Osservavamo quei gabbiani librarsi liberi nel cielo estivo mentre i raggi del sole ci riscaldavano, eravamo seduti al muretto che confinava quella spiaggia dalla purezza spiazzante.

I nostri sguardi erano fissi al cielo ma i nostri cuori erano fissi su di noi, sui nostri pensieri, avrebbero desiderato volare nell'immensità dell'azzurra distesa tersa, che era lì unicamente per noi.

Avevo soltanto bisogno di un 'ti amo' che mi aggiustasse, ma ricevetti un 'addio' che mi distrusse definitivamente.

Tu mi guardavi quasi ad implorarmi perdono, io ti fissavo come per chiederti se stessi scherzando, eravamo vicini ma la distanza che ci separava si trovava nella nostra mente, divorava l'affetto che avevamo provato fino a quell'istante.

"Non puoi lasciarmi, non ora e non così!" Ti urlai con voce tremolante aggrappandomi alla tua maglia, tu provasti a liberarti ma nel profondo non desideravi altro che starmi accanto e questa forza ti impedì di andartene. I nostri occhi si incrociarono, i miei in lacrime.

Tu sapevi il male che mi stavi procurando ma avevi comunque deciso di allontanarti per sempre, eppure eri ancora lì, forse aspettavi che ti salutassi, ma se l'avessi fatto sarei andata contro me ed il mio amore, non potevo rinunciare a te.

Ti voltasti quasi deluso ed intraprendesti il tuo cammino, ti dissolvesti mentre un raggio di sole mi si conficcava negli occhi e si mescolava alle lacrime, che rendevano la vista meno nitida.

"N-non puoi." Ti pregai con un filo di voce, con un vuoto all'altezza della gola che mi impediva di respirare, ma eri già scomparso.

Scomparso dalla mia vista, dalla mia vita, ma non dal mio cuore.