Ero lì non per scelta, ma per "colpa" dei miei genitori: forse, se non avessero avuto tanti soldi, non sarei stata in quel posto.

 

Ma io non sono come loro: a me non importa dei soldi, proprio zero.

 

La mia giornata era monotona: mi trovavo davanti ad un caffè per rilassarmi dai pesanti studi che dovevo affrontare per l'università.

 

Pioveva, come sempre qui a Londra, ma questo tempo mi ha sempre messo uno strano sollievo.

 

D'un tratto una fitta si impadronì del mio corpo e le mie gambe non ressero a lungo, fiondandomi nel buio totale.

 

Mi sveglia in un posto lugubre, legata ad una sedia: - C'è nessuno ? Perché sono legata ? Dove mi trovo ? - mi mossi un po' e riuscii a slegarmi.

 

Vagai per la stanza in cerca di qualche indizio

 

X: - Ti avevo legata, che ci fai in piedi ? - due possenti braccia mi afferrarono stringendomi in una morsa potente: 

 

- Lasciami, ti prego ! Che cosa vuoi da me ? Chi sei ? - .

 

Poco delicatamente venni buttata sulla sedia e legata nuovamente riuscendo così, da un piccolo bagliore, ad intravedere un volto.

 

- Ma tu sei un ragazzo.. -

 

X: - Si, e quindi ? -

 

- Perché, giovane come sei, stai facendo questo ? -

 

X: - Zitta, non sono affari che ti riguardano ! -

 

- Che cosa vuoi da me ? -

 

Un po' titubante mi si avvicinò: era giovane, alto, moro, la pelle olivastra, occhi grandi da cerbiatto, davvero bello.

 

Si sporse sopra di me, vicinissimo al mio viso, cos' tanto da farmi smettere di respire e farmi perdere un battito

 

X: - Tranquilla principessa, appena il tuo paparino avrà pagato il tuo riscatto potrai tornare alla tua fantastica vita. Per adesso resti qui, con me -.

 

- La mia vita non è fantastica, tutt'altro - dissi con voce piatta.

 

X: - Oh, andiamo ! Soldi, locali, casa con piscina.. -

 

- Non sai niente della mia vita, non sai che inferno è ! - 

 

X: - Non alzare la voce con me, ragazzina ! -

 

Avvicinai il mio viso al suo con fare di sfida e superiorità - Se no che fai, mi leghi ? Ah, ma guarda un po', l'hai già fatto ! -

 

X: - Sei carina quando ti arrabbi - Arrossii di rimando bofonchiando un " grazie " incomprensibile.

 

X: - Non preoccuparti, non mi innamoro dei miei ostaggi -

 

           **

Giorni, settimane passarono in fretta ed io e quel ragazzo non parlammo quasi più.

 

Un giorno, mentre mi portava da mangiare, decisi di fare la prima mossa: 

 

- Non mi hai ancora detto il tuo nome, non so nulla su di te -

 

X: - Che ti importa ? Non sono così ingenuo, potresti dirlo agli sbirri -

 

- Guarda che io non ce l'ho con te per avermi rapita, mi dispiace solo che dovrai rimanere qui con me a lungo - 

 

X: - Perché -

 

- Perché i miei genitori non pagheranno il riscatto: a loro non importa nulla di me, non gli è mai importato -

 

Gli raccontai la mia storia e mi confidai con lui, con uno sconosciuto, ma, forse, proprio per questo riuscii ad essere sincera.

 

Mentre ancora parlavamo qualcuno lo chiamò e lui, alzandosi, mi lasciò di nuovo sola con me stessa.

 

Dopo due ore tornò, afferrò una sedia e si posizionò davanti a me

 

X: - Io sono Zayn, ho 20 anni. Faccio questo " lavoro " perché la vita non mi ha mai dato nulla per cui lottare.. -

 

Lo guardai con occhi tristi, come se potessi aiutarlo solo con uno sguardo, 

 

anche se la mia attenzione venne attratta dalle sue labbra: non era duro né cattivo 

 

e.. mi attirava un sacco.

 

Z: - Smetti di guardarmi le labbra - disse sorridendo.

 

- No, scusa, io non.. - si avvicinò.

 

Z: - Non ho detto che non puoi, è che se lo fai mi viene voglia di baciarti - a quelle parole diventai paonazza 

 

e non so con quale coraggio riuscii a guardarlo negli occhi.

 

- Allora fallo - neanche il tempo di finire la frase che le nostre labbra si incollarono.

 

Volevo affondare le mani nei suoi capelli, ma i lacci impedivano alle mie mani di muoversi.

 

Forse mi aveva letto nella mente, o non so cosa, ma mi slegò permettendomi di insinuare le mie dite tra i capelli sulla sua nuca.

 

Passammo la notte ad amarci, follemente, incostantemente.

 

- Perché non abbandoni tutto e vieni via con me ? -

 

Z: - Non sai quanto vorrei, ma loro ci troverebbero e ci ucciderebbero -

 

- Proviamoci, non è detta l'ultima parola - così scappammo lontano da tutto e da tutti.

 

            **

Passammo due anni tranquilli, felici come non mai.

 

Un giorno d'estate mi trovavo in cucina mentre il mio Zayn falciava il prato.

 

Uscii fuori per osservarlo quando, d'un tratto, mi voltai e lo vidi sorridermi, 

 

venirmi in contro e inginocchiarsi.

 

Due, tre, quattro spari e lui era a terra, in una pozza di sangue.

 

Non riuscivo a muovermi, le mie gambe erano congelate, ma non potevo lasciarlo lì sofferente.

 

Corsi verso di lui urlando

 

- Zayn, no ! Che ti hanno fatto ?! -

 

Z: - Sapevamo che sarebbe successo, ma speravo che sarei riuscito a farti mia definitivamente -

 

- Non lasciarmi, io ti amo.. - Dissi mentre le lacrime veloci rigavano il mio viso.

 

Z: - Io rimarrò sempre qui, nel tuo cuore: TI AMO -

 

Perse tutte le forze e morì, lasciandomi disperata in mezzo al prato.

 

Pulendomi le lacrime notai una scatolina nella sua mano destra; la aprii,

 

dentro c'era un anello: " A te che mi hai salvato e mi salverai per tutta la vita.

 

Tuo per sempre, Zayn " .

 

Voleva sposarmi, ma me lo portarono via il giorno stesso in cui voleva chiedermelo.

 

           **

Oggi sono qui, sulla sua tomba, il giorno della sua morte.

 

Sono passati già tre anni, ma il dolore che mi affligge è lo stesso di quel dannatissimo giorno.

 

Mi aggiusto il suo anello al dito sussurrandogli un " ti amerò per sempre ". 

 

Un vento mi scompiglia i capelli e in questo mi pare di aver sentito la sua voce 

 

rispondermi " Anche io ".

COWABUNGA !

Questa è la prima FF che scrivo spinta dall'incoraggiamento di mia sorella: GRAZIE SISTAH ! fghjghjk
Se vi piace recensite, se non vi piace ASDUBAZ ! ( ? )
Spero che possa piacervi così che possa metterne altre.
Much Love <3