Libri > Fallen
Ricorda la storia  |      
Autore: AleSamF    01/02/2013    0 recensioni
Questo è un tema sul personaggio di Fallen, "Arriane". La sfida consisteva nel descrivere un momento importante per lei, ma io, visto che avevo letto solo Fallen e Torment, ho deciso di incentrarmi sulle caratteristiche che si trovano in Fallen e di fare una storia non parallela al libro...Insomma, diciamo che alla fine è venuta fuori una storia abbastanza triste che riguarda Arriane xD.
Bene! Non so più che dire. Mi farebbe piacere sentire un po' di commenti ma soprattutto di critiche che mi aiuteranno sicuramente a capite dove sbaglio xP
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Arriane Alter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Tema: Arriane. Il personaggio di Arriane è molto più complesso di come siamo abituate a immaginarlo. Voglio Arriane in un momento importante per lei nel passato.
lunghezza: non avete limiti.
 
(racconto in prima persona, descritto da Arianne logicamente)


Era il primo mattino di una lunga e dolorosa estate, il sole pallido risplendeva sui miei capelli scuri che in quella giornata donavano un' aria ancora più cupa alla mia persona già triste e fragile, mi sentivo stanca e shockata allo stesso tempo e le nuvole chiare e innocenti davano un certo senso di dispiacere e di colpa dentro alla mia anima inquieta.
Ricordo ancora quel momento come se fosse ieri, ma con la sola differenza che era l' infelice giornata del 4 Giugno 1860, quando la mia ex. migliore amica umana, Lilly, morì.
Il cielo in quella mattina era di un celeste panna difficilmente visibile a Londra, il paesaggio di fronte a me sprigionava luce e allegria da ogni singolo centimetro che mi circondava, solo che io non riuscivo a cogliere quei bei momenti che alcune persone consideravano rari, bensì dai miei occhi color cioccolato riuscivo a percepire solo l' oscurità di una Londra che pian piano marciva davanti a me.
"Lilly, ma perché te ne sei andata!" Continuavo a ripetere nella mia mente quella semplice frase che in realtà rappresentava un qualcosa di veramente più concreto di sette parole, mi sentivo in colpa per ciò che le era capitato, ero IO la persona che con le "mie ali" l' avrebbe potuta salvare, IO la ragazza che avrebbe potuto impedire che ciò che ormai era fatto succedesse.
Ricordo ancora quei momenti di grande ansia, la tristezza ormai mi mangiava ,è complicato tutt'ora capire come così tante immagini si susseguivano ritmicamente nella mia testa che ormai era in preda alla rabbia e al forte dolore.
Dovevo aver urtato accidentalmente qualcuno, la mia mente era immersa nei suoi pensieri e non mi ero accorta di essere andata contro ad una ragazza, lei assomigliava veramente tanto a Lilly, probabilmente ero rimasta a fissarla per un po' di tempo perché con aria dubbiosa se ne era andata in fretta e furia davanti ai miei occhi.
Decisi di sedermi in una panchina che stava al centro di un vasto parchetto verde dove dei bambini giocavano allegramente e dei ragazzi passeggiavano con aria rilassata, avevo bisogno di riflettere e non potevo continuare a vagare senza meta, mi dovevo tranquillizzare per poi continuare a vivere la mia lunga condanna.
Pensavo a lei e al suo modo di essere, riusciva a sopportarmi in qualunque situazione benchè il mio carattere sia più che complicatoed era lei a fermarmi quando sapeva che io stessi per fare qualche cavolata e finire nei casini.
Mi sopportava quando avevo una voglia pazzesca di liberarmi al mio destino che non conosceva, il suo sorriso mi sollevava e mi faceva capire quanto tutto andasse per in verso giusto ma quell' espressione nelle sue labbra si spense per sempre in quella dolorosa mattinata.
In quel preciso istante incominciai a pensare a quel luogo apparentemente innocuo ma che da un solo momento era diventato per sempre il punto più terrificante in assoluto,quel posto era il balconcino di un imponente castello che ancora oggi accoglie visitatori...il così detto castello delle torture.
Tutto andò come non doveva andare, quella mattina mi svegliai presto, avevo in programma di divertirmi un po' andando a girovagare per le lugubre stanze dove erano state giudicate male persone innocenti, il sole non risplendeva ancora e il cielo non mostrava nessun segno di luce, incontrai Lilly lungo il tragitto, ci eravamo messe d' accordo così...beh, diciamo che avevo deciso tutto io, lei non era molto favorevole, ma come sempre mi appoggiava nelle decisioni.
Quando la vidi dissi che ero veramente molto felice e lei mi rispose però che aveva un cattivo presentimento, io non ci prestai attenzione quindi ci scherzai un po' su, insomma, volevo sdrammatizzare e poi camminammo sulla via fino ad incontrarci con alcuni amici che come me avevano voglia di visitare quel maledetto castello.
Ora le lacrime scendevano ferocemente nel mio viso, non riuscivo più a controllarmi, ma era giusto così, mi stava bene! Per una volta avrei dovuto ascoltare quello che mi doveva dire, troppe erano le volte che era successo il contrario e altrettante troppe erano le volte che avevo pensato di ricambiare senza mai farlo.
Avevo rincominciato a pensare a cosa era successo, una volta arrivati lì eravamo entrati semplicemente e avevamo fatto un giretto per le stanze: le macchine erano incredibilmente articolate, i congegni, studiati perfettamente nei minimi dettagli davano un' aria ancora più terrificante al castello già buio e tenebroso, Lilly mi stava attaccata e io la tranquillizzavo, sapevo la bruttissima storia di quelle stanze, mi immaginavo precisamente la rabbia, la frustrazione e il forte dolore fisico e morale che purtroppo alcune persone hanno avuto la sfortuna di provare.
Camminammo fino all'ultima stanza nella torre più remota, poi decidemmo di scendere e tornare al piano di sotto per visitare un area aperta che avevamo saltato distrattamente, ma purtroppo John e Dave, i due ragazzi che erano venuti con il nostro gruppo si urtarono accidentalmente e John andò a sbattere contro un macchinario che per pura fortuna non mise in funzione, i due ragazzi incominciarono ad urlarsi a vicenda e dalle parole arrivarono alle mani.
In mente avevo quelle immagini, le immagini degli ultimi respiri di Lilly, delle sue ultime parole e dei suoi ultimi attimi di vita.
I ragazzi andarono a finire in fondo all' area, era una semplice zona rialzata un po' come un balconcino, era a metri e metri di distanza dal terreno, incominciai ad urlare di finirla, di non lasciarsi trasportare e di allontanarsi immediatamente da quel punto che era più che pericoloso, non mi ascoltarono, decisi di quindi avvicinarmi per fermarli, stavano andando troppo oltre, Lilly mi seguì anche se le dissi di rimanere ferma dove era, e capitò ciò che non volevo che succedesse.
Lei avanzò per seguirmi, e arrivò immediatamente vicino a me, si mise esattamente dietro John ma lui evidentemente non si era accorto di averla vicina, così per mancare il colpo di Dave si spostò pesantemente e perse in pieno Lilly la quale cadde all' indietro provocando un grande tonfo.
Le lacrime ormai non finivano più, ho l' impressione infatti di aver attirato attenzione su di me in quei momenti...basta! Non ci volevo più pensare, tra poco sarebbe ritornata Luce e dovevo essere pronta, così mi alzai da quella semplice panchina e mi misi in cammino piena di dolore e con la mente che ormai era posseduta da quegli orribili ma reali pensieri.

Spero che vi sia piaciuta...so che non è bellissima anche perchè mi sarei potuta impegnare di più ma grazie comunque per averla letta :)


 
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Fallen / Vai alla pagina dell'autore: AleSamF