Una
decisione rischiosa.
Quanto tempo era passato
dall'ultima volta che era
stata li? Forse troppo poco, perchè tutto era come lo
ricordava. Gli scaffali
pieni di provette contenenti sostanze che avrebbero potuto portare un
uomo alla
morte, alcune se ingerite, altre anche se solo inalate. Persino le
pareti, di
un bianco sporco, sembravano volerle ricordare che non esisteva niente
in quel
luogo, di puro. Tutto era macchiato. Aveva lavorato per molto tempo in
quel
laboratorio, prima di essere trasferita in quello che, una volta
fuggita, era
stato dato in pasto alle fiamme.
Ma quello che la sorprese di più fu il silenzio. Da quasi un
anno momenti come
quello doveva cercarseli, trovandoli il più delle volte
nella notte, quando il
mondo dormiva. Ora lo sentiva quasi come un vecchio amico, un compagno
che
prima della sua fuga le aveva permesso di resistere in quell'inferno.
Quegli
attimi di completo silenzio, nei quali le sembrava che il mondo potesse
fermarsi.
Niente sarebbe accaduto. Niente, ne cose belle, ne brutte. Tutto era
immobile.
Era la prima volta dopo molto tempo che, senza cercarlo, era giunto
prepotentemente fino a lei, avvolgendola come in una bolla. Come se in
quel
modo lei avesse potuto cogliere ogni singolo particolare di quel luogo
senza
essere disturbata. E così convincersi di ciò che
era successo.
Inizio
Flashback
Il molo.
Quello
stesso molo dove aveva rischiato di morire e dove Ran le aveva fatto da
scudo
con il suo corpo.
Era notte fonda mentre camminava tra i depositi. La falce di luna
illuminava
debolmente la notte, come per non rivelare coloro che si avventuravano
in essa.
-Ciao Sherry.- disse una voce femminile che le fece gelare il sangue
nelle
vene. Si bloccò. Chiuse gli occhi e, quando li
riaprì, si ritrovò davanti una
donna con lunghi capelli biondi. Dopo i primi secondi di panico, non
sapeva
come, ma si tranquillizzò.
-Sai mia cara? Francamente non pensavo che saresti venuta davvero-
disse
tranquilla.
-E perchè? A parte il fatto che hai cercato di uccidermi una
decina di volte,
non avevo motivo di non venire.- rispose altrettanto calma, ma
lasciando
trasparire un velo di tensione.
La donna fece una risata.
-Veniamo al dunque- disse la bambina -perchè mi hai fatto
venire qui?-
-Bè, se può interessarti, non ti
ucciderò- disse sorridendo.
-E allora perchè?- chiese nuovamente, leggermente
tranquillizzata da quelle
parole. Si chiese comunque quanto potesse fidarsi delle sue parole.
-Ho una proposta da farti.- Vermouth estrasse da una tasca interna del
cappotto
un dischetto. Non staccò nemmeno per un secondo lo sguarda
dalla
"bambina". Voleva vedere ogni singola reazione che avrebbe avuto.
La custodia lucida del disco riflettè la debole luce della
luna, quasi a
volersi far notare. Ma non ve n'era bisogno visto che Shiho si era
irrigidita
non appena lo aveva visto. Poteva immaginare cosa contenesse.
-Questi sono i dati dell'APTX 4869. Sono indispensabili per creare
l'antidoto.
Sappi che te lo darò solo se accetterai la mia offerta.-
riprese la donna. Il
suo sguardo non era ironico o beffardo. Era seria e continuava ad
osservarla
attentamente.
Non riusciva a crederci. La tensione non faceva che aumentare. Non
voleva
fidarsi di Vermouth, ma quel dischetto si sarebbe rivelato importante
per il
suo lavoro.
-E quale sarebbe?- le chiese cercando di mantenere un tono fermo.
-Prima rispondi ad una domanda Sherry..- disse abbassando il cd. -Per
quanto
ancora hai intenzione di essere così egoista?-
Quelle parole la colpirono violentemente come un pugno allo stomaco.
-Cosa..- Il suo era poco più di un sussurro mentre la
fissava confusa.
-E' quasi un anno ormai che ti stai nascondendo dietro un ragazzino che
ha
rischiato e rischia la vita per tenerti al sicuro..-
-Non gliel'ho chiesto io di farlo..-
-Ma approfitti del fatto che per lui sia qualcosa di naturale aiutare e
proteggere anche chi non lo meriterebbe. E' fatto così, ho
avuto modo di
impararlo anch'io. Ma cosa gli hai dato tu? Anche se riuscissi a
realizzare un
antidoto, non potreste comunque prenderlo, altrimenti Gin vi troverebbe
subito.-
La "bambina" rimase in silenzio cercando di trattenere la nausea che
quelle parole le provocavano. Perchè in fin dei conti erano
vere. Lo aveva
condannato. Non sarebbe potuto tornare adulto finchè
l'Organizzazione non fosse
stata sconfitta, ma ciò non sarebbe mai avvenuto. Era
impossibile. Sentiva le
lacrime pizzicarle gli occhi, ma non voleva che scendessero.
-Ti offro un modo per aiutarlo veramente..- continuò la
donna vedendo che lei
non rispondeva.
Shiho rialzò lo sguardo osservandola con diffidenza.
Perchè lo faceva? Cosa ci
guadagnava lei?
-Ti ascolto..- si maledisse quando sentì la sua voce
tremare.
Vermouth fece un respiro profondo e poi riprese a parlare.
-Pochi giorni fa sono state completate le ricerche sull'Apotoxin, il
veleno ora
è completo. Uccide senza lasciare tracce. Lo scienziato che
lo ha ultimato però
dubito non si fosse accorto del suo effetto collaterale mentre era in
fase di
sperimentazione. Fortunatamente per voi non ne ha fatto parola. Credo
dovresti
ringraziarlo se ti capiterà l'occasione.-
Era stupita. Si il farmaco ormai era quasi completo quando era
scappata, ma
perchè colui che vi aveva lavorato non aveva rivelato
ciò che aveva scoperto?
-Chi era lo scienziato?- le chiese non riuscendo a trattenere una nota
di
curiosità.
-Hachiro Azai-
Avrebbe dovuto immaginarlo. Aveva lavorato con quell'uomo per molto
tempo,
appena aveva terminato gli studi. Era stato un po' come un maestro e un
confidente quando aveva iniziato a lavorare nei laboratori
dell'Organizzazione.
Ne aveva sentito incredibilmente la mancanza quando l'avevano
trasferita. Un
tenue sorriso le spuntò sulle labbra ricordando quei
momenti. Ma ormai era il
passato. Risollevò lo sguardo e incitò la donna a
continuare.
-Ora il Capo vuole riprendere un vecchio progetto che era stato
accantonato a
causa dell'APTX. Credo che ne riconoscerai il nome: ProMemory 1920..-
La "bambina" spalancò gli occhi per la sorpresa e per
l'agitazione.
Aveva letto molte informazioni riguardanti quel farmaco negli archivi
dell'Organizzazione, ma non avrebbe mai pensato che sarebbe stato
ripreso.
-Quel progetto si era rivelato un fallimento, portava alla pazzia
coloro su cui
era stato testato..- disse con voce tremante.
-Si è vero, anche per quello era stato sospeso. Ma il suo
vero scopo era un
altro. Un veleno in grado di cancellare qualsiasi evento dalla memoria
di una
persona. Una cosa non troppo particolare, se non per il fatto di poter
decidere
il periodo di tempo da "cancellare". In base alla pillola puoi
scegliere se eliminare un mese, un anno, o addirittura più
anni. Potrebbe
essere somministrato a quegli agenti dell'Organizzazione che hanno
avuto il
coraggio di tradire per cancellare il ricordo del perchè lo
hanno fatto ed
evitare così di perdere persone che fino ad
all’ora si erano rivelate abili.
Nessuno tradirebbe più dimenticandosi il motivo o il fatto
stesso di averlo
fatto. Cancellare la memoria di coloro esterni all'Organizzazione che
hanno
scoperto troppo ed evitare di lasciare in giro corpi che potrebbero
risultare
pericolosi. Ovviamente il ProMemory, ovvero la "Memoria Programmata",
non deve lasciare tracce all'interno del corpo. Inoltre per
necessità i test
venivano svolti il più delle volte sugli esseri umani,
su coloro a cui veniva
proposta un'alternativa alla morte, per riuscire effettivamente a
constatare
fin dove la "perdita" di memoria aveva effetto. Ma il farmaco non
agiva bene e portava confusione nella loro mente fino a ridurli allo
stremo. E
non vi erano progressi nel tempo. Fu quindi accantonato per iniziare le
ricerca
sull'APTX. I tuoi genitori hanno lavorato al ProMemory per qualche anno
sulla
base di ricerche precedenti prima di archiviarlo.-
Shiho
ascoltava in silenzio il discordo della donna.
Molte di quelle informazioni le aveva lette e ora le riaffioravano
prepotentemente alla memoria. Sapeva anche dei suoi genitori, ma
lasciò che
Vermouth continuasse senza interromperla, tanto era turbata da
ciò che sentiva.
-Ad ogni modo adesso che l'Apotoxin è terminata il Capo
vuole che ne vengano
riprese le ricerche. E visto lo splendido lavoro che hai fatto per
l'APTX,
consentendone praticamente la realizzazione, vuole che sia tu a
lavorarci. Ha
dato ordini a Gin e Vodka di trovarti ma di non ucciderti. Ti rivuole
indietro
perchè sa che potresti riuscire a portare a termine quel
progetto. Ora, la mia
proposta è questa: tu torni nell'Organizzazione e completi
quel veleno; so che
puoi farcela. Dovrai raggiungere il tempo di "cancellazione" di un
anno almeno. Una volta fatto io troverò il modo di
somministrarlo a Gin, Vodka
e al Capo, gli unici che si rivelerebbero pericolosi per Shinichi Kudo.-
-Ma non sono gli unici a sapere di lui..- si intromise.
-Ma sono gli unici a cui interessa veramente. Se il Capo si
dimenticherà di
lui, volgerà la sua attenzione verso altri obiettivi e
così farà fare agli
altri agenti. Loro eseguono solo gli ordini. L'unico che continuerebbe
sicuramente a pensarci sarebbe Gin, per questo deve essergli
somministrata, e
con lui anche a Vodka. Poi cancellerò ogni documento
riguardante il ragazzo
dagli archivi dell'Organizzazione. Forse gli interessati si
accorgeranno di ciò
che gli è successo, ma non arriveranno certo a ricordarsi di
lui. Spariranno
anche le ricerche del ProMemory in modo che il tutto non possa essere
ricollegato a quel farmaco. Shinichi Kudo sarebbe libero.- Vermouth
parlava
sicura, ogni azione sembrava più semplice di quanto non
fosse in realtà.
Per quanto ne fosse turbata, Shiho doveva ammettere che era un buon
piano. Kudo
sarebbe potuto tornare a vivere senza preoccuparsi di poter morire da
un
momento all'altro. Glielo doveva, dopo tutto ciò che aveva
causato. Anche se
l'idea di tornare in quell'inferno la spaventava a morte, sapeva che
era
l'unico modo per riscattarsi di tutte le volte che lui aveva rischiato
la vita
per proteggerla, nonostante tutto quello che aveva fatto.
-Ovviamente poi dovrai scomparire anche tu, altrimenti non si
spiegherebbe il
tuo ritorno. Ho tenuto con me un campione dell'APTX prima che venisse
completato. Devo ammettere che era piuttosto curiosa del suo strano
effetto
collaterale. E' vero, c'è anche una percentuale di
possibilità che ti uccida
questa volta, ma qui la scelta è tua. Se restassi li dopo
che tutto questo sarà
avvenuto, ti ucciderebbero comunque. Quindi si tratta di scegliere qui
e adesso
Sherry.- concluse osservandola con sguardo serio.
La "bambina" rimase per qualche minuto senza dire nulla, stretta
nelle braccia, spaventata e con le lacrime che premevano per uscire.
Ripetere
il passato. Realizzare un altro veleno, dopo tutte le notti passate a
rimpiangere le conseguenze che aveva avuto realizzare l’APTX.
Eppure aveva già
preso la sua decisione. Shinichi meritava che lei tentasse quella
strada, che
tentasse di liberarlo da quel mondo in cui era stato costretto ad
entrare anche
per colpa sua. Quella volta sarebbe stata lei a proteggerlo, a costo
della sua
stessa vita.
-D'accordo accetto- disse con voce ferma che nemmeno lei si aspettava
di poter
avere in quel momento. -Però voglio sapere una cosa.
Perchè lo stai facendo? Tu
che ci guadagni dal metterti a rischio in questo modo?- le chiese.
Questa volta
era lei a scrutarla come se volesse leggerle dentro. Ma quella donna
era sempre
stata un enigma.
-Sono in debito con lui..- rispose semplicemente prima consegnarle il
dischetto
con i dati dell'APTX 4869. -Credo non avrai problemi a farti
trovare da
Gin una volta completato l'antidoto. Ma accertati che il ragazzo non lo
prenda
fino a quando tutto questo non sarà finito. Sarò
io a informarlo una volta terminata
l'operazione. Buona fortuna.. Shiho.- Poi si voltò e
sparì nella notte.
Fine
Flashback
E ora era li.
Era già più di una settimana che studiava la
formula di quel veleno. Aveva già
fatto dei test con un uomo che era stato condannato per aver fallito
una
missione. Aveva scelto quello invece della morte. Ma lei pensava che
forse, a
volte, si pentiva di quella scelta. Per il momento non dava segni di
squilibrio, ma non riusciva a rendere attivo il farmaco. Provocava solo
nausee
e fitte di dolore e nonostante avesse modificato già molto
dalla composizione
iniziale, ancona non vi erano risultati. In più, anche se
cercava di non darlo
assolutamente a vedere, stava male ogni volta che quell'uomo urlava dal
dolore.
Il ProMemory non avrebbe dovuto causare dolori, solo perdita di memoria
a lungo
termine agendo sull'Ippocampo del cervello.
Spesso, quando veniva portato in laboratorio, parlavano. Era l'unico
modo per
rompere il silenzio che altrimenti regnava sovrano li dentro in ogni
momento.
Eppure quando lui gridava, sentiva la mancanza di quel silenzio e lo
implorava
di tornare, di far smettere quelle urla che le davano la nausea.
Era strano. Quello era lo stesso laboratorio dove aveva
lavorato insieme
a Hachiro Azai. Si stupiva, ma vi erano anche ricordi piacevoli legati
a quel
luogo. Ma ora, essi venivano occultati. Quasi sempre la sera, dopo che
l'uomo, Ryouhei Daisue, veniva portato via e lei restava sola,
crollava a
terra e piangeva. E nonostante tutto, quello era il momento che
più le piaceva
di quei giorni. L'unico in cui potesse smettere di trattenersi.
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Ciao a tutti! Intanto ringrazio ancora per le recensioni del prologo.
Bè, che dire, questo è il primo capitolo, spero di essere riuscita a collegare tutto in modo logico.
Non sono riuscita a sistemare la spaziatura tra le scritte "Inizio/Fine flashback". Sono rimaste molto distanziate, mi scuso..
Spero sia stato all'altezza delle vostre aspettative e ringrazio subito chi lo leggerà!
A presto!
Ombro Manto.