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Autore: Leleontheback_    30/01/2013    3 recensioni
*SPOILER* 8x10
L' ultima telefonata tra Dean e Benny.
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Dean Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Ottava stagione
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Titolo: Fine della corsa
Serie: Supernatural
Genere: Angst
Characters: Dean Winchester, Benny
Pairing:  Dean/Benny
Raiting: Verde
Note:  Dio santo, l' ottava stagione mi ucciderà. La 8x10 è stata di una tristezza allarmante, tutto sommato, a chi avevo promesso la versione introspettiva di Dean.. eccola qui! Spero di aver ben reso quel velo di malinconia che regna incontrastata nella scena proposta. Il caro Benny spero lo rivedremo presto, parliamo di un personaggio caratterizzato davvero bene. I commenti come al solito sono apprezzatissimi.
Disclaimers: I personaggi della suddetta serie non mi appartengono. Scrivo senza scopo di lucro. Ogni diritto è attribuito a Kripke, Gamble e compagnia bella.





Dean Winchester ricordava dalla prima all' ultima ogni cazzata che gli fosse mai capitata di commettere.
Dean Winchester era arrivato a pentirsene, ad auto-biasimarsi emotivamente e ad obliare ogni forma di perdono da qualsiasi essere che respirasse.
Perchè in fondo forse era sempre stato un pò masochista. Sempre convinto che addossarsi colpe, responsabilità e travagli spettasse solo a lui.
E forse era proprio questo che lo contraddistingueva dal fratello che tanto amava.

Ma quella volta era diverso. Dean sapeva bene che nella vita andavano fatte delle scelte.
Gli era già capitato di farne qualcuna ultimamente, e non se ne era mai pentito, nemmeno in quel momento in cui aveva afferato accortamente il coltello procurandosi una ferita recisa nella carne.

La vita con Benny, se vita si poteva chiamare quella sorta di guerra combatutta in una trincea nauseante, era stata davvero un incubo all' ordine del giorno.
E alla fine, oltre alle nuove speranze, rigenerate e cresciute dal nulla eterno, aveva appreso che la guerra non era così brutta. Non quando sai di poter vincere. Non quando hai affianco qualcuno di cui puoi fidarti ciecamente.
Dean Winchester aveva fatto suo questo concetto.
Lo aveva fatto nascere come un barlume nella sua mente e se l'era tenuto stretto.

Scegliere è difficile, Dean lo sapeva.
Lo sapeva anche nel preciso istante in cui afferrava celermente il cellulare, pronto a comporne il numero.


"Ehi amico, non riesco a venire mi dispiace!"


Voltare le spalle ad un amico di punto in bianco? Non ne sarebbe stato capace.
Perchè voleva bene a Benny, seppure vampiro, mostro, carnefice e quant' altro. Per una volta non gli importava.

Sapeva cosa dire e sapeva che presto quella conversazione si sarebbe conclusa. Nello stesso probabile modo in cui era cominciata.
Dean si piazzò in mezzo alla stanza con lo sguardo perso e il telefono in mano. Abbozzò un sorrisino di rassegnazione e continuò a parlare.
Erano gli ultimi miseri istanti che gli avrebbero concesso di sentire quella voce. Se li sarebbe goduti. Fino in fondo. Finchè gli era possibile.

Dean ci pensava. Pensava a quanto strana potesse essere quella situazione. A quanto strano potesse essere aver trovato un amico.
Dean aveva trovato  un amico. Il nero e il bianco. Stanno così male vicino questi due colori. Certo, dopo un pò ci fai l' abitudine, ma a primo impatto è strano.
Sarebbe una storia bizzarra da raccontare. Non si partirebbe da un banale "C' era una volta", ma piuttosto da "c'era nel bel mezzo di un disastro apocalittico un cacciatore che finito in Purgatorio strinse amicizia con un vampiro".

' E' bello avere un amico? ' si chiese Dean, tra sè e sè.
Sì. E' bello.
E allora perchè era ancora triste?
Perchè non era cambiato niente.
' Bella merda! '
Dean gli avrebbe detto addio. Poteva godersi le ultime parole, le ultime battute sarcastiche. L' ultimo sussurro debole del suo amico..


"Fine della corsa."


..Ma gli avrebbe detto addio. Perchè i ragazzi come loro non hanno dimora, non hanno un posto fisso. E lasceranno sempre qualcuno di caro alle spalle.
E anche perchè al mondo c'era qualcuno che per Dean sarebbe stato sempre più importante. Benny lo aveva capito.
Quella notte buia nell' umido rifugio plasmato dallo sterco e dalle foglie.
Dean pensava a Sam anche mentre il suo viso veniva a contatto con il terriccio freddo e pungente.
Si domandava cosa stesse facendo. Se stava bene. E in cuor suo, l' unico desiderio che aveva era rassicurarlo, comparirigli davanti, abbracciarlo, dirgli che era tuutto apposto e che poteva smettere di cercarlo (perchè era scontato che lo stesse cercando).
"Ma tu ce l' hai un lavoro?"    Chiese il vampiro notando l' espressione persa del compagno con cui da tempo divideva tutto.
Dean abbozzò un sorriso, si sollevò da terra e rispose sarcasticamente.
"No, sono raccomandato."
"Dio solo allora saprà come un raccomandato sia finito qui."

Classiche conversazioni in cui entrambi sfottevano. E alla fine, come se fossero l' uno lo specchio dell' altro, miravano emotivamente su problemi comuni.
Tentando di consolarsi, di farsi forza, e allo stesso tempo di non affezzionarsi. Quando ciò sarebbe accaduto sarebbe allora stata la fine, perchè prima o poi, se qualche sorta di miracolo li avrebbe strappati via da quel luogo, si sarebbero dovuti lasciare andare reciprocamente.
"A che pensi?"      Aveva poi aggiunto Benny, tornando serio.
"Niente!"
"Parlami idiota. Qui puoi farlo solo con me. A meno che non preferisci raccontare le tue cazzate ai prossimi vampiri a cui taglierai la gola."

Dean rise, graffiandosi con le unghie sporche il mento nel tentativo di scrostare lo strato abietto di terra.
"Ti ho mai parlato di Sam?"    concluse con una domanda che di retorico non aveva assolutamente nulla.
Fu la vera prima volta che il cacciatore si confidò con il vampiro. E non gli parlò dei suoi gusti musicali o della torta di mele. Ma di Sam. Della cosa più importante che avesse.
Benny lo aveva ascoltato, era stato in silenzio e aveva concesso lo sfogo. Capendo di aver guadagnato l' improponibile fiducia di un uomo solo.
E anche lui di conseguenza si era sentito parte di un qualcosa che gli mancava da troppo: un rapporto.

Dean aveva annuito alle ultime parole di Benny e si era rammaricato, consapevole che in breve avrebbe dovuto premere il tasto rosso e salutarlo definitivamente.
Sospirò, si morse un labbro e inarcò le sopracciglia.


"Adios!"


Lo aveva detto. Una sola, coincisa, dolorosa parola. E quel filo che ancora li legava venne spezzato di netto.
Concluse la conversazione e si lasciò scivolare con un lesto gemito il cellullare dalla mano.
E così un altro doloroso ed importante capitolo della sua vita venne spazzato via. FINE.
Questa volta poteva essere lui a desiderare qualcosa di diverso. Qualcosa che lo rendesse felice e che non recasse danno a nessuno.
Sam lo aveva fatto. Era arrivato a sbattersene completamente di lui e di tutta la questione della caccia, solo per.. cosa? Un cane, una donna, e una vita apparentemente perfetta.
Il privilegio spettava solo a Sam, plausibilmente.
Dean cos' era? La zavorra che teneva lontano il suo fratellino dalla felicità? La persona che si muoveva solo in merito a sensi di colpa e a tante questione irrisolte?

Dean Winchester aveva scelto, nello stesso identico modo in cui aveva messo a tacere il suo cuore. Nella stessa maniera in cui rinchiuse in un angolo del suo animo le voci che gli rimbombavano nella testa, pestandole a sangue come se in quel momento le vere nemiche fossero loro.

Ci sei ancora?
Parlo con un ombra.
Va bene, dai.
Faremo ancora un altra caccia insieme?
Grazie.
Sono contento che siamo amici.
Ricordi la notte in cui abbiamo parlato?
No?
Ti ho detto di Sam.
Della mia vita.
Stai diventando inconsistente.
Ma non sono pronto a lasciarti.
Cazzo.
Sono un idiota.
Rimani.
Ho commesso un errore.
Ormai non torni.
Scusa.
Ascoltami ancora quando ti parlo.
Aiutami ancora quando resto solo.
A cosa pensi?
Te ne sei andato subito?
Starai bene ora che non ci sono neppure io?
Suppongo di no. Non sei mai stato fortunato.
Nemmeno io.
Benny.
Restami amico per sempre.





Scegliere è difficile. Dean Winchester lo sapeva bene.
C' era solo una giusta cosa da fare, e lui l' aveva fatta consapevole a cosa sarebbe andato in contro.
Dopotutto una scelta tra sè stesso e suo fratello, per Dean Winchester, non era mai stata una scelta.

  
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