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Autore: HandfulOfDust    27/01/2013    3 recensioni
Come amiamo i ricordi. Ci piace aggrapparci ad essi, in particolar modo quando siamo con gli amici, sentiamo il bisogno di dover ripensare a questa o quella cosa fatta tanti anni fa ormai, e la maggior parte delle volte questo ci fa sorridere.
Ci aggrappiamo ad essi quando sentiamo che sta per arrivare una svolta, e siamo così ben abituati da essere spaventati del futuro. Ci guardiamo ancora una volta indietro e poi ci lanciamo nel vuoto, ritorniamo alla vita.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Patrick Stump, Peter Wentz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Never Means Forever
Genere: Slash
Pairing: Peterick
Prompt: Corpi in caduta libera
Disclaimer: Non è accaduto. Maaaaaaaaai.

~ Never means Forever

Come amiamo i ricordi. Ci piace aggrapparci ad essi, in particolar modo quando siamo con gli amici, sentiamo il bisogno di dover ripensare a questa o quella cosa fatta tanti anni fa ormai, e la maggior parte delle volte questo ci fa sorridere.
Ci aggrappiamo ad essi quando sentiamo che sta per arrivare una svolta, e siamo così ben abituati da essere spaventati del futuro. Ci guardiamo ancora una volta indietro e poi ci lanciamo nel vuoto, ritorniamo alla vita.
 

Sono anni che i Fall Out Boy suonano insieme, ma quando ne parlano, a loro sembra ieri che si siano formati. O meglio, fino a poco tempo fa. Ormai non sono più quattro liceali asociali, ma dei rocker con un grande seguito.
Patrick non lo avrebbe mai immaginato. Come non avrebbe mai immaginato di provare a lasciare la sua amata band.
Era diventato difficile essere il cantante della band, e pensava fosse lo stesso per Joe e Andy, tutti oscurati dalla fama di Pete, il favoloso Pete, l'uomo che tutti conoscono e tutti amano, lo scrittore di testi più apprezzabile al mondo, o semplicemente la stella dietro la quale sono nascosti gli altri tre. E' inutile continuare a negarlo, pensa Patrick. Non era di certo colpa di Pete se era carismatico e capace di crearsi un grande seguito, lui non poteva farci nulla se molti identificavano il nome Fall Out Boy solo con una persona. Ne avevano parlato tante volte loro quattro, ma non riuscivano a trovare una scappatoia, se non continuare come sempre.
Poi a Patrick era balenata in mente un'idea, ovvero provare come solista. Così, forse, gli sarebbe stato riconosciuto qualcosa, e il difficile sarebbe stato annunciarlo.

Ed è inutile continuare a nascondere anche un'altra cosa, si ripete Patrick, qualcosa di cui tutti si sono accorti, tutti tranne i diretti interessati probabilmente.
Era troppe volte che rimandava.
Era giunto il momento di affrontare Pete.

 

Guidando verso casa dell'amico Patrick non fa altro che ripetersi di stare calmo, la decisione già l'ha presa e sa che il miracolo non accadrà. Le favole non esistono e scherzosamente Pete anni prima gli aveva fatto capire che l'ambiguità tra di loro era utile solo per far parlare. Parlino male di noi, purché parlino, ottima filosofia. Però, prima di abbandonare era necessario un chiarimento, almeno non avrebbe avuto rimpianti.
Il filo di pensieri del ragazzo viene interrotto quando vede Pete, il quale non ha visto lui.
Pete. Alla finestra. Seduto con le gambe a penzoloni.
La cosa è inquietante e Patrick è sul punto di avere un infarto. Per cui si precipita fuori dall'auto e corre sotto la finestra.
- Pete cosa diamine stai facendo lassù?
- Ciao Trick. Nulla, penso.
- E non puoi pensare in un posto più normale?
- Non sarebbe stimolante.
Patrick sospira.
- Santo cielo. Posso entrare?
- Suona, la governante ti aprirà.
Tempo due minuti e il ragazzo è nella camera di Pete, il quale è sempre alla finestra e sembra non volersi spostare da lì.
- Hey.
- Hey.
- Starai lì ancora per molto?
- Almeno fino a quando questa conversazione non terminerà.
Patrick si siede al bordo della finestra e fa un respiro profondo, è ora di parlare.
- Mi sembra di essere una teenager di qualche stupido telefilm che annuncia un presumibile colpo di scena.
- Te ne vai, vero?
Inutile dirlo, ma persone che lo conoscevano quanto Pete non ne esistevano.
- Credo sia la cosa giusta da fare. Avrei dovuto dirtelo prima, ma dovevo esserne davvero convinto per farlo..forse in questo modo riuscirò a farmi conoscere per quel che valgo e non perché il mio amico è famoso. Scusa Pete.
- Niente, so che questo è uno dei motivi. Hai altro da dirmi?
Carpe diem. Ora o mai più.
- Beh..in effetti sì.
- Ti ascolto.
Il momento tanto sognato e atteso è giunto, l'attimo in cui si gioca il tutto e per tutto era lì. Il cuore a mille, l'aria che manca e la paura che ti assale, quei sintomi non mancano.
-Non lo sopporto. Lo sai e l'hai sempre saputo. Siamo amici da troppo tempo ed era logico che si accorgesse uno dei due, e io l'ho fatto. A fare gli ambigui io ci sono caduto e mi sono innamorato. Tu sei sposato e con un figlio. Non posso sopportare questa situazione ancora a lungo Pete, non posso.
Lo sguardo di Pete è assente, passano secondi che sembrano secoli prima che ricominci a parlare.
- Quando due corpi sono in caduta libera, il più pesante giungerà prima al suolo.
Partick strabuzza gli occhi.
- Cosa vai blaterando? Mi hai ascoltato?
- Ascoltami. Probabilmente mi schianterei prima io, visto che sei diventato un figurino ora. Fatto sta che se ora ci buttassimo insieme, uno dei due arriverebbe sempre prima. Ma moriremmo insieme e sarebbe romantico, non credi?
- No, non credo, ma mi devo preoccupare? Sei serio Pete?
- Dipende da te.
Terrore, angoscia, ansia.
- Da me?
- Vattene e io non ci penserò a lungo prima di saltare giù.
- Ma cosa dici? Anche se me ne vado, anche se ti ho detto quello che provo realmente, non cambia l'amicizia tra di noi, se vuoi. Non mi vedrai più sempre, ma io ci sarò per te.
- E' proprio qui che ti sbagli. Se non ci sarai sempre, io potrei non resistere.
Colpo di scena. Non quello preannunciato di Patrick, uno inaspettato da lui stesso.
- Cosa stai dicendo Pete?
Il bassista si gira e torna con le gambe sul pavimento di casa.
- Sto dicendo che a fare gli ambigui non sei l'unico ad esserci caduto.
- Oh..ehm. E da quando lo sai?
- Circa da quando ti ho detto che non saremmo mai potuti stare insieme. Che serviva solo per far parlare.
La fine del mondo è arrivata prima? Non ha nessun senso, nessuno, pensa Patrick.
- Non te ne sei mai accorto? - riprende Pete.
- No, avrei dovuto?
- Beh, forse sono stato un po' enigmatico. Hai presente Alphadog?
- Eh sì, la canto io sai?
Pete sorride.
- They say your time has passed they say never means never, so the fast dance won't last but never means forever.
- E cosa avrei dovuto capire con ciò?
-Mai significa per sempre Trick. E quando ti ho detto che non saremmo mai potuti stare insieme, intendevo dire che lo saremmo stati per sempre. Lo avremmo fatto stando nella stessa band, condividendo ogni piccola cosa della quotidianità, confidandoci tutto e senza il pensiero pressante di fare qualcosa di sbagliato perché due amici accettano tutto l'uno dell'altro.
- Sì, ma..non è logico. Ci professiamo tanto amici ma in realtà ci amiamo. Non ti sembra assurdo?
Pete sorride mesto.
- Noi siamo così, è logico che lo sia.
Colto una volta il momento è meno difficile farlo un altra volta, per cui, dopo aver pensato qualche secondo Patrick ribatte.
- Forse mi odierai per quello che ti dirò, ma secondo me hai paura. Sei spaventato e non sai che potrebbe accadere, se dovessimo finire con il lasciarci. Ma anche se accadesse io credo che non riusciremmo ad evitarci e a ignorarci, ormai ci conosciamo da troppi anni. Però pensa, vivremmo dei momenti magnifici, ancor più di quelli che abbiamo già passato insieme questi anni.
Il bassista guarda fuori dalla finestra e sospira.
- Forse lanciarsi nel vuoto e morire romanticamente è da codardi.
- Vero.
- Forse è ora di stravolgerci la vita.
In una frazione di secondo Pete salta sul pavimento della camera, con grande sollievo del cantante, il quale si allontana a sua volta dalla finestra dopo averla chiusa. Nel girarsi per raggiungere l'altro per poco non inciampa: difatti il signor Wentz è ancora per terra in ginocchio e stringe la mano di Patrick.
- Trick, pensi che potremmo mai stare insieme?
- Mai.
I due si lanciano uno sguardo d'intesa.
- Significato letterale o quello che di solito intendo io?
- Quello che intendi tu Pete. Per sempre.
Il ragazzo si alza e finalmente dà quel bacio tanto a lungo desiderato a chi aveva dipinto soltanto come un amico per troppo tempo. E' decisamente la scena perfetta per un telefilm di teenager, pensa Patrick.
- E così sia.

  
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