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Autore: cecyxx    27/01/2013    4 recensioni
Tratto dal settimo capitolo:
"- Un masso ha perforato la finestra della mia stanza, non colpendoci per poco, non può essere casuale, non trovi? Siamo già nei guai.
-Ma se la preside lo sapesse però, tutto si sistemerebbe.
-Non si sistemerebbe niente Harry. So che è difficile, ma devi fidarti di me. So che è come camminare su un filo bendati ad una distanza pazzesca dal suolo, ma devi sapere che ci sarò io a guidarti.
-Va bene Celeste. Mi fido di te."
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Cap.4

-         Poco dopo si ritrovarono alla festa. Era in un capannone, con una vista stupenda. Si vedeva un laghetto, un metro circa più in basso di loro, non troppo profondo. E poi si vedeva in lontananza il bel sole che tramontava. Era un paesaggio bellissimo. Celeste e le altre erano già arrivate, i ragazzi prima di loro. E come c’era da aspettarsi Celeste saltò subito su Harry. O almeno avrebbe tanto voluto farlo, ma Louis aveva detto che era un po’ scosso per qualcosa, e poi le cose stavano andando troppo in fretta. Gli si avvicinò piano e lui la salutò:
-         Hey stupenda, come stai? Sei bellissima oggi.
Sembrava letteralmente incantato da lei. Ma figuriamoci se Celeste se ne accorgeva, era messa peggio di lui. Le sembrava un angelo, un bellissimo angelo. Tutto andava bene, così non approfondì la questione in quanto a ciò che aveva detto Louis.
-         Beh, la musica è partita, che dici balliamo?- Disse lui porgendole quelle sue bellissime mani da angelo… Ok, stava diventando pazza. Lei accolse la mano e iniziarono a ballare. Indovinate chi c’era sul lato della pista? Quelle tre smorfiosette che le guardavano male in corridoio. Forse si era fatta un po’ troppi pregiudizi, è vero, ma quelle tre non le spiravano proprio. Insomma, a chi spirano tre ragazze, che sono sempre troppo truccate, non sorridono mai, si passano la piastra almeno tre volte al giorno e se la tirano con tutti? Penso a nessuno. Eppure se c’erano alla festa, a qualcuno dovevano pur piacere. Anche Louis e Crystal o Luna e Zayn, pareva che non se la passassero male. Anzi, se la passavano benissimo. Luna e Zayn ballavano talmente vicini che ancora un po’ si scontravano, mentre Crystal non smetteva di ridere per un secondo. Quanto erano felici. Lei invece si sentiva attratta come una calamita al metallo o le falene alla luce. Si, Harry sembrava la luce che illuminava il suo mondo. Era fantastico. Ormai non riusciva neanche più a resistere alla cotta che aveva per lui. E in fondo non voleva. E poi ci sarà stato un motivo se ha chiesto di ballare proprio a lei, giusto? Poco dopo notò in lontananza Isabel, mentre ballava con Liam, sembrava che si divertivano molto.
-         Ehi, andiamo a prendere qualcosa da bere?- Chiese Harry dopo un po’ di canzoni che ballavano assieme.
-         Comincia ad andare, io ti raggiungo subito, devo solo dire una cosa alle mie amiche.- Lui si avviò, mentre Celeste andò incontro a Isabel che era rimasta momentaneamente da sola.
-         Hey Isabel!
-         Ciao celeste, come stai?
-         Tutto benissimo. Vedo che te la passi bene con Liam eh?
-         Già. Ci stiamo divertendo molto.- Celeste fece per fare una domanda, quando sopraggiunse Crystal arrabbiatissima, chiedendole se aveva un fazzoletto.
-         Ehy, regina del terrore che hai?- Scherzò Celeste, facendo quasi ridere Isabel che si trattenne vedendo che Crystal era seriamente arrabbiata.
-         Molto spiritosa, ma quella ragazza là mi ha tirato un cocktail in testa. E di farmi vedere così davanti a Louis non ne avevo nessuna voglia…- Era triste, si sentiva nella voice. Ci aveva messo ore per prepararsi e tutto era stato rovinato da quella biondina.  Louis andò incontro alla ragazza bionda per difendere Crystal:
-         Ciao- Cominciò a breve. Magari si era fatto false impressioni, meglio non cominciare con un tono troppo aggressivo, magari non l’aveva neanche fatto apposta. Sì, tutte balle, perché neanche lui ci credeva. Nessuno poteva toccare le persone a cui teneva. Le aveva sempre difese e si era ripromesso che l’avrebbe sempre fatto.
-         Chi sei tu, cosa vuoi da me e perché mi stai parlando?- Disse lei squittendo come uno stupido scoiattolo, senza neanche girarsi. Ma quando si girò, avrebbe voluto averlo fatto prima ritrovandosi Louis davanti.
-         Poco piacere, Louis Tomlinson. Tu piuttosto chi sei? Anzi, chi ti credi di essere per poter tirare un cocktail a chiunque ti passa per la testa? Non sei nessuno, quindi vedi di andare a rompere le scatole da un’altra parte, perchè qua nessuno ti vuole!- Esclamò, stupefatto dal menefreghismo della ragazza nei suoi confronti e in quelli di Crystal, che intanto assisteva alla scena da lontano.
-         Ehy tu, che hai da urlare contro la mai ragazza?- Era l’organizzatore della festa che parlava.
-         Sei il suo ragazzo?!? Stai con una vipera come questa?- Azzardò Louis pensando a quella terribile scelta.
-         Già, io sono Nick il ragazzo di questa bellissima pupa. E tu Louis Tomlinson giusto? Non dovresti permetterti di parlare così alla mia ragazza Priscilla.
-         Io mi permetto eccome, perché è stata lei a lanciare cocktail in faccia alla gente, lei!-
-         Tu stai accusando Priscilla?
-         Già hai sentito bene!
-         Nessuno può accusare la mia ragazza!- Intanto che loro continuavano a discutere, Priscilla, così si chiamava, aveva incrociato le braccia e fatto la vittima. Quella sporca traditrice… Se Crystal avesse voluto, l’avrebbe potuta prendere per i capelli e sbatterla a terra, ma sapeva che era meglio lasciarla perdere. Si stava anche accumulando una bella folla intorno ai due, che dopo poco iniziò a urlare:
-         -RISSA! RISSA! RISSA!- Se Crystal fosse stata lì l’avrebbe fermata di sicura, ma invece era andata in bagno, accompagnata da Isabel, mentre Celeste stava Raggiungendo Harry, che le stava venendo incontro, probabilmente anche per dare un’occhiata alla folla che si era riunita attorno a Nick e Louis. Si avvicinarono appena in tempo per sentir dire:
-         Allora ci vediamo qua, tra una settimana, preparati ad essere stracciato!- Proposto da Nick.
-         Io non ne sarei così convinto se fossi in te!- Ribattè Louis prima di andarsene verso Crystal che era appena uscita dal bagno e chissà come non si era accorta di niente. Intanto, Harry stava ancora camminando verso Celeste, quando si fermò vedendo che una ragazza si era messa chiacchierare con lei. Un’altra di quelle smorfiose bionde.
-         Tu sei la ragazza che gironzola ai piedi di Styles?- Chiese arrogante lei.
-         Io ho un nome, Celeste Cox. Tu ce l’hai un nome o sei troppo insignificante?- Chiese tenendole testa.
-         Io sono Katherine.  Strano che tu non mi conosca, mi conosce tutta la scuola. O almeno quelli che sono delle persone degne di questo nome, ma pare che tu non ce l’abbia. Poi dai dell’insignificante a me? Ti sei mai guardata allo specchio?
-         Certo che mi sono guardata allo specchio, ma non mi sono messa a vantarmi tutto il tempo come avresti fatto tu se lo specchio non si fosse rotto prima alla vista di questa terribile immagine! E adesso me ne vado, grazie della grande ospitalità!- Fece per andarsene, quando la ragazza le diede un forte strattone, facendola quasi cadere giù nel lago. Per fortuna intervenne Harry, che riuscì a prenderla, ma purtroppo la terza ragazza delle club delle smorfiose intervenne, come se niente fosse, facendo finta fosse un incidente di staccare la mano che stava aiutando Celeste ad alzarsi. Non andò probabilmente come previsto da loro alla fine. Harry venne sbalzato in avanti, e perdendo l’equilibrio cadde nel lago, mentre Celeste era già a buon punto nell’issarsi su e quindi non cadde. Poi si sentirono alcune urla del tipo: tutti in ritirata!!!!
E i ragazzi andarono tutti a nascondersi, chi dietro il divano, chi in bagno.  Intanto Celeste, Crystal, Luna, e compagnia, uscirono, andando a vedere come stava Harry. La ritirata era stata proclamata perché la preside era andata a fare una passeggiata notturna e probabilmente aveva sentito  un po’ troppo rumore : musica, il coro di RISSA! O magari il rumore dell’acqua quando Harry è caduto. Per fortuna non notò niente di strano e presto  se ne andò dalla festa. Quel posto era veramente forte da questo punto di vista: sembravano attrezzatissimi in casi di emergenza. Infatti, chi prendeva quello, chi quell’altro, per quando arrivò la preside gli oggetti della festa erano spariti, le briciole c’erano sempre, ma la preside non ci faceva mai troppo caso, quindi non se ne preoccupavano. Appena se ne andò, Harry e gli altri andarono nella camera dei ragazzi, lasciarono Harry e tornarono giù, dove la festa era ripresa. Celeste era uscita una ttimo dalla stanza, per permettergli di cambiarsi, ma lgi altri la trascinarono giù e quando ebbe un attimo libero, fece per andare a parlare con Harry, ma li già dormiva. Si sentiva veramente uno schifo. La serata  perfetta era andata in briciole. Insomma, Harry era caduto nel lago, Louis aveva inaugurato una rissa, mentre Crystal si era presa un cocktail in testa. Peggio di così non sarebbe potuto andare. Risposta sbagliata: si sa che questa frase porta sfortuna.  Tornando in stanza Luna era caduta sotto .lo sgambetto di una ragazza chiamata Lucrezia. L’ultima del club per fortuna.  Celeste non aveva assistito alla scena, stava già a letto. Non si può certo dire che stava dormendo, però almeno ci provava, tanto per scordarsi di quel giorno. Intervennero però le compagne, che dopo essersi fatte una doccia si misero a chiacchierare, come tutte le sere:
-Serata sinonimo di impossibile da reggere ragazze!- Commentò Crystal
-La prima parte non è stata così terribile. Il finale non era il massimo.
-è diverso, era il preciso contrario di massimo, il minimo, peggio di così non poteva andare!- replicò Crystal.
-Prima che arrivassero quelle tre era andato tutto bene. Da oggi è guerra con loro.- proclamò Celeste. – Dovremmo darle un nome a quelle smorfiosette.- propose.
- Idea: il club delle smorfiosette!- Disse Luna.
-Un premio per l’originalità!- Disse Celeste in senso ironico.
-Io ho un’idea: Smorfinator!- Propose Crystal.
-Bello questo! – Dissero le altre due.  Poi andarono a letto, ma mi sa che nessuna riuscì a dormire o ebbe un sonno tranquillo.
 
Appena la sveglia suonò, Liam alzò le tapparelle della camera e tutti, chi con più fatica e chi con meno si alzarono e corsero a prepararsi. Tranne Harry. Harry non si svegliava e quando Louis si avvicinò per buttarlo giù dal letto come tutte le mattine in cui non voleva alzarsi, sentì che scottava. Così decisero di chiamare un infermiera che si sarebbe prese cura di lui mentre loro erano a lezione. Arrivati nella sala comune, Celeste chiese subito dov’era Harry perché doveva parlargli. Loro spiegarono che era rimasto in camera perché non stava bene e che stava dormendo. Celeste rimase giù per tutto il tempo scolastico, come al solito più o meno. Quell’anno non sembrava promettere troppo bene. Incrociare le dita era come al solito l’unico metodo che conosceva per uscire dalle terribili situazioni come quella. Ma affidarsi alla fortuna non era sempre la cosa migliore da fare. Se ora pensate che le sfortuna sia finita vi sbagliate. Già. Quando la preside venne a sapere che Harry Styles era stranamente malato cominciò a tenerlo sempre più d’occhio, come con le ragazze. Tutti si chiedevano perchè avevano scelto proprio loro. Va bene che n on erano proprio studentesse modello, ma non erano così terribili rispetto agli altri! Tanto la loro opinione non valeva niente per la preside, quindi si limitarono a seguire le regole quando la avevano vicino.
Qualche ora più tardi, mentre gli altri ragazzi erano ancora a lezione, Celeste passando dall’armadio per non farsi vedere (era diventato un ottimo metodo di passaggio), entrò nella stanza di Harry. C’era solo lui, sdraiato a pancia in su, mentre dormiva. Sul comodino c’era il termometro, che non era ancora stato scosso: segnava trentanove. Si sentiva veramente in colpa. Se lei non fosse entrata nella sua vita, ora non sarebbe là. Continuava a ripetersi che aveva solo peggiorato le cose per lui. Finché lei non c’era, di scuro stava meglio. Non ci voleva molto a star meglio di così. Ci sarebbe dovuta essere lei al suo posto, era lei la vittima di Katherine, lei che si era procurata il uso odio. Harry non c’entrava niente. Le veniva da piangere. Non aveva fatto neanche a tempo a dirgli solo grazie. Un semplice grazie. Tutto per colpa sua. Era proprio una stupida. E poi c’era sempre il tormento che Louis aveva detto che Harry era già scosso, senza che cadesse in un lago. Una lacrima le scese sulla guancia, scorrendo lentamente fino ad arrivare al mento. Stava malissimo. Si avvicinò lentamente ad Harry, mentre dormiva finché le loro bocche si incontrarono e lei gli scoccò un lento bacio. Lo considerava un bacio d’addio. Non poteva rendere la vita impossibile a tutti solo perché ne aveva voglia. Era stata perfida abbastanza. Tornò nella sua stanza con gli occhi pieni di lacrime.
 
Hey ragazze!
Siamo al capitolo quattro! Dovevano essere uno solo il tre e questo, ma veniva un po’ lunghino ed ho preferito dividerveli. Va bene? Beh, come state? Io tutto bene, vi piace il capitolo? È un po’ triste, lo so, ma serve a dare un po’ di emozioni alla storia. Continuate a leggerla se vi piace. VVTTTTTB!!! Mi lasciate una piccola recensione please? Grazie!

  
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