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Autore: MelodramaticFool_    28/01/2013    2 recensioni
Cosa è successo veramente il giorno in cui Claudia Genolini ha girato la main scene della puntata 2x10? Io una piccola idea ce l'ho, sta a voi credermi o meno.
Genere: Demenziale, Fluff, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Guglielmo Scilla è ufficialmente l'idiota più perverso del secolo.
E Silvio, poi, che asseconda tutti i suoi deliri.
Oggi è il giorno fatidico, il giorno X, anzi, XXX, perché oggi gireremo proprio quella scena, frutto della mente oscura e pippaiola di Gu.
Non riesco ancora a credere che quel bastardo abbia deciso di sputtanarmi così, sulla pubblica piazza, in modo così grottesco.
Il bello è che tutti quanti hanno subito approvato la scena, e io mi chiedo, che diamine, cosa c'avete contro di me?
-Fantastica, i fan impazziranno!-. Tutti che votano pro e, ovviamente, nessuno considera la povera ed indifesa attrice che dovrà interpretare la scena: io, Claudia Genolini. La poca dignità che ho finirà nel cesso, tiratà giù dalla corrente d'acqua dell'entusiasmo del resto del cast, e nessuno pensa al fatto che, effettivamente, quel povero pezzo di merda siamo io e il mio fottuto orgoglio. Oppormi è impensabile, a questo punto della storia non si può chiedere a Guglielmo di modificare la sceneggiatura, e se solo provassi a stravolgere i piani di regia di Claudio e Matteo, beh, questi mi fucilerebbero, soprattutto quest'ultimo, che ha passato l'ultima settimana a bloccarmi tra un ciak e l'altro per discutere insieme al resto del cast tecnico sul come girare meglio la scena. Io, poi, ho fatto l'immensa cazzata di accettare tutto quello che mi proponevano, dandomi l'aria dell'attrice superiore, entusiasta di provare una nuova esperienza come questa.
Stamattina mi sveglio con una curiosa voglia suicida/omicida, più omicida, più che altro, per quel maledetto mezzo travestito perverso e indemoniato di Guglielmo Scilla, alias Willwoosh. Il set è fissato per mezzogiorno, e sono le dieci, quindi ho esattamente due ore per pensare a mille modi creativi per rompermi qualche osso e quindi per saltare le registrazioni. Che so io, mi faccio schiacciare un piede da un autobus, vado a Villa Borghese ad urlare contro i paninari, cose così. Sono certa che Matteo mi salterebbe al collo tipo la Giulia Vampiressa Pazza della storia, se solo provassi ad ostacolare le riprese.
Alle undici e mezzo esco di casa, con la stessa espressione felice ed entusiasta del condannato diretto al patibolo.
Mi guardo intorno mentre attraverso Roma con i mezzi pubblici, pensando che questa è l'ultima volta che potrò farmi vedere in luogo pubblico con ancora un minimo di dignità, e che probabilmente dopo l'uscita della puntata dovrò cambiare città, stato, continente e pianeta. 
Dio, che vergogna.
 
Giungo sul set senza un minuto di ritardo, puntuale come sempre, come mio solito.
Salgo le scale dell'appartamento designato alle riprese a testa alta, una calma squisitamente di facciata che in questo momento mi serve esclusivamente ad avere la forza di non fuggire lontano.
-Bella Cla- mi saluta Silvio -Sei pronta allora?- chiede, dandomi una pacchetta sulla spalla.
Nel suo sguardo non noto alcun tipo di scherno, anzi; deve aver intuito il mio disagio e si sta comportando come sempre, ovvero cercando di ispirare fiducia e professionalità per combattere le incertezze di noi attori. Gli sorrido, ringraziandolo in cuor mio per il tentativo.
-Certo.- rispondo con sicurezza, senza però guardarlo negli occhi.
-Okay, allora vai di la a farti truccare e a cambiarti, ti vogliamo sul set tra mezz'ora. Hai portato la maglia de..-
-Degli AC/DC? Certo, come mi avevate detto. Volete proprio farmi sembrare una rockettara.-
-Idea di Giampo.- sorride, per poi farmi un buffetto sulla guancia e allontanarsi, raggiungendo Matteo e lasciandomi da sola con i miei problemi esistenziali.
-Se vede che non vedi l'ora.- ghigna qualcuno alle mie spalle.
Mi volto, seccata e allo stesso tempo confusa, per trovarmi davanti la figura alta e sgargiante di Andrea, dotato oggi di una sfavillante maglietta verde evidenziatore con sopra un graffito nero che recita "HURT ME SO BAD". In pieno stile Poggioli, direi.
-Pronta a gira' la scena hot, allora?- chiede, ironico fino alla punta dei capelli e con un sorrisetto malizioso dipinto in faccia.
-Dipende da che intendi per "pronta".- dico, con un sospiro -E tu perché sei qua? Non devi girare oggi..-
-No, vero, ma devi interpretare me o sbaglio? Sono qui per darti qualche dritta su come essere il mio personaggio.-
-Che culo.- mi lascio sfuggire, per poi pentirmene nell'istante immediatamente successivo. Io e Andrea andiamo d'accordo, mi sta simpatico, ma in questo momento riuscirei a trattare male anche un gattino indifeso, tanto sono sulle spine.
-Potrei anche offendermi, eh.- mi risponde per le rime, senza dare segno di essersi offeso per la mia frase non proprio gentile, -E poi non potevo perdermi la tua performance.-
-Fantastico.- dico, lanciandogli un'occhiataccia e allontanandomi verso il bagno, dove mi inciprieranno manco fossi un cadavere e dove mi aspetta un trattamento esclusivo per rendere accettabili i miei capelli.
-Sarai anche una buona attrice, ma hai bisogno anche tu di una figura ispiratrice!- mi urla dietro.
-Grazie tante!- gli urlo io di rimando, ironica, prima di rendermi conto che Poggioli mi ha fatto veramente un complimento, con quel "sarai anche una buona attrice".
Non faccio neanche in tempo ad aprire la porta del bagno che sento Matteo urlare: -Fermi tutti! Set rimandato!-
Faccio retrofront e lo raggiungo.
-Cosa significa rimandato?- chiedo, incredula.
-Hanno dimenticato uno degli obbiettivi che ci servono, non possiamo girare senza.- mi spiega, a metà tra il nervoso e il furente. Lo capisco, perché lui odia cazzeggiare qui sul set e perdere tempo, e ho come l'impressione che la farà pagare cara all'aiuto regia per essersi scordato una cosa così importante.
-Vi voglio qui tra due ore, adesso andate pure a mangiare.- mi giunge alle orecchie la voce tonante di Claudio.
Fantastico, penso, ancora due ore di agonia.
Odio dover aspettare così il mio destino, in un certo senso avrei preferito girare quella scena in fretta e subito, piuttosto che rimandare.
Mi avvio sconsolata verso l'uscita dell'appartamento, quando una figura mi affianca.
-Così ci tocca aspettare.- commenta Andrea, infilandosi al volo giacca e aprendomi la porta con fare cavalleresco.
-A quanto pare sì, grazie.- gli dico, uscendo.
-Bene, ne approfitto per invitarti a pranzo in un posto buono qui vicino, così potremo parlare approfonditamente della tua performance, che dici?- chiede, cogliendomi totalmente alla sprovvista.
Andrea Maledettissimo Poggioli mi sta veramente invitando a pranzo?
-Ehm.. Okay, va bene.- rispondo, guardandolo di sottecchi e registrando che ha ancora quel sorrisetto malizioso di poco fa.
 
-Qui fanno i migliori panini di tutta Roma!- dice entusiasta mentre entriamo.
Il locale ha un'aria accogliente, non ho visto nemmeno come si chiamava. Però c'è da dire che mi aspettavo qualcosa di più serio, non un bar dove fanno solo focacce e piadine, ma, d'altra parte, l'idea è del qui presente Andrea Poggioli che, sto notando solo ora, indossa un paio di sgargianti sneakers rosa, di quelle che nemmeno mia cugina di quattordici anni oserebbe mettersi. Non posso fare a meno di sorridere all'ennesima dimostrazione dell'eccentricità di Andrea, che come al solito sembra puntare a farsi riconoscere.
Ci avviciniamo al bancone, e lo vedo adocchiare uno degli spuntini esposti.
-Awww, sottaceti!- esclama, con aria sognante, infilzandone uno con uno stuzzicadenti -Io amo i sottaceti!-
Mi viene da ridere all'espressione entusiasta del ragazzo, sembra un bambino la mattina di Natale.
-Beh? Non mi dire che non ti piacciono!- mi chiede, strappando un morso allo stuzzichino tenuto in equilibrio sulla punta dello stuzzicadenti.
-Sì, tranquillo, mi piacciono!- lo rassicuro, ridacchiando, mentre ci avviamo verso il tavolo, scortati da una cameriera bassina e bruna.
-Mhm, sìì.. Certo che ti piacciono i sottaceeeti..- dice, la voce e lo sguardo carichi di malizia, tanto da rendere il controsenso inevitabile.
-Andrea, dai!- rido, tirandogli una gomitata.
-Dovrai farci l'abitudine, questo è anche l'Andrea di Freaks! e tra poco tu dovrai fingere di essere me, quindi.- spiega con semplicità, sedendosi sulla seggiola imbottita accanto al tavolo che ci è stato assegnato, a ridosso della vetrina.
-Non vedo l'ora, guarda.-, dico con un sospiro, sedendomi davanti a lui.
-Eddai, sarai fantastica, vedrai. E non sarà poi così imbarazzante.- cerca di consolarmi, senza però riuscire a cancellarsi del tutto l'aria divertita dagli occhi.
-No, figurati, non sarà affatto imbarazzante.- ironizzo, perché a questo punto è l'unica cosa che posso concedermi di fare.
-Ti ricordo che io ho dovuto mostrare il mio culo al vento nella puntata sei.- osserva -Dovresti prenderla con più ironia, sai? Io non mi sono lamentato più di tanto.-
Effettivamente ricordo che quel giorno era elettrizzato all'idea di girare quella scena, non faceva altro che ripetere "Regà', vado a vincere il Grammy!".
-Noi due siamo diversi, tu sei più aperto rispetto a me in queste cose.- controbatto, sfogliando distrattamente il piccolo menù.
-Pensala come vuoi, ma secondo me dovresti veramente metterla di più sul ridere, perché è questo lo scopo di quella scena, no? Far ridere.-
Veniamo interrotti dall'arrivo della cameriera, che ci chiede le ordinazioni. Non posso fare a meno di riflettere alle parole di Andrea; forse ha ragione, forse dovrei prenderla un po' più con spirito, che con rassegnazione.
-Capito che è un'argomento un po' spinoso, evito di parlarne.- dice piano, guardandomi con quegli occhioni verdi e liquidi e con un sorriso dolce.
Aspetta un secondo.. Ho pensato davvero "sorriso dolce"? Mio dio, ma che mi prende oggi?!
 
-Eeee STOP!- urla Claudio, in fondo alla stanza.
Ci guardiamo per un nanosecondo prima di scoppiare a ridere entrambi, incontrollatamente, seguiti a ruota da tutto il cast, dimezzato, tra l'altro: qui in sala ci siamo solo io, Claudio, Matteo, il tecnico del suono e la segretaria di redazione. Tutti gli altri sono in un'altra stanza, Claudio li ha sbattuti fuori quasi subito perché scoppiavano a ridere mentre giravamo, in particolare Andrea, che sembrava sul punto di soffocare.
Il mio regista si avvicina, rosso in viso, e mi batte una mano sulla spalla.
-Grandissima! Sei stata sublime, i fan ti ameranno, sarai il loro idolo!- si congratula. Sento le guance bruciare dall'imbarazzo perché, beh, insomma, non è che era molto difficile come scena, escludendo il trattenersi dal ridere.
-Mhm, sì, ti ameranno, soprattutto il fandom maschile.- 
Mi volto di scatto e mi trovo davanti Andrea con un sorriso a trentadue denti e le guance arrossate. Qualcosa mi dice che è rimasto tutto il tempo ad origliare alla porta.
-Fandom? Da quand è che usi queste parole?- chiedo, ridacchiando.
-Le fan dei Diorama sono assatanate.- giustifica, con un'alzata di spalle -Domani allora si gira tutto il giorno?-
-Sì.- confermo stancamente -E ovviamente tu sarai presente ad 'aiutarmi', non è così?-
-Ovvio, sono la tua figura di riferimento.- ridaccia, facendomi l'occhiolino -Ammettilo, ti è piaciuto fare l'Andrea-Viola, vero?-
-Tantissimo, guarda!- scoppio a ridere.
-Ne sono certo.- dice lui, ridendo insieme a me -Voglio festeggiare la tua dote di attrice, stasera andiamo a farci un bicchierino insieme?-
Il mio viso passa dalla sorpresa allo sconcerto al compiacimento - ommioddioaiuto, perché sono compiaciuta? - mentre cerco di ignorare la vocina dentro la mia testa che grida allarme e che mi dice di rifiutare.
Andrea Poggioli non ci sta provando con me, mi ha chiesto solo di andarci a fare un bicchiere in amicizia, che sarà mai?
-Mhm, sì, dai, penso di averne bisogno.- accetto, sempre con questa maledetta vocina in testa che, in questo momento, mi sta insultando a gran voce.
-Ne ero sicuro.- dice lui, con un sorriso raggiante -Ti passo a prendere alle nove, dopo cena, okay?-
-Ehm, okay.-
-A più tardi!-
Mi scocca un bacio sulla guancia ed esce dall'appartamento, mentre io mi avvio in bagno per cambiarmi, confusa.
 
-EVVIVA I SOTTACEEETIIIII!-
Okay, forse, ma forse forse, ho esagerato.
Ma, ehi, Andrea ha ragione, devo pur festeggiare la mia performance di oggi, no?
Però tutta quella roba da bere..
In questo momento siamo fuori dal locale, ci hanno da poco cacciati via per schiamazzi, e dico io, vaffanculo! Insomma, schiamazzi.. Non stiamo facendo così tanto baccano..
-I sottaceeeti lunghi lunghi e veeerdiii!- canto, a squaciagola, con Andrea piegato in due dal ridere che cammina, o meglio dire che prova a camminare, accanto a me. Okay, va bene, stiamo facendo un casino del diavolo. Per una volta me ne frego e continuo ad intonare la mia magica canzone, inventata al momento, sui sottaceti. Ad un verso sulla loro succosità, Poggioli rovina a terra, in preda agli spasmi, il viso rosso come un pomodoro per il tanto ridere. Cerco di tirarlo su e finisco per crollare anche io sul marciapiede.
Dopo cinque minuti di incontrollabile ilarità, tira su un forte sospiro e osserva: -Okay, qualcosa mi dice che ti dovrò riportare a casa.-
-Cazzate, sei sbronzo pure tu.- dico, colpendolo sulla spalla con la punta dell'indice.
-Molto meno di te!- ridacchia, il bastardo, come se non sapessi che l'ha fatto solo per rimorchiarmi.
Ecco, sì, ormai le sue intenzioni sono chiare persino alla sottoscritta, schizzata ed ubriaca marcia. Sto ancora cercando di capire perché gliel'ho lasciato fare, ma qualcosa dentro di me mi impedisce di trovare la ragione, urlando "EEEHI FATTELOO". La voce dell'alcool, forse?
Seduti sul marciapiede, schiena contro schiena, sembriamo due barboni particolarmente allegri.
-Un centesimo per i tuoi pensieri.- mi dice dopo un po'.
-I miei pensieri valgono più di un centesimo.- borbotto, facendolo ridacchiare.
-Sul serio, a che stai pensando?- insiste.
-Un centesimo per i tuoi pensieri significa che sei tu a dover indovinare a cosa sto pensando, provaci.- dico risoluta, anche perché so che non potrà mai indovinare quello a cui sto pensando, a meno che non sia come quei pazzi di Freaks! che hanno i poteri magici e.. Sto divagando.
Non mi ha ancora risposto, anzi. Si alza improvvisamente, lasciandomi senza alcun appoggio, tant'è che finisco schiena a terra, prendendo una botta tremenda.
-Ahia!- mi lamento.
Lui si limita a sorridermi con quel suo sorriso magnetico, sembra di avere davanti lo Stregatto di Alice nel Paese delle Meraviglie quando sorride, solo che lui non è peloso e non ha una testa gigante. Mi aiuta a tirarmi su, e mentre tolgo la polvere dalla gonna comincia a parlare.
-In questo momento probabilmente stai pensando al motivo perverso per cui hai accettato di uscire con me, ma in fondo non te importa perché sei sbronza, e probabilmente c'hai una voglia matta di saltarmi addosso.-
Mi blocco improvvisamente, come attraversata da una scossa elettrica che ha il curioso potere di farmi ritornare un pochino in me.
Alzo la testa e mi ritrovo la sua faccia a pochi centimentri dalla mia, ecco, sì, a troppi pochi centimetri dalla mia.
-..o sbaglio?- mormora, facendomi una lieve carezza sul collo con il dorso della mano. Avvicina lentamente il suo viso al mio e oddiaminenoncicredochestaveramenteperfarlo; mi scosto bruscamente, lasciandolo lì abbastanza interdetto, e, devo dire, anche un po' deluso.
-Senti, direi che è ora di tornare a casa, domani abbiamo tutte quelle scene da girare e..- spiego in fretta, cercando di dissimulare il tono di scuse e senza riuscirci, ovviamente.
-Certo, tranquilla, ti accompagno.- mi dice, e, diamine, ha ancora quel sorrisetto stampato in faccia. Cosa starà macchinando?
Perché lo sai che se ci prova di nuovo non riuscirai a trattenerti, Claudia..
 
-Casa tua è proprio come la ricordavo, comunque.- dice, chiudendo la porta dietro di sé.
-Come..?- chiedo, confusa. Non ricordo di averlo mai invitato a dormire a casa mia.
-Ma sì, sai, mentre giravamo la prima stagione, che stavamo sempre qui da te, sei così sbronza da non ricordartelo?- ghigna, e io improvvisamente ricordo tutto. Effettivamente questa casa durante le riprese della prima stagione era diventata una sorta di campo base per tutto il cast, si dormiva tutti ammucchiati in salotto, come dei selvaggi. Ricordo bene di come mi lamentassi, all'epoca, della situazione, ma adesso, dopo questo salto di qualità nella produzione.. Un po' mi manca tutto quel cazzeggiare, adesso siamo diventati più professionali, è vero, ma anche più distaccati.
Andrea interrompe il mio viaggio nel viale dei ricordi avvicinandosi con fare circospetto alla mia figura. Inizio ad indietreggiare, con lui che avanza sempre più rapido, fino a che la mia corsa non viene interrotta dal muro. Mi si para davanti con aria palesemente soddisfatta, mentre io mi sento come una gazzella braccata da un branco di leoni affamati.
Appoggia le mani al muro e io inizio a sentirmi veramente intrappolata, stingo forte gli occhi quando avvicina le labbra al mio orecchio e sussurra, con un tono che mi fa venire i brividi lungo la schiena: -Alla fine ho indovinato?-
-La cosa di prima..?- chiedo, e vedendolo annuire penso a mille motivi per cui dirgli che no, non è vero, non stavo assolutamente pensando di sbattermelo lì sul marciapiede, affatto, quando mai? Poi spalanco gli occhi e mi trovo davanti questi due occhioni verdi, liquidi, meravigliosi, e mi diventa chiaro che non riuscirei a mentirgli nemmeno da sobria.
-Sì, direi che hai indovinato.- sussurro piano.
Faccio appena in tempo ad intravedere il solito sorrisetto del cavolo spuntagli in viso, che mi coinvolge in bacio lento, appassionato e languido. 
Sento la sua mano farsi strada sulla mia schiena, il contatto con la sua pelle mi scotta, letteralmente, come fa ad avere le mani così bollenti? Allaccio le gambe attorno alla sua vita, e lui, con una forza a dir poco insospettabile, mi solleva e mi trascina in camera da letto. Le nostre labbra non si sono separate nemmeno per un'istante, e mentre mi sfila la camicetta mi rendo conto di come la situazione tra noi due sia passata da una normale amicizia a ben altro in meno di un giorno. Non ho idea di come riusciremo a guardarci in faccia dopo stanotte, ma al momento, al diavolo, chissene frega!
 
Il mal di testa mi colpisce all'improvviso, nel sonno, strappandomi ai miei sogni felici.
Dio, ieri sera ho decisamente esagerato.. E la silhouette di Andrea, qui, nel letto, accanto a me, ne è una dimostrazione più che valida.
-'Giorno.- dice, scostandomi i capelli dal viso. Nella semi oscurità della stanza non riesco a vederlo bene in faccia, ma scommetto che ha piantato sulle labbra quel suo solito e maledettissimo sorrisino sornione. L'idea non può non far sorridere anche me.
-'Giorno.- mormoro in risposta. Vedo la sua ombra avvicinarsi, prima di sentire le sue labbra baciarmi il collo. Brividi mi percorrono la schiena al contatto della nostra pelle, e quando si stacca, lentamente, con dolcezza, sento il punto in cui mi ha baciata bruciare. Si sistema ad un palmo di mano dal mio viso, con la testa appoggiata al cuscino, e scorgo il luccichio emanato dai suoi occhi vividi e verdi. Mi guarda e intanto di mordicchia, pensoso, il piercing che porta al labbro inferiore. Noto che la pelle intorno è tutta arrossata, come se qualcuno avesse cercato di strapparglielo via. Vedendo che non mi perdo una sua singola mossa, sorride.
-Questo? Ieri sera c'avevi la fissa di mordermelo.- sussurra, con un'alzata di spalle.
Sento le guance bruciare e dio, ditemi che non sono appenna arrossita come una ragazzina in piena crisi ormonale, vi prego.
-Sei rossa come non so cosa.- ridacchia lui, confermando i miei timori.
Mugugno qualcosa di indecifrabile e giro su me stessa, sdraiandomi con la faccia rivolta verso la finestra e offrendo al caro Andrea Poggioli una dolce vista delle mie spalle.
In tutta risposta lui avvolge le braccia intorno alla mia vita, continuando a bacirmi il collo, da dietro. La cosa più incredibile è la reazione della mia pelle al contatto con la sua, sembra bollire.
-Il set è alle due, giusto?- sussurra.
-Mhm, sì..-
-Fantastico.- dice, prima di trascinarmi di nuovo sotto le lenzuola, lasciandomi con la consapevolezza che, sì, oggi arriveremo in ritardo alle riprese, e, stranamente, non me ne può fregare di meno.


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SIII! CHE BELLO! VANDALIZZIAMO IL FANDOM!
Sul serio, ragazzi, come facevo a non scrivere qualcosa sulla puntata 2x10?
Era un tentazione troppo forte, capitemi.
Ecco, sì, non c'è niente da dire, volevo solo ringraziare WestboundSign_ per avermi incitata (o meglio minacciata di morte) pur di farmi finire in fretta il capitolo. Sì, cawa, i sottaceti sono tutti per te. <3 (Awww, pickles..., solo i fan dei My Chemical Romance possono capire, HAHHAHAHAHHA)

Che dire? Che vi amo.

Ciaao.
  
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