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Autore: Sashy    21/08/2007    11 recensioni
"Perchè tu sei come un giglio: puro e candido. Perchè tu sei il mio giglio." Coppia principale: Zexion x Demyx
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Organizzazione XIII
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Perchè tu sei come un giglio: puro e candido. Perchè tu sei il mio giglio."

Ricordo ancora il giorno in cui finalmente l'organizzazione venne formata da tredici membri. Finita la riunione, mi incamminai lungo i corridoi del nono piano, già sapendo cosa avrei fatto e come sarebbe andata a finire. Bussai alla porta della camera, ma non mi rispose nessuno, quindi mi permisi di aprire la porta di mia iniziativa. Non mi sorpresi di vedere lui, quella figura che rispecchiava la felicità, guardare attraverso la finestra. I suoi occhi limpidi guardavano tristemente l'orizzonte, ed il vento, a cui sono grato per la scena che mi ha dato, faceva svolazzare i suoi capelli. Sembrava un angelo, visto da lontano. Quella volta fu la prima che lo vidi così triste. Ma la cosa ancora peggiore, è che avevo il presentimento del perchè.
«Cos'è che ti turba?» chiesi.
Continuò a guardare con aria assente fuori dalla finestra.
«Oggi sono arrivati due nuovi membri, Larxene e Roxas.» mi disse.
«Sì, lo so. Roxas sembra attirare l'attenzione di tutti.»
«Soprattutto quella di Axel.»
Bingo. Lo sapevo che voleva arrivare a questo punto.
«Basta con questa attrazione per Axel. Ricorda che noi non abbiamo un cuore.» Risposi.
«Sì, invece. Anche se ci sembra di no. E io amo Axel.»
No, non è vero. I Nobody non hanno un cuore. In quel momento io ringraziai il Signore di non averne uno, perchè in quell'istante, si sarebbe sicuramente spezzato.
«Demyx, io...»
«Per favore, Zexion, vai via. Ti sono grato di esserti preoccupato per me, ma voglio restare solo.»
Senza replicare, me ne andai. Era tardi e dovevo occuparmi della libreria del castello.

*

Entrò Larxene in libreria, a riportare un libro che aveva preso dieci minuti prima.
«Troppe parole.» mi disse con un tono acido.
«Un libro, Larxene, è formato solo da parole»
«Appunto. Non è uno spreco di tempo? Leggere un ammasso di parole invece che impegnarsi per avere un cuore. L'organizzazione si da' poco da fare.»
«Puoi avere ragione, difatti ci mettiamo anche a leggere libri. Ora, se sei qui solo per lamentarti, sei pregata di andartene. Ricorda che ho il potere dell'illusione.»
Larxene stava per darmi un colpo di tuono quando la fermò Demyx con una mano.
«Ehi, ehi, cos'è questa agitazione?Su con la vita!»
Larxene si liberò e se ne andò, pensando che Demyx fosse proprio un idiota. In effetti anche io lo pensavo, a volte.
Demyx mi guardò con aria felice.
«Scusa per prima. Ero un po' giù.»
«Tutto a posto.»
«Zexion..tu cosa pensi dell'amore?»
``Che con te sarebbe una cosa meravigliosa´´ pensai. Ma io, come carattere, non dico mai quel che penso, quindi risposi in tutt'altro modo.
«Penso che sia solo uno dei tanti sentimenti che noi Nobody non possiamo provare. Quel che so è che l'amore porta gioia ma anche dolore. Spero di non dover mai provare un sentimento simile.»
Demyx mi guardò strano, come se quello che avevo detto gli avesse fatto male. Ma non credo si fosse stupito. Dietro la mia vera faccia nascosta, si vede solo una maschera di intelligenza ed insensibilità. A volte mi chiedevo perchè mi comportavo sempre così.

*

Passarono tre giorni dall'arrivo di Roxas e Larxene. Ormai si vedeva lontano un miglio che Axel aveva preso una bella "cotta" per Roxas. Ogni giorno vidi Demyx piangere e suonare, con tristezza, in giardino.
Una notte d'inverno, vidi Demyx congelarsi mentre suonava in giardino. Ho sempre saputo che quella melodia la dedicava ad Axel...ormai dedicava tutto a lui. Notai che stava rientrando, e mi misi ad inseguirlo fino in camera. Lui però si fermò all'ottavo piano, a notare Axel che guardava il vuoto attraverso la finestra. Sono sicuro che stava provando la stessa cosa che provai io tre giorni prima. Si rivoltò indietro, per ritornare in camera sua (immaginai), però la voce di Axel lo fermò.
«Demyx!»
Demyx si girò a guardarlo. Rimase un minuto incantato.
«c-ciao. Cosa ci fai ancora sveglio?» Gli disse.
«Non riesco a dormire. E tu ? hai già finito di suonare?»
«Già, faceva troppo freddo : non sentivo più le dita»
«Immagino»
All'improvviso, arrivò Roxas dalle scale. Mi chiesi da dove diavolo era spuntato. Demyx li salutò e se ne andò in camera sua. Io lo inseguii. In un momento, ho pensato di dover aprire la porta, ma le parole che Demyx mormorò fra sè e sè mi fermarono.
«Perché ? Perché diamine ha scelto Roxas che di lui non ne vuole proprio sapere …perché sorridi così dolcemente solo a lui?... perchè sento questa dannata sensazione di dolore e questa voglia di stare con te ? Perché ogni volta che ti vedo con lui stò male?.... perché…?…Axel…»
Quelle parole bruciarono dentro di me come se avessi avuto dentro un enorme fuoco.
Mi limitai ad andarmene in camera mia ed a stendermi sul letto. Quando vidi il mio cuscino bagnato di goccie, mi accorsi che stavo piangendo.



Che ve ne pare? <3 Ah, io mi sono ispirata ad una fic akudemy di una mia amica. Le scene akudemy (quella della terza parte) che avete letto o che leggerete sono opera della fic di una mia amica. Praticamente, ho unito la mia fic alla sua. Tutte le cose di Zexy sono opera mia. Lasciate dei commenti sinceri ^O^ E so che ce ne saranno tanti che diranno che, a parte le scene akudemy, fa schifo XD
Ps. Avvisatemi se ho fatto qualche errore grammaticale. x3
  
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