Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: readingsmydrug    29/01/2013    6 recensioni
Le pagine del libro si stavano sfogliando da sole, velocissime, quasi spinte da un vento che però nella stanza non c’era.
La carta bianca cominciò ad illuminarsi sempre di più fino a che fui costretta a ridurre gli occhi in due piccole fessure per non rimanere accecata.
Poi, di colpo, tutto cessò. La luce bianca e luminosa cominciò ad affievolirsi fino a spegnersi completamente; osservai il libro appoggiato sul mio letto: era aperto sulla prima pagina.
All’inizio sembrò non dovesse succedere niente e feci quasi per riprendere a respirare a respirare regolarmente, quando sulla pagina iniziarono a comparire delle lettere in inchiostro nero scritte in corsivo elegante:
“Tu sei l‘unica.”
Genere: Fantasy, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologue.

 
Mi affacciai al finestrino appannato dell’autobus. Guardai le goccioline di pioggia rigare il vetro freddo mentre il veicolo continuava la sua corsa.
Infilai la mano destra nella tasca del mio giubbotto e ne estrassi un paio di cuffiette nere, misi solo la destra siccome la sinistra non funzionava da un po’ di tempo e feci partire una canzone a caso nella playlist.
Cominciai a muovere il piede a ritmo di musica mentre altra gente continuava a scendere e salire dall’autobus ad ogni fermata.
Mi guardai attorno: non c’erano più posti a sedere, fortuna che io ne avevo trovato uno prima che la corriera si riempisse!
Accanto a me una signora anziana litigava con due buste della spesa cercando di non perdere l’equilibrio fallendo miseramente e andando a finire contro le persone che la circondavano. La guardai mentre armeggiava con il bastone e le buste di plastica bianca, mi fece tenerezza vederla tutta bagnata per colpa della pioggia e stanca per via del peso che le sue esili braccia dovevano sopportare. Le appoggiai una mano sulla spalla richiamando la sua attenzione: “Scusi signora, vuole sedersi al mio posto?”
“Ti sembro una vecchietta decrepita ragazzina? Lasciami stare, riesco a cavarmela benissimo da sola!” mi urlò contro con voce roca. Restai a fissarla accigliata per qualche secondo. Volevo solo essere gentile...
Sentii la risata strozzata di qualcuno che si trovava di fronte alla vecchina.
Spostai il mio sguardo verso la sorgente del rumore e vi trovai tre ragazzi che avranno avuto due, tre anni in più di me, carini devo ammetterlo, ma probabilmente non erano il mio genere.
Cappotti neri in pelle, jeans e stivali scuri. “Che volete?” chiesi scocciata. Loro agitarono una mano come per dire ‘niente, lascia stare’ e tornarono a parlare tra di loro ridendo ogni tanto. Sospirai e mi misi a fissare altra gente nell’autobus: davanti a me era seduta una coppia di fidanzatini che non la smettevano un secondo di baciarsi, sembrava volessero mangiarsi a vicenda.
Con una smorfia di disgusto spostai la testa verso una ragazza sì e no della mia età con le cuffiette nelle orecchie e la testa appoggiata al finestrino, picchiettava con un dito sulla sua borsetta in cuoio marrone, si vedeva che era persa nel suo mondo...
Accanto a lei una signora abbastanza in carne aveva la testa abbassata per leggere un libro che avrà avuto come minimo cinquecento pagine. Sorrisi quando realizzai che in realtà aveva la testa abbassata perché si era addormentata.
Era arrivata la mia fermata. Scesi dal sedile e mi diressi verso le porte, istintivamente mi girai verso i tre ragazzi di prima, uno di loro mi fece l’occhiolino. Alzai gli occhi al cielo e scesi dall’autobus indossando frettolosamente il cappuccio.
 
“Sono a casa nonna!” chiusi la porta dietro di me e abbandonai lo zaino all’entrata assieme alle mie scarpe, infilai le ciabatte e corsi in bagno.
Mi spogliai in velocità gettando tutti i vestiti fradici nella cesta dei panni sporchi e mi buttai sotto il getto bollente della doccia. Cominciai a massaggiarmi la testa con le mani restando sotto il flusso d’acqua corrente e continuai per un po’ di minuti, aspettando che tutto lo stress di quella giornata sparisca gettandosi nello scarico.
Decisi che era arrivato il momento di prendere in mano spugna e bagnoschiuma e finii di lavarmi.
 
Una volta vestita salii al piano di sopra e bussai alla porta socchiusa della camera di mia nonna. “Nonna?”
“Vieni avanti, tesoro” rispose lei con voce stanca. Mi avvicinai alla sedia a dondolo voltata verso la finestra “Hai preso pioggia?” chiese lei alzandosi e andando ad appoggiare il libro che stava leggendo sul suo comodino. Le stampai un bacio sulla guancia.
“Sì, un po’ di pioggia l’ho presa, ma ho fatto una bella doccia calda e ora sto meglio” risposi gettandomi a pancia sotto sul suo letto. Sapeva di pulito.
Sospirai girandomi dall’altro lato, notai il libro che nonna aveva appoggiato poco prima sul suo comodino. “Cosa stai leggendo adesso, nonna?” chiesi curiosa afferrando il libro dalla copertina rossa. “Oh, è un libro molto vecchio tesoro, non penso che tu lo conosca.”
“Nonna, conosco tutti i libri di questa casa a memoria!” esclamai cercando un titolo da qualche parte sulla copertina in stoffa, ma non c’era niente. Continuai a rigirarmi il libro tra le mani mentre la nonna indossava il suo maglione “Non questo, tesoro.” rispose lei uscendo dalla stanza. Misi il libro sotto braccio e la seguii giù per le scale “E di cosa parla?”
“Oh, è una storia molto vecchia. Parla di creature sacre...”
“Creature sacre?”
“E anche dannate.”
“Ehi, mi ispira! Quando l’hai finito posso leggerlo?”
“No.” Risponde lei secca riprendendosi il libro.
“No? Come sarebbe a dire?”
“No.”
“Perché?”
“Non hai ancora l’età adatta.”
“Ho quasi sedici anni! E poi tu mi hai sempre fatto leggere i libri e vedere i film vietati ai minori!”
“Non hai l’età adatta, Angela!”
Sospirai.
Tanto l’avrei letto, non mi importava quello che diceva la nonna, lo sarei andata a cercare in biblioteca il pomeriggio dopo.
“Beh, puoi almeno dirmi qualcosa di più su questo libro?”
“Ci sarà una ribellione.”
“Perché parli al futuro? L'hai già letto?”
“Supercalifragilistichespiralidoso...”
“Nonna?”
“Anche se ti sembra che abbia un suono spaventoso...”
“Nonna!”
“Se lo dici forte avrai un successo strepitoso, supercalifragilistechespiralidoso!”
Sospirai di nuovo.  Quando si metteva a cantare nel mezzo di un discorso significava che non aveva nessuna intenzione di continuarlo.
Mi buttai a peso morto sul divano afferrando il telecomando con la mano destra “Non finisce qui.” Borbottai accendendo la Tv e premendo un tasto a caso.












BUONSALVE c:
Yo! Per quanti di voi ancora non mi conoscono (e penso che siano molti) io sono Sara c: Non ho mai scritto una storia di questo tipo, di solito mi limitavo a fan fiction con le persone famose, storie d'amore che rientrano nel limite del normale, questa volta ho deciso di sfondare quel limite. Ho buttato giù il muro per poter entrare nel mondo del paranormale e del fantasy.
Non dico che qui non ci sarà una storia d'amore, anzi... Solo che la cosa sarà un tantino più complicata hahah c:
Beh, non so se vi è piacuto come inizio spero di sì. Devo ammetterlo: come prologo non è un gran che perchè non dice molto dei capitoli seguenti e non succede niente che farebbe voglia di continuare a leggere... Però spero che a voi sia comunque piaciuto çwç ci spero tanto çwç
Okay, smetto di perdermi in ciance u.u Se vi è piaciuto questa sottospecie di merdina (anche se non so davvero come) mi farebbe tanto felice une recensione anche piccola piccola qui sotto :D

Oh, un'altra cosa: io sono @its_catnip su Twitter, se avete domande o volete contattarmi per la storia seguitemi, se non vi seguo indietro chiedetemi semplicemente il follow back ;)
Ora evaporo.. SWISHHHH.
-Sara


PS: La mia migliore amica sta scrivendo una fan fiction che è molto interessante, è diversa dalle solite, si chiama come la mia ^^" ma è completamente differente, perchè non date un'occhiata?

Angel.

PPS: Ho anche scritto una OS per chi avesse voglia di leggerla il link è qui sotto :3 ora non rompo più hahahaha


Nightmares can come true.
  
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