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Autore: MissCharlotte    19/08/2007    4 recensioni
Goodnight, my angel
Time to close your eyes
And save these questions for another day
I think I know what you've been asking me
I think you know what I've been trying to say
I promised I would never leave you
And you should always know
Wherever you may go
No matter where you are
I never will be far away

Questa canzone di Billy Joel ha ispirato questa FanFiction *-*
*tratta di James e Lily ai tempi del sesto anno ;D*
È la mia prima storia ^__^
Non siate troppo crudeli XD

La dedico alla mia malandrina, Giorgia, che mi ha fatto ascoltare duemila volte questa canzone per fare addormentare sua sorella, *grazie anche a te, Mati* perchè senza di lei non avrei mai avuto l'ispirazione per questa fan fiction.


Enjoy ^___^
C.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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«Liliuuuccia, che c'è non hai sonno? Se vuoi ti posso cantare una ninna nanna per farti addormentare.»
«Potter, ti prego.»
Lasciami stare, cretino.
Ho fretta e devo consegnare 40 cm di pergamena a Rüf, sull' "epica" (come la definisce lui) battaglia del 1762 scoppiata tra le Veela, e io sono qui da quasi due ore e mezza a scoprire il motivo di questa stupida guerra.
«Se mi preghi, allora sono costretto, dolcezza.» e cominciò a intonare quello che sembrava il raglio di un asino: «Niiiinna nanna, Ninnaa Ohh.»
Stonato come una campana.
I suoi amici, dall'altra parte della Sala Comune, si stavano rotolando dal ridere.
Black, dal canto suo si stava scompisciando; Minus, sembrava imbarazzato (e io lo comprendo, povero ragazzo, avere la sfortuna di avere Potter come amico, doveva essere proprio brutto, soprattutto in questi momenti in cui dava prova di non essere nelle sue piene facoltà mentali) e Remus, che invece, per rispetto nei confronti di James, sogghignava nascosto dietro la poltrona di Sirius.
«Potter, giuro che se continui tolgo dieci punti a Grifondoro.» dissi seccata.
Naturalmente non avevo nessuna intenzione di levare punti alla mia casa, ma almeno quello stupido, forse mi avrebbe lasciato in pace.
«E di grazia, Evans, con quale pretesto?.» disse lui, tanto per provocarmi, come al solito.
Colta alla sprovvista, esitai un'attimo.
Lui pregustava già la vittoria, ma forse non sapeva che quando Lily Evans si arrabbiava era difficile dissuaderla dal fare a pezzi il suo avversario.
«Bè, per offesa a pubblico Prefetto.» risposi io con un sorriso beffardo, certa che lui si sarebbe arreso di fronte a questa mia "scusa", che, dovevo ammettere era campata in aria, ma comunque ero io che avevo il coltello dalla parte del manico.
Io ero il Prefetto, e lui uno stupido studente.
Certo, a sua detta e a quella delle ragazze di tutte le case, lui era il ragazzo "...più affascinante, atletico, bello e sbavoso di tutta Hogwarts".
Se la giocavano lui e il suo amico Black, secondo tutti.
Tutti tranne la sottoscritta.
Sinceramente, trovo che Potter e compagnia bella, siano solo degli sciocchi prepotenti che si divertono a provocare la gente.
Gente come me.
Ma in questo duello ero io la vincitrice, e lui lo sapeva.
A sorpresa, invece di arrendersi e lasciarmi in pace, si avvicinò quasi a cinque centimetri dal mio viso, e io, impietrita rimasi lì.
Ferma, immobile davanti a Potter.
«Non ne avresti il coraggio. Ti sfido Evans. Sei troppo "moralmente corretta". Non faresti mai nulla di sbagliato. E tu sai bene che i Prefetti non possono levare punti solo per...hem...come lo definiva il libro? Ah sì... "puro divertimento". Articolo numero zero-nove del “manuale del buon…controllore di corridoi”.»
Ero basita. Come faceva Potter a conoscere le regole dei Prefetti?
«Vedo che non hai letto il codice di comportamento degli studenti, ma che sei ben informato su quello dei Capiscuola e dei Prefetti
Dissi, sottolineando l’ultima parola.
«Oh si! L’avevo trovato nel nostro dormitorio, sai Rem è un Prefetto, e mi serviva qualcosa per “stimolare” il mio intestino a rilasciare sostanze organiche dalle terga.»
A qualche metro di distanza da noi, il gruppo di amici di James-testa-di-cacca-Potter stava sonoramente ridendo delle sue espressioni “colorite”, come le definiva Lupin.
Sirius latrava e si rotolava per terra, quasi come un cane, ridacchiando di gusto al modo di parlare dell’amico e gli continuava a ripetere: «Jamie, usi lo stesso linguaggio di Lunastorta.».
«Apparte le tue abitudini nell’andare in bagno.» argomento che mi fa sinceramente schifo, sai caro "Jamie". «Io sono una ribelle in fondo.» Le risate di Sirius, Peter e Remus che si erano interrotte pochi secondi prima, ripresero immediatamente.
Certo, dovevo ammettere che non ero proprio la classica ragazza che si metteva volontariamente nei guai. E neanche involontariamente, se è per questo.
Ma ero pronta a tutto per dimostrare, per l’ennesima volta, che Potter si sbagliava.


Continua nel prossimo episodio: "Io ammazzo Winnie the Pooh".
  
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