Disclaimer:
Aphrodite e DeathMask sono di Masami
Kurumada; Facebook è di proprietà di Mark
Zuckerberg.
Premetto che questa è la prima (e ultima comica /
demenziale) che scrivo e che non
è una presa per i fondelli nei confronti di nessun autore
presente su questo
sito né in alcun altro sito; tutto ciò
è nato tempo fa dopo aver letto per caso
una fan fiction su un sito estero, dove Aphrodite incarnava tutti i
cliché
possibili e immaginabili.
I miei propositi sono assolutamente pacifici, okay?
≈Non
aprite quel PDF≈
"Da te o da
me?" aveva scherzato Death, ammiccando.
"Dì, ma… per chi mi hai scambiato, per una
ragazza
di strada?" aveva obiettato, inarcando un sopracciglio.
Chi si credeva di essere?
L'uomo di Neanderthal si era estinto da un pezzo, eppure,
guardando Death e la sua espressione da tiraschiaffi,
pensò che evidentemente uno di loro era sopravvissuto alla
naturale evoluzione
della Specie.
Death aveva ridacchiato, tossicchiando subito dopo.
"Ti ho inviato dei link via
Facebook." aveva aggiunto, con fare strano e con un
tono di voce che gli aveva ricordato i maniaci sessuali dei film, con
le loro
voci arrochite.
"Spero per te che non siano altre stupide richieste
di quei sciocchi giochi online." aveva sbuffato.
Non poteva aprire la propria casella di posta
tranquillamente che ogni maledetto giorno trovava almeno una
cinquantina di
richieste diverse:
-Mi serve un
mattone per la stalla, me ne mandi uno?
-Ho bisogno di un
punto energia per sconfiggere i nemici, inviane uno anche tu!
-Hey, clicca e
inviami un permesso di costruzione per costruire la nuova casa!
"No, no."
"Ah bene. Sarà meglio."
L'altro aveva ridacchiato di nuovo.
"Nessun gioco, vedrai. A dopo, bambolina."
aveva infine concluso, con una generosa pacca sul
suo posteriore.
Sulle prime il gesto l'aveva lasciato sconcertato
–soprattutto perché Death non l'aveva mai fatto e
perché non si sarebbe mai
permesso-, poi, superati i primi secondi, gli aveva risposto con un
gran pugno
in faccia.
"Non so che cosa t'è preso, ma se ti azzardi a
rifarlo, quella mano te la trancio."
"Le altre
volte non dicevi così."
Okay. Non poteva essere ubriaco già a quell'ora,
perciò,
che cosa si stava fumando? A giudicare da ciò che stava
dicendo quella canna
doveva essere anche piuttosto forte.
"Ma và al diavolo…"
"A dopo, bambolina."
Aveva deciso di lasciar perdere preferendo rintanarsi in
casa propria dove, una volta chiusa la porta alle spalle, aveva
impostato il
timer della caffettiera e si era spogliato gettando tutto nella cesta
dei panni
sporchi prima di concedersi una veloce doccia.
E solo dopo aver preparato la sua dose quotidiana di caffeina
aveva trovato la giusta carica per accendere il PC e affrontare il
mondo.
Per prima cosa le ultime notizie su Yahoo! e la posta
elettronica –DeathMask e i suoi giochini strambi potevano
anche aspettare-,
quindi un po’ di sano relax (relax?)
navigando qua e là sui social network.
Nella casella posta di Facebook vide ben cinque link di
DeathMask, e tutti rimandavano a diversi siti a lui sconosciuti: ne
aprì uno
con cautela, scoprendo un documento in formato pdf.
Un racconto in inglese, suddiviso in più capitoli e con
l'avviso: rated M – per adulti.
"Oh porca paletta."
Navigare impunemente per rilassarsi? Che gli era saltato
in mente?
Non l'avesse mai, mai fatto.
"…cosa mi tocca leggere." disse, schiaffandosi
una mano in fronte.
Qualcosa nella sua testa gliel'aveva detto: spegni
il PC e fatti gli affari tuoi, non
aprire quel link, esci piuttosto… ma non aprire quel
pdf… non aprire quel documento…
Invece lui c'era cascato con tutte le scarpe, aveva
cliccato su quel link maledetto e aveva letto quel file nonostante
l'immagine
già abbastanza esplicita.
Ma perché??
Per curiosità, principalmente. Perché l'uomo
è un animale
curioso, affamato di sapere.
No. Perché l'uomo è
masochista e a volte ama farsi del male.
C'era da dire che non si scandalizzava facilmente e di
sicuro non di fronte a un racconto a rating per maggiorenni o
un'immagine
porno.
Le cose che lo colpivano di più erano gli stereotipi
assurdi con i quali i non-etero erano descritti, come nel racconto in
questione.
"Phro, sei in casa?" domandò DeathMask.
Inarcò un sopracciglio e lanciò un'occhiata al
corridoio:
l'aveva visto passare prima, certo che era in casa.
"E dove dovrei essere, altrimenti?" replicò.
"Mah, non saprei. Sai, dicono che sei molto, molto impegnato."
Sbuffò sonoramente.
"Impegnato a farmi sfondare da
qualcuno nel mio letto, magari chinato a novanta, travestito
da donna e con il rossetto rosso fuoco e la french manicure?"
replicò
alludendo al documento che aveva letto poco prima, facendo scoppiare
DeathMask
in una risata potente e divertita.
"Hai aperto quei link dunque."
Oh sì.
E aveva scoperto cose di se stesso che nemmeno lui pareva
conoscere: anzitutto lui era la prostituta del Santuario, quello che in
poche
parole regalava il suo posteriore e
il suo corpo a chiunque, uomini e donne.
Lui era bisex, d'accordo, ma non era una prostituta. E che
diamine.
Aveva scoperto che era sempre, costantemente il passivo,
quello che si comportava da checca isterica
preda della sindrome premestruale,
quello che
lanciava gridolini se per caso, nell'amplesso, DeathMask gli faceva
spezzare
un'unghia.
"Accidenti a te, non avrei dovuto."
"Perché? In giro per la rete trovi cose
interessanti." scherzò DeathMask.
"Sì, a quanto pare c'è gente che pretende di
conoscere
meglio di me le mie abitudini sessuali."
DeathMask sghignazzò.
"Interessantissimo, vero?"
Quasi non meritava risposta.
"Per te di sicuro, visto che etichettano me come uke
e te come il seme di turno."
DeathMask alzò il mento con finto orgoglio.
"E vorrei ben vedere, insomma. Sono un maschio
italiano, io domino." disse,
gonfiando i muscoli in improbabili mosse da body builder. "Io sono un macho." aggiunse, prima di stirarsi
i dorsali. "Argh."
Stavolta fu Aphrodite a ridere.
"Ma quale macho, sei un rottame buono solo per lo
sfasciacarrozze."
Sì, da quando Shiryu l'aveva cafuddato
per bene, 'tacci
sua.
"Comunque dai, te l'ho fatto leggere per ridere un
po'."
Eh, infatti. Aveva riso tantissimo
nel leggere quegli stupidissimi cliché.
"Non pensarci. Noi andiamo a farci una birra giù al
pub, vieni anche tu?" continuò DeathMask.
Cancellò la cronologia, spense il PC e seguì
DeathMask
dopo aver afferrato il chiodo
appeso
nell'ingresso, con un inspiegabile senso d'inquietudine addosso.
Chissà perché, sentiva che la cosa non era
affatto finita
lì.
***
Lady
Aquaria's corner.
Come dicevo nei disclaimer, dico subito che non è mia
intenzione offendere nessuno qui su efp né in giro,
è tutto nato da alcune
storie lette su siti stranieri, storie che stereotipavano Aphrodite
fino a
ridurlo a una specie di macchietta.
Tutto qui. Solo per ridere, non per offendere.
Lady
Aquaria.