La morte.
Kira l’aveva mai vista così vicina a lui.
Eppure, fino a quel momento, era stata la sua
più grande alleata: lui l’aveva
dispensata, come un Dio, l'aveva usata per i suoi scopi. Ci aveva giocato, come un bambino
che, inconsapevole del pericolo, gioca con un coltello affilato. Non l'aveva mai temuta. Ma
alla fine, quando credeva di averla finalmente domata, di averla piegata a lui, lei si era ribellata. Lo aveva morso;
ed il sapore del suo sangue gli era piaciuto.
Ne voleva ancora.
Light correva, fuggiva via da lei, ma lei lo braccava. Gli era alle spalle. Ed
allora lui correva più veloce, ma era ferito. Correva, ma non sapeva dove,
correva ma sapeva che prima o poi si sarebbe dovuto fermare, e lei lo avrebbe
raggiunto.
Era un incubo.
Un incubo iniziato sei anni prima, quando aveva raccolto quel quaderno da terra.
Quando, annoiato, aveva raccolto quel sudicio quaderno da terra. Quando,
annoiato, aveva deciso di utilizzarlo per creare un mondo migliore.
Un mondo di cui lui sarebbe stato il Dio.
Ma, mentre correva, Kira capì che il suo sogno si era spezzato.
Esattamente come Near aveva spezzato lui.
Lui, il Dio del nuovo mondo, era stato spezzato da un ragazzino.
Lui, il Dio del nuovo mondo, era stato ferito, e perdeva sangue, e provava
dolore.
Lui, il Dio del nuovo mondo, stava per morire.
Si, stava per morire: la sua ferita bruciava e sanguinava, il braccio si era probabilmente rotto.
Il dolore lancinante gli ostruiva la mente, che si perdeva in pensieri
irrazionali ma lucidissimi. Si rendeva conto solo ora, Kira, che era un
fragile umano. Che non era un Dio, perchè un Dio non prova dolore.
Che non era un Dio, perché un Dio non ha teme la morte.
Che non era un Dio, perché un Dio non può morire.
Perché un Dio, si rese conto Kira, era ciò che lui non era.
Continuava a correre, ma era stanco e voleva fermarsi. Raggiunse una porta di un
hangar abbandonato, stremato. Il sole tramontava alle sue spalle, era sempre più
buio. C’erano delle scale, alte, chissà dove portavano.
Fece qualche passo, ma era stanco, troppo stanco. Si stese su quelle scale,
incapace di ascenderle.
"Sto per morire," si disse.
Aveva paura.
Tanta paura.
Forse, sarebbe riuscito a salvarsi. Forse, la morte non l’avrebbe raggiunto.
Forse, era davvero un Dio. Forse…
Il suo cuore smise di battere.
Light Yagami sbarrò gli occhi: "E' arrivata..." pensò. "E' arrivata...".
Non voleva andarsene.
Non voleva.
Sentì il suo corpo perdere consistenza. Il dolore lo paralizzava, ma lui non
emise un gemito. Restò lì, incredulo, a vivere lo spettacolo della sua morte.
Il dolore si protrasse per un tempo incredibilmente breve, diventando così forte
da scomparire. Aveva già perso la sensibilità? Non poteva più muoversi, in
alcun modo, così i suoi occhi rossi rimasero fermi a guardare fisso un punto
davanti a lui, un punto luminoso che si estendeva davanti a lui, una figura
luminosa comparsa davanti a lui.
Quella figura stava lì ferma e non si muoveva, non parlava.
"L..." pensò Light, "…sei venuto a prendermi?"
Non sentiva più il suo corpo. Non poteva respirare. La figura davanti a lui lo
guardava. Forse non era L. Forse era un’allucinazione. Perché L sarebbe dovuto
tornare per lui? Lui l’aveva ucciso.
Già, lui l'aveva ucciso.
"Mi dispiace".
Avrebbe pianto, se solo avesse potuto.
Mentre i suoi occhi si chiudevano, Light si pentì di essersi pentito. Poi ci
ripensò, e poi si pentì nuovamente. Ripensò a tutta la sua vita. Mai gli era
parsa più bella, era assurdo doverla abbandonare.
Era impossibile.
"L, va' via...” disse nel suo pensiero, sempre più flebile e vuoto. “Non voglio
andarmene... non voglio...io non ho fatto nulla di male, io non ho sbagliato
nulla... io...".
I suoi occhi si chiusero.
"…voglio avere un’altra possibilità..!" gridò a l buio.
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Da questa breve introduzione fatta di pensieri disperati e scollegati non si
comprende molto lo spirito della storia, ma, gomen ne, era necessaria.
Ho scritto queste righe di getto dopo aver rivisto - causa montaggio di un AMV -
l'episodio 37.
A me non piace il finale della serie: il sipario cade in modo così dannatamente sconvolgente...
Qualcuno conosce Higurashi no naku koro ni? E’ uno dei miei anime preferiti. Questa fanfic vuole ispirarsi, in qualche modo, ad esso. E'
nata per questo; è strana, me ne rendo conto io e ve ne renderete presto conto anche voi. >=D L’ho iniziata di
colpo, e posso dirvi come, ma non quando
finirà… voglio davvero concludere le altre fanfic che ho in sospeso, e poi
ancora non so quanto sadica posso essere.