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Autore: ElizabethS    30/01/2013    1 recensioni
Due amanti, due persone di cui non si sa nè il nome, nè la storia che condividono il loro amore lontano da tutto e da tutti.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Salirono le scale di corsa, corsero con tutte le loro forze fino a raggiungere il quarto piano del palazzo. Si fermarono di fronte alla porta opaca che li separava dal loro giaciglio d'amore: avevano entrambi l'affanno, i loro cuori battevano forte sia per la corsa sia perchè finalmente sarebbero stati soli, insieme.

Era difficile mantenere quella relazione nascosta, ma il loro amore era così grande che ci riuscivano ogni giorno. Era tremendo non potersi prendere per mano mentre camminavano per le vie o non potersi baciare sotto il portone di casa.

Ma una relazione segreta è così che funziona, no?

Quella sera, come tante altre prima, erano entrambi felici di vedersi, entrambi entusiasti dei loro sorrisi e dei loro battiti cardiaci.

Si guardarono un istante negli occhi e, nella penombra del pianerottolo, sorsero nelle loro iridi tutto il desiderio di amarsi.

Lui, abile, girò la chiave nella serratura e con cautela, evitando di fare rumori, aprì la porta che dava su un immenso e magnifico terrazzo.

In realtà il terrazzo era solo immenso perchè di magnifico non aveva niente. I muri non dipinti, le mattonelle consumate e il freddo di gennaio caratterizzavano quel luogo così lontano dalla realtà. Eppure era magnifico perchè era il luogo dove i due amanti potevano dar sfogo al loro amore senza paure, senza preoccupazioni.

Lei sorrise e uscì fuori sentendo il caldo avvolgerla nonostante le temperature bassissime. Sulle loro teste splendevano migliaia di stelle e da lì erano tutte visibili. La ragazza alzò il viso verso il cielo e osservò quei puntini bianchi che brillavano nell'oscurità. Era magico quel luogo, lo aveva sempre saputo. Camminò un po', con le mani in tasca, per l'intera area del terrazzo fermandosi ogni tanto a fissare le finestre delle altre case che talvolta erano buie, altre potevano essere illuminate dalla luce che proveniva dall'interno e altre ancora si potevano osservare scene di vita quotidiana come una signora intenta a cucinare, dei bambini intenti a giocare alla playstation e un uomo che leggeva o fumava affacciato ad una di quelle finestre.

Nel frattempo lui chiudeva a chiave la porta assicurandosi di non poter essere scoperti da un momento all'altro.

Quando i due furono finalmente vicini sorrisero e si abbracciarono forte e senza dire una parola unirono le loro labbra in un bacio. Un bacio che esprimeva tutto quello che provavano l'uno per l'altro, tutto l'amore, l'affetto. E in quel bacio erano racchiuse tutte le speranze, le gioie provate nei giorni in cui non potevano vedersi. Un bacio che diceva basta alle sofferenze, basta al non poter sentire le proprie voci dal vivo, basta a non poter respirare l'uno nel respiro dell'altro.

Avrebbero dovuto farlo, avrebbero dovuto parlare di questa situazione, di questo gioco d'amore. Dovevano trovare una soluzione perchè la verità vien sempre a galla. Ma loro non ne parlavano mai. In fondo, che bisogno c'è di dimostrare agli altri il loro amore? Lo sapevano solo loro due e questa era l'unica cosa importante.

Si amarono come ogni volta che stavano insieme, quella sera. Ma qualcosa cambiò. I loro corpi erano vicinissimi, l'uno contro l'altro e sbattevano, si strusciavano, l'uno contro l'altro, senza fermarsi. Era un continuo su e giù, destra e sinistra. Era un continuo bacio pieno di sospiri e di morsi, pieno di gemiti e lingua, umido e caldo.

Le mani dapprima intrecciate, poi tra i capelli e poi sui loro corpi che vagavano alla scoperta di un calore nuovo. Lasciavano graffi e pizzichi su ogni centimetro e nonostante fossero gelide come la morte regalavano una sensazione di tepore che riscaldava più di un fuoco acceso nel caminetto.

La passione dominava i loro istinti, oltre all'amore.

Era un via vai di carezze e baci, un continuo scambio di effusioni.

Non si fermavano mai.

Insicuri e impacciati si scoprivano su quelle fredde mattonelle consumate che avrebbero nascosto il loro segreto, per sempre.

  
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