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Autore: Danielle Hachiko    19/08/2007    6 recensioni
BOO! Il peggiore incubo dei puristi dell'italiano, della gente che ama la buona lettura e dei sani di mente è tornato! Questa volta non mi sono imposta nulla di impegnativo. Qualcosa per riempire le mie ore notturne ora che ho riletto tutti i fumetti e rivisto tutti i dvd. Spero di riuscire a strapparvi un sorriso :D
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gerard Way, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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[DANIELA PARLA SENZA COERENZA] Eh si.
Sono tornata, poveri voi.
Questo giro nulla di impegnativo.
La fanfic di prima l'ho troncata ad un paio di capitoli dalla fine perchè a) avrei fatto meglio a svilupparla come una storia a sè e b)era decisamente poco originale e dettata dal momento stephenie meyer + kaori yuki, e mi faceva cagare.
Quindi al via con i soliti blablabla.
IO NON SO SCRIVERE, e il primo che mi contraddice lo scotenno.
Leggo poco e parlo male. Non diventate mai come me ç_ç
Quindi sentitevi liberi di prendermi per il culo per la mia proprietà di linguaggio a livelli di scuola media. Lo faccio anche io con alcune persone, ed è davvero divertente, quindi non voglio privarvi di una tale giuoia.
Questo giro mi sono buttata sulla commedia degli equivoci.
Lo so, anche io le odio. L'unica volta che ho provato a leggerne una (un fumetto, ovviamente. leggo solo cose con tanti disegni), a metà del volume mi sono incazzata e l'ho sbattuto in fondo alla stanza.
Però anche se un pò irritanti sono divertenti. Ahahahah.
E si, il titolo di questa "sezione" l'ho preso da quello che usava Miho Obana nei quartini di pagina de "il giocattolo dei bambini". Era figo e io ho poca fantasia, oh.
buona lettura ♥
[/DANIELA PARLA SENZA COERENZA]

Scesero dal tour bus completamente distrutti, con gli occhi accecati dal sole battente e la schiena a pezzi.
Ad accoglierli c'era il solto trambusto, tipico del Warped Tour.
Gente che correva di là e di qua, urli, casse di strumenti e similia che venivano trascinate da uomini grossi e pieni di tatuaggi, e il vociare degli artisti sempre insofferenti.

Bob, istintivamente, si mise le mani nei capelli.
Gerard sospirò, consapevole che sarebbe stata un "ammazzata".
Mentre osservava quella giungla assurda, il suo sguardo si posò su una ragazza seduta a gambe incrociate su una cassa nera.
Era irritata, parlava spalancando la bocca e facendo grandi gesti, in una mano teneva una sigaretta spenta.
Continuò a fissarla, incuriosito.

Pensava fosse decisamente carina. Era minuta, con la pelle chiara e dei corti capelli neri dal taglio sbarazzino. I suoi grandi occhi azzurri erano messi in risalto da un pesante trucco nero.

Improvvisamente scattò in piedi sulla cassa e cominciò ad urlare: "ALLORA, E' POSSIBILE CHE NESSUNO QUI ABBIA UN CAZZO DI ACCENDINO! AVANTI, STRONZI, FUMATE TUTTI DANNAZIONE! CAGATEMI UN SECONDO E DATEMI DA ACCENDERE ALTRIMENTI VI AMMAZZO TUTTI E VI DO' FUOCO, COSì ACCENDERO' QUESTA DANNATA SIGARETTA CON IL FALO' CHE FARO' CON I VOSTRI CADAVERI!".

"CRASH!". L'immagine che si era costruita nella mente di Gerard andò in frantumi come un vaso di cristallo gettato dalla finestra di un ventesimo piano.

Si fermarono tutti per guardare con gli occhi sgranati quella deliziosa signorina urlare come un camionista ubriaco.
Un'altra ragazza, appoggiata alla stessa cassa, fu la prima a ribattere:
"Idiota, ma come fai a fare un falò dei loro cadaveri se non hai da accendere?"
"VAFFANCULO!".
Tutti i presenti scoppiarono a ridere, compresa la ragazza rumorosa.
Tre/quattro persone si avvicinarono a lei con un accendino in mano, ma la sua attenzione fu catturata da un ragazzo, a qualche metro di distanza, in piedi davanti ad un tour bus nero.

"Io, io ho da accendere!", disse Gerard agitando un braccio come un ragazzino delle elementari impaziente di rispondere alla domanda della maestra.
Frank scoppiò in una risata esagerata, mentre Ray e Mikey si guardavano perplessi.

Improvvisamente tutte le persone intorno a lei diventarono invisibili ai suoi occhi.
"Grazie", disse mostrando un sorriso grande e amichevole, con lo sguardo rivolto verso Gerard.
I membri della crew si strinsero nelle spalle, tornando alle loro faccende.
La ragazza era di nuovo seduta sulla cassa, e aspettava Gerard sorridente.
Lui ricambiò il sorriso, e le porse il suo accendino.
La ragazza accese la sigaretta e lo restituì subito al suo proprietario.
"Ah, comunque, io sono Judith, chiamami pure Jude", disse porgendogli la mano e sorridendogli ancora.

Gerard si chiese se quella fosse davvero la camionista di un minuto prima o se la ragazza soffrisse semplicemente di disturbi di personalità.

"Gerard, piacere", disse sitringendole la mano e ricambiando il sorriso.
"Io sono Alice, chiamami pure Alice", disse la ragazza.
Anche lei era molto carina: alta e magra, lunghi capelli biondi e occhi color nocciola.
Lui sorrise.
A forza di tutti questi sorrisi, prima o poi qualcuno si sarebbe beccato una paresi facciale.

"Aspettaspettaspetta! Ma tu sarai mica il cantante dei My Chemical Romance?", disse Judith puntandolo con l'indice.
"Mah, così mi hanno riferito", rispose lui sarcastico.
"Ma io ho il vostro ultimo album, è bellissimo!"
"Grazie, grazie", rispose con una vena di imbarazzo."E voi, che fate qui? Non ditemi che lavorate insieme a quegli omoni scorbutici che trasportano le attrezzature!" domandò per fare conversazione.
Le due ragazze tacquero, fissandolo.

"Hai appena fatto una figura di merda", disse Alice.

Gerard le guardò perplesso.
Judith prese il pass che aveva attaccato al passante dei jeans e glielo spiaccicò ad un centimetro dalla faccia.
C'era scritto a caratteri cubitali:
"WARPED TOUR '05 - ARTIST ALL ACCESS PASS - JUDITH CONNOR (THE NANCY GIRLS)".

Si sentì come se un'enorme incudine gli fosse piombata sulla testa, facendolo sprofnodare nel terriccio.
Avrebbe dovuto prima guardare i loro pass. Gli era giunta voce che c'era una band piena di ragazze in quel tour.
"Che razza di cretino", si rimproverò dentro di sè, sperando che proprio lì, in quel momento, atterrasse un UFO per portarlo via con un raggio teletrasportatore.
Cominciò a sudare freddo, cercando di pensare il più velocemente possibile al modo migliore per rimediare alla figuraccia che aveva appena fatto, quando le due ragazze scoppiarono a ridere.
"Non ti preoccupare, non ti preoccupare! E' normale che tu non ci conosca, siamo ANCORA poco conosciute!", lo rincuorò Alice facendogli 'pat pat' sulla spalla.

Si aggregò anche lui alle risate, ma buttando un occhio al cielo: era ancora mortificato e non gli sarebbe comunque dispiaciuto che gli alieni lo tirassero fuori da quella brutta situazione.
Arrivò Frank di corsa, e si aggrappò al collo di Gerard come una scimmia.
"Ciaaaaaao ragazze! Voi siete delle Nancy Girls vero? Ho il vostro album, siete grandiose!" disse con il solito tono di voce fin troppo allegro.
"SDENG!", un'altra pesante incudine piombò sopra a quella che Gerard aveva già in testa.

Mikey decise che aveva osservato la scena abbastanza, e comunicò borbottando ai suoi due amici che sarebbe tornato a dormire.
Ray e Bob si aggregarono alla comitiva.
Iniziarono i soliti blablabla sul tour, sulle prossime date ecc.

Una voce squillante interruppe le loro chiacchiere:
"Beh, cos'è questa scena da ricreazione al liceo?"
"Toh, guarda chi c'è!", disse ironica Alice.

"Ciao a tutti, io sono Karen!", squittì una ragazza salutando con la mano.
Anche lei era alta. I suoi lunghi capelli castani erano raccolti in due codini, e i suoi occhi verdi spiccavano sulla carnagione olivastra.
"Me Gwen!", disse un'altra ragazza salutando anche lei con la mano.
Lei era indubbiamente quella che spiccava di più. Aveva dei lunghi e folti capelli mossi, di un fuxia acceso, la pelle chiarissima e gli occhi castani talmente scuri che sembravano neri.
"E io sono Nicholas, chiamatemi pure Nick!".
Un ragazzo alto, con i capelli corti e neri e gli occhi piccoli e castani.
Non salutò perchè in mano aveva due bottiglie di Gatorade.
Ne porse una a Judith.
"Oh, Nick, quanto ti amo", le se illuminarono gli occhi.
"Me ne fotto, dopo mi ridai i soldi", ribattè lui deciso.
"Bene, ora la band è al completo!", annunciò allegra Karen.

"Ragazzi! Smettetela di fare comunella e venite qui!", li chiamò Brian.
Le due band presero ognuna la strada per il rispettivo tour bus.

"Niiiick! Portami in braccio! Dai!", piagnucolò Judith come una ragazzina.
Nick sbuffò e la fece salire sulla sua schiena.

WOOOOOSH. Silenzio, ci mancava solo la classica balla di fieno che rotola.

"Simpatici", disse Judith.
"Marpioni", rispose Karen.
"Naaaaah", ribattè Alice.
"Frank è un cretino", disse Gwen.
"Gerard è un figo", disse Nick.
"E' troppo grasso per me", disse Alice.
"Acida come al solito", rispose Karen.
"Ma che ho detto! Ho solo detto che per me è troppo grasso. L'uomo della mia vita deve essere alto, magro e muscoloso, molto affascinante e di un intelligenza disarmante", cominciò a blaterare Alice fissando il vuoto.
Il resto della band preferì non rispondere.

"Lo sai che gira voce che sia gay?", disse Judith sporgendosi per guardare Nick in faccia.
"CRETINACRETINACRETINA così mi fai cadere! ... ... aspetta, hai proprio detto gay?"
"Sissignore", rispose Judith annuendo.
"Effettivamente, dà proprio quell'idea", commentò Gwen.
"Tu dici?", domandò Nick.
"OOOOH SI! Secondo me è proprio gay! Dicono anche si fosse inciuciato con Bert McCracken dei The Used, c'è anche una foto dove si baciano!", rispose Gwen con aria saccente.
"Allora è proprio gay!", esclamò Nick.
"Ci starai mica facendo un pensierino eh, vecchio volpone!", disse Judith dandogli un'engergica pacca sulla testa.
"mmmh, mi sa proprio di si", rispose Nick sorridendo malizioso.
  
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