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Autore: KuromiAkira    30/01/2013    8 recensioni
Hiroto scosse la testa.
- Voi due siete lontani anni luce dal concetto di romanticismo. C'è bisogno di qualcuno che faccia le cose come si deve, qui. -
[HiroMido + BanGaze]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Bryce Whitingale/Suzuno Fuusuke, Claude Beacons/Nagumo Haruya , Jordan/Ryuuji, Xavier/Hiroto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Romanticismo
Fandom: Inazuma Eleven
Personaggi: Kira Hiroto, Midorikawa Ryuuji, Nagumo Haruya, Suzuno Fuusuke
Genere: fluff, romantico
Rating: verde
Avvertimenti: shounen-ai
Conteggio Parole: 1496
Note: Dunque, la storia della neve rosa l'ho effettivamente già usata in una fiction di Hetalia. Avevo preso ispirazione da un videogioco a cui ho ripreso a giocare ultimamente, comunque qui la storia in sé è completamente diversa.
La spiegazione su come la cosa sia possibile è del tutto inventata, quindi non c'è logica. Ma pace XD
Questa fiction è così schifosamente fluff, a cominciare dal titolo, che credo che, per compensare, prima o poi scriverò una fiction dove muore qualcuno. XD






- Si può sapere dove stiamo andando? - chiese Suzuno, vagamente scocciato.
Stavano camminando un bel po', allontanandosi dalla località sconosciuta ai più (anche se era relativamente vicina alla loro città) e dalla baia che avevano affittato Nagumo e Hiroto.
Era raro che potessero permettersi una vacanza, per quanto breve dato che sarebbero rimasti solo fino al giorno successivo, e la proposta di Hiroto di andare tutti e quattro a sciare in mezzo alle montagne l'aveva spiazzato parecchio.
Dato il luogo, avrebbe voluto effettivamente sciare, ma i due uomini dai capelli rossi avevano insistito per andare in un certo, misterioso, luogo e, scambiandosi ogni tanto dei sorrisini che non promettevano nulla di buono, li avevano fatti camminare per ore.
Dato che erano passate le cinque del pomeriggio la temperatura si era abbassata ulteriormente e, per quanto Fuusuke fosse abituato a essere a contatto col ghiaccio, era pur sempre un essere umano che, dopo un po', cominciava a soffrire il freddo. Senza contare che da lì a poco si sarebbe fatto buio.
Alla domanda del fidanzato, Haruya, che camminava pochi passi davanti a lui, sbuffò.
- Fidati di noi e seguici - gli rispose, senza nemmeno voltarsi a guardarlo.
Fuusuke lo fissò, trovando già strano che il ragazzo dagli occhi dorati non si fosse ancora lamentato del gelo e della monotonia dell'ambiente.
- Guarda, tu sei l'ultima persona della quale mi fiderei, Haruya - ribatté, mettendosi le mani sui fianchi.
Nagumo gli scoccò un'occhiata veloce. - Ah, grazie - rispose, consapevole che l’uomo dai capelli bianchi lo stesse prendendo in giro.
- Ci siamo allontanati parecchio, però - constatò Midorikawa che, più docilmente, aveva seguito il fidanzato e il fratello adottivo senza lamentarsi troppo. - Almeno volete dirci cosa avete in mente? - domandò, voltandosi verso Kira.
L'uomo sorrise. - Siamo quasi arrivati - gli disse solamente.
I quattro giovani attraversarono il sentiero tra gli alberi innevati, tutt'intorno non si vedeva nient'altro che la distesa bianca ma, dopo una curva, si cominciò a scorgere uno specchio d'acqua.
Il lago non era molto grande ma era circondato perfettamente dagli alberi e, all'orizzonte, si vedevano le montagne poco lontane, dalle punte innevate.
Hiroto si avvicinò con attenzione, per evitare di scivolare e farsi un poco piacevole bagno gelato, poi si guardò attorno. Era ancora presto.
- Ok, un lago. Quindi? - si lamentò Suzuno, incrociando le braccia al petto.
- Questo luogo è famoso per una certa cosa, abbi pazienza - spiegò Kira.
- Famoso? Esiste qualcuno che conosce questo posto sperduto? - chiese, scettico, il ragazzo dai capelli bianchi.
Hiroto ridacchiò.
Il sole stava calando e il cielo iniziò a tingersi di sfumature calde. Il presidente della Kira Company sorrise. Era quasi ora.
- Ryuuji, vieni a vedere - mormorò, porgendo la mano al fidanzato.
I due si avvicinarono di qualche passo al lago e lo stesso fecero Nagumo e Suzuno.
Man mano che il sole calava, i colori dell' intero paesaggio cambiavano, assumendo tinte rosa e rosse.
L'acqua iniziò a sembrare verde, poi, quando il cielo fu quasi completamente arancio, anche il lago prese quel colore; la neve, riflettendo i raggi del sole, sembrava invece rosa.
Midorikawa rimase a bocca aperta e anche Suzuno sembrò stupefatto.
- Bello, vero? Al tramonto questo posto si tinge sempre di queste sfumature calde e, data la posizione rispetto al sole e alla protezione degli alberi, i colori sono molto intensi - spiegò Hiroto.
- È incredibile! - esclamò Ryuuji, guardandosi attorno. Poi si voltò verso il fidanzato. - Ehi, state cercando di fare i romantici? - li prese in giro, ridendo.
- O meglio: c'è qualcosa di cui dovete farvi perdonare? - domandò ironico Suzuno, guardando Haruya. Quest’ultimo si imbronciò.
- Ti sembra il modo? - sbottò, seccato.
Fuusuke scosse la testa ma, al contrario di ciò che accadeva di solito, la smorfia del ragazzo dagli occhi dorati non svanì. Nagumo distolse anzi lo sguardo, sembrava rosso in volto ma forse era solo l'effetto del tramonto.
Kira rimase in silenzio, fissandoli interessato. Poi, dopo quasi un minuto, chiamò Haruya e gli sorrise.
Suzuno e Midorikawa si guardarono confusi.
- Davvero, dovete dirci qualcosa? - domandò sospettoso il ragazzo dai capelli verdi.
Nagumo grugnì, afferrò il polso a Fuusuke e gli mise in mano qualcosa. Poi, come per nascondersi, incrociò le braccia al petto e iniziò a fissare con finto interesse uno dei tanti alberi lì vicino.
Prima che potesse lamentarsi del rapido movimento, l'uomo dai capelli bianchi si trovò a fissare il misterioso oggetto: una scatolina scura. In pochi istanti comprese la situazione e, senza nascondere il proprio stupore, l'aprì lentamente rivelando un anello.
Hiroto, non visto, allargò il sorriso mentre Ryuuji, che stava assistendo, si sforzò di stare calmo ed evitare di saltare addosso ai due amici prima di sentire la proposta vera e propria. Che non arrivò.
La bocca di Haruya si piegò ancora di più, a causa dell'imbarazzo, ma lanciò un'occhiata al fidanzato, chiedendosi come avrebbe risposto. Avrebbe dovuto essere lui il primo a dire qualcosa, ma si vergognava già parecchio dato che quello non era esattamente il suo stile.
Sperò solo che Fuusuke non si lamentasse del fatto che ricevere un anello fosse troppo 'femminile'. Ma, probabilmente, l'avrebbe detto.
Dopo qualche secondo di turbamento, il ragazzo dai capelli bianchi alzò la testa per guardare Nagumo. Ridacchiò.
- Hai un'espressione talmente idiota che te la rinfaccerò per tutta la vita - mormorò, la voce tremava appena.
A quella risposta il ragazzo sembrò tranquillizzarsi e, tornando finalmente a tenere lo sguardo fisso sul fidanzato, ghignò. - E io, a te, rinfaccerò per tutta la vita il fatto che stai piangendo - replicò, sfilando con ritrovata serenità l'anello dalla custodia e infilandoglielo nell'anulare della mano sinistra mentre, con la mano destra, Suzuno cercava di nascondere le lacrime borbottando insulti rivolti a Haruya.
Midorikawa rise. Naturalmente dovevano sempre fare le cose a modo loro, persino una proposta di matrimonio.
Hiroto scosse la testa.
- Voi due siete lontani anni luce dal concetto di romanticismo - commentò, divertito, ragionando sul fatto che, obbiettivamente, sarebbe effettivamente stato più esilarante se Nagumo avesse fatto la proposta in modo decente. - C'è bisogno di qualcuno che faccia le cose come si deve, qui. -
Detto questo, frugò nella tasca della giacca, poi si mise davanti a Ryuuji, e senza alcun tipo di esitazione, si inginocchiò a terra ignorando la sensazione di gelo causata dalla neve.
Prese delicatamente la mano al fidanzato e gli mostrò la scatolina già aperta contenente un anello quasi uguale a quello che ora apparteneva a Fuusuke.
- Midorikawa Ryuuji – mormorò, pacatamente. La voce era ferma ma in qualche modo si vedeva che anche l’uomo dagli occhi verdi era agitato, - mi vuoi sposare? -
Midorikawa spalancò appena la bocca, incredulo. Era già stata una piacevole sorpresa l'aver assistito alla proposta di Nagumo e non avrebbe mai pensato che, in realtà, i due uomini dai capelli rossi avessero progettato di fare una doppia proposta. Senza contare che la legge sui matrimoni omosessuali era stata approvata solo recentemente.
Come Fuusuke, anche il ragazzo dai capelli verdi non riuscì a nascondere la propria commozione e, come risposta, si buttò letteralmente tra le braccia del fidanzato.
- Sì! - esclamò, stringendogli le braccia al collo.
Kira ricambiò l'abbraccio, stando bene attendo a non far cadere l'anello ancora incastrato nel cuscinetto della custodia.
Dopo qualche secondo, Nagumo sbuffò. - Dovremmo andare, tra poco si farà buio. Alla baia avrete una camera tutta per voi, stanotte - li prese in giro.
- Oh, taci un attimo! - rise Midorikawa, al massimo della felicità, per nulla intenzionato a mollare la presa sul fidanzato.
Dato che, comunque, Haruya aveva ragione, Suzuno decise di iniziare a incamminarsi insieme all'ormai futuro sposo: l’altra coppia li seguì subito dopo per non rimanere soli.
- È stata una proposta penosa. Te ne rendi conto, vero? - disse l’albino a Nagumo, mentre ripercorrevano il sentiero, senza tuttavia togliere gli occhi dall'anello.
- Apprezza lo sforzo - replicò semplicemente l'uomo dagli occhi dorati, arrossendo leggermente, ancora imbarazzato.
Seguì qualche istante di silenzio, infranto nuovamente da Fuusuke che, improvvisamente, si bloccò e fissò gravemente il fidanzato.
- E poi potevi essere più originale! – si lamentò. - Farsi dare un anello è troppo femminile! -
Haruya roteò gli occhi. "Ecco, lo sapevo!" pensò prima di ghignare. - Che ti aspettavi? Tu sei femminile - lo canzonò, prendendosi poi in pieno viso una palla di neve.
Midorikawa rise. - Te lo meriti! - affermò.
- Zitto, tu hai la coda di paglia! - si lamentò Nagumo asciugandosi il volto con la manica del giubbotto, consapevole che chiunque, alla Kira Company, scambiava sistematicamente il fratello adottivo per la segretaria o, addirittura, per la moglie di Hiroto. Quest'ultimo ridacchiò e, per vendetta, Ryuuji gli poggiò le mani gelate dietro il collo, provocandogli un brivido.
- Continuate così e non ci arriverete vivi, al matrimonio - commentò Suzuno, accelerando il passo per nascondere il sorriso che gli increspava le labbra.
  
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