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Autore: ehirjhanna    28/01/2013    3 recensioni
"Mi aspetterai?" gli chiesi,lui si protese verso di me e mi diede un delicato bacio sulle labbra "Ti aspetterò, sempre" mi disse lui.Peccato che non lo fece
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E' iniziata così la nostra storia,con una banale promessa, mi aveva giurato che mi avrebbe aspettata e anche se la sua fama continuava a crescere sempre di più non mi avrebbe mai lasciata andare perchè per lui ero importante. AHAHAHAH boiate, gli era bastato essere circondato da qualche altra bella ragazza fin troppo disponibile per dimenticarsi completamente di me, l'amore fa schifo e su questo non ho dubbi.

Non vi sto a descrivere nei minimi particolari la nostra storia esitiva sarebbe una perdita di tempo,perciò andrò direttamente a quella sera di agosto dove ci eravamo scambiati una promessa e il segno del nostro amore,un semplicissimo anello ma dal significato profondo.

"Louis, non voglio che ci separiamo,io so di essermi innamorata di te,ma so anche che questo stage in Francia è fondamentale per il mio futuro. Ma il solo pensiero di stare lontana da te mi uccide".
lui mi abbracciò forte a se,baciandomi i capelli,quanto adoravo quando lo faceva,mi sentivo protetta.

"Neanche io voglio separarmi da te,ma sarei solo un'egoista se ti obbliagassi a venire con me in tour e farti rinunciare ai tuoi sogni. Io voglio solo che tu sia felice, e se fare questo stage è veramente ciò che vuoi allora parti, io ti aspetterò".
gli sorrisi, come poteva essere così perfetto, lui mi amava e sapevo che mi avrebbe aspettata.

"Me lo prometti?" gli chiesi, lui mi prese il viso e mi baciò.

Mi accasciò sul prato e facemmo l'amore sotto le stelle, non mi serviva alcuna risposta, sapevo già che saremmo durati per sempre.
Come mi sbagliavo, da quella sera non lo vidi più.

Ed eccomi qui, quasi un'anno dopo pronta ad intervistare lui e li resto della band, si poteva essere più sfigati di così, io non penso proprio, avevo cercato in tutti i modi per convincere il mio capo a dare l'incarico a qualche altro mio collega ma niente,voleva che ci andassi io, e se non volevo essere licenziata sarei dovuta andare e pure con un bel sorriso stampato in faccia.

Mi fecero accomodare in una stanza con due divani e aspettai i ragazzi, il cuore mi iniziò a battere fortissimo all'idea di rivederlo, per calmare i miei nervi decisi di scrivere ancora qualche domanda da fare, ma niente, non riuscivo a pensare ad altro che a questa situazione del tutto scomoda. Una domanda mi balzò in testa, come lo avrei dovuto salutare, non potei rispondermi perchè la band entrò nella stanza, mi presentai e salutai ogni menbro e quando arrivò il suo turno feci lo stesso, impassibile e professionale ecco come mi sarei comportata.
Durante l'intervista notai l'imbarazzo tra noi due quando mi capitava di fargli qualche domanda e non potevo nemmeno evitare i suoi sguardi fissi su di me, non mi ero mai sentita più a disagio in tutta la mia vita. 

Quando l'intervista finì salutai i ragazzi che uscirono dalla stanza, io rimasi li a riordinare le domande e le loro risposte così da facilitarmi poi il lavoro. Dopo alcuni minuti sentì la porta aprirs, pensai che fosse qualcuno dello staff che mi volesse fuori dai piedi perciò alzai lo sguardo e mi ritrovai i suoi occhi verdi che mi guardavano, chiuse la porta dietro di se a chiave.

"Io e te dobbiamo parlare". disse tutto d'un fiato.
io prendendo le mie cose mi alzai e andai verso la porta.

"Non abbiamo niente da dirci,sei stato molto chiaro mesi fa, adesso dammi la chiave."
gli presi la mano e notai che aveva ancora il nostro anello al dito, la mollai subito, perchè aveva ancora il simbolo del nostro amore se mi aveva lasciata.

"No, tu non vai da nessuna parte fino a quando non avremmo chiarito tutto questo." alzai gli occhi al cielo, esasperata e ritornai a sedermi sul divano.
lui mi seguì e si sedette vicino a me, mi mise una mano sulla gamba e me la accarezzò, io la ritrai velocemente.

"Cosa pensi di fare? Non voglio che tu mi tocca" dissi a denti stretti, lui alzò le mai al cielo in segno di arresa e continuai "Allora cosa mi vuoi dire."

lui prese un respiro profondo e iniziò a parlare.
"Ti voglio chiedere scusa,mi sono comportato come uno stronzo con te anche se non te lo meritavi. Mi dispiace, e il fatto è che anche se non ho mantenuto la promessa, tu mi manchi e tanto".

non ci potevo credere, dopo tutto questo tempo, veniva ora a dirmi che gli mancavo, come cavolo poteva pensare che tutto si sarebbe risolto così. Mi sentì presa in giro, e una grande rabbia mi salì dentro, cercai di trattenere le lacrime ma ormai stavo già pingendo, non volevo rimanere un secondo di più con lui, mi feci per alzare ma lui mi afferò per il braccio e mi spinse verso di lui.

"non voglio che tu pianga."

mi baciò prima dolcemente poi aprì leggermente le labbra per far passare la lingua e io feci lo stesso e così il nostro bacio divenne appassionato. Mi prese per la schiena e mi fece schivolare sotto di lui, e non staccandosi dalla mia bocca iniziò a sfilanrmi il vestito lasciandomi in intimo. La verità lo volevo, più di ogni altra cosa al mondo. Gli sfilai per prima cosa i jeans e poi accarezzandogli le braccia arrivai all'estremità della sua maglietta sfilandogliela, scoprendogli il suo bellissimo petto. Ci fissammo per qualche istante come se fosse la prima volta che lo facessimo, gli presi il fiso e gli diedi un altro bacio. Liberati anche dal nostro intimo lui mi penterò, prima con dei movimenti leggeri, ma io volevo di più volevo sentirlo per davvero, allora alzai il bacino così da fargli capire che poteva far di più, e allora il moro aumentò il ritmo fino a quando non venimmo tutti e due.

Lui era appoggiato su di me e mi stava dando dei leggeri baci sulla spalla.

"Dio, quanto mi sei mancata, non avrei mai dovuto lasciarti andare, ti prego possiamo rincominciare tutto da capo?."

Era davvero quello che volevo, sarei stata disposta a perdonarlo e a rincominciare ad amarlo? Non gli risposi, sorrisi e basta godendomi quel momento.
  
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