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Autore: ashelia_96    31/01/2013    4 recensioni
Dal primo capitolo :" [...]Il primo Settembre si avvicinava velocemente e, per alcuni abitanti di quella casa, stava per arrivare il momento di partire per l'ultimo anno ad Hogwarts. Ginevra, la figlia minore, sarebbe dovuta partire in ogni caso, ma ciò non valeva per Hermione Granger: fu proposto a lei, a Ron ed a Harry di recuperare , ma solo lei aveva accettato. Ronald avrebbe lavorato per George al suo negozio di scherzi - aveva bisogno di una mano, viste le condizioni in cui era- invece Harry avrebbe iniziato direttamente il corso di formazione per diventare un Auror.
Dispiaceva a tutti e tre doversi dividere per un anno intero, sopratutto per Ron ed Hermione: finalmente, dopo sette lunghi anni di attesa, si erano dichiarati ed ora stavano insieme da circa due mesi. Si erano finalmente confessati i sentimenti che provavano l'uno per l'altra, circa un mese dopo quel fatidico bacio. Molti diranno che fossero troppo lenti di comprendonio, ma per loro due tutto ciò era naturale. "
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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25 Agosto 1998, La Tana.
 


La prima estate  senza la paura di morire da un giorno all'altro, passò velocemente per gli abitanti della Tana. Tutti ormai avevano tirato un sospiro di sollievo; potevano finalmente godersi  la vita senza preoccuparsi di nulla. 
Il primo Settembre si avvicinava velocemente e, per alcuni abitanti di quella casa, stava per arrivare il momento di partire per l'ultimo anno ad Hogwarts. Ginevra, la figlia minore, sarebbe dovuta partire in ogni caso, ma ciò non valeva per Hermione Granger: fu proposto a lei, a Ron ed a Harry  di recuperare , ma solo lei aveva accettato.  Ronald avrebbe lavorato per George al suo negozio di scherzi - aveva bisogno di una mano, viste le condizioni in cui era-  invece Harry avrebbe iniziato direttamente il corso di formazione per diventare un Auror. 
Dispiaceva a tutti e tre doversi dividere per un anno intero, sopratutto per Ron ed Hermione: finalmente, dopo sette lunghi anni di attesa, si erano dichiarati ed ora stavano insieme da circa due mesi.  Si erano finalmente confessati i sentimenti che provavano l'uno per l'altra, circa un mese dopo quel fatidico bacio. Molti diranno che fossero troppo lenti di comprendonio, ma per loro due tutto ciò era naturale. 
Anche tutta la famiglia Weasley era contenta per i due; il vederli litigare ogni giorno per ogni piccola cosa, aveva fatto capire loro quale fosse il vero motivo di tutto quello: era , a modo loro, una specie di corteggiamento.  Ogni volta che li beccavano in piccole e tenere effusioni -dei leggeri baci oppure semplicemente tenersi per mano- tutti si scioglievano in un sorriso. 
Tutti tranne George: qualche settimana prima, i due stavano facendo  colazione  e, proprio mentre si stavano dando un bacio di sfuggita, il fratello entrò iniziando subito a prenderli in giro.  
"Uhuh, eccoli i piccioncini. Ronnino bello, non dirmi che hai tradito zia Muriel!"
 Di solito Ronald avrebbe perso subito le staffe , ma vedere George tornare a scherzare come un tempo - o così si sperava-  era davvero incoraggiante.  Da allora in poi, però, i duei non si fecero più beccare da nessuno; volevano, in poche parole, la loro privacy.
Passarono così la loro prima estate insieme, nascondendosi da occhi troppo indiscreti ed invadenti. Purtroppo però, l'imminente partenza di Hermione per Hogwarts rovinava tutto: non si sarebbero visti per molto tempo,  solo in occasione delle rare uscite ad Hogsmeade,  poi avrebbero dovuto arrangiarsi con le lettere via Gufo. Ronald, ovviamente, non voleva mostrare nessun segno di tristezza; non voleva far sentire in colpa la sua ragazza- gli faceva sempre uno strano effetto appellare Hermione, proprio quella Hermione , come la "sua ragazza". 
Ormai trascorrevano tutto il loro tempo insieme, quel poco che mancava al fatidico giorno, andandosi a rifugiare in vari posti. 
Come gli altri giorni, quel 25 Agosto i due giovani si trovavano, come al solito,  in un angolo remoto del giardino della Tana, la casa dei genitori di Ron.  Per non essere beccati da qualcuno - specialmente George- andarono a rifugarsi sotto una grande quercia. Molti si chiedevano dove fossero e, sopratutto, cosa facessero per tutto quel tempo da soli: semplicemente, stavano seduti abbracciati l'uno all'altra a contemplare il paesaggio campagnolo che si stagliava davanti a loro, oppure parlavano del più e del meno - inframmezzato da qualche bacio rubato, ovviamente- cercando di evitare l'argomento "partenza per Hogwarts". 
Ma quel giorno fu diverso dagli altri, quella volta la giovane Grifondoro volle parlare di quell'argomento.  Inclinò la testa di lato, un modo come un altro per potere fissare gli occhi di quel ragazza di cui era stata segretamente innamorata per sette lunghissimi anni e che ora era pienamente consapevole che lui fosse "suo". 
" Mi mancherete molto, tu ed Harry, lo sapete? Mi sentirò un po' sola, sapendo che gli unici due amici che abbia mai avuto ," fece una piccola pausa, permettendosi di sospirare tristemente, " saranno lontani da me; non potranno più rendere le mie giornate un po' meno monotone. "  
Era raro che Hermione parlasse chiaramente delle sensazioni che aveva provato negli anni precedenti, dei suoi rapporti con gli altri compagni di casa. Era risaputo che , sin da quando era entrata nella scuola di Magia,  la giovane Granger aveva come soli amici Harry e Ronald. 
Ron non aveva molte idee su come consolare la propria ragazza; non era mai stato un gran consolatore, ecco.  Allora, timidamente, prese Hermione in braccio e la fece accomodare sulle sue gambe. 
" Dai, ti manderò tante lettere, e poi ci potremo vedere ad ogni gita ad Hogsmeade! Potremo passare tante giornate insieme, come una volta; che ne dici? " 
Prese le piccole mani  della sua fidanzata, sorridendo in modo incoraggiante.  In cuor suo nutriva le sue stesse paure, ma non era il caso, in quel momento,  di farle vedere  ciò che stesse provando; non voleva farla sentire in colpa. 
" E poi per una volta tanto non avrai Harry e me che ti assilliamo per correggerci - o meglio, farci- i temi di tutti le materie. "
 Due risate spensierate riecheggiarono in aria, memori di tutte quelle piccole avventure che avevano vissuto negli anni precedenti.  
" Grazie, Ronald - disse-  dopotutto non sei un ragazzo con la varietà d'emozioni di un cucchiaino da tè, devo ammetterlo. "
 Iniziò ad accarezzare lentamente quella testa fulva. Negli anni, durante i suoi sogni ad occhi aperti, si era chiesta spesso come sarebbe stato accarezzare i capelli di Ron e, ora che ne aveva l'occasione, sapeva che i suoi sogni erano niente in confronto alla realtà.  Quei capelli erano così morbidi che non riusciva a capacitarsi di come avesse fatto a meno di accarezzarli per tutto quel tempo. 
" Ehi, senti chi parla! " Disse il rosso, punto sul vivo. " Sbaglio, o non eri tu la famosa So-tutto-io di Hogwarts? "
 Rise sotto i baffi, ricordando i primi giorni di scuola del suo primo anno: Hermione era una vera tortura, sia per i compagni, sia per i professori, ma era stato il suo essere così saccente ad averli salvati più volte; le doveva molto.  Improvvisamente, però,  gli arrivò uno schiaffo sulla testa, come quelli che la madre gli rifilava quando era alto quanto un soldo di cacio. 
" Mi sbagliavo, sei il solito cucchiaino, Ronald. " 
 Hermione scosse la testa, ormai rassegnata dal modo di fare insensibile, rozzo e chi più ne ha, più ne metta, del suo ragazzo. Il rosso però , ormai remore da tante piccole liti con la giovane Grifondoro, allontanò la testa mettendo le braccia davanti , nella sua solita "posizione di difesa". 
"Scusa, scusa, scusa, Hermione! Non lo faccio più, lo giuro!"
 Disse con una vocina piccola piccola, sperando che il buon cuore della ragazza desistesse nell'intento di picchiarlo.
La riccia non poté non guardarlo con uno sguardo intenerito; era sempre il solito bambinone un po' cresciuto. Gli era mancato quando , nei primi tempi dopo la morte di Fred, era diventato  un'altra persona, che non aveva nulla a che fare con il Ron che aveva davanti. 
" Ehi, dai, togli quelle mani da quel bel  visino lentigginoso, bambinone."
 Ridacchiò piano, togliendo  le mani dal volto di Ronald. Subito, i suoi occhi si fissarono a quelli azzuro-mare di lui: ogni volta che si soffermava a guardarli, riusciva a  leggervi tutte le emozioni che il rosso provava ed ora, in quel momento, esprimevano una grande innocenza.
" Mi perdoni, Hermione? " Chiese con un tono di voce basso, fievole; gli occhi e il viso mutati in un'espressione da cucciolo bastonato. La riccia parve pensarci un po', come se stesse decidendo quale punizione fosse la migliore per quell'occasione. 
" Penso che questo ti faccia capire tutto, Ron.." 
Sussurrò piano, eliminando le distanze che li separavano.  Ogni volta che le loro labbra si sfioravano, era come se tutti e due avessero preso un generoso sorso di Felix Felicis, si sentivano veramente bene. 
Speravano solo che quell'anno passasse il più in fretta possibile; ne avrebbero visto delle belle.  




N.d.A.

...Buonasera a tutti! Questo è uno dei miei tanti tentativi di scrivere una Long che sia un po' decente. Se avete letto tutto, mi congratulo con voi,  non mi pare che sia questo granché! Tra una settimana circa, aggiornerò con un nuovo capitolo.
A presto, 

- Ash.
  
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