Pepper aveva sempre pensato che l’uomo perfetto non esistesse e che fosse solo una fantasticheria romantica adolescenziale. Lo aveva pensato in tutti gli anni in cui si era vista costretta a fare da baby sitter all’eccentrico miliardario playboy che aveva per capo, trovandosi spesso in situazioni in cui aveva visto come un bel fisico, uno sguardo magnetico, un sacco di soldi e una mente brillante non fossero comunque sufficienti a far raggiungere la perfezione. Lo pensava ancora nonostante il miliardario playboy in questione fosse diventato per lei molto più del suo capo, lo amava e avrebbe fatto qualsiasi cosa per lui, ma era ben lontana dal ritenerlo perfetto. Aveva continuato a pensarlo fino a quando, un pomeriggio di marzo, aveva accidentalmente ascoltato una sua telefonata ad un vecchio compagno di college, miliardario, playboy, verosimilmente eccentrico quanto lui.
- No, Ben non ci voglio venire ad Aspen a sciare. Si, lo so che fino a quest’anno ci siamo sempre andati ma ora le cose sono cambiate – lo sentì dire mentre girellava per il salotto con il telefono cellulare all’orecchio, facendole delle smorfie per farle capire come quella conversazione lo stesse tediando ma non potesse, in onore dei vecchi tempi, riattaccare senza un minimo di convenevoli. – Si, lo so che ci saranno anche le gemelle Widerman. No, la cosa continua a non interessarmi. No, non ho neanche voglia di prendere il tuo jet per Parigi. Come sarebbe a dire che non posso lasciarti solo? Certo che posso. Cosa farai il mese prossimo? No, temo che anche la città eterna non mi interessi. Si, credo anche io che sarebbe meglio che sentissi qualcun altro. Si, è decisamente la mia ultima risposta. Si, ciao Ben. Ciao.
Tony si fece cadere sul divano sdraiandosi in modo da appoggiare la testa sulle sue gambe e chiuse gli occhi, una mano ancora stretta sul cellulare e l’altra a coprirgli il volto, sfinito dalla telefonata.  
- Se vuoi andare a sciare qualche volta a me non da fastidio – gli disse Pepper, passandogli la mano tra i capelli, scompigliandoglieli.
- Tu non sai sciare – le rispose, senza togliersi la mano dal volto.
- Ma tu si. E ti piace, non voglio che tu ti senta obbligato a non farlo solo perché io non sono capace.
- Verresti con me? – le chiese spostando finalmente la mano dagli occhi e fissandola, torcendo il collo verso l’alto.
- E cosa verrei a fare?
- Potresti aspettarmi in albergo. Arriverei infreddolito la sera e tu potresti scaldarmi – le rispose lanciandole uno sguardo languido.
- Non credo proprio, signor Stark. Se vuoi sciare vai pure, ma io ti aspetto a casa.
Lui torno a mettersi comodo e rimase silenzioso per qualche secondo. – No.
- No?
- Non vado a sciare.
- Sicuro? Se è una cosa che ti fa stare bene la dovresti fare.
- Non voglio sciare, ci vediamo già poco così tra il lavoro e tutto il resto. Voglio passare del tempo con te, è questo che mi fa stare bene – le rispose tranquillamente.
Pepper sorrise e si chinò a dargli un bacio sulla fronte. Probabilmente non si era reso conto di aver appena pronunciato una delle frasi più romantiche dall’inizio della loro relazione, e di sicuro non si era reso conto di averle appena fatto capire come l’uomo perfetto in realtà esiste ed è colui che, potendo stare ovunque nel mondo, decide di stare con te perché con te la sua vita è più bella.
 
Doveva essere una flash fiction ma ci sono quelle 47 parole in più che proprio non ho saputo togliere. 
Facendo un rapido sunto:
- Tony e Pepper appartengono alla Marvel
- La frase "l’uomo perfetto in realtà esiste ed è colui che, potendo stare ovunque nel mondo, decide di stare con te perché con te la sua vita è più bella" era in un film, peraltro insulso, che si intitolava proprio "L'uomo Pefetto". Unica cosa bella, a mio parere, del film, questa frase che mi ha davvero molto colpito. 
- Il fantomatico Ben me lo sono inventato, quindi in definitiva lui è l'unica cosa della storia che mi appartiene, e questo vi fa capire come mai non diventerò mai ricca. 
Saluti a tutti