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Autore: cecyxx    27/01/2013    2 recensioni
Tratto dal settimo capitolo:
"- Un masso ha perforato la finestra della mia stanza, non colpendoci per poco, non può essere casuale, non trovi? Siamo già nei guai.
-Ma se la preside lo sapesse però, tutto si sistemerebbe.
-Non si sistemerebbe niente Harry. So che è difficile, ma devi fidarti di me. So che è come camminare su un filo bendati ad una distanza pazzesca dal suolo, ma devi sapere che ci sarò io a guidarti.
-Va bene Celeste. Mi fido di te."
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Cap. 3

         

La sveglia suonò. Celeste aprì lentamente gli occhi.  Si attaccò alle sponde del suo letto, sperando vivamente di non essere catapultata giù, ma non ci contava troppo. Invece era tutto tranquillo. Niente botti, niente cadute violente sul freddo pavimento (tanto per un buon risveglio), niente, sembrava una tranquillissima mattina. Luna era già sveglia, era già vestita e tirata a lucido, pronta per andare a colazione. Celeste quasi si arrabbiò con lei, pensando: ma come caspita a fatto  a fare così in fretta!?! Lei non si era neanche alzata. Si tirò su a fatica e diede un’occhiata al cielo stranamente limpido, soprattutto contando il tempo che aveva fatto nei giorni precedenti. Ormai erano due settimane che era al college. Si stava divertendo moltissimo e le giornate sembravano non finire mai, tanto erano divertenti. Ancora pensava ad Harry, senza riuscire a toglierselo dalla testa, ma finora se l’era cavata abbastanza bene a gestire bene la situazione.  Si vestì in fretta, prendendo qualche vestito dall’armadio, per poi rimetterlo a posto convincendosi che non le stava bene. Intanto Luna era intenta a buttar giù dal letto Crystal, che come tutte le mattina non si alzava. Per fortuna non fecere tardi a colazione come il primo giorno. La mensa era molto buona, si mangiava davvero bene, a differenza di tutte le altre mense che Celeste aveva testato. Quando tutte furono pronte, uscirono dalla stanza e si diressero verso la stanza comune aspettando lo squillare della campanella e l’inizio delle lezioni. Si sedettero sul divano, dove poco dopo i cinque ragazzi le affiancarono. Era nata una bella amicizia. O qualcosa di più.  Decisero di aspettare giocando ad obbligo o verità. Celeste aveva sempre adorato quel gioco, ma farlo insieme ai cinque ragazzi  più belli della scuola non era il massimo. Bastava una domanda che parlasse di ragazzi e la sua copertura sarebbe andata con un filo diretto in spazzatura. Aveva paura che potessero farle una domanda imbarazzante o scoprire che le piaceva Harry, così sceglieva spesso obbligo, ma per non far insospettire nessuno, qualche volta tentava la strada della verità. Forse era la più giusta da seguire. Boo, questo non lo sapeva nemmeno lei, ma ciò di cui era sicura era che non era la più semplice. Non era facile passeggiare nei corridoi della scuola. Non solo perché c’era tanta gente, quello era il problema minore. Piuttosto perché il corridoio era disseminato da alcune ragazze che ogni volta che passavano loro smettevano di chiacchierare come se stessero parlando di loro e non se ne vergognassero  e farlo notare. In più pareva che sparlassero di questo con tutti. Se ne erano accorte grazie a Isabel, una ragazza del loro stesso anno che stava nella stanza accanto alla loro. Erano diventate amiche durante il corso di geometria. Celeste aveva sempre odiato tecnica o geometria. Non se la cavava molto bene con le squadre in mano e per non far la figura della stupida chiese aiuto a Isabel invece che al professore. Isabel era una ragazza molto carina. Aveva una carnagione molto chiara, come quella di Celeste, I capelli neri, leggermente mossi e dei bei occhi verdi. Non era altissima, ma non si poteva dire che fosse grassa. Era magra e forse era per questo che rubava tanti cuori dove passava. Se la cavava abbastanza nelle materie. Diciamo che era molto brava in palestra, arte e immagine e geometria. Poi lei si definiva un genio perché le altre materie erano sopra il sei. Celeste aveva tra il sette e l’otto come voti, il che le andava benissimo. La scuola non era quindi tra i suoi principali problemi. Per il momento l’unico problema era Harry. Dopo la nota e la punizione che aveva preso il primo giorno si era messa d’impegno e aveva recuperato. All’inizio pensava di non farcela, ma raccolse tute le sue forze e riuscì nell’impresa.
Stava ancora aspettando nella sala comune mentre giocava con i ragazzi a obbligo o verità. Stava un po’ divagando con i pensieri. Era arrivata parecchio lontana, non si ricordava neanche come.
-         Celeste, obbligo o verità?-. Le chiese Louis.
-         Mmm… Scelgo… Obbligo.- Louis si avvicinò un attimo a Harry e gli altri del gruppo e disse qualcosa loro in privato. Le tre invece si guardavano chiedendosi cosa stessero dicendo. Poi loro annuirono e Louis si mise a parlare dall’altra parte del divano facendo in modo che potesse vedere dietro di lui senza dare nell’occhio e senza indicare e disse:
-         Lo vedi il ragazzo laggiù? Là, dietro di me, quello con la giacca lunga.- Celeste cercò di scorgere il massimo che poteva, finché lo notò. – Lo sai chi è? Lui è l’organizzatore di alcune feste qua nella scuola. Però solo un numero ristretto di persone ci possono andare. Tutti lo conoscono, ma pochi hanno il coraggio di sfidarlo. Non tutti sono ammessi, ma sono sicuro che se riuscirai a convincerlo che sei la persona adatta per le feste ti darà gli inviti.-
-         Ma voi siete i ragazzi più b…- Celeste si fermò appena in tempo  per cambiare l’ultima parola. – popolari della scuola, se gli chiedete l’invito lui ve lo darà di sicuro!-
-         Infatti noi ce li abbiamo già.- Disse Zayn mostrando di nascosto i biglietti. – Ma vogliamo che ci siate anche voi.-
-         Di solito i ragazzi se ne devono invitare una ad uscire glielo chiedono, normalmente. Cos’è, siete un caso a parte?- Sbottò Celeste – Sapete che vi dico? Mi piace. Vedrete che per domani avrò quegli inviti per tutte e tre.- La campanella squillò e Celeste si diresse in classe assieme a Isabel che l’avrebbe accompagnata in classe. A Celeste piaceva Isabel probabilmente perché riusciva a farla ridere e trovare in maniere pericolose una soluzione. Celeste prese quella di Louis come una sfida, decisa ad accoglierla e portarla al termine, costi quel che costi. Durante la lezione di ginnastica, mentre correvano in palestra, Celeste raccontò il tutto a Isabel, che le chiese:
-         Wow!!! E allora come farai a trovare gli inviti? Non penso sarà facile e non tutte le ragazze del primo anno sono invitate, per non dire che sono invitate praticamente solo quelle tre del primo anno. - Fece segno con la testa indicando le tre ragazze che di solito la guardavano male in corridoio. Ancora loro. Che avevano mai di tanto speciale?
-         Dobbiamo trovare un modo per avere quei dannatissimi inviti. E tu mi darai una mano. - Disse Celeste con aria maliziosa.- Faremo così, ascolta…-
Dopo aver deciso il piano si avviarono nella stanza di Isabel, che pareva avere tutto l’occorrente. Poco dopo erano già in corridoio. Il piano era perfetto. Beh… forse non proprio perfetto. Insomma… avrebbe funzionato di sicuro. Questo era l’importante. Erano in corridoio, vestite come delle dive. pantaloni neri attillati con un vestitino corto con le pallets  che  brillavano alla luce del sole. I capelli splendevano e ondeggiavano al vento, coperti da un cappellino alla moda. Gli occhi erano  coperti da occhiali da sole, le unghie rosse e la cicca in bocca. Ok, piano con riuscita sicura, ma non certo perfetto, ammettiamolo. Si fermarono vicino all’individuo dei biglietti. Fecero finta di non saperne niente. Per fortuna nei dintorni non c’era nessuno che conoscevano, si sarebbero vergognate incredibilmente a farsi notare così. Si misero a chiacchierare, facendo in modo che l’individuo sentisse.
-         Oh, che sfiga, tra poco saremo costrette ad entrare a scuola!- Cominciò Isabel.
-         Non dirlo a me, sono proprio stanca, ancora primo di cominciare!-
-         Sai, sono stufa, mi si toglierà lo smalto!- Bisognava ammettere che le due erano veramente brave attrici, perché l’individuo parve notarle bene, e un sorrisetto comparve sulle sue labbra. Ma i biglietti ancora non era pronto a darli. Così Celeste fu costretta a dargli il colpo finale. Non voleva farlo, ma se quello era l’unico modo l’avrebbe fatto. Poi era solo per questa volta… Cosa mai poteva succederle?
-         Sai, se ci fosse una festa, una cosa qualunque, tanto per scatenarsi, lo farei anche ad occhi chiusi, potrei perfino ballare con chiunque mi inviti, magari anche ad un altro scopo…-  Perfetto, peggio di così non poteva andare, era stata veramente scorretta. Lo sapeva. Né il suo istinto, né la sua coscienza glielo negavano. In compenso, la felicità spiccò in lei quando l’individuo le si avvicinò e le porse gli inviti per due persone.
-         Hey bellezze, volete una festa? Eccola qua. La fregatura? Non c’è. Venite e non ne sarete deluse.-
-         Come ci piacerebbe venire, ma purtroppo ci servirebbero quattro biglietti e lei ne ha solo du…- Non fece a tempo a finire la frase che gli inviti divennero quattro.
-         Ci saremo.- Dissero loro.
 
Celeste di sicuro aveva pensato che non ci fosse nessuno nelle vicinanze quando era uscita dalla stanza. Sì, molto probabilmente non lo sapeva. Non sapeva che  lui era lì. Non sapeva che aveva osservato tutto fin dall’inizio. Non sapeva che dopo l’ultima frase era scappato nella sua camera, trattenendosi dal piangere. Questo non lo sapeva di certo. Poi si era fermato in camera sua per un po’ di tempo finchè sentì i passi dei suoi compagni dirigersi verso la camera. Prese un libro, facendo finta di star studiando e guardando dalla parte opposta, tanto per non far capire che qualcosa non andava ai suoi amici. Loro entrarono. Stavano ridacchiando. Probabilmente Celeste aveva mostrato che era riuscita ad avere gli inviti per la festa.
-         Hey Harry! Pensavo fossi fuori, è ancora presto per starsene in camera!- Disse Louis.
-         Devo studiare Louis, ti pare che se no resterei in camera?- Rispose Harry. Era distrutto dentro, per cui cercò di ridurre al meno la conversazione. Probabilmente Louis e gli altri se ne accorsero lo stesso. Non era bravo a nascondersi dietro ad altre spoglie. Sapevo solo essere sé stesso, nessun altro. Loro continuarono a chiacchierare, ma capendo che Harry non voleva parlarne, cercarono altri argomenti, senza chiedere a lui niente a cercando di pensare ad altro. Ci riuscirono, perché anche Harry riuscì a tirarsi leggermente su di morale, dopo una gara a chi riusciva a mangiare più patatine lanciandole in aria e prendendole con la bocca. Si era divertito parecchio, così cercò di farsi forza per il giorno successivo.
 
Celeste era orgogliosa di sé stessa. Era riuscita ad avere quei biglietti. E per quanto sapeva lei, tutto era andato per il meglio.  Era ansiosa di fare vedere gli inviti ai ragazzi, soprattutto a Louis, che l’aveva sfidata, ma decise che era più opportuno aspettare a farglielo vedere più tardi, giusto il tempo di cambiarsi. Non era una buona idea farsi vedere così. Soprattutto se Harry era come al solito con loro.  Ringraziò Isabel per averla dato una mano e averle prestato il materiale e poi andò a cercare i ragazzi nel giardino dove stavano loro di solito. Li raggiunse e mostrò loro i biglietti urlando dalla gioia:
-Hey ragazzi!! Guardate, sono finalmente riuscita a prendere questi inviti. Allora, sono stata brava?
-Sapevo che saresti riuscita a prenderli, era normale aspettarselo da una come te. Allora ci vedremo alla festa di domani.
-Ma ragazzi, non so se è una buona idea. Insomma, una festa proibita, in piena notte. Non mi pare una grande idea. - Commentò Luna.
-Non ti preoccupare, piccola, ti porto io. – la rassicurò Zayn. Pareva a guardare da lontano che Luna si sciogliesse sotto il suo sguardo. Come lo sguardo di tutti i ragazzi, era micidiale. Poteva lasciarti senza fiato dandoti una minima occhiata, come se ti avesse colpito con una pallottola. In senso positivo, ovvio. Luna si lasciò convincere e le tre salutarono e corsero velocemente nella loro camera. Celeste aveva notato che Harry non c’era con la compagnia. Meglio così, si sentiva come se l’avesse tradito, anche se alla festa voleva andarci con lui, per questo si era procurata gli inviti. Appena arrivate in camera, non insorse in loro sicuramente il dubbio di cosa fare. Avevano già cominciato a mettere sottosopra tutta la camera, alla ricerca sfrenata di un vestito, delle scarpe e il trucco perfetto. Celeste fu l’ultima a trovarsi pronta. Non sapeva proprio cosa mettersi. Voleva essere perfetta per Harry. Così mentre le altre sceglievano scarpe e trucco, lei era ancora alla ricerca di un vestito, quando scorse incastrato tra il legno dell’armadio un invito alla festa. Oltre l’armadio ci saranno le persone che nei giorni scorse avevano fatto tanto casino. Un sospetto già ce l’avevano. Ed era azzeccato.
Sì erano loro. Quei ragazzi con cui si vedevano spesso erano gli stessi che le avevano fatte stare in pensiero e fatte chiedere se ci fosse un mostro là dietro. Invece erano solo loro, quello era l’invito di Zayn Malik. E chi altri poteva perderlo, se non uno di quei cinque?Si avvicinò alle ragazze, mostrando loro l’invito di Zayn:
-         Ragazze: indovino indovinello: chi c’è nella stanza a fianco che da quando siamo qua fa tutto questo casino?-
-         Che domanda sarebbe questa? Io non ne ho la più pallida idea. - Disse Crystal. Luna concordò pienamente con lei.
-         Guardate qua: invito di Zayn Malik ad una certa festa. Allora? Solo lui poteva perdere l’invito e guarda caso lo troviamo noi!- Disse Celeste per tuta risposta.
-         Hey, non è colpa di Zayn, gli sarà per caso sfuggito di mano, capita a tutti di perdere l’invito ad una festa!- Passò in sua difesa Luna. Celeste e Crystal si scambiarono un’occhiata con un sorriso malizioso:
-         Allora riportalo tu a Zayn!
-         Spiritose! – Rispose lei fingendosi offesa.
-         Piuttosto ragazze guardate qua! Sembra che la parete dell’armadio non sia fissata molto bene…- Disse Celeste cambiando argomento. Prese la parete dell’armadio per l’estremità. Era veramente sottile. La alzò lentamente e quando riuscì a toglierla completamente si ritrovò davanti le facce di Niall e Liam che spaventati urlarono e si ritrassero indietro. Quando videro le loro facce esclamarono:
-         Ma siete forse pazze?!? Da quando la gente sbuca fuori dagli armadi?!?- Le ragazze si misero a ridere. Poi notarono che erano anche loro tirati a lucido e si stavano preparando per la festa.
-         Anche voi vi preparate?- Azzardò Crystal.
-         Pèerchè pensi che ci andiamo in mutande?- Scherzò Niall – Piuttosto, com’avete fatto a sbucare da lì? C’è la vostra camera? Siete voi che fatte tutto questo casino?
-         NOI?!? Siete voi che fate casino! Noi non facciamo troppo rumore! Comunque sì, di qua c’è la nostra stanza. Ma se dormitori maschili e femminili sono divisi, voi che ci fate qua?- Rispose Celeste.
-         Hey ragazzi che succede?- Sentirono una voce. Era quella di Louis. Quando si affacciò all’anta dell’armadio probabilmente aspettandosi di vedere dei normali vestiti, si ritrovò davanti le tre si spaventò. Invece Crystal ne rimase incantata, tanto che Celeste le tirò uno schiaffo per farla rinvenire. Bisogna ammettere che i ragazzi vestiti così erano veramente bellissimi.
-         Voi che ci fate qua?- Chiese lui sbigottito, intanto anche Zayn si affacciava dallo specchio, mentre faceva eco a Louis.
-         Il nostro armadio è collegato col vostro, anche se siamo in dormitori diversi. Aspettate un attimo:  voi siete nell’ultima stanza del vostro dormitorio?- Chiese Luna.
-         Ho capito! Dato che entrambi siamo nell’ultima stanza, le nostre stanze sono collegate. Così possiamo venirvi a fare una visita ogni volta che ci pare!- Esclamò Zayn. Forse era il più sveglio in quel gruppo di imbecilli che amavano tanto.
-         Giusto! Ma non approfittatene eh!-  Scherzò Crystal.
-         Non puoi chiederci una cosa simile!- Rispose Louis. Tra quei due c’era proprio feeling!
-         Sveglia ragazzi, tra dieci minuti inizia la festa! E dobbiamo ancora finirci di preparare!-
-         Sì anche noi, diamoci una mossa.- Fecero per richiudere l’anta, quando Celeste chiese:
-         Ragazzi, ma dov’è Harry?- Era stata abbastanza silenziosa poco prima, continuando a chiederselo.
-         Penso che sia in bagno. Si starà preparando per te. Se viene…
-         Come se viene?
Sembrava un po’ scosso… Non ti preoccupare, ci sarà lo stesso per te, conosco bene Harry.- Lei ringraziò e richiusero l’armadio.

  
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