Disclaimer::Tutto quello che vi apprestate a leggere( che coraggio per
aver aperto la paginaXD) è uscito tutto dalla mia mente.
Tutto
quello narrato è solamente frutto della mia fantasia,per cui nulla di quello
scritto è realmente accaduto.
Bill e Tom Kaulitz(ahimè) non mi appartengono.NON è una Twincest .Questo non è uno scritto a scopo di lucro. NOTA(24/02/2008): HO NOTATO CHE QUESTA MIA ONE SHOT GIRA MOLTO PER INTERNET.VORREI CHIEDERE ,PERò, A CHI LA PRENDE PER POSTARLA DA QUALCHE PARTE DI METTERE IL LINK DELLA ONE SHOT E IL NICK CHE HO QUI IN EFP! PERCHè SONO STUFA DI TROVARLA SENZA NEANCHE UN CREDITS E DI DOVERMI DIFENDERE A CHI DA DELL'ANTI AL PRESUNTO SCRITTORE,CHE POI SI SCOPRE ESSERE ME CHE SONO UNA FAN E NON UN ANTI!Grazie.Questo è tutto. ù.ù
WENN NICHTS MEHR GEHT
Sono qui steso sul letto,
Ho ancora i vestiti addosso,
La cravatta nera mi da fastidio,
La allento e sbottono il primo bottone della camicia.
La camicia nera che ti piaceva tanto.
Se sapessi che l’ho indosso mi picchieresti come minimo.
I miei rasta sono raccolti in una coda.
Troppo lunghi.
Forse dovrei tagliarli.
No.
Tu mi ammazzeresti.
-Ti stanno così bene!Non azzardarti a tagliarli!- mi dicevi spesso.
Non so cosa darei per risentire quelle parole.
Quella voce.
Quella voce che incantava milioni di persone.
Che incantava anche me a volte.
Mi giro su un fianco dando le spalle alla porta appena la sento aprirsi.
Mia madre entra sospirando.
-Tom,verresti giù un attimo?-
-No..-
La sento sospirare di nuovo ed uscire.
Mi volto nuovamente di schiena.
Piango.
Non voglio che mi veda piangere.
Mi alzo a sedere.
Con una manica mi strofino gli occhi.
La pelle delle guance mi brucia.
Mi alzo in piedi e vado in bagno.
Sulla mensolina c’è ancora tutto.
Il tuo mascara.
Il tuo fondotinta.
La tua matita nera.
Il tuo profumo preferito.
Lo afferro e ne spruzzo un po’.
Inspiro profondamente.
Dolce.
Come te.
Mi siedo sul bordo della vasca e osservo i miei abiti.
Un pantalone stretto nero.
Una camicia nera.
Una cravatta sempre nera.
Saresti fiero del mio abbigliamento di oggi.
Purtroppo non hai potuto vederlo.
I tuoi occhi si sono chiusi presto.
Troppo presto.
Sento le lacrime riaffiorare.
Non faccio nulla per frenarle.
Lascio che scorrano sul mio viso arrossato.
Esco e,poco dopo,scendo.
Trovo mamma,David,Georg,Gustav e Andreas seduti al tavolo del salotto.
Mi osservano.
-Come stai?- chiede David.
Io non rispondo.
Che cazzo di domanda è?
Ho appena perso la persona a me più cara.
Ho perso un pezzo fondamentale di me,
e lui mi chiede come sto?
Senza dire nulla afferro la giacca ed esco.
Il leggero vento si abbatte sul mio viso facendolo bruciare ancora di più.
Grandi nuvole scure si stagliano sopra di me.
Infilo le mani in tasca e comincio a camminare.
La mia mente è vuota.
Vedo solo i tuoi occhi guardarmi.
Vedo solo il tuo splendido sorriso.
Senza accorgermene arrivo al cimitero.
Esito un po’.
Entro.
Lentamente,molto lentamente.
Il custode mi osserva.
“Si sono quello che era qui quattro ore fa…”penso.
Mi avvio verso la parte orientale del luogo.
Ed eccoti.
Hanno gia messo il pezzo di marmo freddo.
Mi avvicino.
Accarezzo la tua lapide.
Mi inginocchio piano e tolgo qualche granello di terra.
Guardo la tua foto.
Perfetto.
Impeccabile come sempre.
I tuoi occhi sono felici.
Il tuo sorriso è allegro.
Mi frugo in tasca.
Tiro fuori una matita nera e un rimmel.
Li appoggio accanto ai fiori,un po’ nascosti.
-Sai,anche lassù dovrai fra vedere di essere il migliore…e queste due cose sono fondamentali per te..-
Faccio una pausa.
Il groppo in gola mi impedisce di parlare.
-Mi raccomando,comportati bene…e non fare la prima donna o la checca isterica eh…-
Sorrido tristemente e mi asciugo per l’ennesima volta gli occhi.
Mi alzo e mi pulisco i pantaloni.
Mi avvio di nuovo fuori dal cimitero.
Un lampo squarcia il cielo e il rombo del tuono il silenzio attorno a me.
Tutto questo mi riporta a quel maledetto giorno.
La macchina che sbanda sull’asfalto bagnato.
Il tuo corpo a terra.
La fans che urlano terrorizzate.
L’ambulanza che ti porta in ospedale.
Il tuo breve coma.
Il tuo risveglio.
La ricaduta.
La tua…morte.
E il vuoto dentro me.
No!
Non voglio crederci
Tu non puoi essertene andato così!
Avevi promesso che saremmo rimasti sempre insieme.
SEMPRE!
E invece no!
Io sono qui…e tu…tu no.
Chi asciugherà le mie lacrime?
Chi?
Chi mi rimprovererà di come tratto le ragazze?
Chi?
Chi mi sveglierà nel cuore della notte chiedendomi di dormire con lui perché ha fatto un incubo e ha paura?
Chi?
Ora sono a casa.
Di nuovo.
E scrivo.
Scrivo e penso a te.
Anche se non ci sei più,io so che sarai sempre accanto a me.
Si,sarai un angelo solo per me.
Come cantavi in Wenn Nicht Mehr
Geht.
E io...
Io ti terrò sempre con me.
Sempre nel mi cuore.
…Ti voglio un bene immenso Bill, e sempre te ne vorrò…
7 Anni Dopo
Un ormai venticinquenne Tom Kaulitz chiuse il quaderno dalla copertina scura che teneva in mano e dove sette anni prima,il giorno del funerale di Bill, aveva scritto quelle cose.
Sospirò sistemandosi i capelli biondo scuro.
I rasta erano spariti da qualche anno.
Ora vi erano dei capelli lisci che ricadevano ribelli sul viso e sulla nuca.
-Tom sei pronto?-disse una voce femminile fuori dalla porta.
-Si..- rispose distrattamente il biondo.
Il ragazzo si alzò stirandosi la maglia con le mani.
Una testolina bionda sbucò in camera.
-Gustav!- esclamò sorpreso Tom.
-Ehi!-disse Gustav entrando.
I due si salutarono con un caloroso abbraccio.
-Sono già passati sette anni…-disse Gustav intuendo il perché dello sguardo perso dell’amico.
-Già…sette proprio oggi...- disse Tom.
Fra i due calò il silenzio.
-E’ per le sette la cena…giusto?- chiese Gustav.
-Si…alle sette…-
-Ti aspetto giù…-disse Gustav intuendo che il ragazzo volesse stare da solo.
Tom si ritrovò di nuovo solo.
Aprì nuovamente il quaderno.
Rilesse quello che aveva scritto sette anni prima.
Aveva ritrovato quel vecchio quaderno qualche settimana prima in soffitta.
Ad un tratto cominciò a sentire una voce cantare.
Una voce che lui conosceva bene.
“Wenn
nichts mehr geht
Wird´ ich ein Engel sein – für dich allein
Und dir in jeder dunklen Nacht erschein´
Und
dann fliegen wir weit weg von hier
Wir werden uns nie mehr verlier´n“
Tom si alzò di scatto pensando
che qualcuno l’avesse messa nello stereo, ma poi si accorse che non vi era la
melodia ma solo la voce.
La voce di suo
fratello.
La voce di
Bill.
Si girò verso il letto ed ebbe un
tuffo al cuore.
Il gemello era seduto sul suo
letto e canticchiava la canzone.
-B…Bill…?-
-Ehila Tomi!-
rispose allegramente il moro.
Come era
possibile?
-Che ci fai
qui?-
-Sono venuto a trovarti….puff…non sai quanti casini che fanno lassù per un ‘Ciao’,ma io li ho convinti…si,ok,ci ho messo sette anni ma ce l’ho fatta!-
Tom si sedette accanto al
fratello trattenendo a stento le lacrime.
-Allora fratellone…..come
ti va la vita?-
-Tu….mi hai
lasciato…qui…solo…-
Ormai le lacrime sul viso del
biondo scorrevano ininterrotte.
Bill abbassò lo
sguardo.
-Scusa…-sussurrò
poi.
Il biondo tirò su col naso e Bill
alzò nuovamente lo sguardo.
-Sei cambiato…tanto…i tuoi
rasta non ci sono più…-
Tom annuì e poi guardò il
fratello.
Lui non era cambiato di una
virgola.
Era come sette anni
fa.
-Tu invece no…-
disse Tom.
-Già…la cosa bella è che
lassù non si invecchia…almeno non mi dovrò preoccupare delle rughe!!-
disse ridendo piano facendo ridere anche un po’ il
fratello.
-Ah…grazie per matita
e mascara…non so come avrei fatto….-aggiunse poi.
-Prego,fratellino…-
rispose Tom.
-Allora..dai…raccontami
qualcosa… disse d’un tratto Bill.
-Cosa potrei
dirti?-
-Beh..sarà pur successo
qualcosa di bello in questi sette anni…-
Tom sembrò pensarci su un attimo
e poi rispose.
-…Si…qualcosa si…-
disse poi alzando la mano sinistra e mostrando l’anulare.
-No!Ti sei sposato???Chi è
quella santa che ti ha preso??-
-Oh..gentile come sempre
vedo!-
-Ma daii lo sai che
scherzo!!Comunque dai ..dimmi un po’ di lei..-
-Si chiama Lynn…ha dei
lunghi capelli neri e due occhi color smeraldo..è semplicemente stupenda…ora è 2
anni che siamo sposati…e presto saremo in tre…-
-Diventerò
zio???- chiese tutto esaltato Bill.
-Si…è una
femminuccia…-
Bill sorrise poi abbassò lo
sguardo.
-Che c’è?- chiese
Tom.
-Scusami Tomi…non avrei
mai voluto abbandonarti..credimi…ho lottato con tutte le mie forze per restare
qui…ma non ce l’ho fatta…- la voce gli tremava
leggermente.
-Bill…non è colpa
tua…- gli disse il biondo.
Il moro
sospirò.
-Rimarrei ancora..ma
purtroppo il mio tempo per ora è finito…-
-No..ti prego…- ora
era la voce del biondo a tremare.
-Tomi…rimarrei con tutto
il cuore..ma devo andare…però ti prometto che tornerò…sisi..parola di Bill
Kaulitz…-
-Promesso?- disse
Tom alzando il mignolo della mano destra.
Bill lo osservò per poi
intrecciare il suo mignolo con quello del fratello.
Una sensazione di freddo pervase
il biondo ma lo poteva sentire.
Poteva sentire il contatto con il
fratello.
-Promesso…- rispose
il moro-….e ricorda…io sarò un angelo per te…quando avrai bisogno di
me…io ci sarò…sarò sempre accanto a te…sempre…non dimenticarlo
mai…mai…-aggiunse poi.
-No,non lo dimenticherò
mai…Ti voglio bene Bill…-
-Anche io fratellone….ci
vediamo presto…- e così dicendo Tom vide la figura del fratello pian
piano dissolversi e il contatto con la sua mano
affievolirsi.
Il biondo sentì una sensazione di
solitudine impadronirsi della sua anima.
-Tesoro…noi siamo
pronti…- disse una voce femminile aprendo la porta.
Fece il suo ingresso una ragazza
dai capelli corvini.
-Lynn…- disse lui
mentre le lacrime gli scivolavano veloci sul viso.
-Amore..che
succede?- chiese lei preoccupata avvicinandosi al
marito.
-Bill…lui…io…l’ho
rivisto…-
Lynn lo guardò senza
capire.
-Lui…è stato qui…-
disse il biondo poggiando la mano sul letto e sentendo qualcosa
sotto.
Non era il
lenzuolo.
Era qualcosa di
soffice.
Si girò e vide una piuma
bianca.
La afferrò e la mostrò alla
moglie.
Lynn lo guardò con gli occhi
velati dalle lacrime.
-Tesoro…- disse poi
abbracciandolo e piangendo silenziosamente.
-Sai..è contento di
diventare zio…-
Lynn guardò il marito in volto e
sorrise.
-Si?-
-Si si..era tutto
esaltato…peccato che è dovuto andare via…se no te lo avrei fatto conoscere…però
mi ha promesso di tornare…e la prossima volta lo
vedrai..-
Lynn guardò il marito
sorridendo.
Sapeva che non era
pazzo.
Lui lo aveva visto e lei gli
credeva ciecamente.
-Si,Tom…lo
vedrò…-disse per poi dargli un leggero bacio sulle
labbra.
-Io arrivo…tu
scendi…-
La ragazza annuì ed
uscì.
Tom osservò la piuma che reggeva
in mano.
Guardò, per l’ennesima volta, il
quaderno che reggeva in mano.
Lo aprì e prese una
penna.
Poggiò la piuma al suo interno e
poi pensò.
Penso molto a cosa scrivere ma poi scrisse poche e semplici parole.
Wenn nichts mehr geht
Wird´ ich ein Engel sein
– für dich allein
Me lo ha detto lui...e io gli credo...so che non mente….
Ti voglio bene Bill….e non ti immagini neanche quanto…
****************
Bene….non chiedetemi da dove è
venuto fuori tutto..l’unica cosa che so è che l’ho scritta l’altra notte…e su 7
persone che l’hanno letta,5 hanno pianto(e tanto da quel che mi hanno
dettoXD)…io avevo il magone a scriverla…non so voi che reazione abbiate
avuto…spero solo vi sia piaciuta.
I commenti sono sempre graditi
eh?XD
Baci baci
Castalia.