“Oh no, ti prego no.”

Louis si precipitò verso la cucina, rischiando di inciampare sul tappeto del soggiorno.
Era senza pantaloni e si era dimenticato di accendere il riscaldamento la notte precedente, il che rendeva ancora più ardua la scelta di cosa indossare per la serata.
Aveva ristretto la decisione ad un paio di pantaloni rossi e dei jeans aderenti, nonostante nessuno dei due lo convincesse appieno.
“Merda, merda, merda.”
I suoi piedi scivolarono sul pavimento della cucina, facendogli perdere l’equilibrio. Ci mancava solo un trauma celebrale per concludere la giornata in bellezza.

Le otto meno cinque.
Aveva cinque minuti per preparare la tavola, condire la cena, vestirsi e levare la sua biancheria dal letto.
Nulla di che, in pratica.
“Dio, ti imploro fai che il tacchino n– ”
La sua preghiera venne interrotta da un’ondata di fumo proveniente dal forno di fronte a lui.
“Merda.” Piagnucolò, cliccando nervosamente tutti i tasti che riusciva a raggiungere sull’elettrodomestico. Non poteva permettersi di bruciare il tacchino, non di nuovo.

Avrebbe potuto telefonare a Niall e chiedergli di passare a comprare qualcosa in un ristorante d’asporto, oppure cucinare qualche surgelato in pochi minuti.
“ Cielo, Horan rispondi.” Mormorò portandosi il telefono all’orecchio.
Corse verso le scale, cercando qualcosa di decente da indossare.
“Niall, sono Lou. Ho avuto un problema. Mi serve un tacchino, un pollo, qualsiasi cosa che assomigli anche solo vagamente a del cibo. E’ urgente.” Continuò, riattaccando con un colpo secco.

Guardò un’ultima volta i capi stesi sul suo letto, cercando di non immaginarsi il momento in cui il suo ragazzo glieli avrebbe strappati di dosso.
Avrebbe rimandato a più tardi la scelta dei vestiti, e con un colpo secco levò la biancheria dal letto, gettandola nell’armadio.

“Ricapitoliamo Tomlinson – pensò – Tra meno di cinque minuti, il tuo pseudo fidanzato, con la quale speri di avere un rapporto di tipo sessuale entro la fine della serata, sarà qui, e tu sei in mutande, con i capelli bagnati, senza calze, la camera in disordine e nulla di pronto con la quale sfamarlo. Dimmi, Tomlinson, credi di poter concludere qualcosa entro la fine della serata? ”
Era semplicemente fottuto, anzi, nemmeno.

Okay, Lou. Dammi dieci minuti e arrivo con la cena per voi piccoli piccioncini.
Sentiva il nodo sullo stomaco salirgli fin alla gola.
Non avrebbe mai dovuto offrire casa sua come luogo per una cena romantica. Cosa gli passava per l’anticamera del cervello quando aveva detto “Ehi, cucino io, sarà divertente!”
Cosa diamine pensava di fare? Non era nemmeno in  grado di farsi il caffè senza bruciarsi.

Il campanello suonò ripetutamente.
Possibile che Niall fosse già arrivato?
Nel dubbio il ragazzo si precipitò giù dalle scale alla velocità della luce, forse la serata non sarebbe stata proprio da buttar via.
“Grazie al cielo ce l’hai fatta Hor- Oh merda.”

 Harry era sull’uscio, bello da morire mentre stringeva un mazzo di fiori nella mano sinistra.
“ C’è qualcosa che brucia qui.” Ridacchiò Harry, fissando il fidanzato da capo a piedi, concentrandosi particolarmente sulle cosce nude e le gambe toniche.
“ Ho lasciato il tacchino sul fuoco.” Sospirò Louis facendo retromarcia, in imbarazzo tremendo. Il suo talento culinario era paragonabile alla bravura di Zayn nel nuotare.
Probabilmente avrebbe tolto il tacchino ed infilato la sua testa in quel dannato forno.
Harry di risposta lo bloccò per i fianchi.
“No, sei tu. – Gli  Sussurrò Harry appoggiandogli la testa sulla clavicola, facendolo arrossire. – Credo concorderai con me sul fatto che questo nuovo look ti dona molto.”
“Harry. – Lo bloccò Louis, deciso a liberarsi di quel peso incombente sul suo stomaco. – Non so cucinare. Non ho la più pallida idea di quale sia la funzione della sminuzzatrice e tantomeno come funzioni un forno.”Harry rise talmente ad alta voce da far barcollare Louis tra le sue braccia.
“Lou, sono il tuo ragazzo da mesi, so perfettamente cosa sai fare e cosa no.” Ammiccò il ricciolo.
“E’ una sfida Styles?” Domandò malizioso Louis.
“E’ una risposta alla provocazione che mi stanno lanciando i tuoi pantaloni.”
“Io non porto i pantaloni.”
Harry indietreggiò, con uno sguardo di intesa.
“Credi che potremmo approfondire la questione, Tomlinson?”
 Louis sorrise tra sé e sé, afferrando il fidanzato per il colletto della camicia, avvicinandolo talmente tanto da sentire il suo respiro sulle sue labbra.
“Io ho sempre ragione, Edward.”
Harry si leccò il labbro inferiore, sbottonandosi la camicia più velocemente possibile.
“Aspetta! – Louis afferrò il cellulare. – Devo fare una cosa prima.”
“Hai davvero intenzione di messaggiare con qualcuno prima di fare sesso con me?” Chiese Harry, sollevando un sopracciglio.
“Hai davvero intenzione di contraddirmi proprio prima del sesso?” Domandò a sua volta Louis, con un sorriso a trentadue denti stampato in volto.
“Ti aspetterò in camera allora.” Ammiccò Harry, avviandosi verso la stanza.

Louis sbloccò il cellulare, digitando sui tasti più in fretta possibile.
Horan, tieni pure il cibo. Non ne abbiamo più bisogno ;)


NA:
E' la mia OS Larry quotidiana. Ormai non sono felice se non pubblico una Slash al giorno çwwç chiedo perdono per quest'obrobrio nato perché stavo guardando a muzzo un episodio di Glee e ho pensato ad un Clumsy!Louis che cerca di preparare la cena per Harry.
Meeh okay levo il disturbo,
love and larry,
Giuls