Ne era sicuro. Era magnifico come sempre, ma quello che cantava Live While We're Young su quel palco non era il ragazzo che amava. Non lo era.

"Dai, Thad. Per piacere, parlami."

"Sebastian, io ti volevo bene. Ma guarda qui? Sei stato un coglione, come sempre."

"E tu hai abbandonato gli Usignoli."

"Sai che non sono più gli Usignoli, ormai. Vi siete lasciati drogare! Avete dato retta al primo venuto, e vi siete dopati! Tu, Nick... Jeff..." elencò con tristezza "Tutti quanti..."

"Non avremmo mai battuto le Nuove Direzioni altrimenti, lo sai."

"Ma credi che sia davvero questo l'importante?" esclamò con rabbia, quasi sull'orlo delle lacrime. "Noi eravamo quelli che si sono fatti bandire dal centro commerciale per aiutare un amico innamorato! Siamo quelli che hanno dato un assolo alle regionali ad una faccia da checca perché gli era morto l'uccello!"

Sebastian non riuscì a trattenere una sincera risata, ma Thad lo guardò male.

"Dove sono quegli Usignoli, Sebastian? Perché hai lasciato che succedesse questo?"

"Volevo vincere."

Sarebbe successo lo stesso, pensava il moro. Anche senza quelle iniezioni di steroidi, quella Marley Rose sarebbe comunque svenuta, lasciando loro la vittoria. O, in ogni caso, avrebbero vinto perché se lo meritavano.

"Ti ho sentito parlare con Hunter, stamattina. E' vero che è stato espulso?"

"E' ovvio."

"Ed è vero anche che ti continuerà a mandare siringhe?"

Il francese sbarrò gli occhi: avrebbe dovuto stare più attento. La biblioteca forse non è un luogo così deserto come sembrava. Annuì mestamente.

"Non farlo, Sebastian. Non farlo. Per piacere."

"Tu non capisci. Non ne hai mai presi. Non hai idea di quanta forza mi diano."

"Forza, Sebastian? Io la chiamerei illusione. E per quanto mi riguarda, sono fiero della mia astinenza. Ti stai distruggendo!"

Il ragazzo non seppe replicare, come confutare il punto di vista dell'altro. Sebbene non l'avrebbe mai ammesso, gli sembravano entrambi così giusti.

"Sai cos'ho sentito ancora, stamattina?" proseguì. Sebastian si ritrovò, forse per la prima volta in vita sua, a sperare che la sua supposizione fosse sbagliata.

"Hai detto che non vali nulla."

Colpito ed affondato. Uno a zero per Harwood.

"Ti rendi conto di che cazzata immane?" insistè, respirando pesantemente. "Okay, ne escono tante dalla tua bocca, ormai ci ho fatto l'abitudine, ma... fino a questo punto?"

Gli occhi di Thad si specchiavano nei suoi, ma con una tale violenza che fu costretto a distoglierne lo sguardo.

"Non avevamo bisogno di steroidi, Sebastian." disse riacquistando una parvenza di tranquillità nel tono della voce, nonostante tutto di lui enfatizzasse che non era affatto calmo. "Tu non ne hai bisogno."

Ormai non si trattava più delle provinciali. O forse non si era mai trattato di quello. Era di loro che si stava parlando. Esseri umani. Persone. Persone in gamba, addirittura.

"Sei perfetto così come sei."


N.d.a. (Non datele ascolto)
Okay, non è sicuramente la mia OTP, ma shippo comunque thadastian... Grazie a Lady_Thalia, devo dire, che rischia di farmi morire ogni volta che leggo, o rileggo, qualcosa di suo.
Quindi, ecco qui. La mia prima thadastian, chissà che sia uscita bene.
Boh, ditemi voi! :)
Un bacio,
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