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Autore: Anders    01/02/2013    1 recensioni
E voi vi fidate del vostro coinquilino?
Genere: Erotico, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash
Note: Lime | Avvertimenti: Incompiuta
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Sotto la doccia si tocca, lo fa da quando aveva dodici anni. Ogni volta che è da solo gli piace giocarci. È come avere un antistress naturale nelle mutande infondo. Il paragone lo fa ridere. “Non hai ancora finito?” bussano alla porta del bagno, il suo nuovo coinquilino, deve ancora abituarsi ai suoi ritmi. “Esco subito” mente senza sentirsi in colpa. Sentire la sua voce lo scalda ancora di più, era a lui infatti che pensava. Lo ha scelto per il culo. Il primo che si era presentato per l'appartamento era troppo vecchio. Il secondo gli era sembrato un idiota. Aveva scelto il terzo, un biondino simpatico e chiacchierone. Dopo la seconda settimana però non aveva resistito a toccargli il pacco e quello aveva preso e se ne era andato riempiendolo di insulti. Peccato, gli piaceva prendergli le cravatte dal cassetto, mentre era fuori e usarle nel farsi una sega o due. Nel suo letto. Venendo contro il suo cuscino, bastava girarlo tanto. Gli dispiaceva che se ne fosse andato. Ma poi era arrivato quell'ultimo, non era male, ma non portava cravatte. Prese la sua spugna, l'aveva messa sul ripiano dei saponi, voleva dire che avrebbe potuto legittimamente usarla anche lui. Molto meglio, avrebbe potuto scambiarlo per sapone. Uscì con solo l'asciugamano attorno ai fianchi, “scusa, ci ho messo troppo” “tranquillo” lo superò entrando in bagno senza degnarlo di una seconda occhiata. Appoggiò l'orecchio alla porta ed aspettò di sentire scorrere l'acqua, avrebbe voluto dire che era l'ha dentro nudo. Quando aprì l'acqua andò in camera sua. Rovistò tra le sue cose con cura e attenzione, ricordava l'angolazione di ogni oggetto. Trovò una foto che lo ritraeva con un amico, sarebbe stato bello trovare il modo di convincere entrambi a leccarglielo insieme. Sembravano molto uniti. Anni prima. durante la colonia estiva ricordò, aveva convinto uno dei compagni a seguirlo nella dispensa della mensa. Si era procurato in qualche modo la chiave. “Qui non c'è cioccolata” aveva infine notato il ragazzo. Aveva dato un giro di chiave e poi se l'era infilata nelle mutande. “Se vuoi uscire vieni a prenderla, non usare le mani” che esperienza, quello si che era stato un bel lavoretto. La chiave era caduta per terra senza che nessuno dei due la raccogliesse. Lo sognava spesso, chissà dove era finito. Si strofinò contro la foto in cornice “certo che ne puoi avere ancora, ce ne è anche per te”. Li immaginò baciarsi con la lingua attorno alla sua erezione. Avrebbe venduto la macchina per una cosa simile. Era rischioso, ma si infilò la cornice sotto l'asciugamano, se ne sarebbe fatta fare una copia. “Che stai facendo?” “cercavo un rasoio, ho finito quelli usa e getta” il tipo non sembrava contento di vederlo là dentro, pazienza, l'appartamento era suo. Gli prestò il suo elettrico, lo usò per rasarsi l'inguine. Di nuovo solo in bagno si sfogò contro il vetro nella cornice. Doveva scoprire il nome dell'altro così le fantasie sarebbero state più complete. “Rendimi la foto, non è argento” lo affrontò la mattina dopo. Stava per andarsene anche lui. “È in camera mia” ammise, “perdonami, seguimi te la ridò subito” sentì con piacere il peso della chiave nella tasca dei jeans.

  
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