Mentre saliva le scale della stazione ferroviaria per raggiungere il binario 7, Kate si sta stava chiedendo che cosa diamine ci facesse lì.
Più di sei mesi prima si era iscritta ad una chat on-line, “Così, per curiosità...”si era detta. Lì aveva conosciuto un ragazzo. Si chiamava Darren. In quella chat non c'era bisogno di mettere una foto, però si era costretti a dire solo ed esclusivamente tuttà la verità nella descrizione che si dava di sé stessi. Ma Kate lo sapeva bene che tutti avrebbero mentito, almeno un pochino, che fosse sulla taglia dei jeans o sulla forma del loro naso...
D'altra parte l'aveva fatto pure lei con la sua altezza... “Un metro e 65 è veramente troppo poco...Scriviamo almeno 1,75 m...”.
Così Darren era, in qualche modo, entrato a far parte della sua vita.
Lui era un fotografo di fotomodelle, ma le scrisse che non era quello ciò che cercava in quella chat: voleva trovare qualcuno che andasse con lui a cercare fortuna presso gli studios televisivi. Voleva diventare assistente alla regia, era quello per cui aveva studiato tutti quegli anni e per cui aveva gettato al vento qualsiasi tipo di relazione. Era per questo che si era ridotto a cercare una compagna di viaggio su quella chat.
Per Kate la possibilità di andare a Los Angeles era esattamente ciò di cui aveva bisogno: qualcosa di nuovo.
Si era detta che aveva già sprecato un anno della sua vita a studiare in un corso che era unicamente un ripiego perché non era mai stata capace di trovare il coraggio di inseguire i suoi sogni...
“Ma ora è giunto il momento di sfidare il destino e provarci seriamente!” si era detta e così aveva cominciato ad organizzare il viaggio che le avrebbe cambiato la vita.
Aveva sempre sognato di andare a Los Angeles, la città dove tutto poteva accadere, per fare tutti i provini possibili ed immaginabili che le si sarebbero presentati, senza farsi sfuggire nemmeno un'occasione, finché non avrebbe ottenuto una parte in un film o in un serial da milioni di spettatori.
Quando poi aveva incontrato Darren su quella chat si era detta che quello era un segno del destino, che quel viaggio fosse seriamente la cosa giusta da fare. Per di più, quel ragazzo sembrava capirla così perfettamente che per più di qualche attimo aveva pensato di aver trovato la sua metà della mela, il suo principe azzurro. Ma ora, che si ritrovava in piedi al binario 7, con al suo fianco la valigia regalatale dai parenti alla cresima, immersa in una folla frenetica di persone che sembravano aver trovato il loro posto nella vita...
In cerca di un ragazzo che non aveva mai visto prima e che poteva averle spudoratamente mentito per gli ultimi sei mesi...
Kate si sentì infinitamente sciocca...
E tanto sola...
Non aveva nessuno lì che potesse rassicurarla circa il fatto che quella fosse la scelta giusta.
Nessuno che le dicesse che non era una pazza a voler inseguire quel sogni che orale sembravano tutti quanti usati.
Il treno era arrivato e di Darren non c'era traccia.
Doveva avere un nastro arancione nel taschino della giacca, ma nessun uomo che passava accanto a Kate indossava niente del genere. Doveva decidere se prendere o meno quel treno.
Doveva decidere se rischiare di giocarsi quel poco di fiducia in sé stessa che le era rimasta o rinunciare a tutto quello che sarebbe potuto essere per vivere, ancora, in quello che già era.
Decise che avrebbe giocato il tutto per tutto, che avrebbe rischiato e se avesse perso, almeno le sarebbe rimasta la consapevolezza di averci provato.
E di aver avuto coraggio per una volta in tutta la sua vita.
Con o senza Darren.
Salì sul treno e si accomodò al suo posto.
Il treno partì e Kate estrasse dalla borsa l'I-pod e il libro che stava leggendo: La Ragazza di Charlotte Street.
“Magari ci si potesse innamorare veramente al primo sguardo...” pensò Kate.
Qualcuno le si avvicinò e le chiese se poteva sedersi sul posto accanto al suo...
Kate alzò gli occhi, vide un nastro arancione...E si innamorò.