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Autore: Sa_MiLow    27/01/2013    1 recensioni
Una forte amicizia che viene meno. Quando manca la terra sotto i piedi ci si rifugia in quello che si ha anche se ogni ricordo fa male
*In questa storia sono presenti i Green Day in un ruolo del tutto marginale*
Genere: Drammatico, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pioveva. Le gocce di pioggia erano ghiacciate e rimbalzavano prima sui miei capelli e poi sul mio corpo inzuppandomi completamente in quel gelo semi-autunnale. Correvo. Correvo forte, quasi volessi togliermi il fiato. Dove correvo? Non lo sapevo neanche io. Perchè lo facevo? Storia lunga. Stavo perdendo una delle persone più importanti della mia vita e mi stava scivolando tutto tra le dita senza che potessi fare nulla. Laggiù nella baia era difficile farsi amici, amici sinceri che non ti usassero solo per avere dei favori. Che favori può fare una diciasettenne in una città grande come Los Angeles? Beh, diciamo che dove stavo io di sicuro non erano comprare caramelle o prestare un dollaro al fratellino. Vivevo nella parte oscura della città, nella periferia. Non la periferia “residenziale” ma quella ai margini della città, quella dove devi farti strada a cazzotti. Scazzottando avevo trovato due persone speciali, due diamanti grezzi in quel mucchio di sterco mal riuscito che era la popolazione di quel luogo. Erano entrambi più grandi di me...com'è possibile vi chiederete? Beh non lo so neanche io! Holly era stata bocciata nel corso di storia e siamo finite in classe insieme. Era il primo anno in quel liceo che sembrava più un carcere, pieno com'era di sbirri e metal detector. Mancavano le sbarre alle finestre e all'entrata ed era fatta! Holly è stata la mia salvezza, mi ha aiutata ad ambientarmi, tranquilla e posata in classe, pazza e fuori controllo all'infuori. Conosceva le “regole del gioco” in quella gabbia di matti e mi evitò tante di quelle grane che la metà bastava. Quello era il nostro ultimo anno in quel delirio e l'avremmo raso al suolo quello schifo di gabbia quest'anno! Abbiamo passato 2 anni incredibili insieme e siamo diventate quasi sorelle, ci compensavamo a vicenda: Riflessiva e paziente lei, impulsiva e casinista io. Era davvero una bella ragazza, i capelli biondo scuro mossi con ciocche multicolor intrecciate con maestria, occhi azzurri sempre cerchiati di un abbondante strato di matita nera e piercin al naso, aveva stile anche nel vestirsi: mai appariscente ma fottutamente rock. Chi era l'altra persona? Mattew (Matt)! Era quattro anni più grande di me, un ventunenne del cazzo che viveva come un adolescente! Non era andato al college, lavorava in un pub sperando, un giorno, di aprirsene uno tutto suo. Come l'avevo conosciuto? Beh, io in quel pub ci vivevo! Io e Holly ci passavamo ogni singola serata lì dentro. Il week end bevevamo fino allo sfinimento, spesso con la complicità di Matt che ci passava bottiglie mezze vuote sottobanco. Abbiamo iniziato a farci amicizia per gioco. Era un tipo apposto, persino carino secondo Holly, così abbiamo iniziato a farci due chiacchere, all'inizio lui ed Holly non si toglievano gli occhi di dosso neanche per un secondo anche se, devo ammetterlo, non mi hanno mai fatta sentire esclusa. Era abbastanza alto, occhi azzurro/verde (si, lo ammetto erano qualcosa di magnifico, dev'essermi anche scappato qualche commento troppo positivo una delle volte in cui avevo bevuto troppo) capelli castani sparati all'insù ed era un misto tra un rocker e un tipo da rave. Amava divertirsi al nostro modo e tanto bastava! Ci mettemmo poco a legare con lui, ci aveva visto in quel bar per circa sei mesi prima che ci decidessimo a parlargli e per il restante anno ne avevamo combinate peggio che potevamo! Lui era anche immischiato in giri “poco raccomandabili” ma si teneva ai margini, maria e poco altro, senza esagerare e senza farsi beccare.

Ma torniamo a noi! Quella mattina mi stavo dirigendo a scuola quando ricevetti uno dei messaggi peggiori che potessi ricevere. “Hey scema, mi sono rimesso con Viki” Matt. Ok, ora direte: che c'è di male?? beh, c'è tutto di male!Essenzialmente Victoria (Viki) era la prima fidanzata di Matt che noi avessimo mai conosciuto. Il nostro rapporto di amicizia si era ormai consolidato dopo un anno e mezzo di frequentazioni, sbornie, vomitate, fumate e chi più ne ha più ne metta. Inizialmente le cose andavano bene finché lei non s'ingelosì e lui decise di allontanarsi da noi per farla star tranquilla. Da quel giorno iniziò il collasso ma la sua scelta era quella e noi l'abbiamo rispettata! Dopo qualche tempo la sorpresa: i due si lasciarono! Lui era a pezzi, ovviamente, ma era convinto della sua scelta. Ci riavvicinammo, lo aiutammo a riprendersi, uscimmo qualche volta giù alla spiaggia e ci divertimmo come dei matti tra le onde con la tavola da surf, ad ascoltare musica vicino ad un falò improvvisato con un giornale trovato per caso e l'accendino fidato dei due fumatori. Ed ecco che dopo quel periodo, il messaggio fatale! La riappacificazione! “Che felicità, suonate le campane a festa come facemmo quando l'estate cominciò! Svegliatemi quando settembre finisce!” pensai. Il cielo quel giorno era nero e minacciava pioggia ma io me ne fottei, me ne fottei che fosse una delle prime settimane di scuola, me ne fottei di essere all'ultimo anno e presi a correre, correre a perdifiato! Avevo paura che lui si allontanasse di nuovo, era egoistico come pensiero ma in quel momento era l'unico nella mia testa. Le gocce cominciarono a scendere dapprima rade, poi sempre più fitte. Dopo non so quanto ero già zuppa peggio che se mi fossi buttata in mare. E quando mi fermai mi resi conto di essere arrivata proprio al mare, la spiaggia dove qualche tempo prima mi ero divertita così tanto con le lacrime che si fondevano con la pioggia, coi singhiozzi che si fondevano con il fiatone. Mi buttai sulla prima panchina che trovai e fissai il mare, con le sue onde, le increspature della pioggia, il moto continuo del bagnasciuga. Mi rilassò. Cercai di asciugarmi il volto ma di asciutto non avevo più niente. Mi guardai intorno. Persone correvano sotto i loro ombrelli timorose di bagnarsi, la spiaggia era deserta. Corsi sotto un porticato e tirai fuori il cellulare. C'erano una ventina di chiamate, tutte di Holly! Pigiai il suo numero e la richiamai.

Tuuuu....tuuuuu....tuuuuu...

- ehi Sam, dove sei finita?- si, il mio nome era Samantha, lo odiavo ma Sam era un buon compromesso.

- scusa Holly, scusami davvero ma non so che m'è preso...t'è arrivato il messaggio di Matt??- la sentii sospirare
-si...ho letto, ma che cazzo combini tu!!??-
-ho staccato il cervello e ho iniziato a correre...scusami!-
-sei un'idiota completa! Ho pensato le peggio cose quando non rispondevi!! mi hai fatto stare in ansia, cretina che non sei altro!!-
-anch'io ti voglio bene, stronza!-
-ma vaffanculo!!!- rise -hai intenzione di tornare indietro da dovunque tu sia?-
-ci vediamo dopo la scuola al parco?- le chiesi, a scuola non ci sarei mai entrata
-ok,vedi di fare la spesa che ne abbiamo bisogno! - “fare la spesa” vuol dire prendere da bere e mangiare (patatine e schifezze varie)
-ok, birra o Sambuca?- lei ci pensò un po' su
-fai birra, dobbiamo essere lucide...anche se sinceramente l'idea di un superalcolico m'attira molto per come sto messa-  DRIIIIIIIIIIIIIIN la campanella suonò in lontananza
- faccio birra, vah! Corri a lezione scema!-
-va bene, a dopo tesoruccio- scoppiammo a ridere per la “sdolcinatezza” e riattaccai.
Guardai l'ora: le 13,50. ero stata via così tanto??? e non me n'ero manco accorta, dovevo stare veramente male! Mi feci forza e tirai fuori tutti i soldi che avevo: 10 dollari e qualche centesimo, ero ricca! Mi bastarono per un hot dog e una cassa di birra, sotto marca ovviamente. Mangiai con calma e mi diressi al parchetto, Holly usciva da lezione alle 15,30 così mi sedetti sullo scivolo in legno, di quelli che vanno di moda adesso anche se quel parco era completamente abbandonato perchè pieno di tossici la notte che lasciavano le loro sporche siringhe in giro. Respirai a fondo con la schiena appoggiata allo stipide di legno che teneva su la struttura e mi rilassai, mi serviva una canna, cazzo come mi serviva.
Dopo poco vidi arrivare Holly con la sua immancabile borsa tracolla strapiena di libri, amava leggere più di qualsiasi altra cosa!
-ehi, cos'è quella faccia da morta??- mi chiese dandomi un bacio sulla guancia e sedendosi difronte a me
-indovina? Ho corso come una pazza per qualche miglio, sono arrivata fino alla spiaggia, non so se mi spiego! E beh... sono fottutamente terrorizzata dal futuro!- tirai fuori le lattine e ne porsi una alla mia amica
-cazzo!! Fino alla spiaggia??? Tu sei fuori di testa!!- buttò giù una sorsata di birra ormai quasi temperatura ambiente
- che non sono normale si sa ormai, no??- feci un sorriso sforzato e tracannai mezza lattina in un sorso

- lascia perdere, comunque speravo di vederti a scuola perchè ci sono rimasta anch'io... sinceramente mi preoccupa un po' - alzò gli occhi al cielo
- l'ho pensato anch'io...che facciamo??- le chiesi speranzosa in una soluzione

-boh! Vediamo come si evolvono le cose e boh!-
-consiglione eh??- rise
- senti tu hai di meglio??- scrollai le spalle e ridemmo insieme buttando giù gli ultimi sorsi di quella lattina che stringevamo in mano. In breve la scorta finì e la conclusione della discussione fu: prendiamo la vita per come viene.
- si torna a casa? Devo pisciare!!- esordì lei con la finezza di un camionista
- odio tornare a casa, mia madre rompe il cazzo peggio che mai...-
- peggio del solito?- 
- lascia stare, ora che papà manco torna a dormire certe notti è più fuori che mai!- scossi la testa anche se quel movimento mi costrinse a sedermi per un giramento di testa
- come non torna??- si preoccupò
-dev'essersi trovato un'altra ventenne da scoparsi il signorino, povero! Quella che aveva prima deve averlo mollato! L'altro giorno è tornato a casa con una collana d'oro per mamma, che schifo! E quella poveraccia ci ha anche creduto! Mi fanno solo pena!- cercai di alzarmi ma fu difficile.
-mi dispiace...- disse lei porgendomi una mano per alzarmi che afferrai al volo
-ma figurati, con tutti i problemi con tuo padre!- il padre di Holly era un alcolista e la madre era morta 5 anni fa. La vita per lei non era molto rosea, aveva sempre paura che suo padre sbottasse ed iniziasse a picchiarla, a volte si rifugiava a casa mia e quando neanche da me si poteva stare si andava o al parchetto o al pub. Spesso, quando era troppo freddo o troppo caldo per stare fuori ed il pub era chiuso, ci rifugiavamo entrambe da Matt. Cosa che ora era assolutamente vietata.
- ormai ci ho fatto il callo a quel coglione che dovrebbe essere mio padre, non vedo l'ora di andarmene! Se non fosse per Billie a quest'ora me ne sarei già andata!- Billie era il suo ragazzo all'epoca. Un pankettone di Okland che si era trasferito nella “grande città”in cerca di successo con la sua band, gli “Sweet Childern”, un nome del cazzo, gliel'avevo sempre detto ma a lui piaceva e se ne fotteva altamente delle mie critiche. Stavano insieme da poco più di tre mesi, una cosa “fresca fresca” ma che sembrava avere tutti i presupposti per durare. Lui era poco più grande di noi aveva circa vent'anni o qualcosa di meno, non ricordo, i capelli che cambiavano colore più veloci di un kaleidoscopio e due magnifici occhi verdi. In quel periodo i suoi capelli erano blu abbastanza lunghi da essere sparati in alto, incazzati contro il mondo. Nonostante schifassi quel nome adoravo il suo gruppo, spesso Holly, Matt ed io andavano ad ascoltarli a Berkeley al Gillman Street e ci divertivamo come dei matti a pogare, bere, far cazzate tutta la notte per poi prendere il treno alle prime luci del mattino.
-beh in effetti ti do ragione, avere un legame simile...- dissi sognante, non so se per l'effetto delle birre o per cos'altro. -che ti succede??- mi chiese curiosa della mia strana reazione, di solito chiudevo queste cose con una battuta.
-niente, vorrei anch'io qualcuno su cui poter contare...-
-non dirmi che ti manca Jason?- Jason era il mio ultimo ex, una persona veramente di merda di cui mi ero liberata fortunatamente in tempo, spacciatore per professione, musicista per diletto. Mi ero fatta incantare.
-ma neanche per scherzo!- risi -però sarebbe bello trovare l'Amore!- lei mi passò un braccio sulle spalle
-amica mia, abbi pazienza che arriverà- ridemmo insieme.
-dove andiamo allora?- chiesi
-boh, vieni con me, faccio un salto a casa a posare sta roba poi andiamo al pub-
-ma...Matt??- -adesso non dobbiamo più andare nel nostro posto preferito per colpa di un cretino??-
- hai anche ragione tu! Andiamo!- raccattammo tutto e ci dirigemmo verso casa di Holly. Le chiesi di portarmi unat-shirt asciutta visto che la mia era ancora bagnata. In breve ci fummo davanti, io restai fuori come al solito perchè aveva paura suo padre esagerasse. Mi sedetti sul marciapiedi, quelli erano i momenti in cui avrei voluto fumare, almeno avrei fatto qualcosa ma il gusto del tabacco mi schifava. Presi a tamburellarmi sulle ginocchia quando, alzando lo sguardo la mia attenzione fu catturata da un ragazzo. Stava trasportando uno scatolone, doveva essersi appena trasferito con la famiglia. Era alto poco più di me, capelli castano chiaro, spettinati e occhi nocciola. Notai una cosa che adoravo, una cintura fatta con la catena ed un lucchetto. Interessante!
-ehi, Sam che fissi??- scossi la testa
-nulla...hai dei nuovi vicini!- sorrisi
-ah si?- guardò alla villetta davanti a noi -mmh hanno un figlio molto carino sti nuovi vicini, vero??-
-hanno un figlio??- finsi sorpresa -non l'avevo notato!-
-ma smettila!!!- mi diede una spinta leggera alla spalla e mi costrinse a muovermi. “ciao ciao bellezza” pensai.
  
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