Nella vecchia stanza entrava dall'enorme finestra che dava sul giardino la luce azzurrina del primo mattino.
L'aria fresca mi accarezzava il volto e mi spingeva verso l'oggetto dei miei desideri.
Rimasi accanto allo stipite della vecchia porta di legno e contemplai lo spettacolo che si stava svolgendo in quella stanza semivuota.
Lentamente mi avvicinai e lo sfiorai: era il pianoforte a coda pių bello che avessi mai visto.
Mi sedetti sullo sgabello, mi scrocchiai le dita e feci per cominciare a suonare. Mi bloccai.
Non avevo mai suonato uno strumento cosė bello, dovevo assaporarmi al meglio questa sensazione.
Alzai gli occhi e notai l'affresco dipinto sul soffitto: raffigurava degli angioletti che suonavano degli strumenti musicali.
Presi un respiro e lentamente appoggiai il mio dito su un tasto.
Una nota celestiale riempė la stanza.
Chiusi gli occhi ed appoggiai e le mie mani iniziarono a danzare sui tasti come se avessero un'anima e dei sentimenti, ora tristi, ora felici.
Una musica dolce riempiva la mia testa e all'interno della mia mente riaffioravano i ricordi.