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Autore: LetMeCorrectIt    20/08/2007    3 recensioni
"Ormai ero l’unica rimasta sveglia, tutti gli altri miei compagni di Casa erano già a letto da un bel po’, ma io non riusciva a far meno di pensare. Pensare al mio ragazzo, Draco Malfoy, e al fatto che presto le vacanze natalizie melo avrebbero portato via per lungo tempo; che tristezza." Draco ed Hermione stanno insieme ma qualcosa e qualcuno si mettono in mezzo... come andrà a finire? ATTENZIONE: questo è il seguito di "Mezzosangue e Purosangue", vi consiglio di leggerlo prima di iniziare questa fic se volete sapere cos'è successo prima!
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lavanda Brown, Pansy Parkinson, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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[Non ho resistito e ho aggiunto subito il secondo capitolo! ;-D
***Lizzie***
P.S. vi prego recensite!]


Mi alzai e uscii dalla Sala Grande in gran velocità per prima, tutti stavano ancora mangiando. In realtà non ne potevo più dello sguardo da cane bastonato di Ron, era troppo per me; appena fui fuori mi sedetti sul terzo gradino delle scale, appoggiando il gomito al ginocchio, e il mento al gomito; perché ora che andava tutto bene ero così giù di morale? Possibile che non riuscissi a essere felice una volta tanto? Anche Draco – strano ma vero – lo era, perché io no?
-Che succede?- una voce familiare mi colse di sorpresa, non mi ero accorta che Draco mi aveva seguito. Alzai gli occhi verso di lui e lo vidi preoccupato.
-Niente, cosa dovrebbe succedere?- chiesi, senza il coraggio di fare la domanda fatale.
Draco alzò un sopraciglio, poi, si sedette al mio fianco e mi cinse la vita con un braccio, avvicinandomi a sé -Non me la dai a bere, mi accorgo quando hai qualcosa che non va… e la fretta con cui sei uscita dalla Sala era troppo evidente per non significare niente-
Il mio cuore fece un tuffo, ora cosa gli dicevo? Glielo chiedevo, finalmente? Forse sarebbe stato il caso -Sono solo molto stanca- dissi, la scusa che avevo sempre usato in qualsiasi situazione. Stupida, stupida, stupida Hermione! Perché non gli avevo detto la verità? Che mi costava?
-Vuoi che saltiamo le lezioni?- mi sussurrò all’orecchio in un tono indubbiamente sensuale, le labbra vicine al mio collo.
Non ci potevo credere! Sì, Draco Malfoy era sempre Draco Malfoy non c’era niente da fare! Ma se pensava che Hermione Granger non fosse più Hermione Granger, beh, allora si sbagliava di grosso.
-Stai scherzando? Oggi c’è trasfigurazione, non perderei una lezione della McGranitt per nulla al mondo! Se manco ad una lezione rischio di ritrovarmi indietro! E poi dopo c’è pozioni, e quest’anno Piton ci dà filo da torcere! Per non parlare di volo… in cui sono un impedita totale…-
Draco sbuffò rumorosamente -Okay, okay, ho capito. Niente sesso fino a sta sera.-
-Draco!-
-Che ho detto?-
Scossi la testa tra me e me, esasperata -E poi chi ti dice che stasera sì?-
Sbarrò gli occhi e mi guardò come se gli avessi appena detto che avevo ucciso suo padre – cosa che effettivamente avrei fatto volentieri. Mi fissò, incredulo -Come sarebbe a dire?-
-Sarebbe a dire che stasera devo fare un tema per Storia della Magia- dissi, ricordandomelo all’improvviso; se c’era un tema di Storia da fare voleva dire che ne avrei dovuti fare tre. Uno per me e uno per altre due persone di mia conoscenza. E magari me l’avrebbe chiesto anche Neville e avrei speso un’altra ora a convincerlo a farlo da solo.
-Beh, lo fai velocemente e poi vieni alla Stanza delle Necessità, no?- disse Draco, ansioso -Non lo facciamo da due giorni!-
Risi, divertita dal suo panico -Beh, non morirai per tre giorni di astinenza-
-Oh, si invece- fece lui, ancora sconvolto -Non puoi farmi questo, Hermione!-
Incrociai le braccia, con aria di sfida -Scommettiamo di si?- volevo vedere la sua reazione, mi guardò negli occhi per un attimo e io guardai nei suoi.
-Non sono le ragazze di Serpeverde ad essere cattive!- commentò, senza distogliere lo sguardo dal mio.
Non lo vidi nemmeno arrivare, mi sciolse le braccia che erano conserte sul petto e con una rapidità quasi sovrumana mi abbracciò, baciandomi con passione. Mi fece girare del tutto dalla sua parte e un attimo dopo ero distesa sul gradino, con Draco sopra di me che mi baciava, senza lasciarmi tregua.
Eravamo sui gradini, accidenti! Eravamo sui gradini della scuola e poteva benissimo arrivare qualcuno da un momento all’altro; immaginai la faccia di Ron se ci avesse visto così, sarebbe morto direttamente. E se passava un professore? Oddio, non ci potevo pensare. Cercai di divincolarmi ma mi tenne fermi i polsi, alla fine mi arresi e non opposi più resistenza.
-Scommetti che ti faccio cambiare idea e dimenticare i compiti?- sussurrò Draco, staccando per un attimo la sua bocca dalla mia con un ghigno.
Non potei farci niente, quando parlava con quel tono non capivo più nulla, lasciai che mi baciasse il collo e la bocca e che mi accarezzasse i fianchi e le cosce. Mi ero persino dimenticata di essere su un freddo gradino delle scale di Hogwarts. Mi ero persino dimenticata che tra un po’ gli altri studenti sarebbero usciti dalla Sala Grande e sarebbero passati di lì.
Ad un tratto sentii un colpo di tosse emesso volutamente e io e Draco ci alzammo in piedi di scatto. Non so nemmeno come feci a scattare così velocemte, ma in quel millesimo di secondo pensai Fai che sia solo Ginny benché fosse evidente che non era stata una ragazzina di quindici anni a interromperci.
Entrambi ci voltammo verso il rumore. Appena vidi di chi si trattava sperai che un Troll mi schiacciasse. Ero paralizzata dall’imbarazzo, davanti a noi c’era il Preside di Hogwarts, Albus Silente. Anche Draco era piuttosto preoccupato e mi lanciò una breve occhiata apprensiva, che ricambiai. Mi affrettai a sistemarmi la camicia e la gonna, il più lontano possibile dal mio ragazzo. Ma perché capitavano sempre a me? L’altro anno Hagrid e questa volta Silente in persona. Non sarebbe stato male rimpicciolire fino a sparire dalla faccia della terra.
Deglutii, non avevo paura che Silente ci mettesse in punizione o qualcosa del genere, lo conoscevo troppo bene per sapere che non era affatto severo, ma trovarsi in quella situazione era davvero spiacevole e qualsiasi cosa avesse detto mi sarei sentita tremendamente in imbarazzo, ancora di più di quanto mi sentissi in quel momento. Pensa se passava Piton mi dissi, per farmi forza. Oddio, no, era troppo, la mia reputazione di brava ragazza stava andando… scusate il termine ma è non ce n’è uno più adatto… a puttane.
-Mi dispiace interrompere così il vostro momento di privacy- disse il Preside, tranquillamente, gli occhi azzurri per niente arrabbiati né in difficoltà dietro agli occhiali a mezzaluna  -Ma spero vi rendiate conto di dove siete e vi tengo presente che presto di qui passerà parecchia gente- sorrise -Vi suggerisco di cercare un luogo meno trafficato per dimostrarvi il vostro affetto-
Volevo morire, per quanto Silente fosse comprensivo, il fatto che mi avesse trovata a baciarmi sdraiata sulle scale con Draco non poteva lasciarlo indifferente. Oppure sì?
-Certo- dissi -Ci scusi, professore, noi…-
Silente mi zittì con un cenno gentile e sorrise di nuovo -Non devi preoccuparti, signorina Granger, non giudico gli studenti a seconda del se hanno o no un partner e del cosa ci fanno insieme-
Arrossii violentemente, nonostante ciò che aveva detto. Draco era indeciso se preoccuparsi o no, e guardava Silente con un misto tra il sorpreso e l’inquieto.
Gli altri studenti iniziarono ad affluire per le scale e io e Draco rimanemmo a guardare Silente, mentre Grifondoro, Serpeverde, Tassorosso e Corvonero andavano a prepararsi per la prima lezione della giornata.
-Signorina Granger, signor Malfoy, direi che è il caso che andiate in classe- disse Silente, sempre serenamente -Non vorrete fare tardi, vero?-
-S…sicuro- balbettai -Cioè.. no… non vogliamo… insomma… andiamo!-
Io e Draco facemmo per seguire la corrente degli studenti, ma Silente mi richiamò -Ah, signorina Granger, un’ultima cosa. Ti dispiacerebbe fare un salto nel mio ufficio a fine lezioni quest’oggi? Dovrei parlarti di una questione importante-
Annuii, scuotendo su e giù la testa castana, poi seguii Draco su per le scale; mi accompagnò fino alla Sala Comune – dovevo prendere le cose per la lezione e quando arrivammo davanti al ritratto della Signora Grassa  ci mettemmo in disparte, in modo da non essere sulla strada dei Grifondoro.
-Oddio!- esclamai, iniziando ad agitare le braccia e facendo volare intorno a me riccioli castani -Mi dirà chissà cosa! Mi sgriderà! Mi metterà in punizione!-
-Ehi- disse, Draco, fermando i miei movimenti frenetici –Se avrebbe voluto fare una qualsiasi di queste cose avrebbe chiamato anche me, non ti pare?-
Respirai a fondo -Può essere- ragionai -…ma io sono più affidabile quindi forse vorrà rimproverarmi…-
Draco fece un suono scettico e io lo guardai storto -Che c’è?-
-Niente, niente- disse lui, scuotendo la testa.
-Volevi dire per caso che io non sono più affidabile di te?- chiesi, figurarsi, come faceva anche solo ad insinuarlo?
-No- disse Draco, poco convinto.
-Ho sentito bene, sai! Quello era uno ‘tsk’!- esclamai, indignata. Come faceva a dire che ero meno affidabile di lui? Era come dire che non ero affidabile affatto!
-Era un… cosa?- Draco mi guardò, perplesso.
-Uno ‘tsk’!- esclamai -Quel rumore che si fa schioccando la lingua quando si è contrariati-
Mi guardò, alzando un sopraciglio -Se lo dici tu-
-Allora… perché non sarei affidabile? Me lo spieghi?- dissi, con le mani sui fianchi, pronta ad arrabbiarmi. Se di una cosa ero certa era quella che io ERO affidabile, ero super-affidabile!
Draco mi avvicinò lentamente la testa all’orecchio -Non mantieni le promesse- disse.
Non capivo, l’unica cosa che capivo era che quella voce mi faceva impazzire, mi trattenni dall’impulso di saltargli addosso con difficoltà.
-Cosa? Io… che promesse?- dissi, confusa.
-Avevi detto che saresti venuta alla Stanza oggi- sussurrò lui, con lo stesso tono.
Ero sicura di non averlo mai detto, ero sicura di non averlo mai promesso. Però quando mi parlava così non potevo che dargli ragione. Non seppi che dire.
-Allora, manterrai la promessa?- sussurrò Draco, sentivo il suo respiro caldo vicino all’orecchio.
-Non stavamo parlando di questo!- dissi, indignata, con quel poco di voce che mi era rimasto.
Draco – con mio grande rammarico – si allontanò dal mio orecchio    -Uffa- disse -Sei ancora preoccupata per quel vecchietto rimbambito? Te l’ho detto, non ti sgriderà… e anche se lo fa che te ne frega, scusa?-
Lo guardai, dubbiosa.
-Che t’importa quello che pensa Barbabianca, eh?- disse Draco, vedendo che ero ancora ansiosa aggiunse, sbuffando: -Non sarà deluso da te, se è di questo che hai paura- poi si avvicinò di nuovo al mio orecchio    -Ma stasera ti aspetto e non accetto rifiuti-
E se ne andò con il suo ghigno malefico stampato in faccia. Quello era quel che si dice un angelo demoniaco. Sospirai, poi mi accorsi che stavo facendo tardi a lezione, e dopo aver preso ciò che mi serviva corsi di fretta e furia verso l’aula di Trasfigurazione.
  
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