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Autore: Kya88ryu    27/01/2013    8 recensioni
Un giorno come tanti. Tutti tranquilli, a fare quello che vogliono fare...
Ma c'è un problema.
Un grosso, enorme, gigantesco problema.
Dal primo capitolo:
Trasse un lungo sospiro « Dobbiamo prepararci: il Mostro sta per ritornare.»
Calò un silenzio di tomba.
« Il.... Mostro?» chiese Tsubasa.
« Esatto. Ciò che sto per dirvi è una cosa che va al di là della nostra comprensione.» proseguì cupa Amy « .... Bene, allora inizio.»
Un demone, un obbiettivo, una sola conclusione.
L'inizio di una nuova Era.
NOTA: in revisione!!!
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Kyoya Tategami, Nuovo personaggio, Ryuga, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Beyblade Metal: l'Era dei Demoni'
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                               Capitolo uno: Strani personaggi
 
 
 
 
 
Era mattina, un paio di mesi dopo il Big Bang Blader. Al beypark della città giocavano alcuni ragazzi…
Uno di questi dovreste conoscerlo molto bene…
« Vai pegasus!!!» gridò un blader dai capelli rosso fiamma e gli occhi color miele.
Il bey chiamato pegasus sfrecciò in avanti, fulmineo, ed eliminò gli avversari in un solo colpo
« no, accidenti! Di questo passo non riuscirò mai a batterti Ginka...» mormorò un ragazzino dai capelli neri, raccogliendo demoralizzato la sua trottola uscita dallo stadio.
« Non dire così, Akira!» lo ammonì il compagno, un piccoletto dai capelli verdi e vestito in giallo « Ci alleneremo e insieme lo batteremo, vedrai.»
Ginka sorrise « Bravo Kenta, è questo lo spirito giusto! Ma non mi arrenderò così facilmente.»
« Ehi, ciao!» I blader si volsero a quel richiamo.
 Videro due ragazzi di dimensioni assai differenti: il primo era un bambino all’incirca dell'età di Kenta, biondo e con due vivaci occhi verdi; il secondo era un ragazzo alto, slanciato e con dei lunghissimi capelli bianchi.
« Tsubasa, Yu, ciao!» esclamò Ginka, alzando un braccio in segno di saluto.
« Ciao! Come procedono gli allenamenti?» domandò Yu, il biondino.
« Come al solito.» rise Kenta.
« Oh cavolo, quanto è tardi!» gridò improvvisamente Akira, facendoli sobbalzare « Devo scappare, ciao!»
« Ciao!» lo salutarono all'unisono.
Akira sfrecciò via, sparendo dietro una casa.
Quando se ne fu andato, Ginka guardò di sottecchi Tsubasa. L'amico era cupo, segno che stava per comunicare qualcosa di importante.
« Cos’è successo?»
Il blader dai capelli bianchi incrociò il suo sguardo, con un’espressione indecifrabile « C'è una... Strana persona che ci vuole vedere.»
« Quale strana persona?» domandò l’ignaro Kenta, piegando la testa da un lato.
« Venite.» li intimò Yu, con la sua solita aria giocosa « Ci sta aspettando con Madoka.»
E si diressero all'officina.
***
« Kyoya, non ti sembra di esagerare!?» esclamò Benkei, un grosso blader con una cuffia in testa, guardando una figura arrampicarsi su un'altura.
Il compagno era un ragazzo sui sedici anni, ben piantato, dai capelli verde scuro, due bellissimi occhi blu zaffiro e, sotto questi, delle cicatrici a forma di croce.
Si aggrappò saldamente a una roccia, lasciando andare l’altra mano e voltandosi. Scagliò al blader in rosso un’occhiata perforante « Smettila di frignare, Benkei.» ringhiò scocciato « Guarda e impara!»
Il grosso ragazzo ammutolì e osservò Kyoya compiere l'ultimo sforzo per arrivare in cima alla rupe.
« Allora, quanto vuoi aspettare ancora per venire?» sbottò il compagno, incrociando spazientito  le braccia.
« Eh!?» fece Benkei.
« MUOVITI!!!»
« Aaaah, arrivo, arrivo!!!» si agitò il blader, tentando inutilmente di arrampicarsi.
“Che imbranato…” pensò Kyoya, scuotendo come rassegnato la testa.
Stanco di aspettare il compagno, si addentrò nella vegetazione che lo circondava.
Camminò finché non raggiunse un’immensa radura: rigogliosa, vasta, infinita. E, cosa migliore, tranquilla e silenziosa.
… Per ora…
« è perfetta per allenarsi.» si disse, prendendo in mano il suo rock leone.
Si posizionò, caricando il lanciatore « Tre... Due... Uno... Pronti, lancio!»
Scagliò il bey con una forza impressionante, rompendo dieci massi uno dietro l'altro.
« Tsk… voglio vedere che sai fare contro questo, Ginka.» rise, sfoggiando un ghigno sadico, disintegrando l'ennesima roccia.
Ma il sorrisetto gli svanì ben presto dalla faccia…
D'un tratto un urlo squarciò l'aria, alto e terrificante.
Kyoya si pietrificò, spalancando gli occhi. Cos’era?
Alzò il capo, volgendolo ovunque per capire da dove venise, e lo sguardo gli cadde sul un ramo di un albero.
Una sagoma scura si muoveva fulminea, repentina.
« Che diavolo…» sussurrò, sconcertato.
La figura si gettò dalla pianta e gli piombò davanti, atterrando con grandissima agilità.
Il “leone” non fece nemmeno in tempo a richiamare il suo bey che si ritrovò un pugnale affusolato alla gola.
La sagoma gli si era avvicinata, piazzandosi a pochi centimetri dal suo naso, così da farsi finalmente vedere.
Era una ragazza, più o meno sui quindici anni. Sotto il ciuffo disordinato di capelli castani, apparivano due grandi occhi da lince, azzurro cielo, intensi e penetranti. Sulle guance aveva disegnati due strani segni bianchi, simili a zanne, in contrasto con la carnagione un poco abbronzata. I pantaloncini blu scuro erano tutti rovinati, la maglietta grigia era strappata in più punti e la scollatura, che lasciava vedere un pezzo della canottiera, era stracciatissima.
Insomma, una specie di selvaggia, con tanto di coltello.
« Dov'è lui?» ruggì minacciosamente, mostrando un paio di candidi e affilati canini.
« Lui chi!? E lasciami andare!» ringhiò Kyoya, mostrando i suoi.
La selvaggia fece più pressione col pugnale « Lo sai benissimo di cosa sto parlando.»
Il blader sentì uno strano calore sul collo, e si rese conto con orrore era dovuto dal sangue.
« LEONE!!!»  gridò.
Il suo bey si scagliò immediatamente sull'assalitrice.
La selvaggia se ne accorse e si abbassò, schivandolo, per poi roteare su se stessa e immobilizzare il povero Kyoya da dietro.
« Bella prova, ma non ti salverà.» rise, quasi maniacale « Se ci tieni alla vita, sarà meglio se rispondi.»
« Ma come ti permetti, brutta bastard...»
La sconosciuta gli diede un poderoso calcio, impedendogli di finire la frase.
« Te lo chiedo un'ultima volta: dov'è Ginka!?» tuonò, contraendo il volto in un’espressione infuriata.
Kyoya si liberò dalla presa e la guardò esterrefatto « Ginka…!? Ma non è qui!»
La selvaggia sgranò gli occhi « Ma se stavi lottando con lui!»
« Ma dove !? Stavo parlando fra me e me!»
L'altra ammutolì e calò il silenzio per qualche istante.
« ... Cioè stavi parlando da solo?»
Kyoya la fulminò con lo sguardo « Si può sapere perché diavolo cerchi Ginka?»
La selvaggia si accigliò « Tu lo conosci, giusto?»
Il blader scoppiò a ridere sfacciatamente « Eccome.»
« Portami da lui.» ordinò l’altra con insolenza.
« Oh no, non ci siamo capiti. Adesso mi rispondi, o sono guai.»
Una frazione di secondo dopo si ritrovò nuovamente il pugnale alla gola.
« Non mi sembri in condizione di poter dettare ordini.» gli sibilò la selvaggia all'orecchio.
Rimasero fermi in quella posizione, ansanti, come se avessero appena finito una corsa, e guardandosi in cagnesco.
Dopo un istante lo lasciò andare « Te lo dico, ma solo perché mi fai pena.»
« COSA HAI DETTO!?!?»
« Ho una missione da compiere.» proseguì la ragazza, ignorando il suo sguardo di fuoco « è... Un po' lunga da spiegare. Riassumendo: devo parlargli, a lui e a i suoi amici.»
In quel momento arrivò Benkei « Accipicchia, era più ripida di quel che pensassi...»
Si paralizzò, vedendo Kyoya e la selvaggia.
Per un momento si guardarono tutti, in un silenzio carico di tensione.
« ma che.. Chi diavolo è questa!?» disse il “toro”, schiamazzando.
***
Ginka entrò con gli altri nell'officina e si guardò intorno esterrefatto.
Era tutto sottosopra, devastato, distrutto.
Ma la cosa che lo stupì di più era che l'amica Madoka parlava con una ragazza mai vista prima.
Era alta e slanciata, vestita con appariscenti abiti neri, rovinati qua e là. I lunghi capelli erano viola scuro, intrecciati a sinistra con un nastrino rosso. Gli innocenti occhietti verdognoli erano in contrasto con la pelle candida e perfetta.
« Ciao ragazzi!» esclamò la meccanica, sorridente.
« Chi ha combinato questo disastro!?» domandò allibito Kenta.
« Mi spiace, è colpa mia.» si scusò la nuova arrivata « Ma penserò io a rimettere in ordine, no problem.»
« Ragazzi, vi presento Amy!» disse Madoka « è qui per parlare con noi di una cosa...»
« è una storia un po' complicata.» la interruppe Amy.
« E...» si guardò in giro, sospettosa «  Forse è meglio spostarci per non farci sentire da orecchie indiscrete.»
Così salirono al piano superiore, non senza lanciarsi qualche occhiata dubbiosa, e si accomodarono sui divani e sulle poltrone.
« Cosa succede?» chiese Madoka, chiudendo a chiave la porta.
Calò uno strano silenzio e Amy si accigliò « Vi è già capitato di affrontare delle minacce, giusto?»
« Certo, ma che domande!» si offese Yu.
« Lo immaginavo.» Amy sospirò « ...quella che sto per raccontarvi è una storia
che solo in pochi conoscono. Ho già informato il padre di Ginka, il signor Hagane...»Trasse un lungo sospiro « Dobbiamo prepararci: il Mostro sta per ritornare.»
Calò un silenzio di tomba.
« Il.... Mostro?» chiese Tsubasa.
« Esatto. Ciò che sto per dirvi è una cosa che va al di là della nostra comprensione.» proseguì cupa Amy « .... Bene, allora inizio.»
Tutti drizzarono le orecchie.
« In un passato lontano, molto prima che fossero conosciuti i beyblade, esisteva una civiltà, oggi avvolta nel mistero. Ciò che sappiamo è che era dotata di capacità soprannaturali e usava la magia tramite oggetti che possedevano un potere. Questo potere si poteva utilizzare solo se lo spirito degli artefici (così venivano definiti i presunti “maghi”) si univa a loro.
Per ottenere questi oggetti mistici, gli uomini si dichiararono guerra, finendo col distruggersi a vicenda. I beyblade, anche se nati dopo, hanno la stessa natura degli oggetti di questa antica civiltà, ovvero si possono usare solo se il blader libera il suo spirito. Ma la domanda che ci dobbiamo porre è: gli antichi si sono o non si sono estinti da soli?»
Il volto paffuto si contrasse in un cipiglio cupo « Purtroppo la risposta è no.»
Un'altra pausa. Un brivido percorse la schiena dei ragazzi.
Come non si erano estinti da soli?
« C'è un'altra leggenda, per nostra sfortuna vera.» riprese Amy, chiudendo gli occhi.
« Si narra che fu un ragazzo, o meglio, un demone che aveva preso il suo controllo, ad ucciderli tutti.»  alzò la testa, guardandoli severa « Questo mostro è stato risvegliato, e si prepara a un nuovo attacco. Se non interveniamo, il mondo cadrà nel caos più totale.»
 ***
« Lya?» disse Kyoya, con finta riluttanza « Che nome strano.»
La selvaggia lo folgorò con lo sguardo « Parla per te.»
Calmate le acque, Kyoya, Benkei e la nuova ragazza su erano messi a mangiare pacatamente nella radura.
… Pacatamente per modo di dire.
« Quindi non sei di queste parti, giusto?» bofonchiò il ragazzo in rosso, inghiottendo.
« No. E nemmeno voi, se è per questo.»
Lo sguardo del “leone” cadde sulla cintura argentata di Lya.
« Sei anche tu una blader.» osservò, accigliato.
La ragazza sorrise con scherno « Ma bravo, ci sei arrivato. Vuoi in premio un lecca-lecca, bel bambino?»
Ignorando lo sguardo assassino di Kyoya, prese il suo bey e lo mostrò fiera « Vi presento il mio adorato Fight Angel!!»
Gli altri la guardarono allibiti.
Era un bey d'attacco, con una ruota di fusione mai vista, blu cobalto, come la notte, e con segnate fiamme biancastre; l'anello di energia era bianco, così come la punta; sul bullone vi era disegnato un angelo mascherato a due facce: la prima solare, dai capelli e gli occhi neri, la seconda oscura, dai capelli e gli occhi bianchi.
“...sembrerebbe un ottimo bey” pensò Kyoya, studiandolo attentamente  “... Però… non mi convince”.
« Ehi, mi è venuta un'idea!» esclamò Benkei, sorridendo in modo un po’ ebete « Potresti venire con noi! Anche Kyoya deve affrontare Ginka, quindi potreste allenarvi insieme!»
Kyoya gli sferrò un calcio, così che capisse che era una pessima idea.
« Non devo affrontare Ginka.» puntualizzò Lya « Solo parlargli. Però...»
Si fermò un istante a riflettere, poi li guardò in maniera furbesca «.... Beh, se voglio incontrarlo non ho altra scelta che seguirvi.»
Il possessore di leone le scagliò uno sguardo assassino. Ma allora si divertiva a farlo dannare!
« Oppure ti do le indicazioni per trovarlo.» sbottò « Così sparisci dalla mia vista.»
Disse il nome di una città, e parlò per più di dieci minuti su come fare per raggiungerla.
Lya lo guardava senza capire assolutamente nulla.
Lya «...»
Benkei «...»
Kyoya «... Non hai capito nulla, vero?»
Lya « …No.»
Kyoya si schiaffò una mano sulla fronte « Senso dell’orientamento zero, eh?»
La selvaggia fece per controbattere, ma Benkei rise « E vabbé, così potrai fare degli allenamenti extra!»
Il blader dagli occhi blu lo guardò ferocemente e Lya sorrise « Tranquillo, appena avremmo raggiunto Ginka ti lascerò in pace. Tanto ti ho già detto che mi fai pena, no?»
« RITIRA SUBITO QUELLO CHE HAI DETTO!»
« Ehi, oggi siamo nervosetti, eh testa calda?» disse la ragazza, chiudendo gli occhi e sorridendo in modo beffardo.
Kyoya era sul punto di strangolarla
« Ti sarò più d’aiuto che d’intralcio, ragazzo.»
Rimasero un istante in silenzio.
« Staremo a vedere.» bofonchiò Kyoya, alzandosi per rimettersi in viaggio.


 
 
 
 
 
Angolino dell’autrice
 
Salve a tutti, vi ricordate di me? Ma certo, io sono quella scema che fa sempre dei casini! -_-“
Kyoya: concordo u.u
Sono proprio una baka… dovete perdonarmi, ma recentemente ho letto la mia fic e ho pensato “ma che cavolo ho scritto!? O__o”
Devo revisionarla… perdonate T_T
In più vi ricordate la storia degli oc?
Bene, poiché verrebbe una cosa stramegalunngherrima (?) devo dividere la ff in due parti.
La prima è l’antefatto… più o meno quello che avete già letto. E poi verrà la vera storia, che inizierà con le selezioni del torneo.
Ryuga: sei una casinista -_-
Io: lo so T^T
Non ci dovrei mettere molto a sistemarla… un cappy al giorno leva il medico di torno ^^ (ma nel frattempo continuo anche a scrivere, non preoccupatevi).
Avviso che, oltre a correggere tutti i madornali errori commessi (in ortografia e grammatica), è probabile che cambierò qualcosina della storia.
Adesso mi odierete -_-
Il problema è che era troppo incentrata su un singolo personaggio… sappiamo tutti chi, giusto?
Beh, in questo modo diventava davvero noiosa e irritante… ma non era mia intenzione! Solo che scrivendo al computer non mi rendevo conto T^T
Ora rimedierò… sperando che non mi uccidiate -_-
 
 
 
  
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