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Autore: Vahonica    28/01/2013    1 recensioni
*Dal testo*
Hai boccheggiato e ti sei chiesto come - come? - diamine poteva James Potter trovarsi lì, col faccetto pulito da bambino?
[...]
Il passato è passato e non si può cambiare il corso degli eventi.
L'improvvisa presa di coscienza della cosa ti lascia l'amaro in bocca e la semplice, quanto fastidiosa, consapevolezza che Harry non è una visione creata dalla tua mente.
Lui è lì, è reale. James, di conseguenza, non c'è più.
[...]
Gli occhi di Lily e lo sguardo di James sono un accostamento raccapricciante, secondo te.
Se solo tu potessi avere Harry, probabilmente lo faresti vivere con gli occhi chiusi.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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NdA:Ed ecco a voi, un professor Severus Snape come - forse - non lo avete mai visto!
E, forse, sarà anche l'ultima volta che lo vedrete - sia così che in qualunque altro modo, da parte mia.
Non so come questa cosa mi sia saltata in mente. Tutta colpa di Harry Potter e l'Ordine della Fenice che ha così tanti "riferimenti casuali" da far lavorare il mio cervello oltre il limite consentito xD
Questa cosa è pure leggermente deprimente.
Perciò, perdonatemi, non capisco davvero cosa mi sia preso, scusatemi, mi dispiace.
Vorrei sapere che ne pensate - sicuramente mi tirerete pomodori virtuali via recensione çç
Grazie a chiunque abbia il coraggio di andare oltre la prima riga di questa cosa.
Very
 
 
 
Incredibile quanto Harry Potter somigli a suo padre.
È un pugno in faccia ogni volta che lo vedi.
Come se tu fossi l'unico ad essere cresciuto, l'unico ad essere andato avanti, nonostante tutto.
O, per meglio dire, come se James fosse tornato. Anziché morire, è tornato. In Harry Potter, suo figlio.
"Sciocchezze" - ti dici, scuotendo la testa, per cancellare ricordi, immagini, pensieri. Non vuoi pensare. Non a lui. Fa male.
E non vuoi ammettere che la prospettiva che James sia tornato ti fa rabbrividire - di paura. Ti fa tremare il cuore.
Perché, è palese, lo rivuoi con te. Anche se lui ti prendeva in giro giorno e notte.
Ma c'è stato un momento - un momento - in cui ha dimostrato di amarti.
Ti è bastato, quel momento. Misero, effimero, ma c'è stato ed è come se avesse coperto la tua intera vita.
E quando l'hai perso - oh, se ha fatto male - hai tirato avanti in un modo o nell'altro. Come, non lo sai nemmeno tu.
Ma l'hai fatto, perché era questo che contava.
Era.
Perché quando l'hai visto - quando ha visto Harry James Potter per la prima volta - la ferita si è riaperta. Anzi, ha ripreso a pulsare, come se non si fosse mai realmente chiusa.

Hai boccheggiato e ti sei chiesto come - come? - diamine poteva James Potter trovarsi lì, col faccetto pulito da bambino?
Poi Minerva ha chiamato il suo nome, per lo Smistamento, e a te è venuto da piangere e da ridere nello stesso momento, avresti voluto alzarti in piedi e urlare, ma invece ti sei limitato a fingere di disprezzare quel ragazzino con tutto il cuore. Il Ragazzo-Che-E'-Sopravvissuto. Il figlio di James.

Hai paura - e al tempo stesso euforico e tremendamente confuso - perché sai che potresti perderlo e un altro colpo del genere non lo reggeresti.

Harry è uguale a James in tutto e per tutto tranne che per un misero, stupido, macroscopico dettaglio: ha gli occhi di Lily.
Hai così capito che - pff - quello non è James tornato dall'Oltretomba.
E poi, i morti non possono tornare.
Per questo gli dici: "Chiudi gli occhi" - in tono perentorio alla vostra prima lezione di Occlumanzia.
E lui ti guarda male, con la stessa arroganza, la stessa testardaggine, la stessa scintilla che James aveva negli occhi, ma poi ubbidisce.
James non l'avrebbe mai fatto.
James ti avrebbe sbattuto al muro, ti avrebbe schernito, sussurrandoti insulti e un molto probabile: "Chiudili tu, gli occhi, Mocciosus". E poi ti avrebbe - no, avreste, voi due assieme, fatto cose che nemmeno quel cane di Sirius e quello sfigato di Lupin si sarebbero mai immaginati.

E ora squadri Harry Potter in tutta la sua bellezza, ed ecco che hai James davanti. Non Harry, no. James.
James che ghigna, maligno, ma poi si preoccupa di non farti provare alcun dolore;
James che, angosciato, si china su di te, quasi in lacrime, perché ha appena capito di aver fatto una puttanata, quello scherzo, stavolta, era stato troppo;
James che ti chiede scusa, piano, stringendoti a sé;
James che ti ha fatto piangere, che ti ha umiliato, ma che, alla fine, ti ha amato.

Hai messo nel Pensatoio i tuoi ricordi più intimi, quelli che nessuno, solo tu, può vedere. Quelli su James. I tuoi ricordi preferiti.
Più semplicemente i tuoi, o - ti correggi - i vostri ricordi.

"Rilassa la mente" - ordini senza nemmeno accorgertene e vorresti che le circostanze siano diverse. Non può piacerti uno studente. E, ad ogni modo, Harry James Potter non è che una brutta copia di suo padre.
Almeno, questo è ciò che pensi da due minuti a questa parte.
E vorresti che James fosse lì. Solo voi due, senza Harry.
Mentre Lily gira per la scuola alla ricerca del suo "ragazzo" e Remus e Sirius sono impegnati in qualcosa che, davvero, preferisci ignorare.
Scuoti la testa.
Il passato è passato e non si può cambiare il corso degli eventi.
L'improvvisa presa di coscienza della cosa ti lascia l'amaro in bocca e la semplice, quanto fastidiosa, consapevolezza che Harry non è una visione creata dalla tua mente.
Lui è lì, è reale. James, di conseguenza, non c'è più.

Un secondo dopo stai leggendo nella mente di Harry.
Ci sono così tanti pensieri... così diversi e confusi... completamente l'opposto da ciò che ti aspettavi...
Credevi che avresti trovato dei "Pensieri alla Potter", ma ti costringi a ricordare che il ragazzo non è James.
Vorresti sbarazzartene. Ma non puoi. E allo stesso tempo lo vorresti con te, solo per... solo per proteggerlo - non l'hai pensato sul serio? - per proteggere quella creatura così perfetta... così James...

Harry cade a terra per l'ennesima volta.
Lo guardi dall'alto, senza nemmeno muovere un muscolo per aiutarlo, mentre si rialza.
È perfetto. Così James, appunto.
Finché non ti guarda dritto negli occhi.
Gli occhi di Lily e lo sguardo di James sono un accostamento raccapricciante, secondo te.
Se solo tu potessi avere Harry, probabilmente lo faresti vivere con gli occhi chiusi.

"Voglio che torni mercoledì prossimo, alla stessa ora" - dici impedendogli di fare altre domande. È un ragazzo fin troppo curioso, per i tuoi standard.
Poi ti ricordi, mentre le spalle di Harry spariscono dietro la porta, che James era esattamente così.
È solo che tu, ormai, ti sei disabituato a tutte quelle domande, alcune davvero fin troppo stupide, con risposte davvero fin troppo ovvie.
Ricordi come James ti costringeva col petto contro la parete, chiedendoti all'orecchio, con voce calda, roca, spezzata dal respiro pesante, ogni dettaglio della tua giornata. E ti faceva domande su domande, senza aspettare risposta, perché tanto sapeva che non avevi la forza per rispondere, troppo concentrato in due punti pulsanti in mezzo alle gambe.
E ti chiedevi, durante qualche raro lampo di lucidità, come faceva a parlare così tanto anche in momenti del genere.
Mentre ti premeva contro il bordo della cattedra - e faceva male il coccige, ma non lo sentivi, non subito.
Avresti sentito il dolore solo dopo, quando ti saresti trovato solo, in quell'aula fredda senza di lui - andato da Lily e dai suoi amici.
Ma lui ti amava.
In fondo, ti piace ancora pensarla così. Illuderti che fosse vero.
 
 
 
 
Personaggi, nomi e quant’altro appartengono tuuuuuuuutti a J. K. Rowling e a chiunque ne detenga i diritti.
   
 
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