Fermati.
Sakura.
E piantala di tremare in quel
modo.
Fermati.
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…Ho detto di
fermarti!
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Sciocca.
Mi rifiuto di credere che il sangue
ti faccia impressione.
Guardalo bene, invece…scorre così
copioso…un flusso carminio che sembra non debba interrompersi
mai.
Non ti dà
soddisfazione?
Perciò leva quelle mani da lì e
vattene.
Vattene, corri più lontana che puoi
e non farti vedere mai più.
…
Maledizione, alzati in piedi su
quel cazzo di gambe e scappa via da qui!
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wwwwww
Peccato che le mie gambe non ne
vogliano sapere di muoversi.
Io mi muoverei volentieri, come
no.
Che strana coincidenza,
eh?
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Il sarcasmo non ti porterà a
nessuna conclusione.
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Nessuna parte di me mi dà più
retta, ormai.
La sensibilità, forse. È l’unica
cosa che mi rimane.
E la pioggia non ha mai bruciato
così tanto sulla mia pelle.
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La sensibilità,
dici.
Touchè.
Ti preoccupi troppo per gli altri,
è quello il tuo problema.
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wwwww
Ma stavolta è
diverso!
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Non dare fiato a pensieri
sconclusionati, ragazzina!
Che significa diverso, Sakura?!
Nulla sarà mai diverso finchè vivremo ancora in questa
realtà!
Se potessi, ti darei un
ceffone.
Non capisco perché te la prendi
tanto a cuore, poi.
In fondo è solo un giorno come un
altro. Un’insipida battaglia contro il destino.
Tu l’hai vinta.
Tu.
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Sì…è un giorno come un
altro…
…
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…Non ne sei convinta,
vero?
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Come
potrei?
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Credimi, non immagini nemmeno
lontanamente quanti ninja cadono nel giro di ventiquattro
ore.
Non riusciresti nemmeno a
concepirlo, un numero così esorbitante.
Il tuo non è stato altro che un
considerevole contributo.
Assapora quest’aria,
Sakura…
Appagamento. La
riconosci?
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Sì, ho
contribuito.
Ho
ucciso.
Ho imparato a
uccidere.
…
Un giorno come un
altro.
Come un
altro.
…Come un
altro.
…
Maledizione.
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Leva…da
lì…quelle…maledette…mani!
Sei davvero cocciuta se ti ostini a
rimanere impalata in quella posizione ridicola.
Guardati per un
attimo.
Te ne
accorgi?
Chi ti vedesse adesso ti
scambierebbe per una statua di cera intrisa di sangue.
Per l’ultima volta lo ripeterò,
d’accordo? Alza dalla melma quelle chiappe pesanti e vai
via.
Perché sei ancora qui,
Sakura?!
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Perchè?! Tu…tu non puoi capirlo, il
perché!
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Non c’è più battito.
E il bello è che te ne sei appurata
da un bel po’, ormai.
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E io, allora?! Quanti battiti dovrò
ancora inghiottire prima che la pioggia lavi via l’agonia e mi restituisca la
spensieratezza?!
Ma che dico…la
spensieratezza…
Non c’è più spazio per i pensieri
puerili.
Dunque è
così?!
Sono forse destinata a vagare per
chissà quali meandri oscuri di questo maledettissimo mondo come carne
morta?!
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Un sussulto.
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Morto. Carne
morta.
Morto.
Viso tra le
mani.
Quella
parola…
Morto.
Pelle incandescente sotto i
polpastrelli.
…Ma
perché?!
Perché l’ho
detto?!
Morto.
Morto.
…Morto.
No.
Basta…basta!
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…Sono lacrime,
quelle?
Oh no, anche la commedia,
adesso!
Smettila di frignare come una
mocciosa, mi dai il voltastomaco.
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Non riesco a
trattenerle.
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Mi chiedo ancora chi sia stato
l’idiota che ti ha promosso a chuunin.
Ricordi la venticinquesima regola
del codice ninja, piccola Sakura?
Ottimi voti con il minimo
sforzo.
Bè, ti sembra davvero che tu stia
tenendo un comportamento adeguato?
Non farti cogliere in flagrante
proprio ora, spaurita kunoichi.
I tuoi compagni di squadra non
gradirebbero nel vederti piagnucolare sul cadavere di Sasuke
Uchiha.
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S-Sasuke-kun non
è…
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Stacca quelle mani dal
petto.
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wwwwwww
…Stacca quelle mani dal
petto.
Pesano come
macigni.
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Urlo di candido
terrore.
Squarcio lancinante nel violento
scroscio del primo temporale estivo.
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Chiazze porporine costellate da
tasselli bianchi di un puzzle scomposto.
È…il suo.
È il suo
sangue.
Sulle mie
mani.
Perché…perché il suo sangue è sulle
mie mani?!
Perché?!
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“PERCHÉ?!”
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Hai tentato, fino ad
ora…
Stupida, ancora non riesco a
crederci.
Hai provato a curarlo! Curare il
nemico, te ne rendi conto?!
Mi fai
ridere.
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Sì, ho provato a curarlo, cos’altro
avrei dovuto fare?!
Possibile che tutti la facciano
così semplice?!
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Hai pensato davvero di poter
riuscire a rimediare al danno dopo avergli scagliato quell’ultimo kunai in mezzo
alle costole?!
Non è fatto di
ferro.
Ancora ingenua. Troppo, troppo
ingenua per essere una chuunin.
E d’altro canto…non penso che la
capacità di resuscitare un morto sia tra l’elenco delle tue facoltà
mediche.
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Cosa?!
Morto?!
Lui…lui non è
morto!
Non è morto,
capito?!
È qui! È ancora
qui!
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Ah sì, eh? E allora quel pallore
sulle gote? Quegli occhi vitrei privi di traccia vitale? Quelle braccia
scomposte come assi di legno?
E quella…quell’enorme chiazza di
sangue rappreso che impregna il suo vestito?!
O almeno…i suoi brandelli. Non sono
rimasti che quelli, ormai.
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Si riprenderà. Si riprenderà, ne
sono sicura, lui non può arrendersi per così poco.
Vero, Sasuke-kun? Dimmelo. Dimmelo
anche tu.
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Lui è morto,
Sakura.
L’hai ucciso
tu.
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No. No. No.
NO!!
Non l’ho ucciso
io!
NON È
MORTO!
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“NON È MORTO!
NO!”
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Erano gli ordini,
no?
Cosa urli a fare,
adesso?
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No, non erano gli ordini. Non mi
avevano obbligato a toglierlo di mezzo.
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Si sono solo fidati di te e delle
tue abilità, hai accettato tu stessa quest’incarico.
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No, io non
volevo…
Un’assassina.
Una sporca
assassina.
Merda.
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Sei una kunoichi molto promettente,
Sakura. In quanti te l’avranno detto, negli ultimi tempi?
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Una kunoichi, huh? Una kunoichi
promettente, piena di talento…
Al diavolo, AL
DIAVOLO!
Dopo tre anni di aspettative e
rimpianti è questo quello che mi spetta?!
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“Sasuke-kun…”
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La realtà è dura,
Sakura.
Ma non disdegna gli ultimi addii ad
una persona cara.
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Addio.
…Che parola
vuota.
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Non
disprezzarla.
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La odio.
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Chi sono i ninja, per non poter
sciogliersi in calde lacrime che tanto a lungo sono state
represse?
Dipende davvero da una stupida
prassi di condotta?
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Quattro anni fa ho pensato la
stessa cosa.
Bella
maturità.
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La maturità si riconosce da altre
cose, Sakura.
Dispensarne troppa dentro di sé è
dannoso…
Per cui ora
preparati.
Piangi, piangi più disperatamente
che puoi e abbraccialo per l’ultima volta.
Perché non bastano tre anni per
corrodere le catene che ci legano inesorabilmente ad una persona che così
intensamente è stata amata.
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Sì…io gli volevo bene…gli volevo
tanto bene.
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“Sasuke-kun…”
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Le ciocche di capelli aderite alla
fronte bianca.
Le mani ruvide aperte nella terra
bagnata.
Gli occhi scuri rivolti al basso,
senza che vedano nulla.
Sasuke-kun.
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Io…davvero non ti vedrò più?w
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wwwwwww
Le dighe si
spalancano.
Fiotti di lacrime sempre più
copiosi rompono gli argini precipitando a terra e mescolandosi all’acqua
lurida.
Le braccia
crollano.
Ogni parte del corpo crolla in
avanti.
Faccia nel
fango.
Mani chiuse a pugno che stringono
svisceratamente i lembi della sua veste.
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Per non lasciarla andare mai
più.
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E la scuotono. La scuotono senza
tregua in ogni direzione, morsa impetuosa dall’inarrestabilità quanto mai
improbabile.
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Sasuke-kun.
L’odore del sangue…ha ancora quel
pizzico di agrodolce.
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Così…particolare.
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Sasuke-kun.
E le tue labbra sono stirate nella
stessa, inconfondibile forma.
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Sasuke-kun.
Forse…forse non sei mai andato via
veramente da noi.
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…O forse sono io che vorrei fosse
davvero così.
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Sasuke-kun.
Sasuke-kun.
…Sasuke-kun!
Rispondi!
Rispondimi!
Sasuke-kun!
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“SASUKE-KUN!!”
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Nuove grida nella fredda umidità
della foresta.
Troppe vittime succubi del medesimo
destino hanno vomitato i loro rancori tra questi cespugli.
Niente di cui stupirsi,
ormai.
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Piangi, strepita, urla, fino a
quando non avrai esaurito le forze.
Non fermarti, piccola
Sakura.
È il tuo primo giorno di ordinaria
quotidianità.
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Oddio…credo che questa sia la cosa
più triste che abbia mai scritto!! T__T
Sapete quelle ispirazioni estive
improvvise che non ti danno tregua? XD
Un botta e risposta tra l’essere
kunoichi e l’essere una ragazza innamorata e dai sentimenti
fragili.
Hm…dovrei provare a fare pensieri
più allegri!! ^___^
Comunque, spero tanto che vi sia
piaciuta! Fatemi sapere cosa ne pensate…mi farebbe tanto piacere!
^_____^ *ansia ansia*
Un bacio,
Alessandra