-          Sarò sempre qui, accanto a te. Non ti succederà niente.
Poi, il buio. Un botto.  Ancora il buio.
Un ambulanza, delle persone che mi sollevano, e il nero che mi invade gli occhi.
 
Mi sveglio di colpo, grondante di sudore, le coperte a terra, la voce di Ed mi invade le orecchie. Dio, che mal di testa. Mi ristendo sul letto e un odore di caffè penetra nelle mie narici. Sarà Dave, penso. Mi alzo, infilo le ciabatte e vado in bagno. Mi sciacquo la faccia. Ah, mi sento meglio. Vado in cucina, e mi fermo sulla soglia della porta. Lo guardo cucinare. Certe volte penso come è possibile che noi stessimo insieme. Siamo così simili, tranne per il fumo, beh che ci vuoi fare, ormai il fumo mi rilassa. Lui è così dolce e carino con me, anche se nell’ultimo periodo è cambiato, è strano, è sempre agitato, nervoso. Ieri gli ho detto
 
-          Amore che hai?
-          Niente,tesoro.
 
Mi ha risposto senza neanche guardarmi. Non mi sono accorta che sto pensando ad occhi aperti e Dave mi guarda con un sorrisetto strano. Bah.
 
-          Buongiorno
-          Buongiorno,amore. Ho preparato i pancakes. Ci vuoi la Nutella sopra?
-          Okay, cosa vuoi? Sputa il rospo.
-          Ma amore, volevo solo essere dolce con te.

Lo guardo con gli occhi assottigliati

-  Okay. Si, grazie, con la Nutella vanno benissimo. Sorrido a trentadue denti.
 
Finisco di mangiare e metto la tazza e il mio piatto nel lavandino. Poi li laverò,penso.
Salgo in camera e controllo il mio Iphone. 2 nuovi messaggi- kate.
 
Primo messaggio:

Al, ti ricordi che stamattina dobbiamo comprare qualcosa per il tuo viaggio?
Alle dieci e mezza a Sturbucks,
K.
 
Secondo messaggio:

Alice ma sei morta nel sonno,per caso? E’ mezzora che ti aspetto. Cazzo, muovi quel culo e vieni a Sturbucks.
 
Controllo l’orologio, sono le undici meno venti. Cazzo, Kate mi ammazza.
Prendo i primi pantaloncini corti e la prima maglietta che trovo. Corro in bagno, mi lavo i denti, metto il mascara sulle ciglia e mi infilo i vestiti e un paio di Converse bianche. Prendo la borsa, gli occhiali, le chiavi. Scappo giù per le scale e quasi non mi rompo l’osso del collo.
 
-          Esco con Kate. Torno per il pomeriggio. Ciao!
-          Ciao amore!

Mi tasto le tasche, Cazzo, il telefono!

-          E’ qui, tieni sbadata!
-          Grazie, amore. Non so che farei senza di te!
 
Gli schiocco un bacio e corro verso la metro.
 
Cazzo, cazzo. Non partire,non partire. Ce l’ho fatta!
 
Mi squilla il cellulare: Kate.

- Buongiorno, raggio di sole. Hai visto che bella giornata è oggi,eh?
-          Alice Hope Smith, ti sei rincoglionita forse?!  Quel tuo cervellino bacato non si è ricordato che avevi un appuntamento con la tua migliore amica?
-          Scusami, Kate. Mi sono svegliata tardi.
-          Non ho il tempo delle tue scuse, andiamo a svaligiare i negozi, su.
 
E subito mostra il suo bellissimo sorriso che illumina anche le giornate più buie.
La mia migliore amica è l’opposto di me. Non molto alta, bionda, occhi cioccolato, sensibile, dolce, simpatica e bellissima. Praticamente ciò che non sono io, alta, bruna, occhi verde smeraldo, stronza, un po’ antipatica, empatica e inguardabile.
Si, mi chiamo Alice Hope Smith e sono una ragazza stronza.
 
-          Mi stai ascoltando?
 
Kate mi sventola una mano sul viso.
 
-          Ehm, veramente no.
-          1. Amplifon è in prova gratis per un mese. 2. Ma che hai? Ti vedo assente oggi.
-          Sto bene, non c’è niente che non va.
-          Alice, lo sai che mi puoi dire tutto.
-          Certo che lo so. Ma non ho niente davve- oh e va bene. C’è che Dave in questi giorni è strano.
-          Beh, non è una novità, l’ho sempre detto che quel ragazzo è strano.
-          Ah ah ah, non è divertente. Sul serio, è sempre nervoso, si tortura le mani, è lunatico. Non so più che fare.
-          Hai provato a parlare con lui?
-          Si, e mi ha risposto con un ‘tutto bene stai tranquilla’.
-          Beh, riprovaci. Avrà qualcosa che non va.
-          E poi ha detto che stasera dobbiamo parlare, boh. A me sta venendo l’ansia.
Inizio a mordicchiarmi le unghie, e Kate mi da uno schiaffo sulle mani.
-          Lascia stare quelle povere unghia! Magari ti chiede di sposarti- la guardo male –o magari ti deve dire qualcosa di importante.
-          O magari mi lascia.
La guardo terrorizzata. Lei mi abbraccia e mi accarezza la schiena.
 
-          Hey, stai tranquilla andrà bene. Ora svaghiamoci con un po’ di sano shopping.
 
Dopo aver svaligiato vari negozi, mi ritrovo con mille buste in mano. Saluto Kate con un ‘ti faccio sapere’  e mi avvio verso casa. Apro la porta e mi ritrovo Dave sul divano che mi aspetta. Poso le buste a terra, e mi avvicino a lui. Faccio per baciarlo, ma lui si scansa. Okay, mi sento peggio. Shh, Alice tranquilla. Non ti sta mica lasciando. Vero? Vero? Okay, respira.
-          Alice, è da giorni che cerco di dirtelo. Io devo partire, mi hanno offerto un viaggio di lavoro a New York e…
-          Ma è fantastico, Dave.
Dico interrompendolo saltandogli addosso, sollevata da un peso.








SBAAAAAM!

Maccia dolcezze. Come state? 
No, okay. Parliamo di cose serie. Vorrei che leggeste questo capitolo per darmi un vostro parere sul mio modo di scrivere. Ho bisogno di commenti, critiche, qualsiasi cosa facciate, sono sicura che servirà a farmi crescere.

Oh, che maleducata,non mi sono neanche presentata.
Sono Federica, ho 15 anni e sono anni che provo a scrivere, ma solo oggi mi sono decisa a esprimermi.
Quindi, babes, RECENSITE, perchè ne ho bisogno. Sono nuova in questo mondo di artisti, comunemente chiamati 'scrittori'.

Ah, un ultima cosa, chiamate mi Jay, se vi capitasse di chiamarmi, eh.

Beh, non vi annoio con le chiacchere. 
R E C E N S I T E.

Ciao splendori, 

Jay. xx