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Autore: _LoveCastle_    31/01/2013    0 recensioni
A volte succedono cose che non riusciamo a capire o a spiegarci, nel mondo esistono persone pronte a tutto, anche a fare del male, pur di ottenere quello che vogliono e noi non possiamo farci niente. Ognuno di noi sente episodi del genere in telegiornale e pensa che sono cose che succedono ma che è improbabile che capiti anche a noi. Riteniamo che casi del genere sono lontani da noi, che non possono capitare a persone che conosciamo ma che sono solo frutto dell'immaginazione o che si sentono solo in TV. Purtroppo non è così, ho scritto questa one shot usando solo l'immaginazione e non basandomi a fatti concreti ma spero di essere riuscita a descrivere al meglio il contesto e spero che la storia vi piaccia. Le recensioni sono sempre ben gradite, sono aperta a qualsiasi tipi di commento o critica, purché fatta in modo adeguato :D
Genere: Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Il dolce sapore della morte

Era una calda sera del mese di Novembre, una di quelle poche che ci permettono di assaporare le ultime passeggiate al parco sotto i raggi del sole, prima di lasciare spazio al freddo e gelido inverno. Erano le undici di un sabato sera che avrei dovuto trascorrere al cinema con i miei amici ma che ho preferito passare in biblioteca a studiare. Avevo un esame importante lunedì, quindi, ho passato la serata immersa tra i libri e ora, alle undici di un sabato sera apparentemente qualunque, sto uscendo per tornare a casa; inconsapevole che questa sera avrebbe segnato la mia vita per sempre.

Stavo passeggiando per le vie della mia città, casa mia non distava poi così tanto dalla biblioteca, stavo osservando le vie deserte e assaporando il silenzio che mi circondava. Quant’è bella la città di sera..

Quelle strade illuminate solo dalle luci dei lampioni …

Quel cielo stellato …

Quel silenzio …

In questo momento darei qualunque cosa anche solo per poterla vedere un’ultima volta …

Ero a pochi isolati da casa mia quando sentii un rumore, mi girai di scatto ma non vidi niente, perciò continuai verso casa mia, aumentando il passo. Un senso d’inquietudine mi stava avvolgendo, qualcosa non andava …

Mi sentivo strana …

Osservata …

In pericolo …

Poi all’improvviso sentii una mano stringermi le spalle e un’altra poggiarsi sulla mia bocca. Quella sulla bocca stringeva un fazzoletto bagnato, aveva uno strano odore ma non feci in tempo a formulare un pensiero concreto che persi i sensi. Non ebbi neanche l’opportunità di ribellarmi …

Ora eccomi qui, in una stanza buia, squallida e sporca. L’unico raggio di luce che la illumina proviene da una piccola finestra quadrata, con i vetri rotti, dalla quale passano gelide ondate d’aria. Io sono rannicchiata in un angolo della stanza, tutto il mio corpo è ricoperto di lividi e tagli che mi fanno un male indescrivibile, il mio cuore batte a mille, le lacrime non smettono di scendere silenziose sul mio viso da quando mi sono svegliata. Non so quanto tempo abbia dormito e quanto sia stata sveglia, non ricordo niente.

Sono spaventata a morte, ma cerco di recuperare un minimo di lucidità per provare almeno a costatare dove sono e cosa mi è successo. Ho la sensazione che sia passata un’eternità, ma non devono essere più di un paio d’ore visto che, forse per la paura o la nausea che sta travolgendo il mio stomaco, ma non ho molta fame. Per portarmi qui devono avermi trascinata, solo questo spiegherebbe lo stato del mio corpo, ma perché sono qui? Che cosa vogliono da me? Mille domande mi invadono la mente e questo peggiorò solo le cose. Nuove lacrime mi rigarono il viso, nuovi dolori invadono il mio corpo e una nuova corsa intraprende il mio cuore. Angoscia, tristezza e solitudine sono i sentimenti che turbano il mio corpo, il mio cuore e la mia mente. Il silenzio che qualche ora prima mi affascinava ora mi sembra la cosa più inquietante, squallida e dolorosa che potesse esistere al mondo. So che se mi avessero voluta uccidere lo avrebbero fatto subito, avevano l’opportunità ideale, ero sola in una strada buia e deserta; quale migliore occasione di questa? Eppure eccomi qui ancora viva. Per quanto? Ho visto abbastanza film per sapere come vanno a finire storie come questa, ma ho paura ad immaginarlo. Non avrei mai creduto che un giorno l’unica cosa che avrei desiderato sarebbe stata la morte, perché è questo quello che voglio adesso, morire e porre fine alla mia angoscia.

Porre fine a quei dolori che non vogliono abbandonare il mio corpo.

Porre fine a quei battiti veloci che non lasciano il mio cuore.

Porre fine a questi pensieri che non escono dalla mia mente.

Non riuscirei a sopravvivere a un simile incubo, anche se dovessi salvarmi, uscire da qui, non potrei mai dimenticare l’accaduto. È vero, non mi è successo ancora niente di tutto quello che immagino, o almeno non mentre sono sveglia, ma so che succederà..

Come per confermare i miei pensieri in quel momento, si apre la porta, un uomo entra nella stanza. È alto, robusto, muscoli scolpiti, ha le dimensioni di un armadio, il suo viso è serio e i suoi occhi sono pieni di rabbia, desiderio, autorità, tremo solo a guardarlo. Gli basterebbe un colpo per uccidermi ed io non desidero altro, non sopporterei qualsiasi altra cosa volesse farmi, ma so bene che non è qui per questo. Mi osserva per qualche secondo che a me sembra infinito, tiene le braccia distese lungo il corpo chiuse in due pugni, io sono rannicchiata nell’angolo opposto della stanza e tremo come non ho mai fatto in vita mia, le lacrime scendono sempre più velocemente sul mio viso ma non emetto nemmeno un suono. Inizia ad avvicinarsi a me ed io ho l’impulso di scappare e correre quanto posso per uscire da lì prima che potesse farmi qualcosa, ma non ho né la forza né il coraggio. Ho perso parecchio sangue dai tagli che ho sul corpo, i lividi mi fanno troppo male per permettermi anche solo di alzarmi in piedi e mi gira parecchio la testa, per non parlare della paura che mi fa tremare come un pulcino spaventato. In condizioni del genere non riuscirei neanche ad attraversare la stanza, per scappare da lì e abbattere quell’enorme uomo davanti a me meglio non parlarne. Nel frattempo lui, a passi molto lenti quasi come se gli stesse gustando, si stava avvicinando a me, arrivatomi davanti, mi prende violentemente per i capelli e mi butta contro il muro. Emetto un urlo di terrore e sbatto la testa. Se prima mi girava, ora faccio fatica a vedere qualcosa di concreto. Si sfila la cintura e mi colpisce con la parte metallica la zona dietro le ginocchia facendomi cadere a terra e provocandomi due nuovi tagli sulla pelle che iniziarono a sanguinare. Ora sono a terra, ormai i miei lamenti silenziosi sono diventati vere e proprie urla di dolore e soprattutto terrore, ho la vista annebbiata dalle lacrime e dalla botta alla testa di qualche minuto fa, ma riesco comunque a distinguere la sua sagoma nel buio. Si sdraia su di me e mi divarica violentemente le gambe, mentre io chiudo gli occhi in attesa del momento in cui tutto sarebbe finito, prego con tutto il mio cuore che arrivi il prima possibile, l’unica cosa che voglio è sentire quella sensazione di vuoto e tranquillità o semplicemente di vuoto non importa purché non sia dolore. Quella sensazione indescrivibile dell’anima che abbandona il tuo corpo, prego di sentire la sensazione del dolce sapore della morte...

 

 

Angolo dell’autrice:

Allora.. la maggior parte delle cose che volevo dire le ho inserite nell’introduzione quindi mi limito a ringraziare tutti coloro che hanno letto e ricordare che una recensione, anche di poche righe, è sempre un piacer, metto in evidenza che sono ancora una principiante quindi se trovate qualche errore o altro non esitate a farmelo notare..

Alla prossima

Baci Samantha ;D

 

  
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