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Autore: Emera96    29/01/2013    8 recensioni
Sono passati dieci anni dalla guerra che rivoluzionò Panem.
Katniss e Peeta vivono insieme, ma a Peeta questo non basta.
Per questo, chiederà a Katniss di sposarlo in un modo tutto suo.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Peeta Mellark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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 Ancora tu, ancora qui? 

piccolo spazio autrice:

Purtroppo le recensioni non sono esattamente dalla mia parte.
Ma cercherò di scrivere fregandomene di chi legge, anche se non sarà facile.
Spero che questo capitolo vi piaccia, grazie a chi lo legge e alle più di 20 persone che mi hanno messo tra le preferite e seguite. 













Pov Peeta. 

Ci sono momenti in cui ti senti troppo fortunato per qualcosa che hai, e ti chiedi quando quella bolla di sapone argentea scoppierà, sfociando nella routine.
Te lo chiedi perché a tutto quel ben di Dio non ci sei abituato, e sei convinto che sia solo un attimo che è lì di passaggio, che sta per andare da altri che ne hanno bisogno o, semplicemente, se lo meritano più di te. Perché tu, in fondo, sai di non meritartelo. Sai di non aver fatto niente di speciale per essere davvero felice.
Nell’ultimo mese, quella bolla che io e Katniss avevamo cercato di costruire dopo i Giochi sembrava non riuscire nemmeno a gonfiarsi, che già era il momento di scoppiare. Quella serenità tanto agognata ormai sembrava essersi scordata di noi, del perchè ci fosse stata accanto in precedenza. Come se essere felice fosse un errore.
 
C’è stata la proposta, la convinzione di qualcosa di duratura, di eterno, perché no?
E poi i dubbi, quelle paure che non si saneranno mai davvero, e la madre di Katniss è come se avesse risvegliato quella rabbia cieca che in lei non vedevo da anni.
Arrivati a questo punto, mi chiedo se tutto questo sia giusto, se abbia un senso o se sia solo l’ennesimo attimo fuggevole di felicità rubato a chi ci sta accanto.
 

“ Io non voglio perderti, Peeta. Non voglio diventare come lei. “ mi disse lei, di ritorno a casa.
Le lacrime la scuotevano come una bambina, il cuore sembrava urlare quelle parole di rancore e paura.

“ Tu non mi perderai mai, io non vado da nessuna parte. “ le avevo risposto.
“ Non sei tu a decidere certe cose. “ mi aveva risposto, rintanandosi in un angolo recondito del letto, addormentandosi tra le lacrime.

 
Quella era la Katniss di vent’anni fa, quella ancora troppo scossa per la morte della sorella per capire che lei sarei stata accanto in ogni situazione, nel bene e nel male.
Una ragazza che dopo anni e anni in cui aveva finto di essere forte per gli altri, per proteggersi da una realtà troppo dura da accettare e da cambiare in solitudine.
Quella non aveva niente a che vedere con la donna che io avevo imparato ad amare. Quella non era più Katniss, ma la sua ombra, debole e flebile nella luce.
 E in cuor mio so che solo una persona sa come far tornare Katniss indietro. Che nonostante il mio amore, solo un ritorno brusco sarebbe riuscito a scuoterla. 
Una persona che potrebbe ribaltare le carte in tavola, che potrebbe davvero mandare tutto a monte definitivamente, nozze comprese. Ma che senso ha rimandare? Lei non può crollare, lei deve capire che il passato può solo aiutare, può insegnarti a rialzarti. E solo una persona del passato di Katniss è davvero in grado di farle cambia idea.
Gale.
 
Gale, lo stesso Gale che fino a vent'anni fa, avrebbe potuto portarmi via Katniss senza neanche rifletterci sopra, perchè qualcosa di profondo, quella tragedia che lei cerca sempre di evitare, riusciva a collegarli come niente altro, come se quell'assenza, quel bisogno di sopravvivenza potesse unire le loro anime in un solo filo indissolubile.
La parte più ardua è stato nascondere il tutto a Katniss, per evitare di ferirla inutilmente. Inventandomi una scusa che nemmeno ricordo, esco di casa e cammino spedito verso la stazione, cercando di non pensare a come la persona che più non sopporto adesso mi sia indispensabile per risollevare il rapporto con Katniss. 
Lo riconosco subito, accorgendomi di come gli anni, per lui, non sembrano mai essere passati: stessi occhi grigi, da Giacimento, forse solcati da qualche ruga d'espressione, i capelli sono scuri, scompigliati, vivi almeno quanto lui. Mi sorride, mi chiedo il perchè. Oh, certo. Per lui questo è un giorno felice.

" Ciao Mellark. " 
" Ciao Gale. Sei sempre uguale. "
" Sapevo che sarebbe arrivato questo momento prima o poi. " dice, con tono di sfida, provocatorio.
" Io speravo il contrario. Ma amo Katniss, e ha bisogno che capisca cosa non deve diventare. " rispondo, provocandolo di rimando.
" Ah, e così io sarei lo sbaglio da non rifare eh? " chiede, con un guizzo di rabbia negli occhi. Nonostante gli anni, non riesce a non odiarmi.
" Senti, Gale. Non ti ho chiamato per dirti che ho vinto, che Katniss ama me, o chissà cosa. Abbiamo quasi quarant' anni. Ti sembra il caso? "
" Continua. " dice, perentorio.
" Io voglio solo che tu faccia capire a Katniss che non vale la pena pensare agli errori che ha fatto e ha quello che ha perso. Che la vita va avanti. "
" E io che ci guadagno? "
" La felicità di Katniss? "
" Non ci sto a questi giochetti, Mellark. Katniss comunque ha scelto te. Ecco la mia richiesta: voglio essere invitato al matrimonio, e rimarrò qui fino al famoso giorno. "
" Io, a differenza tua, sono disposto a tutto pur di vederla felice: accetto. "
Sto già per andarmene quando sento bisbigliare, con l'intento di non essere sentito da me: " E possa la buona sorte essere sempre a tuo favore. "
 
   
 
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