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Autore: SkyFullOfStars_    30/01/2013    2 recensioni
Kurt è un'apprendista stilista in un delizioso appartamento a New York.
Ma il destino ha deciso di giocherellare un po' con lui, facendolo capitolare in un evento, che gli farà incontrare un certo Blaine.
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Blaine Anderson, Burt Hummel, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1. A Bad Accident

 


-Dove caspita ho messo il mio cellulare?!- esclamò Kurt in preda alla furia come ogni mattina. Tutti i giorni succedeva così: lui era un apprendista stilista, aveva 26 anni, un appartamento a New York tutto ben ordinato,come era solito da lui, ma ogni giorno, prima di andare a lavoro, era sempre agitato e spesso dimenticava dove metteva gli oggetti, soprattutto il cellulare e le chiavi della sua macchina.
Era single, non aveva proprio tempo per pensare all'amore visto tutto quello che aveva da fare! La sua vita era strutturata in stoffe, manichini e ordini del suo burbero capo. Si era trasferito da tempo lì nella Grande Mela e si era abituato sin da subito a quella bella ma rumorosa città; suo padre era rimasto in Tennessee con la sua grande fattoria, che regnava nei ricordi di Kurt. La sua infanzia era circondata da bei ricordi, tra i quali mucche, cani da pastore, latte fresco ogni mattina...se chiudeva gli occhi per un attimo gli pareva di sentire ancora il dolce sapore del "latte di casa sua", come lo chiamava lui.
Ed ora eccolo qui. Non è stato facile per lui riuscire ad arrivare fin dov'era adesso. Già dalla scuola media le cose che giravano su di lui erano insopportabili..Forse proprio perchè nessuno aveva mai accettato la sua omosessualità, apparte suo padre. Lui si era sempre sentito così. Si era domandato tante volte perchè non fosse uguali agli altri e tutte le volte che lo pensava si odiava così tanto da provare a suicidarsi. Ma fortunatamente, dopo averlo faticosamente detto a suo padre che lo aveva accettato, si sentì più sollevato. Era come se qualcuno gli avesse tolto un pesante masso dalla schiena. Stessa sensazione, stesse emozioni. Anche al liceo purtroppo aveva subito del bullismo e nessuno lo aveva mai difeso, nessuno lo aveva mai aiutato a rialzarsi quando i bulli della scuola lo spingevano contro gli armadietti e lo facevano cadere...Nessuno si è mai accovacciato su di lui chiedendogli come stesse...Era evidente che a nessuno importava niente. Se l'è dovuta cavare da solo. Ha cominciato a dirlo a suo padre e a parlare con il preside della scuola di questo fatto...Per i bulli la sospensione arrivò subito, netta, proprio come una freccia si scaglia contro una mela. Burt, suo padre, fu fiero di lui. Non poteva credere di avere un figlio così coraggioso...neanche lui stesso avrebbe mai avuto la forza di fare una cosa del genere...era orgoglioso del suo ragazzo.
Una cosa negativa che però Kurt aveva era l'ansia eccessiva. E quella mattina, di ansia e nervosismo, ce n'erano a volontà.

-Si può sapere dove è andato a finire?!- ripetè Kurt infuriato. Erano le 8:00 di mattina, ed era terribilmente in ritardo al lavoro.
-Stavolta non scappo...stavolta mi licenziano!- blaterò il ragazzo tra una corsa e l'altra alla ricerca del suo tesoro.
-Ah ah! Trovato!- esclamò afferrando con furia il suo telefono e guardandolo come se volesse fargliela pagare per essersi nascosto.
Così prese chiavi (che non faticò per cercare), cellullare, cappotto e, correndo verso la porta del suo appartemento ben sistemato, uscì sbattendola. In fretta e furia entrò in macchina, provò ad accendere il motore...ma anche quello aveva voglia di fare il biricchino quella mattina.
-Andiamo, su!- pregò Kurt disperato- Avanti accenditi per favoree!- riprovò con tutta la sua volontà fin quando il veicolo si accese. Tutto euforico partì di corsa verso la boutique dove lavorava. 

Kurt, mentre guidava, guardava continuamente l'orologio dell'auto, tenendo d'occhio l'ora. Era ufficiale...era in ritardo un'altra volta. L'ultima volta che era arrivato in ritardo al lavoro, il suo capo gli aveva fatto una bella ramanzina sottolineando le regole principali del suo posto di lavoro. La più importante? Essere sempre puntuale. Ma a quanto pare quella maledetta regola sembrava farglielo apposta: ogni volta che voleva arrivare in orario gli capitava sempre qualcosa che riusciva a fargli fare ritardo. Aveva anche stabilito un punteggio: Regola 3- Kurt 0.

Con meno di un minuto sarebbe arrivato a lavoro...se non fosse stato per il traffico.
-Vogliamo scherzare? Traffico alle 8:00 del mattino? Roba da pazzi!- esclamò Kurt furibondo. Mentre picchiettava con le dita sul volante gli venne la brillante idea di percorrere la corsia SOS che aveva accanto. Ci ripensò un attimo, capendo che avrebbe potuto rischiare una multa o qualcosa del genere...Ma poi qualcosa gli fece cambiare idea e, con l'abilità di un pilota esperto, svoltò a destra nella corsia delle emergenze. Percorreva la strada con alta velocità mentre dava qualche occhiata ai negozi vicino: Versace, Armani e... un enorme botto lo fece sussultare e gli fece sbattere la testa sul volante, facendogli perdere completamente i sensi.
Si era scontrato con un'altra auto che gli era sbucata dal nulla.
Quello che ricordava di quell'incidente fu quasi niente...sapeva solo che l'ultima cosa che aveva fatto prima dello scontro era guardare distrattamente le vie intorno a lui.
Quello che successe veramente fu raggruppato in una manciata di secondi. Una distrazione, una frenata...un enorme botto.


Si risvegliò in ospedale, in uno che non conosceva...era sdraiato su un lettino ed era così stordito da non riuscire nemmeno ad alzarsi...All'inizio fu avvolto dall'ansia e dal panico, poi cominciò a sentire delle voci e si concentrò su di esse: c'era un bambino che piangeva, una donna che parlava con un'altra persona e...aveva tanto caos in testa.
-Oh, vedo che si è ripreso.- udì improvvisamente da il lato destro del lettino su cui era sdraiato. Si voltò piano con la testa e socchiuse gli occhi per vedere meglio...era un'infermiera.
-Allora sono vivo.- disse a malapena. La donna gli sorrise e, con delicatezza, lo aiutò ad alzarsi e a mettersi seduto.
-Come va la testa? Ha preso una bella botta, ma lei almeno sta bene.- disse la ragazza sorridendogli. Kurt si toccò la testa e si accorse di avere una fasciatura intorno al capo.
-Si..si sto bene. Ma non ricordo cosa è successo.- cercò di spiegare il ragazzo confuso.
-Bè, vede, lei ha fatto un'incidente. E'rimasto illeso per fortuna, ma...il ragazzo con cui si è scontrato ha riportato lesioni gravi.- spiegò l'infermiera con un'espressione seria.
-Quale ragazzo? Oh mio Dio, non ci posso credere... E' morto?!- esclamò spaventato Kurt. L'infermiera fece di no con la testa rassicurandolo.
-Non è morto, ma...purtroppo..bè...è in coma.
Solo allora Kurt si rese conto della gravità della situazione. "Un ragazzo? In coma per colpa mia?!" - pensò spaventato. Sapeva che era stata colpa sua: sapeva che non doveva percorrere la corsia d'emergenza senza un vero e valido motivo..Ma ormai era troppo tardi. Quello che era successo era successo. Il cuore del ragazzo illeso allora cominciò a riempirsi di una sensazione bruttissima, malvagia...Un qualcosa che lo demoliva interiormente. Il rimorso. Esso lo stava divorando vivo, accompagnato anche dalla paura.








 

AnGoLo DeLl'AuTrIcE-----------

 

Saalve!! Allora, è la prima fanfiction che pubblico, quindi mi raccomando non esagerate con i commenti ;) 

Che ve ne pare? Spero che non mi ucciderete per quello che ho fatto capitare al nostro riccioluto :/

Comunque spero che vi piaccia lo stesso! 

Un Bacioooo                                                 -SkyFullOfStars_

  
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