e sola.
Eppure Hinata non la vedeva e continuava a correre. Correre per salvare qualcuno che già era morto, correre, scordandosi di chi era ancora vivo.
- HANABI-
Hinata aveva urlato.
Questa volta tradita, frustata, pentita.
Le lacrime le scendevano copiose dagli occhi.
Quegli occhi tanto uguali hai suoi.
Anche quella volta aveva urlato il suo nome
Poco prima che ispirasse per l’ultima volta.
Eppure nessuno si era fermato a guardare cosa era successo, nessuno si era accorto del corpo di una bambina, diventata adulta troppo in fretta che cadeva pesantemente a terra. Macchiato di quell’impurezza che i bambini non dovrebbero mai avere.
Eppure Hinata lo sapeva
Sua sorella non aveva sentito quel grido.
corretto il nome ^_^ grazie per avermelo fatto notare!
Oddei >.<
Momento di pazzia
Cmq mi scuso per la fic “.: My best frienD :.” Che ho lasciato andare e che ho intenzione di riprendere a scrivere presto ^__^
^^” per chi l’avesse letta vi giuro che la aggiornerò